CAP 2
Kyle
li accompagnò all’uscita
poi si avvicinò al bancone e prese una bottiglia di liquido
ambrato e disse
“Dax questa mettila sul mio conto.”
Poi
salì le scale per
dirigersi verso la sua stanza. Dax finì di servire un
cliente poi lo seguì e lo
trovò che si stava riempiendo il bicchiere appena lo vide
disse “sei arrivato
appena in tempo Dax dobbiamo brindare.”
“Hai
fatto buoni affari?”
“Ottimi
affari. Sono stato
assunto per andare a salvare nientemeno che
il Maestro Jedi Qui Gon Jinn. E lo sai chi erano quelle
persone?”
“Ho
un sospetto.”
“Il
Senatore Organa, la
Senatrice Amidala e il nuovo apprendista di Qui Gon.”disse
Kyle poi fece una
risata amara, e
continuò “Io dovrei
andare a salvare Qui Gon, avrei
un’idea
sul come riportarglielo. Ma mi hanno pagato,
perciò...”
Poi
prese il bicchiere e
scolò tutto il contenuto in un sorso solo.
Dax
lo guardò preoccupato poi
mormorò “Tu soffri ancora Obi Wan.”
Kyle
si girò infuriato e
ringhiò “Non nominare mai più quel
nome. Obi Wan è morto e tu lo sai bene.”
Poi
fece un sospiro per
calmarsi e disse “Scusami Dax. Ora pensiamo alla missione,
devo andare su
Kaslor perciò mi serviranno delle cariche per le armi, degli
esplosivi, alcune confezioni
di cibo pronto prendine anche alcune ipocaloriche per il nostro ospite,
un kit medico
completo, ah procurati anche un po’ di Bacta non credo che i
kasloriani l’abbiano
trattato molto bene.”
“Quanti
crediti abbiamo a
disposizione?”
“Presto
il Senatore Organa ci
metterà a disposizione 50 mila crediti usa quelli, compra
tutto quello che ti
ho detto e non badare alle spese, il resto rimandalo al Senatore
Organa.”
“Tu
non ti tieni niente
Kyle?”
“No.
Anzi Dax, prenditi
tu qualche cosa per ripagarti di
tutto questo. Io intanto vado a dare un’occhiata alla
nave.”
Il
giorno dopo era già tutto
pronto per la partenza, decollo all’alba e quando fu nello
spazio calcolò la
rotta per Kaslor e programmò il computer di bordo per fare
due salti
nell’iperspazio in modo da non forzare troppo i motori.
Entrò
nell’atmosfera del
pianeta senza che i radiolocalizzatori del pianeta si accorgessero di
lui Atterrò
nella giungla che circondava la città che era ancora notte
fonda, poi si mise a
studiare la mappa della città su un datapad che Dax gli
aveva consegnato. Scoprì
che la prigione si trovava alla periferia
della città, e dopo aver preso con se gli esplosivi si mise
al fianco la
fondina con il suo Blaster modificato, uscì e si diresse
verso la prigione. L’entrata
principale era molto sorvegliata anche a quell’ora di notte
allora girò intorno
all’edificio fino a trovare una porticina laterale da dove,
aveva scoperto, facevano
uscire i corpi dei prigionieri che morivano durante la prigionia o
gli
interrogatori. La spinse e, proprio come aveva previsto, era aperta.
Entrò con
molta cautela fece solo pochi passi e si imbatté in una
guardia, l’uomo non
l’aveva ancora visto e quando lo fece fu l’ultima
cosa che vide in vita sua.
Kyle nascose il corpo con attenzione ormai non provava più
nessun rimorso per
le vite che spezzava, per la maggior parte era questione di
sopravvivenza, la
sua, ed era una lezione che aveva imparato fin troppo bene. Vide due
uomini che
facevano la guardia davanti ad una cella e comprese che era la cella
dove era
rinchiuso Qui Gon, infatti sentiva la sua presenza nella Forza. Prese
la mira e
i due uomini caddero quasi all’unisono si avvicinò
e disse “Stai lontano dalla porta
se puoi sto per farla esplodere, mi hai sentito. Sto per far esplodere
la
porta.”
Attese
qualche secondo ma non
sentì nessuna risposta e ripeté “Stai
lontano dalla porta sto per farla
esplodere.”
Sentì
qualche movimento
all’interno della cella e sperò che
l’uomo si fosse messo al riparo poi fece detonare
l’esplosivo che aveva messo alla porta.
