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Autore: Lady Numb    14/09/2010    3 recensioni
E se i Simple Plan non fossero una band famosa in tutto il mondo, ma solo cinque ragazzi alle prese con la normalissima vita di tutti i giorni? Questo è quello che ho immaginato io...Seb,Chuck,Pierre, Dave e Jeff alle prese con scuola, amori e tradimenti...
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Quarto:

Une autre chance?

 

Due giorni più tardi, Maya stava entrando nel cortile della scuola e si dirigeva verso la biblioteca, dove l’aspettava un gruppo di studio costituito da Chuck, Pierre e Jeff in veste di insegnante di chimica, ultimo disperato tentativo di capire i bilanciamenti delle reazioni prima del suo orale, cui ormai mancavano solo cinque giorni.

‘Maya?’ chiamò qualcuno incerto.

La ragazza si bloccò e lentamente si voltò, tirando un respiro profondo: non poteva certo evitarlo per sempre, in fondo.

‘Ciao Seb’ rispose lei, cercando di apparire il meno nervosa possibile.

‘Ciao...volevo sapere qualcosa di Laure...girano un sacco di voci, ma conoscendo le fonti credo sia meglio non fidarsi...’ disse lui, evidentemente in imbarazzo.

‘Già...’ rispose lei, pensando che le fonti erano più o meno la Dubois e la sua cricca ‘Sta meglio, dovrebbero dimetterla fra qualche giorno, nel frattempo si gode la condizione di malata servita e riverita...’

‘Immagino...’ commentò lui, sorridendo appena, ma tornò immediatamente serio ‘Senti... in realtà volevo anche fare due chiacchiere con te...se ti va, chiaramente...’.

Maya si ritrovò a pensare alle parole di Laure di qualche sera prima, “non lasciare che l’orgoglio ferito l’abbia vinta” e concluse che forse l’amica aveva ragione, in fondo una possibilità Seb se la meritava.

‘Ok...’ rispose infine Maya, sedendosi sul muretto poco distante ‘Però ho poco tempo...Jeff mi aspetta per trasformarmi in una chimica provetta...’ aggiunse poi lei, non potendo trattenere una smorfia disgustata al solo pensiero del ripasso intensivo che l’attendeva.

‘Vista la tua gioia farò il più in fretta possibile...’ commentò lui divertito, sedendosi vicino a lei, ma badando bene di mantenere una certa distanza ‘Ok... immagino che sia banale cominciare col dirti quanto mi detesti per essermi comportato come ho fatto, ma non mi viene in mente nulla di meglio... so di aver sbagliato Maya e capisco che tu l’abbia presa male... però, e forse qui pecco di immodestia, credo di meritare una possibilità... in poche parole, ti sto chiedendo una seconda chance...niente più segreti, niente più sotterfugi, solo la più limpida e cristallina sincerità, hai la mia parola al riguardo’.

Maya rimase senza parole, era completamente spiazzata, conoscendo Seb non si aspettava nulla di così diretto ed ora lei non sapeva proprio cosa rispondere.

‘Ovviamente non mi aspetto una risposta ora...’ riprese lui, notando lo smarrimento della ragazza ‘Ti chiedo solo di pensarci...’

‘Ok...’ disse infine Maya ‘Ti prometto che ci penso, Seb... scusa, sono sinceramente spiazzata’ aggiunse poi, dal momento che si rendeva conto di riuscire a malapena a mettere insieme una frase.

‘Nessun problema...beh, adesso ti lascio alla chimica... il tuo orale è fra cinque giorni, giusto?’

‘Già...’

‘Beh, in bocca al lupo’

‘Crepi...ciao’ lo salutò lei, dirigendosi verso l’entrata.

‘Ciao’ rispose Seb, avviandosi verso la parte opposta.

Maya entrò nella scuola e raggiunse velocemente gli altri, ancora in subbuglio per la conversazione avuta con Seb, cosa che non sfuggì ai suoi amici, che la osservarono preoccupati mentre si sedeva al tavolo.

