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Autore: Serenity452    16/09/2010    6 recensioni
NEL CAPITOLO 7 UN GRANDE RITORNO!! XD
Itachi, durante una missione salva la vita ad una bambina di Konoha, Luna Ayanami, lei non è un ninja e vive nella zona dei civili non ninja del villaggio. Fin da subito, i capelli arancioni e gli occhi color miele della bambina conquistano il cuore del Mukenin spingendolo a portarla con se fino a Konoha e riportarla a casa sua. Ma con i bambini ci vuole molta pazienza, e fortunatamente Itachi riscopre di possederne a volontà anche se Luna, oltre che una bambina capricciosa si comporta come una moglie pignola e gelosa. Ma allo stesso tempo dolce e tenera… Capace di renderlo schiavo e apprensivo. Arrivati a Konoha dopo due pazzi e sorprendenti giorni, è il momento dei saluti. L’Uchiha sa che non la rivedrà mai più, ma gli promette che sarebbe tornato per sposarla come dai lei proposto. Il tempo passa, undici anni, e Luna è una scolaretta svogliata di diciassette anni, che pensa sempre ad un ragazzo che neppure ricorda bene, è senza un quattrino, e per mantenersi finisce a fare la barista in un night club malfamato. Fra mille pericoli che la terrorizzano notte dopo notte. Ma proprio quando lei non ci sperava più, Itachi appare e togliendola dai guai. Ma lui è diverso, non ha più vent’anni…, ma è sempre Itachi, il ragazzo che non ha mai scordato. E per lui, Luna è la bambina che non ha mai potuto cancellare. Lui a volte è distaccato e freddo altre gentile e premuroso. Lei se ne innamora alla follia. Funzionerà fra loro con tutte le abissali differenze? Lei così timida e inesperta, letteralmente alle prime armi e lui convinto che sia meglio non legarsi a lei, ma incapace di starle lontano? Sasuke, tornato al villaggio e sposatosi con Sakura, non sa che il fratello maggiore è vivo, lo scoprirà? E che legame ha con Luna? Lui, a differenza di tutti, sa solo che è una cattiva ragazza. [SasuSaku] [NaruHina] [ItaNuovoPersonaggio] [+ Nuova generazione ^_-]
Genere: Romantico, Avventura, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 20

Ciao a tutti fan & Lettori! Eccomi qui col nuovo capitolo fresco fresco! :D

Devo dire che per me questo risulta uno dei capitoli più difficili da scrivere, anche perché molte delle emozioni che ho provato, oltre a storpiarmi lo scrivere, si sono perse, spero risulti altrettanto bello come l’ho immaginato!

Ringrazio di cuore chi continua recensire e seguirmi con affetto, senza fermarsi alle apparenze.

Ringrazio chi mi ha sostenuto quando ero indecisa sul destino della storia, ma anche chi legge soltanto e continua ad apprezzare la fanfic.

Infine, ma non meno importante, The Distance, la mia correttrice, che amorevolmente, mi aiuta con i miei oRrori :D

 

Buona lettura :D

 

Capitolo  XX: Confessioni

 

 -Tutto bene? - Chiese lei preoccupata.

Il moro arretrò socchiudendo gli occhi con fatica.  

-Dannazione…-Imprecò.

-C-che s-succede?-Chiese lei sempre più timorosa.

Itachi si voltò di scatto, afferrandola per le spalle.

-Come si chiama la persona che ha fatto quel disegno!?-Domandò lui del tutto sconvolto.

Luna si spaventò, vista la burbera reazione del Mukenin.

-L’ha… l’ha fatto… Fu’…-

-“Fu” come?? - Lei rimase a bocca aperta.

-Fu… Fugaku…-Disse lei cercando di evitare lo sguardo freddo e penetrante dell’uomo, che a sentir quel nome sbiancò letteralmente.

-Fu…Fugaku? - Disse ancora arretrando.

-S-si…- Itachi abbassò lo sguardo, completamente sconvolto.

-M-Ma perché?-Chiese lei senza capire il motivo di tanto turbamento da parte del moro.

-Fugaku… Il suo cognome??-

-Ah… ehm… ecco… eh… è… ehm… ora che ci penso… non lo so!-Ridacchiò lei in modo nervoso.

Itachi strinse i denti con rabbia.

-Ma dico scherzi!? - Disse afferrandola sotto il mento.

