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Autore: Lady Amber    15/09/2010    4 recensioni
L’uomo procedeva velocemente nel buio. I suoi passi, resi pesanti e strascicati dalla fatica, rimbombavano come spari tra le pareti sporche del vuoto corridoio corroso dal tempo. Era quello l’unico imperativo che si stagliava prepotentemente nella sua mente: correre. Correre nonostante i numerosi tagli che costellavano il suo dorso martoriato, nonostante il sangue caldo che gli colava lungo la fronte e gli annebbiava la vista. Correre a perdifiato come se avesse il diavolo alle calcagna, perché era quello l’unico modo per sfuggire al mostro che lo braccava.
Genere: Azione, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Christine Chapel, James T. Kirk, Nuovo Personaggio, Spock
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La prima cosa che Kirk avvertì fu una fastidiosa sensazione di vertigine, immediatamente seguita da una lancinante fitta alla nuca.
Era un dolore acuto, martellante, che a ogni nuova ondata percorreva tutta la lunghezza della sua spina dorsale e si ramificava lungo le costole togliendogli il respiro. Tentò di girarsi supino, ma un paio di grossi massi gli inchiodavano i piedi al suolo impedendogli qualsiasi movimento.
“Spock! Schneider!” gridò senza fiato.
L’unica risposta che ottenne fu quella fredda e confusa dell’eco. Maledizione, pensò. Sperò con tutto se stesso che i suoi due compagni non fossero rimasti sepolti sotto il cedimento.
Inveendo contro qualsiasi cosa avesse provocato quei fatali scossoni, tirò bruscamente le gambe verso il proprio petto e sentì qualcosa cedere all’interno del cumulo di macerie. Con un paio di violenti strattoni, Kirk riuscì a liberarsi definitivamente dalla morsa della roccia.
Gemendo per il dolore, si affrettò a rotolare lontano dal cumulo di rocce per schivare la miriade di sassi e pietruzze che i suoi bruschi movimenti avevano fatto franare.
Dopodiché tentò di rialzarsi, barcollante, e constatò con un lieve sospiro di sollievo che fortunatamente non sembrava avere nulla di rotto. Già, è una fortuna pazzesca, pensò con sarcasmo. Era chiuso lì sotto da solo con quel mostro e una dannatissima frana aveva bloccato la sua unica possibile via d’uscita. Cosa diavolo avrebbe potuto fare adesso?
Kirk trasse un profondo respiro e si sforzò di ragionare a mente lucida.
Ormai Spock e Schneider sarebbero già dovuti essere a bordo della Galileo. Sempre supponendo, ovviamente, che fossero ancora vivi… il capitano scacciò questo pensiero con un cenno infastidito del capo.
Spock era vivo, ne era certo. Non poteva essere altrimenti.
Logicamente, la prima cosa che il vulcaniano avrebbe ordinato una volta raggiunta l’Enterprise, sarebbe stato di sparare contro il relitto per cancellare completamente dalla faccia del pianeta quelle bestiacce schifose. Avrebbe fatto saltare in aria il velivolo fantasma, insomma. Con lui dentro. Sì, era la cosa più logica che Spock avrebbe potuto fare…  
Era spacciato, dunque.
A meno che…
Una strana idea si fece strada nella sua mente. Per regolamento, ogni nave della Flotta doveva avere almeno un deposito di scorie, a bordo. Quegli speciali magazzini erano rivestiti da uno strato di adamantite spesso un paio di metri che li isolava completamente dall’esterno ed erano stati progettati per contenere al loro interno materiali pericolosi o radioattivi con cui la nave sarebbe potuta entrare in contatto…
Forse sarebbe valso anche il processo inverso. Magari, se lui vi si fosse chiuso dentro, sarebbe stato in grado di sopravvivere all’esplosione, probabilmente attutita anche dalle rocce nelle quali la nave era incastonata… Un piano certamente originale ma che, a rigor di logica, avrebbe senz’altro potuto funzionare.
Non aveva più nulla da perdere, dopotutto.  