‘Tutto ok Maya?’ chiese Chuck.

‘Ho parlato con Seb’ disse lei, ricevendo tre occhiate a metà fra il curioso e il sorpreso.

‘E?’ chiese Pierre.

‘Tu non perdi mai l’animo da pettegola, eh?’ commentò divertita Maya.

‘Certo che no, mia cara!’ rispose lui.

‘Comunque, mi ha sostanzialmente chiesto una seconda chance’ spiegò lei.

‘E?’ chiese Jeff.

‘No, Jeff, anche tu no!’ disse la ragazza.

‘Che ci vuoi fare, passo troppo tempo con questi due...’ disse, indicando Chuck e Pierre, che lo osservarono fintamente risentiti.

‘Comunque... non lo so, ci devo pensare...’ spiegò ancora Maya.

‘Ok... ragazzi, parte ufficialmente il giro di scommesse!’ disse Pierre.

‘Tu non speculerai sulla mia vita sentimentale, Bouvier!’ protestò Maya.

‘L’ho fatto su quella di Dave e Laure, cos’hai di diverso da loro tu?’ ribattè lui.

‘...Jeff, una formuletta chimica per farlo scomparire?’ chiese Maya.

‘Quella, ahimè, ancora non c’è, altrimenti puoi star certa che l’avrei già usata...’ rispose lui, ignorando l’occhiata minacciosa di Pierre ‘In compenso se volete riportare la vostra attenzione ai futuri esami, credo sia ora di iniziare il ripassino per cui siamo qui...’ rispose il ragazzo, sventolando il libro di chimica sopra le loro teste.

Gli altri tre assunsero un’aria insofferente, ma d’altronde non avevano scelta, per cui presero i loro libri e si rassegnarono ad immergersi nell’odioso mondo delle reazioni per le successive ore.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°

 

‘Buongiorno Laure, buongiorno Dave!’ esordì Maya, entrando nella stanza dell’amica ‘Ed ora gentilmente, Dave caro, potresti levarti di torno?’

‘Nemmeno per sogno, carissima’ rispose il ragazzo.

‘Dave...’ iniziò lei, con fare conciliante ‘Vengo da due ore e mezzo di full immersion nel mondo della chimica, sono una potenziale serial killer e tu stai facendo di tutto per diventare la mia prima vittima contraddicendomi...per cui fidati di me, scendi a prenderti un caffè o quel diavolo che ti pare e lasciami da sola con Laure, altrimenti non immagini nemmeno come ho in mente di torturarti fino alla morte...’

‘...Ci vediamo dopo, Laure’ disse Dave, volatilizzandosi nel giro di pochi secondi.

‘Accidenti, tu sì che sai essere persuasiva!’ commentò Laure, divertita dalla reazione del suo ragazzo.

‘Doti naturali... comunque, ho bisogno di una consulenza...’

‘Parla e sarai ascoltata!’

‘Ho parlato con Seb oggi’

‘Ah...ok, e cosa vi siete detti?’ chiese curiosa Laure.

‘A dire il vero ha parlato lui... in sostanza, è dispiaciuto per come si è comportato e chiede una seconda chance, anche se a dire il vero la cosa è stata un po’ più articolata di così...’

‘Lo spero bene!’ commentò Laure ‘Comunque, tu che gli hai risposto?’

‘Che ci devo pensare...ho già forzato il mio orgoglio e l’ho ascoltato, ma una decisione così non la posso certo prendere su due piedi... e poi pensavo che una volta che avessi assorbito il colpo avrei avuto le idee più chiare...ma il colpo è stato assorbito ed io ci capisco meno di prima...’

‘Capisco... capisco...’

‘Capisci cosa esattamente?’

‘Capisco che puoi raccontarmi finché vuoi che non ne vuoi più sapere di una storia con Seb, ma io resto dell’opinione che non sei tu a parlare, ma il tuo orgoglio ferito...’ spiegò Laure.