-N-No! Te lo giuro!-Esclamò lei terrorizzata, adesso si che Itachi le faceva paura con quello sguardo oscuro.

Il cuore prese a batterle come un tamburo, e quasi scoppiava a piangere.

Itachi la guardò per un attimo negli occhi, e finalmente sembrò calmarsi.

-Scusa…-Sussurrò lasciandola, lei dal canto suo arretrò portandosi le mani al petto ancora intimorita.

Itachi raccolse quel foglio e sospirò.

-Questo simbolo… - Disse indicando il ventaglio del disegno.

-Si… l’ho visto anche sulla parete della casa di Fugaku, quando siamo andati a prendere il pigiama…-Itachi si voltò di scatto, doveva controllarsi.

Doveva dirgli la verità o no?

Doveva rischiare o no?

Doveva buttare al vento tutti quegli anni trascorsi nell’ombra?

Si poteva fidare? E se fosse stata tutta una trappola? E se stesse commettendo il più grande errore della sua vita?

Sospirò ancora. Pazienza, vada come vada, si disse.

-Quello era lo stemma del mio clan…- Sussurrò chiudendo gli occhi.

I suoi maledetti occhi.

-Cosaa?!!!!-Fece lei quasi urlando, per poi tapparsi la bocca, temendo di svegliare Minako e Fugaku.

Itachi si voltò a guardarla.

-Del mio clan… doveva essere viva una sola persona…-

-Che vuoi dire… un clan… non è formato da tante persone?-

-Si, ma… ti ricordi… di quello che ti raccontai l’altra volta…?-

Luna ripensò alle volte in cui si erano visti.

-S-si… il tuo clan… voleva… fare un colpo di stato… e tu eri…-

-Io ero una spia del clan, si, ma ero anche una spia del villaggio… loro mi ordinarono di…-Itachi si  bloccò, non ce la faceva, non riusciva a dirle chi lui in realtà fosse.

Uno sporco assassino.

-Mi… mi… mi ordinarono… di…dannazione!… mi ordinarono di sterminare l’intero clan…-

Luna all’udire di quelle parole sobbalzò, e sconvolta arretrò.

Gli occhi le si erano spalancati, e nell’arretrare urtò contro una sedia provocando un strascico, ma fortunatamente riuscì a prenderla prima che cadesse.

Itachi non osò nemmeno guardarla. Ora si che era un mostro.

Di sicuro, agli occhi tanto ingenui di quella ragazza, era un mostro.

Un essere terribile, uno sporco assassino.

-E… E t-tu?-Riuscì a borbottare lei solo dopo un interminabile silenzio.

-Ho accettato. - Quella semplice frase, detta seccamente, per Luna fu come se improvvisamente le fosse caduto a dosso un macigno.  

Suonò come una condanna, a caso chiuso, a fine processo, una condanna per la vita.

Lei arretrò di nuovo e finì per inciampare ancora una volta nella sedia, che stavolta cadde provocando un fastidioso rumore.

Calò un silenzio snervante, lei sperava solo che nè Fugaku nè Minako si fossero svegliati.

Pregava con tutta se stessa che non avvenisse, perché davvero non avrebbe saputo come spiegare chi fosse l’uomo che le stava di fronte.

-Ho dovuto accettare… perché se non l’avessi fatto… sarebbe scoppiata la guerra, se permettevo al mio clan di attuare un colpo di stato, non sarebbe stato coinvolto solo il villaggio ma l’intero paese del Fuoco e con esso tutti i paese nemici che avrebbero colto al volo l’opportunità…così ho accettato l’incarico… e ho assassinato il mio intero clan…-Raccontò lui alzando finalmente lo sguardo.

-M-ma allora… F-fu…-

-Fugaku… era il nome… di mio padre…-Disse lui con malinconia. 

Luna abbassò lo sguardo, le pareva che Itachi fosse molto addolorato nel raccontare quelle cose.

-Di quella strage… è rimasto in vita solo mio fratello minore…non riuscii ad ucciderlo, per me era solo un bambino, era il mio fratellino capisci…così gli dissi di odiarmi, e di uccidermi…-

Itachi si bloccò, il resto era un vortice di ricordi che gli davano il capogiro.

Luna fece un lungo respiro cercando di sembrare calma, e non terrorizzata nè sconvolta.

-Se… se eri… una spia del villaggio… perché sei un Mukenin? - Lui la guardò negli occhi.

