Anime & Manga > Full Metal Alchemist
Segui la storia  |       
Autore: Claa    15/09/2010    3 recensioni
L'amore molte volte rifiuta se stesso, perché ha bisogno di bruciare e riprender vita come fa la fenice leggendaria. E come la fenice è leggenda, similmente l'amore è spessissimo illusione d'animo. [Cit.]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Breve premessa: le citazioni non appartengono a me, ma a quella mucca che è Hiromu Arakawa. Precisato ciò, buona lettura!



2^ Capitolo



Quel pomeriggio odora di pioggia. Le nuvole hanno fatto capolino nella volta celeste indisturbate, calme, senza fretta. Si raggruppano, si uniscono, per poi separarsi di nuovo.
Riza guarda dalla finestra quei processi che potrebbero continuare all’infinito, ed aspetta. Aspetta che quel tu-tu-tu estenuante smetta, sostituendosi alla voce labile di Frerich. E’ la terza volta che prova a chiamarlo, inutilmente. Essendo quello uno dei pochi giorni in cui le telefonate private sono consentite, ne ha approfittato, ma forse non è stata una buona idea. Picchietta nervosa le unghie sulla plastica e prende a fissare il vuoto. Tutt’intorno ogni cosa tace. Di tanto in tanto un ufficiale attraversa quel breve tratto di corridoio, come un’ombra indistinta che nasce dalla semioscurità: invisibile.
Sta per mettere giù il ricevitore quando si accorge di un qualcosa che la porta a risollevarlo rapidamente e ad avvicinarlo all’orecchio.
“…nto? Pronto?”.
“Frerich, sono io”.
Lo stupore dell’uomo è palpabile. “Perché questa telefonata?”. Le dita si fermano, cala il silenzio.
“Ci sarai, alla cerimonia?”.
Pausa. “Certamente”.
“E’ importante”.
“Lo so, piccola. Ho detto che verrò”. Altra pausa, bisbigli in sottofondo. “Ci vediamo più tardi. Alle otto, sbaglio?”.
“Otto e mezza”.
“Hai ragione. Sarò in orario. Ti bacio, a dopo”.
Riza lo sente riagganciare. “A dopo”, sussurra. Con estrema lentezza ripone il trasmettitore, e rimane così, a lungo. Non sa dire per quanto. Le nuvole solcano il cielo e, a turno, impediscono alla luce il passaggio. L’aria si è fatta umida, opprimente. Il tempo le crolla addosso, senza toccarla. Ed eccola, quella sgradevole sensazione d’impotenza che invece la sommerge completamente. Ci annega dentro. Chiude gli occhi e consente alle memorie ammuffite ed infette di riaffiorare. C’è tanta polvere – o cenere? – nociva in quegli angoli dimenticati del cuore.

Just gonna stand there and watch me burn.
But that’s alright,
because I like the way it hurts.


Brucia. Brucia come fuoco l’ossigeno saturo di cenere, terra e sangue, mentre penetra nei polmoni e li lacera. Ha il sapore della morte. I morti bruciano, anche loro. Non c’è via di scampo per nessuno quando gli uomini giocano a fare gli dei ed il mondo si tramuta nel nuovo aldilà. Le viscere si rivoltano: quell’odore nauseante è così forte. E’ ovunque. Arde il sole sulla fronte di una donna stanca di lottare, di uccidere per gli ideali sbagliati. Come ha fatto a finire lì?

“Mia figlia conosce tutto… Se le dirai che userai la mia alchimia… il mio potere nel modo giusto, allora forse lei potrà svelarti il segreto… Mi dispiace”. “Maestro! Forza! Maestro! Maestro Hawkeye!”. “Roy, mia figlia… Mi raccomando… Ti prego… Ti prego… Ti pre…”. “Aiuto! Qualcuno chiami un dottore! C’è nessuno? … Riza!”.

“Cosa farai adesso?”. “Ci penserò”.