‘Beh...poverino il mio orgoglio, ogni tanto una vocina in capitolo deve avercela anche lui, no?’

‘Non dico di no... ma dal momento che, almeno a parer mio, il torto subito è perdonabile , forse è ora di mettergli un bel cerotto sulla bocca all’orgoglio e seguire l’istinto...’

‘Ma al momento il mio istinto è confuso...’

‘Non devi metterti fretta Maya... credo che lo sappia anche lui che una decisione come questa richiede tempo per pensare...valuta i pro e i contro, è l’unica cosa che ti posso dire... sarà anche banale, ma funziona...’

‘Forse devo solo calmarmi...’

‘Brava Maya, calmati, rilassati e vedrai che farai la cosa più giusta per te...’

‘Grazie Laure...cavolo, a volte ti invidio... tu avrai anche sofferto ad ammirarlo da lontano, ma almeno Dave è la tua metà perfetta...’

‘Questo lo credi tu Maya... in realtà ci sono delle volte in cui gli farei del male... per esempio nei momenti in cui origlia dietro le porte esattamente come sta facendo adesso, vero Dave?’ disse Laure, alzando il tono di voce sull’ultima parte.

Il ragazzo, rendendosi conto di essere stato scoperto, si fece avanti con la testa bassa, mentre Maya lo guardava sconcertata.

‘David Desrosiers, dopo che ti avrò costretto su un letto di questo ospedale farò partire una campagna di disintossicazione dalla PierreChuckite cronica che ti ha contagiato...’ disse Maya, alzandosi in piedi ed iniziando a rincorrere il ragazzo per il corridoio.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°

 

‘Posso dirtela una cosa?’.

Maya spostò la sua attenzione su Chuck: lei e il ragazzo stavano aspettando che Pierre, Jeff, Dave e Laure, uscita il giorno prima dall’ospedale, li raggiungessero al parco e nonostante Maya dovesse sostenere l’esame orale il giorno successivo, aveva accettato il consiglio dei suoi amici, ossia abolire il ripasso dell’ultimo giorno, tutto stress, niente sostanza, testuali parole di Pierre.

‘Spara’ rispose lei.

‘Ecco... non che io abbia dubbi sul fatto che tu valuterai bene tutto quanto, però pensaci bene alla questione Seb...’

‘Mi sorprendi...ero sinceramente convinta che tu e Pierre non lo adoraste particolarmente...’

‘Suvvia, quella è storia vecchia... ha fatto una cazzata, enorme, ma è uno a posto... sbagliare è umano, è pentito, sta letteralmente strisciando ai tuoi piedi per farsi perdonare... poi sta a te, però ti dico solo di valutare la cosa a mente lucida...’

‘Perché me lo dici?’ chiese Maya, incuriosita.

‘Perché ho la sensazione sempre più netta che questa situazione ti faccia stare più male di quanto tu non voglia ammettere... o meglio, noi tutti abbiamo questa sensazione e non ci piace vederti così, tutto qui... diciamo che io sono quello diplomatico che è in grado di metterla giù in maniera carina e quindi quello che parla’ spiegò Chuck.

‘In effetti gli altri e la diplomazia non sono in buoni rapporti... soprattutto Pierre...’

‘Esatto, Bouvier in particolar modo...’

‘Stavate parlando di me?!’ chiese Pierre, sbucando alle spalle di Chuck e facendogli fare un balzo per lo spavento.

‘Sparlando, al massimo...’ disse Maya, ridendo quando vide l’occhiata confusa dell’amico.

‘Buongiorno adorati!’ urlò Laure, arrivando poco dopo sorretta dalle stampelle e fiancheggiata da un attento Dave: nel giro di una sola giornata, infatti, Laure aveva confermato tutte le teorie di Maya riguardo la sua familiarità con le stampelle e il ragazzo era pronto a salvarla da eventuali cadute.

‘Adorata nostra, bentornata!’ le rispose Jeff, allegro.

‘Piano con i complimenti...’ gli intimò Dave, facendo sì che Chuck e Pierre cominciassero a prenderlo in giro come al solito.