Erano così ingenui, così puri.

Mentre i suoi erano crudeli, spietati,  sporchi di sangue.

-Era il piano… Implorai il Terzo Hokage di proteggere mio fratello dai consiglieri e Danzou… e vissi come un traditore, unendomi all’organizzazione Akatsuki cercai di aiutare il villaggio, raccogliendo informazioni… però alla fine decisi di incontrare mio fratello… e lui che mi ha quasi ucciso…-

-Ma perché voleva ucciderti!? - Chiese lei senza riuscire a darsi spiegazioni.

-Lui non sapeva la verità… crede che io abbia eliminato il Clan solo per “testare le mie capacità”… o almeno così gli ho raccontato… non volevo che sapesse che il nostro clan era solo una farsa, che eravamo dei cospiratori… così ho fatto in modo che lui mi odiasse e cercasse di vendicare il clan per poi farlo risorgere con nuovi ideali… da quando abbiamo combattuto sono passati…- Il moro serrò gli occhi.

-Quasi dieci anni…- Finì tristemente.

Luna rimase in silenzio.

-Per tutti questi anni… sono stato bloccato in un villaggio poco lontano da qui… un uomo mi trovò in riva ad un fiume mezzo morto… in condizioni disperate… non so neppure come ho fatto a non morire sfortunatamente…-

-Non dire così!! - Esclamò lei d’impulso.

-Ora sai chi sono…- Lei non rispose e posò lo sguardo alla sua destra.

Ora si, sapeva chi era Itachi Uchiha...era una persona che aveva eliminato la sua intera famiglia… per eseguire un ordine.

Per proteggere il villaggio. Per evitare una guerra.

Deglutì piano.

-Si… e non sei quello che pensavo…- Disse un po’ fredda.

Itachi abbassò lo sguardo triste.

-Andrò via dal villaggio… nessuno saprà mai che sono stato qui… dimenticati di me, e di tutto quello che ti ho raccontato, lo farai per il bene del figlio di mio fratello… vero?-

-No. - Esordì lei sicura. Itachi alzò lo sguardo, sorpreso e incredulo.

-Cosa?-

-Ho detto no! - Esclamò ancora più risoluta, anche se solo in apparenza, in realtà un po’ di paura nel contraddirlo c’e l’aveva.

-E perché mai!?-Disse lui prendendola per un braccio.

-Non capisci che così romperai la felicità delle persone che tanto mi hanno odiato…-Il moro si voltò verso le camere da letto, poi tornò a guardarla.

-Usciamo! - Esclamò tirandola verso la porta, per poi trascinarla fuori casa.

Lei protestò un po’ cercando inutilmente di liberarsi.

Una volta fuori casa, il moro poté riprendere il discorso, senza temere di essere scoperto dai bambini.

-Ascolta, tu non puoi capire… se rivelerai a Konoha che sono vivo… mio fratello… si rivolterà contro il villaggio di nuovo, e se non accadrà questo pensa a cosa accadrebbe alla sua famiglia, come reagirebbe scoprendo che il fratello che gli ha ucciso i genitori, e che lui crede di aver ucciso è vivo! So che una persona gli ha raccontato la verità… so che è riuscito ad andare avanti e dimenticarmi, non posso tornare nella sua vita capisci… e di sicuro, le autorità del villaggio mi condannerebbero a morte, le uniche persone che sapevano la verità sono morte tutte, escluso mio fratello! Non posso fargli questo…- Disse serio lui.

In tutto il tempo che lui aveva parlato, Luna aveva preso a piangere qualche lacrima silenziosa.

Poi si voltò di scatto per non guardarlo più.

-E… e… a… e a me non ci pensi!!!!? Non conto nulla per te!!?-Disse lei quasi sbraitando.

Itachi rimase allibito davanti a tali parole.

Come poteva chiedergli una cosa simile!? Diavolo certo che pensava a lei, era anche per lei che andava via!

E certo che lei contava, anche troppo.

-Smettila di fare la bambina!-Esclamò lui senza sapere cosa dire di meglio.

Lei si girò lentamente.

-Io non mi sto comportando da bambina… ti sto dicendo quello che sento!-

Itachi si ammutolì.