§---°°°°°---§

L’Alieno sia arrestò per un momento e rimase in ascolto.
La Regina aveva davvero avuto un’idea geniale, doveva ammetterlo. Con quella seria di violenti scossoni aveva bloccato la via di fuga agli esseri a sangue caldo e li aveva mandati totalmente allo sbaraglio.
Il gruppo era stato diviso dal repentino crollo di una parete, questo era ovvio.
L’Alieno aveva potuto capirlo facilmente dalle grida di richiamo che il Dominante e il Rivale avevano lanciato in direzione della barriera rocciosa e dai loro goffi quanto inutili tentativi di scavare per rimuovere l’ostacolo. Poi, finalmente, si erano dati per vinti e avevano deciso di abbandonare il loro compagno, andandosene insieme all’Ospite.
Una mossa molto intelligente, in effetti. E utile per lui, anche, visto che ora aveva a sua disposizione una preda isolata a cui dare tranquillamente la caccia.
E non una preda qualunque, no… proprio la Creatura del Fuoco. L’Alieno non avrebbe certo potuto chiedere di meglio: avrebbe avuto la sua giusta vendetta sull’essere che durante il loro primo scontro lo aveva costretto a fuggire precipitosamente con la coda tra le gambe.
Si preannunciava una caccia interessante, non c’erano dubbi.
L’Alieno interruppe i suoi rapidissimi pensieri.
Aveva udito un rumore, da qualche parte davanti a lui. Una decina di tunnel più avanti, in linea d’aria. Erano i grevi e leggermente strascicati passi della Creatura del Fuoco. A quanto pareva si stava dirigendo verso sud.
Chissà che cosa aveva in mente. Non era affatto un avversario da sottovalutare: questo l’aveva ampiamente dimostrato in precedenza.
Con un guizzo nervoso della massiccia coda, l’Alieno iniziò l’inseguimento.

Raggiunse la sua preda nel giro di un paio di minuti.
La Creatura del Fuoco si stava muovendo nervosamente avanti e indietro di fronte a una grande parete rocciosa. I suoi soffocati gemiti di frustrazione riecheggiarono lungo il corridoio e suonarono dolci come musica, per lui.
L’Alieno fu percorso da un’ondata di soddisfazione.
Presto avrebbe avuto la sua vendetta. Oh sì, gliela avrebbe fatta pagare davvero cara per il suo affronto. Nessuno era mai riuscito ad avere la meglio su di lui, neanche all’interno della sua stessa specie. E tra la Creatura del Fuoco e l’Alieno, il più forte era sicuramente quest’ultimo, non c’erano dubbi.
Glielo avrebbe dimostrato. Avrebbe squarciato brutalmente quelle sue tenere e fragili ossa con un unico e fulmineo gesto delle sue possenti zampe.
L’Alieno si accucciò a pochi metri dalla Creatura del Fuoco e rimase per un momento a studiarla, cauto. Poi emise un leggero gorgoglio di avvertimento, che le pareti spoglie amplificarono facendolo risuonare come un cupo ringhio.
La Creatura del Fuoco si voltò di scatto verso di lui, trattenendo il respiro.
L’Alieno sollevò senza fretta la testa e fiutò l’aria, assaporando l’inebriante profumo di paura che ora gli aleggiava appetitosamente intorno.
Allora la Creatura del Fuoco sibilò qualcosa a mezza voce e sfoderò un oggetto dal retro di una delle sue corte e impacciate gambe. Dal suono che la cosa produsse fendendo l’aria, l’Alieno capì che si doveva trattare di un oggetto aguzzo ed affilato.
Nulla che sarebbe riuscito a penetrare la sua indistruttibile corazza, comunque.
La Creatura del Fuoco gridò contro l’Alieno con quanto fiato aveva in gola, sputandogli addosso tutta la sua rabbia e la sua frustrazione.
Un chiaro segno di sfida.
L’Alieno non aspettava altro.
Spalancando le sue enormi fauci, si scagliò fulmineamente contro la sua preda con tutta l’intenzione di concludere vittoriosamente quella caccia.
Ma accadde qualcosa di inaspettato.