‘Che vogliamo fare?’ chiese Laure, ricevendo un’occhiata di ringraziamento da parte del suo ragazzo per aver interrotto la tortura.

‘Qualcosa che distragga questa ragazza dallo studio’ disse Chuck, riferendosi a Maya.

‘Ho una proposta’ disse Dave.

‘Spara Desrosiers’ lo incitò Pierre.

‘Bowling... vedere Jeff giocare a bowling distrarrebbe chiunque...’

‘Ti vorrei ricordare che può uccidere dal ridere...’ commentò Chuck, ricevendo un colpo sulla testa dal diretto interessato per risposta.

‘Io credo di poter correre il rischio’ disse Maya ‘Promossa?’

‘Con lode!’ rispose Pierre, poi i due si diressero verso l’uscita del parco, seguiti dal resto della comitiva.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°

 

‘Oh mio Dio... oh mio Dio tu esisti...’ disse Jeff, seduto sul divanetto del bowling con le lacrime agli occhi per le risate.

‘Giustizia divina, grazie, grazie per aver fatto il tuo corso...’ gli fece eco Dave, più o meno nelle stesse condizioni.

‘Oh cielo... è stato... esilarante...esilarante...’ continuò Laure, appoggiata a Dave e anch’essa in preda alle risate, mentre al suo fianco Maya non riusciva quasi più a respirare per il troppo ridere.

‘Molto divertenti ragazzi...’ commentò sarcastico Pierre, dando una gomitata a Chuck, che stava cercando invano di trattenere le risate, dal momento che era in coppia con Pierre e doveva almeno fare finta di essere dispiaciuto per la piega che aveva preso la gara: loro due stavano, infatti, vincendo la partita e Pierre aveva passato la serata a farlo notare agli altri, ma sull’ultimo tiro, oltre a non buttare giù nemmeno un birillo, era scivolato, cadendo a terra ‘come un sacco di patate’, come aveva detto Jeff prima di scoppiare a ridere senza ritegno.

‘Bene, quando avete finito, vi ricordo che anche se ho sbagliato il tiro, io e il traditore qui presente restiamo in vantaggio... quindi, se volete almeno provare a battermi, muovetevi a tirare o mi autodichiarerò campione della serata’ disse Pierre, massaggiandosi il fondoschiena, che era la parte che maggiormente aveva risentito della botta.

‘Vado io, ti distruggo Bouvier!’ disse Maya, balzando in piedi e dirigendosi verso il distributore di palle da bowling.

‘Sì! Strike! Grande Maya!’ esultò Jeff, che era in squadra con Maya, mentre la ragazza saltellava per la pista e Pierre la osservava, sconvolto.

‘Non hanno fatto uno strike in tutta la sera... non uno... e adesso deve fare strike e superarci, accidenti?!’ si lamentò Pierre.

‘E vai che li devastiamo, Jeff!’ disse Maya, battendo il cinque al compagno di squadra e sedendosi accanto a lui sul divanetto ‘Prego Comeau, la pista è tutta tua’ disse poi la ragazza, facendo cenno a Chuck di andare a lanciare.

‘Bada bene Chuck, o fai strike e vinciamo col misero scarto di tre punti, o io ti lancio al posto della palla’ gli intimò Pierre, facendo sì che il ragazzo indietreggiasse spaventato.

Chuck si preparò al tiro, voltandosi ogni tanto e lanciando occhiate preoccupate in direzione di Pierre, che lo stava minacciando a gesti, poi lanciò.

‘Sì! Siamo noi, siamo noi, i campioni del bowling siamo noi!’ esultarono Maya e Jeff: Chuck non aveva decisamente fatto strike e loro avevano vinto la sfida.

‘Corri Comeau, corri!’ urlò Pierre prima di iniziare ad inseguire Chuck per il bowling, suscitando l’ilarità degli altri ragazzi, oltre che di tutti gli avventori del bowling.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°

 

‘Maya, inspira...espira...inspira...espira...’.