-Dici che te ne vuoi andare… che ti devo dimenticare… ma io non voglio e non posso! A me non importa quello hai fatto, ti ho lasciato entrare nella mia vita credendo che fossi un traditore, e invece non è così! Mi hai detto che l’hai fatto per il villaggio… e io ti credo… non posso fare diversamente, mi dispiace… ma io…io ti amo…-

Itachi chiuse gli occhi. Scosse il capo.

Per quanto quelle due parole fossero speciali, per quanto lui le desiderasse da lei, per quanto volesse lasciarsi andare a lei e ai sentimenti, non poteva, non ora che lei sapeva la verità.

-Non devi…-Riuscì a sussurrare con la voce rotta.

-Invece si… -

-No…-

-Si… non ti permetterò di andartene via… io ti amo!-

-Ma che dici?!... Non mi conosci nemmeno!-

-Ti conosco! So chi sei… lo so da sempre! Tu sei Itachi…-

-Sono solo un assassino… finiresti nei guai con me!-

-Tu non sei un assassino! Sei uno shinobi che ha fatto il suo dovere… non è così?-Lui chiuse gli occhi.

-Si… ma… non posso tornare…-

-Allora resta con me… ti scongiuro… io ti amo… io non ti ho mai dimenticato… e non voglio perderti di nuovo… ma se tu… se tu non provi nulla…-Singhiozzò lei asciugandosi le lacrime e tirando su col naso.

-Non è questo…-Sussurrò lui tornando ad incrociare quegli occhi come il miele che tanto aveva sognato, per anni.

Gli occhi della bambina che aveva salvato, gli occhi della ragazza che amava.

-Non voglio farti soffrire… ma se fosse necessario… se io dovessi sparire… tu soffriresti e non mi va, per questo non voglio che tu ti leghi a me… ma…- Itachi si accostò a lei, posandole una mano sulla spalla, l’altra sulla guancia.

-Il problema… è che… - Stavolta avvicinò il suo volto a quello della giovane.

Si guardarono intensamente negli occhi.

-Anche io… ti amo…-E finalmente posò le labbra su quelle di Luna, che però presa dall’emozione, invece di rispondere al bacio, scoppiò a piangere più forte di prima.

Itachi, accortosi della situazione si allontanò per guardarla, e lei si portò le mani al viso, per poi asciugarsi gli occhi col dorso della mano.

-E-ehi…-Balbettò il moro tenendola per le braccia.

-S-scusa…mi sono emozionata…- Spiegò lei asciugandosi le lacrime e tirando su col naso.

Poi lo guardò un attimo, sembrava che stesse per scoppiare a ridere.

-N-Non… non ridere scemo!- Disse buttandosi contro di lui per abbracciarlo.

Itachi la abbracciò stringendola forte, le mani della ragazza si aggrapparono alla maglia, appoggiandosi completamente, sul petto del moro e lui ne fu ben felice.

Si sentiva come non si sentiva da anni, troppi anni.

Finalmente si sentiva amato.

-Adesso smettila di piangere, piccola…-Gli sussurrò piano, prendendole il viso tra le mani e baciandole la guancia in modo carezzevole, per poi baciarle le labbra.

Luna si calmò subito e ricambiò con delicatezza, per poi sprofondare qualche secondo dopo nella passione, trascinata dal bacio che Itachi stava dirigendo con maestria.

La mano sinistra del moro, s’infilò nei lisci capelli color miele di lei, mentre l’altra le scivolò lungo il braccio, per poi carezzarle il fianco e arrivare ad avvolgere completamente la schiena per poterla stringere di più a se.

Lei per avvicinarsi meglio lasciò le sue mani salire fino alle forti spalle di lui, incurante del fatto che oramai erano uniti come due fogli di carta, difficili da staccare, se non con impegno.

Impegno che purtroppo doveva arrivare, perciò anche per riprendere fiato, si staccarono lenti.

Lei sorrise imbarazzata, lui fece lo stesso spostandosi una ciocca di capelli dal viso, con un sorriso molto più sghembo.

C’era ricascato. Non sapeva resisterle. Ne quando sorrideva, ne quando piangeva. Impazziva solo a guardarla.

Perché se piangeva, lui si sentiva uno schifo. Se gli sorrideva, si sentiva bene, meravigliosamente bene.

-Ahm… senti per quello che t’ho detto prima…Non volevo spaventarti quando ti ho trascinata fuori, però parlavo per il bene della famiglia di mio fratello…-

-Lo so… ma non voglio che tu te ne vada! Non dirò mai niente a Fugaku se non vuoi… non lo scoprirà da me te lo giuro! Però non lasciarmi! - Esclamò lei nascondendo la testa nel petto di Itachi.