§---°°°°°---§

Kirk serrò gli occhi, preparandosi al tremendo impatto.
Che però non venne.
Sollevò le palpebre di scatto. Tutto quello che fece in tempo a vedere fu un getto di fiamme bollenti che colpiva il mostro deforme, ora agonizzante a terra in una pozza di acido. Prima ancora di avere il tempo di capire che cosa fosse accaduto, un paio di forti braccia lo afferrarono dall’alto e lo trascinarono di peso oltre il buco presente sul soffitto.
Traballante, Kirk tentò di rimettersi in piedi ma sbatté violentemente la testa contro la bassa parete di uno stretto tunnel. Imprecando a bassa voce, nella penombra riuscì a scorgere un volto dai lineamenti famigliari.
“Spock!” esclamò con stupore misto a gioia. Il capitano posò automaticamente una mano sul braccio destro del vulcaniano, serrando la stretta come ad accertarsi che il suo Primo Ufficiale si trovasse di nuovo lì al suo fianco. Dire che era sollevato sarebbe stato un eufemismo. “Schneider e Chapel sono…?”
“Al sicuro” tagliò corto Spock cominciando a strattonarlo rudemente verso la fine dello stretto tunnel. “Non abbiamo tempo, Jim, il fuoco l’ha solo rallentato.”
Il soffitto era così basso che per avanzare dovettero procedere a carponi. Questo impedimento riduceva drasticamente la loro velocità di fuga, ma i due cercarono comunque di mettere più distanza possibile tra loro e le penetranti grida di dolore dell’Alieno.
“È un lanciafiamme al plasma, quello?” chiese Kirk boccheggiando e lanciando una rapida occhiata all’ingombrante arma che il vulcaniano portava a tracolla.
“Lo abbiamo trovato nel deposito armi della Galileo” rispose Spock ansimando leggermente. “È un modello un po' datato, ma è servito al suo scopo.”

§---°°°°°---§

Lo avevano fatto di nuovo!
L’Alieno ruggì di rabbia.
Quegli insignificanti esseri erano riusciti ancora una volta a sfuggirgli, utilizzando, per di più, quello stesso, dannato trucchetto del fuoco!
Male.
Non poteva accettarlo.
Proprio no.
Bruciore.
Dolore.
Per l’Alieno esisteva solo quello ora: un atroce dolore che gli bruciava gli arti, la corazza, il cranio, mentre il suo stesso sangue lo ustionava e si faceva strada dentro di lui come una miriade di coltelli bollenti.
L’Alieno si erse sulle zampe posteriori e ruggì ancora, scrollandosi gran parte dell’acido di dosso.
Strisciò sibilando dentro al buco in cui quei maledetti erano spariti. Ignorando il dolore che lo martoriava a ogni sfregamento contro le pareti del ristretto ambiente, si concentrò su un unico pensiero: uccidere.
Uccidere gli esseri inferiori che avevano osato ridurlo così. A qualsiasi costo.
Avvertì del movimento a circa metà del condotto. Si fiondò in quella direzione guidato solo dalla sua furia cieca e dalla sua sete di sangue, frustando l’aria con la micidiale coda dentellata.
Poteva percepire il profumo della Creatura del Fuoco e la nauseante puzza del Dominante farsi sempre più intensi.
Il tunnel, però, sembrava ora stranamente vuoto. Se ne erano forse già andati?
Assolutamente no, non poteva permettere loro di uscire! pensò l’Alieno nel delirio della sete e del dolore.

§---°°°°°---§

Non appena Kirk e Spock ebbero svoltato l’angolo, le grida disarticolate del mostro cessarono di colpo. Qualche secondo dopo, vennero sostituite dall’agghiacciante suono di una serie di rapidi passi concitati e dallo stridio di qualcosa che strusciava rumorosamente contro le pareti.
L’orribile ticchettio si fece sempre più vicino.
Troppo vicino, pensò Spock. Di questo passo, non ce l’avrebbero mai fatta a raggiungere in tempo il passaggio che era riuscito ad aprire nella parete metallica con il phaser. Era troppo distante.
“Da questa parte!” gridò allora il vulcaniano strisciando in un piccolo tunnel secondario che si diramava alla loro destra. Nel giro di una frazione di secondo, si sporse oltre la fine dello stretto cubicolo e si lasciò cadere con un agile balzo dall’altra parte. Si alzò in punta di piedi per aiutare anche Kirk a uscire.
Il capitano si era già sporto con mezzo busto dall’apertura, quando si arrestò di colpo. Il suo volto si contorse in una smorfia di dolore.
“Mi ha preso!” Kirk cercò di dimenarsi per liberare la gamba bloccata. L’Alieno non mollò la presa.
Spock abbracciò saldamente il capitano e cercò di trascinarlo verso di lui. “Resisti, Jim!”
Kirk urlò di dolore. La superiorità della forza dell’Alieno era schiacciante, non sarebbero riusciti a resistere ancora a lungo.
Poi, senza alcun preavviso, lo xenomorfo mollò la presa.
Con un grido soffocato, Kirk volò dritto addosso a Spock. Sbilanciati dalla loro stessa forza, rovinarono entrambi su un’arrugginita grata metallica che cedette con un inquietante cigolio.
Con un grido, i due uomini precipitarono nel buio.