Laure osservava preoccupata la sua amica, che stava parlando da sola.

Anche Chuck e Pierre la osservavano perplessi, ma d’altronde tutti sapevano com’era Maya, per cui in realtà non è che ci facessero molto caso.

‘Signorina Voisier, si prepari, fra qualche minuto tocca a lei’ disse una donna, la professoressa di francese, uscendo dall’aula in cui stavano interrogando la ragazza prima di Maya.

‘Oddio...oddio io muoio qui...’ disse la ragazza, cominciando a farsi aria con un quaderno.

‘Maya...’ iniziò Pierre, cingendole le spalle col braccio ‘Maya, sei un maledetto genio...per te sarà una passeggiata...e loro già ti adorano, quindi sarà solo una chiacchierata informale!’

‘Dici?’ chiese lei, speranzosa.

‘Mi duole ammetterlo, ma ha ragione’ intervenne Dave ‘Vai tranquilla, entra, parla e distruggili tutti!’

‘Ok... posso farcela...posso farcela?’

‘Ma certo che puoi farcela! Se hai paura tu cosa dovrebbero fare questi quattro?’ esclamò Laure, ignorando le occhiatacce che gli altri, Dave incluso, le stavano lanciando.

‘Giusto...’ convenne Maya, e le occhiatacce si spostarono su di lei ‘Sì... io posso...io posso riuscirci!’ esclamò infine.

‘Voisier!’ la chiamò la professoressa di francese.

‘...Oh cielo, muoio...’ disse Maya, avviandosi mestamente verso l’aula.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°

 

‘Sono una donna libera!!!!’ urlò Maya, saltellando mentre usciva da scuola.

‘Evviva la libertà!’ urlò Laure, alzando la stampella e perdendo l’equilibrio.

‘Tu non arrivi viva alla fine delle tre settimane...’ commentò divertito Dave, afferrando la sua ragazza prima che avesse un incontro ravvicinato col pavimento.

‘Ragazzi, ma vi rendete conto? È finita... sono libera come l’aria fino a... oh cielo, fino ad Ottobre!’ esclamò Maya, lanciando lo zaino ai piedi del muretto, su cui si sedette subito dopo.

‘Non sai quanto ti invidio...’ le disse Pierre, sedendosi di fianco a lei.

‘Esatto... questa cosa dell’orale a fine mese non mi suona più così bella...’ intervenne Laure, sedendosi dall’altro lato di Maya, seguita fedelmente da david.

‘Questa sensazione è inebriante...’ continuò Maya, sorridendo.

‘La smetti di ricordarci che hai finito?’ chiese Chuck, ridendo: lui e gli altri avrebbero dovuto sostenere l’orale il giorno successivo e la cosa stava iniziando a suonargli tremendamente concreta.

‘Mmh... fammici pensare Chucky... no!’ rispose lei, mentre Chuck la osservava sconvolto.

‘Come mi ha chiamato?’ chiese incredulo, rivolto agli altri, che però non gli risposero, troppo impegnati a ridere.

Maya stava ridendo insieme agli altri, ma vide qualcosa che attirò la sua attenzione e si fece immediatamente seria.

Seb stava uscendo dal cortile della scuola, aveva lanciato un’occhiata verso di loro e per un attimo le era parso indeciso su cosa fare, se dirigersi verso di loro o continuare per la sua strada, ma alla fine aveva lasciato perdere e si era diretto verso il cancello.

E fu lì che capì quello che doveva fare.

Vide Seb girare l’angolo e capì che doveva farlo alla svelta.

‘Ragazzi,ci vediamo più tardi, io devo fare una cosa’ esclamò lei, saltando giù dal muretto su cui era seduta e correndo verso l’uscita.

‘Ehy, Maya, hai dimenticato lo zaino!’ le urlò Pierre, preso alla sprovvista, esattamente come gli altri, dallo scatto della ragazza.

‘Puoi anche bruciarlo lo zaino Pierre!’ rispose sempre urlando lei prima di svoltare l’angolo.