Il moro fece un profondo respiro.

-Io sono un pazzo… finirai nei guai con me, anzi finiremo nei guai…-

-A me non importa… io adoro i guai…-Disse lei con tenera voce.

Il moro spalancò gli occhi incredulo e, con uno scatto, l’afferrò per le spalle e la spostò da se.

Lei strabuzzò gli occhi e lo guardò in faccia. Sul suo viso un buffo sorriso tirato di lato e sopracciglia curve in segno di disapprovazione.

-Allora è vero che lo fai a posta a metterti nei guai!? –

Lei arrossì.

-No-No! Ma che dici… figurati… mica lo faccio di proposito! Ehehe… e poi riesco sempre a cavarmela! - Rispose lei spostando le mani del moro, per potersi poi lanciare di nuovo sul suo petto, un po’ come per nascondere il rossore del viso.

Il cuore le batteva così forte che persino Itachi riusciva a sentirlo sulla sua pelle.

-Ah no eh? E riesci a cavartela da sola… ma se quasi il 90% delle volte che ti ho trovato nei casini, sono stato io a salvarti!-Disse lui sarcastico.

-Ehm… sono dettagli! E poi sei tu che vieni a salvarmi!-

-Però gridavi aiuto…- Canzonò lui.

Lei strinse gli occhi colta da un moto di calore sul viso.

-E te ne approfitti… Proprio come ti stai approfittando adesso del mio petto, piccola…- Scherzò ancora lui.

Luna sobbalzò e si staccò arrossendo ancor di più.

-Scherzavo piccola!- Esclamò ridendo il moro spingendola di nuovo contro di se.

Rimasero qualche secondo in silenzio.

-È meglio che ora vado… altrimenti si fa tardi…- Disse carezzandole i capelli, fino a scivolare sul viso sfiorandone, con il dorso delle dita, la guancia.

-Così presto…  - Si lamentò lei mettendo un po’ di broncio.

-Eh si piccola, è quasi mezza notte…- Disse lui con un dolce tono di voce.

-Non fa niente…non ho sonno…tu hai sonno?- Chiese lei mielosa, cosa che non poté non intenerire il Mukenin.

-No, non ho sonno piccola…- Disse lasciandole un bacio sulla guancia.

-Ma è meglio che torni dentro, se i bambini si svegliano e non ti trovano in casa potrebbero spaventarsi…- Continuò lui.

-Ok, ma entra anche tu…-

-Meglio di no… va a dormire su!-

-No!- Borbottò lei staccandosi tirando su il broncio, incrociando le braccia al petto e voltandosi per dargli le spalle.

Itachi aggrottò la fronte.

-Dai non fare la capricciosa! Lo dico per te…- Tentò lui allargando le braccia con i palmi delle mani rivolti verso il cielo.

Lei non rispose, così Itachi le si avvicinò e le posò le mani sulle spalle.

-Dai piccola domani torno, te lo prometto…- Disse lambendole il collo con dolcezza,  ma lei per un primo momento fece l’offesa.

-N-Non ci… casco io… no-n s-sono… scema… -

-Secondo te pensi che potrei starti lontano? … quando dico che voglio andare via da Konoha è perché ho paura di ferirti in futuro, se le cose dovessero complicarsi… non è una vita facile la mia… Ma come ti ho già detto… sono già complicatissime… -

Lei si lasciò scappare un gemito a causa dell’ultimo bacio a risucchio.

-E giura!!!-Esclamò lei senza voltarsi.

-Cosa? -Fece lui perplesso.

-Che torni e che non riesci starmi lontano!-

Itachi sorrise e con uno scatto deciso le avvolse la vita con un braccio, mentre con l’altro le fasciava sotto i seni.

Inutile dire di quante tonalità di rosso le si era colorato il viso.

Il moro le sfiorò con la punta del naso la guancia e poi il lobo dell’orecchio.

-E dimmi una cosa… se ti facessi la stessa domanda…?-

-Io ti aspetto sempre…e se volessi non saprei nemmeno dove venirti a cercare!!-mormorò Luna imbarazzata.

-Hai ragione… Ma certo che tornerò… te lo prometto, e poi ho bisogno di te…-Gli sussurrò baciandole la mascella.