Nel
frattempo Qui Gon aveva
seguito le istruzione della voce di quello sconosciuto, si era messo
dietro la
branda e si era protetto con la misera coperta che gli avevano dato le
guardie.
L’esplosione
fu forte e Qui
Gon vide tra il fumo una figura alta entrare e chiedergli
“Tutto bene?”
Qui
Gon annuì e allora l’uomo
continuò con voce fredda e distaccata girandosi su se stesso
“Allora andiamo,
non abbiamo tempo da perdere.” Poi inaspettatamente si
girò di nuovo e chiese “Ce
la fai a stare in piedi. Puoi camminare?”
Nella
sua voce Qui Gon non
sentì alcun interesse nei suoi confronti solo
l’urgenza di uscire di lì al più
presto possibile, allora si alzò e seguì
l’uomo. Ma dopo aver fatto qualche
passo quasi inciampò e se non fosse stato per la mano dello
sconosciuto che lo
resse sarebbe caduto a terra, si sentiva debole e solo
facendo ricorso alla
Forza riusciva a stare in piedi.
Fu
allora che lo vide in
faccia anche se aveva il viso sporco di polvere e i lineamenti erano
più duri e
affilati di come si ricordava però i suoi occhi non erano cambiati: due
occhi dal colore
grigio-blu, vivi e penetranti lo fissavano, due occhi che non aveva
visto da
tanto tempo ed era sicuro che non avrebbe mai più rivisto, lo
fissavano freddi
come il ghiaccio.
“...Obi...
Wan” mormorò
disorientato.
“Non
ora.” sibilò Kyle
guardandosi preoccupato
indietro, aveva
sentito delle voci e dei passi che venivano verso di loro.
“Andiamo
Jedi, non abbiamo
tempo da perdere. Dobbiamo uscire da qui il più presto
possibile.” disse con
urgenza.
In
quel momento si sentì
un’esplosione sopra di loro, Qui gon sobbalzò ma
Kyle sembrò non preoccuparsi
anzi sembrò compiaciuto e disse “ora abbiamo un
po’ più di tempo, hanno
scoperto che il turbo ascensore era
stato
minato.”
Mentre
teneva il blaster con
una mano e con l’altro braccio sorreggeva Qui Gon, Kyle si
diresse verso
l’uscita.
Uscirono
dalla prigione senza
altri problemi, stavano camminando nella giungla e avevano quasi
raggiunto la
nave che il giovane sentì dei spari sibilare sopra la sua
testa, fece in tempo
a far abbassare Qui Gon sul terreno e simultaneamente si
girò e fece fuoco.
Mentre sparava si girò verso Qui Gon e disse “La
mia nave è nascosta dietro
quel cespuglio, raggiungila.”
“Non
ti lascio, Obi Wan.”
disse a fatica il Jedi poi posò la sua mano sul braccio del
giovane.
“Va
via Qui Gon, qui mi sei
solo di ostacolo” ringhiò Kyle scostandosi e
spingendolo via.
Kyle
vide il Jedi
allontanarsi zoppicando e sostenendosi agli alberi, era stato uno shock
quando
lo aveva rivisto, non si aspettava di vederlo così
invecchiato e indebolito,
forse era l’effetto della prigionia, poi scosse la testa non
doveva pensare a
queste cose se si distraeva era la fine.
Kyle
lanciò verso i soldati
gli ultimi esplosivi che gli erano rimasti e corse verso la nave, vide
che Qui
Gon aveva raggiunto la nave, spinse un telecomando che portava alla
cintura e
la rampa si abbassò e il Jedi salì lungo la rampa
ma poi si fermò affaticato
sembrava che stesse crollando a terra da un momento all’altro. Kyle
sentiva i soldati
che si stavano avvicinando e gridò “vai
dentro!” Corse avanti senza preoccuparsi
dei soldati che si stavano avvicinando, in quel momento contava solo
che Qui
Gon si mettesse al riparo, improvvisamente sentì un colpo
alla spalla, uno dei
soldati era riuscito a colpirlo. Salì sulla nave e chiuse la rampa poi corse nella
cabina di
pilotaggio e decollò velocemente. Quando
fu
nello spazio calcolò
la rotta per
tornare a Coruscant e programmò il computer di bordo per
fare un solo lungo
salto nell’iperspazio, voleva tornare a Coruscant il
più presto possibile.