Vide Seb in lontananza e si mise a correre più forte, finchè non lo raggiunse.

‘Accidenti, ma hai le rotelle sotto quelle scarpe?’.

Seb si voltò, osservando Maya sorpreso e anche leggermente divertito, la ragazza era decisamente buffa dopo la corsa che aveva fatto.

‘Ehy, stai bene?’ le chiese lui.

‘Certo, sta solo per esplodermi un polmone, che vuoi che sia...’ rispose lei ironica, appoggiandosi al cancello di una casa per riprendere fiato.

‘Beh... ma perché la corsa?’ chiese lui.

Maya si rimise in piedi, facendosi seria.

‘Ecco... io... io ci ho pensato...’ disse lei, sapendo che lui avrebbe capito a cosa si riferiva, alla conversazione che avevano avuto un paio di giorni prima.

‘Oh...e?’ chiese esitante lui, abbassando lo sguardo.

Maya non gli rispose, decidendo che era decisamente meglio evitare di sprecare parole e semplicemente baciarlo.

 ‘Devo prenderlo come un “ok, vada per la seconda chance” o cosa?’ chiese lui, una volta che si furono divisi, abbracciandola e poggiando la fronte contro quella della ragazza.

‘Più precisamente come un “seconda chance accordata, ma prova a dirmi un’altra bugia e giuro solennemente che sguinzaglierò Chuck e Pierre”...chiaro?’

‘ Chiarissimo’rispose lui, ridacchiando.

‘Perfetto... adesso fila a casa a studiare per l’orale!’ disse lei, staccandosi dal ragazzo, che non fece nulla per nascondere quanto fosse contrario all’idea.

‘Oh, è proprio necessario?’ si lamentò lui.

‘Muoviti!’ ribatté lei, spingendolo nella direzione di casa sua, ridendo.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°

 

2 mesi dopo

 

‘Maya? Maya, sveglia...’

‘Pierre, se continui a picchiettarle la spalla rischi di beccarti un calcio dove non vorresti mai riceverlo...’ disse Chuck, osservando l’amico preoccupato, Maya era famosa per le sue reazioni impreviste, specie se qualcuno cercava di svegliarla.

‘Faresti meglio a dargli retta, Bouvier...’ disse Maya, senza aprire gli occhi e accoccolandosi ancora di più di fianco a Seb.

I ragazzi si trovavano a casa di Chuck, dove avevano, finalmente, festeggiato la felice fine della scuola e avevano passato la notte lì, ma dal momento che erano rimasti svegli fino alle cinque, a Maya l’idea di essere svegliata alle dieci non piaceva, per nulla.

‘Fidati Maya, se ti sposti non te ne pentirai...’.

La ragazza aprì un occhio, incuriosita, e la prima cosa che vide fu Pierre che reggeva in mano un secchio pieno d’acqua.

‘Cosa pensi di fare?’ gli chiese, guardandolo malissimo.

‘Senti Maya... ha preso il massimo dei voti in letteratura... se lo merita uno scherzetto...’ disse, facendo cenno a Seb con la testa.

‘E devi ringraziare il cielo che ha il sonno pesante, altrimenti ti avrebbe già sentito’ commentò lei, spostandosi facendo attenzione a non svegliare Seb.

‘Lo sanno che Seb li ucciderà, vero?’ chiese una divertita Marie a Maya.

‘Oh, credo sia proprio questa la parte che li diverte...’ commentò lei, sedendosi di fianco alla ragazza, pronta a godersi lo spettacolo insieme all’altra: qualche settimana prima, Chuck si era finalmente deciso a chiederle di uscire e i due erano inseparabili da allora.

Maya guardò Chuck fare il conto alla rovescia e quando fu arrivato al tre, Pierre verso l’acqua contenuta nel secchio sul divano di Chuck e, di conseguenza, su Seb.