-A-Anche io… I-tachi… -D’improvviso il moro, posò una mano sul seno della ragazza, che sobbalzò.

-Mhh… non mi provocare altrimenti sul serio entro in casa con te e non me ne vado più…-Le sussurrò baciandole ancora il collo e sotto l’orecchio.

Luna buttò giù un gemito, nonostante non facesse che pensare alla mano sul suo seno.

-I-I…Itachi…-Mugugnò lei cercando di sposarsi, ma lui con decisione la trattenne.

-Su dai calmati piccola… -

-È…che… che m-mi vergogno… q-quando… mi…-Mormorò lei.

-Oh no! Non sarà ancora per quella storia che pensi di averle piccole!?-Luna diventò rossissima.

Itachi la fece girare per guardarla in faccia, ma lei spostò subito lo sguardo.

-Ehi guardami quando ti parlo! Ti ho fatto una domanda…-

-Hmmnmnmnmnn….-Borbottò lei senza riuscire ad alzare lo sguardo. Itachi sbuffò.

-Luna… non ho capito nemmeno una parola… -

-…Scusa… è che… insomma… io… non è che sono poi così g-grandi… e magari a… a…a…t-te… p-pia-acciono… p-più… grandi…-Tentò con molta fatica di spiegare lei, rossa come un pomodoro a causa dell’incendio che divampava nel suo corpo.

Itachi, dal canto suo, la guardò sconcertato. Come se lei stesse vaneggiando o raccontando qualcosa tragi-comico.

-M-ma chi te lo ha detto? Numero uno a me non piacciono le tettone, e ti pare che io abbia mai detto qualcosa riguardo al tuo seno! Però… visto che ci siamo, perché non toglierci definitivamente tutti dubbi! Vieni qua che do una controllata!- Esclamò lui afferrandola di nuovo per un polso.

-Eh!? No… Itachi che fai!??-Il bel moro, con scatto posò la sua mano sulla forma della ragazza.

-Hmm… no… non è affatto piccola a parer mio… -Disse con tono divertito l’Uchiha, dopodiché spostò la mano fino alla spalla e avvicinò ancor di più la ragazza a se.

-Rilassati non ti faccio niente… mi credi?-Lei prese fiato, per calmarsi e non apparire troppo sconvolta.

-Si…-Mugugnò docilmente. Itachi sorrise mostrando quei denti bianchissimi.

-Perciò ti prego… non farmi sentire un maniaco, non lo sono, ma tu mi fai perdere la testa… più di quanto sia possibile…-

-Ma io non sono… niente di speciale…-Mormorò angosciata evitando lo sguardo magnetico del moro, che la guardò torvo.

-Ora basta! Sul serio quando dici così mi fai perdere le staffe! Tu sei speciale per come sei fatta… e sei speciale per me! Ma essere speciale non significa essere una bomba sexy o essere una gran troia che va con tutti perché questo per me non è avere qualcosa di speciale… ciò che piace a tutti è semplice e normale… ma tu… tu sei diversa, mi attiri come un orso che cerca il miele…-D’improvviso, Itachi la spinse contro la parete, e la imprigionò poggiando le mani ai lati della sua testa, ma mantenendo una certa distanza.

Il suo tono cambiò, era leggermente più irritato ed angosciato allo stesso tempo.

Come se cercasse di reprimere la rabbia.

Luna, invece, sbalordita si limitò ad attaccarsi al muro e fissarlo.

-Tu mi ossessioni…All’inizio pensavo che...dio che mi importava se ti avevo ritrovata, che motivo avevo per essere in fibrillazione! Felice! Però impazzivo se ti pensavo! Dov’eri? Cosa facevi!? Ogni volta che ti vedevo… lì dietro il bancone, sul palco… dio che rabbia! Cercavo di essere indifferente, di fingere che “no, non c’era niente che mi importava di quello che facevi”! ma no! Non era così, io ti volevo stare alle calcagna, come se fossi stata la tua ombra...ma sapevo che non era giusto, che non potevo, non ne avevo il diritto. Chi ero io per intromettermi nella tua vita!? Ho provato a  starti lontano, ma tu… con quelle tue frasi innocenti non facevi che provocarmi, i tuoi atteggiamenti davanti a quegli uomini perversi e maniaci! Che gelosia…poi quando mi hai sbattuto la porta in faccia… -

-Non volevo…-Sussurrò lei chiudendo gli occhi e cercando di sopprimere le lacrime.