“Non muoia, la prego”. “Ehi, non fare l’uccello del malaugurio… Comunque non posso assicurartelo. In questo lavoro potrei morire in qualsiasi momento e essere lasciato a marcire sul campo di battaglia proprio come della spazzatura. Comunque, se potrò essere utile a questo paese e riuscirò a proteggere la gente con queste mani, allora… credo che ne varrà la pena”. “I suoi sogni sono meravigliosi”.

La lunga giacca ocra le copre le spalle e le scivola sulle ginocchia quando si trova accucciata e pronta a sparare. Dall’ultimo piano della torretta, osserva. Vede tutto. Ha gli occhi di un falco.

“Ha cominciato a ricordarsi?”. “Come potrei aver dimenticato?”.

Il tempo è caotico su Ishbar, non fa rumore, per paura di disturbare il sonno immortale dei defunti. Grida strazianti inghiottite dal vento e dal fumo, e c’è ancora chi riesce a ridere. Uccidere non è per niente divertente. Ah, sì? Quando uccidi il tuo nemico puoi giurarmi di non aver mai pensato ‘Bene, l’ho preso!’? Non parli, signorina cecchino? Preghiere non ascoltate. Vecchio, tu sei l’ultimo, c’è qualcosa che vuoi dire? Ti maledico. Bambini con il corpo deturpato dalle pallottole. Tu perché combatti? E’ semplice… non voglio morire. Vorrebbe scappare lontano e non fare ritorno, ma i mormorii gelidi dei fantasmi non la perdoneranno. Non si placheranno. Perché dobbiamo continuare questa guerra? Gli occhi di Mustang le appaiono tremanti, fragili come vetro, quando li guarda. Ricolmi di un dolore colpevole, privi di un’umanità cosciente.

Com’è finita lì?

“Signor Mustang. Quei sogni… Posso affidarle la mia schiena? Posso credere in un futuro dove tutti vivono felicemente?”, posso credere in lei?

Ora ricorda come.

Anche se ha continuato a crederci… Perché sono dovuti arrivare a questo?

Il fiato caldo della città spira tra i palazzi distrutti e le strade desolate. E si ricomincia. Altre esplosioni, i timpani soffrono. Bambini saltano in aria. Questa volta è vicina e la pelle scotta. Le lacrime non hanno il coraggio di uscire allo scoperto. “La prego”, bruci la mia schiena, signor Mustang. “La prego”, con le sue fiamme.

Non è rimasto nient’altro a cui dar fuoco,
qui.






“Sono Riza Hawkeye”. “Alla fine, dopo tutto quello che è successo a Ishbar, hai deciso di percorrere questa strada?”. “Sì, quella di indossare l’uniforme è stata una mia scelta”. “In che settore te la cavi bene?”. “Armi da fuoco”. “Armi da fuoco, bene”. “Diversamente dalle armi bianche, un’arma da fuoco non ti lascia la sensazione di aver ucciso qualcuno con le tue mani”. “E’ un inganno. Hai intenzione di mentire a te stessa continuando a sporcarti le mani?”. “Sì, è così”.

Preme il grilletto della pistola di sua volontà per una persona che deve essere protetta.

“Mi seguirai?”. “Se è questo ciò che desidera, sono pronta a seguirla





sino all’inferno”.






Il ticchettio delle lancette spezza la calma che regna nell’ufficio. Uno sbuffo di disapprovazione, questi permessi non finiscono mai!, la maniglia si piega verso il basso. Roy alza il capo e attende. L’orologio a muro segna le cinque, dove sarà Riza? La segretaria fa il suo ingresso timidamente, “E’ permesso?”, dietro la spalla destra si nasconde qualcosa che crepita come se si tratti di plastica. Lui le fa cenno di entrare. “Dov’è la signorina Hawkeye? Dove posso lasciarli, questi?”.
Roy indica il tavolino di un marrone forte, acceso, che si avvicina al rosso, ma che non lo sarà mai.
La donna vi adagia sopra il bouquet di fiori gialli, blu ed arancioni, e, così com’è entrata, se ne va.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Full Metal Alchemist / Vai alla pagina dell'autore: Claa