Negli istanti seguenti successero varie cose: Seb scattò a sedere e si guardò intorno confuso, Pierre e Chuck scoppiarono a ridere seguiti da Marie e Maya, gli altri si svegliarono e si unirono ben presto alle risate, Seb balzò in piedi e si mise a rincorrere Pierre e Chuck per la casa.

‘Quei due non cambiano mai...’ commentò Laure, andando a sedersi di fianco all’amica: aveva tolto le stampelle la settimana precedente ed era tornata ad essere il solito ciclone ambulante, ovviamente con Dave che controllava che non si facesse del male ad ogni movimento.

‘Mai e poi mai’ rispose Maya.

‘Aiuto!’ urlò Chuck, andando a nascondersi dietro Marie.

‘Sei mio Bouvier!’ urlò Seb, riuscendo ad afferrare la maglietta di Pierre e facendolo cadere a terra, per poi scivolare a sua volta in una pozza d’acqua conseguenza dello scherzo.

‘Tutto ok?’ chiese Maya al suo ragazzo, andando a sedersi di fianco a lui.

‘A parte il fatto che mi sono appena schiantato su un pavimento di marmo, dici?’ rispose lui ironico.

‘Oh, povero lui’ commentò lei, dandogli un bacio sulla guancia ‘Meglio?’ chiese poi lei.

‘Quasi...’ rispose lui, dandole un bacio prima che Maya avesse tempo di reagire.

‘Ah, ragazzi, siete in pubblico!’ commentò Pierre, ricevendo in cambio il terzo dito di Maya e Seb, senza che nessuno dei due si staccasse dall’altro.

‘Ma che carini, ora ti insultano pure in sincronia Pierre!’ esclamò Laure ‘Dovremmo imparare a farlo anche noi, Dave!’ disse poi al suo ragazzo, che annuì divertito.

‘Spiritosa Laure, davvero, davvero spiritosa...’.

 

°°°°°°°°°°°°°°°°

 

‘Seb, sei ancora vivo?’ chiese Maya, bussando alla porta del bagno: il ragazzo si era fatto prestare dei vestiti da Chuck per rimpiazzare i suoi bagnati, ma era chiuso in bagno già da un po’ e la ragazza stava iniziando a preoccuparsi.

‘Cos’è, sentivi la mia mancanza?’ chiese lui, aprendo la porta.

‘Mmh... forse...’ rispose lei, mettendogli le braccia intorno al collo, mentre lui le cingeva la vita con le braccia.

‘Lo so, sono irresistibile...’

‘Te lo lascerò credere...’ rispose lei, sporgendosi per baciarlo.

‘Posso rapirti?’ le chiese lui, facendola ridere.

‘Magari più tardi... ora sarà meglio che scendiamo, prima che Pierre faccia fuori la colazione...’

‘Però più tardi posso rapirti?’ insistette lui, cingendole le spalle col braccio e scendendo con lei le scale.

‘Dipende... che programmi hai?’ chiese lei.

‘Se te lo dicessi non sarebbe più un rapimento’

‘Ma se non dico a papà dove vado sarà lui a venire a rapire te...’ ribatté lei, scoppiando a ridere davanti alla faccia terrorizzata di Seb ‘E dai, stavo scherzando Seb...’

‘Lo spero...’

‘Comunque...’ riprese lei, mettendosi davanti a lui e abbracciandolo di nuovo ‘Mi piace l’idea di farmi rapire da te...’ disse Maya, sporgendosi verso il ragazzo per baciarlo.

Sfortunatamente, vennero interrotti da Pierre.

‘Oh, insomma, la volete smettere voi due? State diventando peggio di questi altri!’ sbottò il ragazzo, indicando con un cenno della mano Laure e Dave, che lo fissarono oltraggiati.

‘Rimandiamo tutto al rapimento...’ gli sussurrò Maya, prendendolo per mano e dirigendosi verso gli altri.

 

Meglio tardi che mai... the end!

Che dire... ringrazio chi ha letto e chi ha recensito, ossia Dada88… e che altro dire se non alla prossima!!! =)

 

   
 
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