§---°°°°°---§

Era finalmente riuscito a prenderlo, quello schifosissimo insetto.
L’Alieno cercò di trascinare la Creatura del Fuoco verso di sé, ma c’era qualcosa che opponeva resistenza. Il Dominante, probabilmente.
Poco male. La Creatura del Fuoco sarebbe morta squarciata entro pochi minuti.
Avrebbe comunque vinto lui.
Ad un certo punto, un odore pungente colpì l’Alieno. Era un profumo muschiato e amaro, aspro ma dolce, brusco e intenso al tempo stesso.
Un odore che l’Alieno conosceva molto bene.
Oltre il condotto c’era la sua Regina, realizzò con un moto di stupita soddisfazione. Era stato così preso dalla caccia che non aveva notato la vicinanza del Nido.
Un pensiero tanto astuto quanto sadico prese forma con violenza nella mente malsana dell’Alieno. Ci avrebbe pensato lei a uccidere i due bipedi. E successivamente avrebbe anche dovuto riconoscere che era stato lui a portarle quelle due prede succulente.
Le creature sarebbero morte e contemporaneamente lui sarebbe cresciuto in valore agli occhi della sua Regina.
Un piano a dir poco geniale.
Con un gorgoglio soddisfatto, l’Alieno lasciò la presa. Udì la Creatura del Fuoco sbattere violentemente contro il Dominante. Poi un cigolio, un rumoroso clangore e un grido.
In silenzio, si accucciò appagato. Presto avrebbe udito le urla agghiaccianti dei due esseri.
E lui si avrebbe assistito in prima fila allo spettacolo.





Il depisito di scorie è ovviamente una mia invenzione ù__ù  Spero che la sua presenza non sia troppo improbabile: comunque avrebbe una grande utilità sulla nave ^^ E i lanciafiamme ce li avranno nel 23^ secolo?

Boh XDDDDD






Risposte ai commenti


Rei Hino: Oddio, cara, la crisi epilettica no! ò____o  Sorry, sorry, non volevo causarti così tanto maleeeeee... XD Ma Spock ha ritrovato Jim, no?  (tralasciando il fatto che sono volati tutti e due giù da una balaustra... =____=") Comunque ci sto: ridisegnamo le uniformi della Flotta! Secondo me ci vorrebbero dei tessuti un po' più trasparenti e dei pantaloni di pelle attillati (sebbene siano pericolosamente stretti già quelli normali, dopotutto XD)  E ovviamente bisognerà usare Spock, Jim e Bones come modelli... Però ho come il sentore che le alte sfere non approveranno facilmente la nuova collezione XDDD

MkBDiapason: Ahahah, hai ragione, Schneider che chiama Chapel "piccola" è tanto buffo e tenero >W<  Sì, siamo finalmente arrivati al prologo! Ormai non manca più tanto alla fine della storia... e Bones lo ritroveremo nel prossimo capitolo ^^

Fatanera: Verità innegabile, noi slasher siamo ASSOLUTAMENTE senza cuore in certe situazioni =__=" Però Jim è ritornato fra le braccia del suo folletto, visto? ^^


Persefone Fuxia: Convengo con te, è roba davvero schifosa quella ò_______o  Nei film di Alien le uova sono davvero da voltastomaco (ma soprattutto i mostriciattoli allo stadio intermedio... sembrano delle specie di grossi e viscidi ragni spigolosi O___o)
 
   
 
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