-Io mi sono sentito… un…. Un maniaco!-Disse con foga, stringendo la mano in un pugno contro la parete.

-Desideravo sparire dalla tua vita, desideravo con tutto me stesso non infastidirti più, non spaventarti mai più… permetterti di cancellarmi… ma più, mi illudevo che sarei sopravvissuto senza sapere se stavi bene, se continuavi ad andare in quella merda di locale… non dormivo, bevevo, non mangiavo, non facevo che rimuginare e dannarmi… non mi era mai successo…ero oppresso, era…-

-Era come non respirare…-Lo anticipò lei aprendo gli occhi, con voce tremante.

-Così non ho retto… e mi sono arreso… sono venuto lì, io ti volevo portare via! Ma… ma poi… mi sono pentito e me ne sono andato. E quando ti ho vista piangere… per colpa mia, ho capito che non potevo lasciarti… continuavo a negarlo a me stesso e cercavo di convincere anche te che volevo scappare… ma non era vero… io volevo te… volevo stare con te…non sono riuscito a toglierti dalla mia testa, eri come il ritornello di una canzone… e ancora adesso… anche ora che sei con me… non riesco a non pensare a te… a quanto ti vorrei, anche solo starti vicino immobile… tu… per me sei quel male, nel petto, che fa più male del solito, a partire da mezza notte che esci di qui fino a che non immagino che tu sia tornata a casa, nel tuo letto, categoricamente sola…-

Luna arrossì, gli occhi neri e penetranti di Itachi la scrutavano sospettosi.

-E sai perché tutto questo… perché sono dannatamente innamorato di te…ma devo ammetterlo questo mi fa paura… temo che finirò per ferirti e farti soffrire…-

-Non è vero…-Mugugnò lei guardandolo negli occhi.

-Ma potrebbe accadere…-Disse lui ancora più sofferente.

-Allora lo accetterò! Diavolo non m’importa! Anche io ti amo! Ho bisogno di te…-

-Ma io… sono anche… così…più adulto di te!- Disse cercando con cura le parole adatte. Luna lo guardò negli occhi, assorta dallo splendido petrolio che in un attimo la imprigionò.

-A me non importa… ho davvero bisogno di te, non lo so perché! Ma è così! E se io per te non vado bene, accetterò anche questo, accetterò il fatto che tu non mi voglia… starò male, soffrirò, ma non ti odierò mai…-

-Non ti farei mai soffrire di mia volontà… non commetterò mai più tale errore… nemmeno sotto tortura sopporterei di vederti ancora come quella sera!-

-Allora… non mi ritieni troppo… giovane…?- Mormorò imbarazzata.

Anche lui arrossì lievemente.

-Ecco… insomma… non mi sento proprio… felice di questo… sai… mi sento un po’…pedofilo…-

Luna diventò ancora più rossa.

-M-ma… tu non hai cattive intenzioni…e non ti reputo un pedofilo, quelli vanno dietro le bambine…I-Io sono… g-grande!-Esclamò lei con fatica. Itachi sorrise.

-Ah davvero? Più di dieci anni di differenza bellezza, non sei grande…non per me!-

-Non mi vuoi?-Disse lei triste.

-Ma che dici! Certo che ti voglio! Ma non come i maniaci che ti guardavano quando andavi in bagno nel Night… gli uomini quella sera del Black out… come ti guardavano! Tu non capisci cosa avrebbero potuto farti! Ho pensato come picchiarli, ho pensato di tutto mentre ti seguivo, compreso come strapparti di dosso quel vestito… Fortuna che non sono ancora diventato un vecchio maniaco!-

-L’età non conta? Non mi trovi stupida, immatura, frivola!-Disse lei evitando volutamente di approfondire il discorso dei maniaci.

-No… o forse si… ma questo mi piace… ecco perché ti sto alle calcagna come un segugio…Sappi che da adesso in poi sarò il tuo incubo peggiore, e se sarai nei guai, povera te e chi ti ronza in torno, uomini e vecchi compresi!-

-Bene, e tu allora… Sappi… sappi che se… se… se tu dovessi sparire… sarò capace di buttarmi in situazioni tanto pericolose, tipo… infastidire qualche balordo costringendolo a farmi del male pur di costringerti a sbucare dal buio…-

-Te lo ripeto, nessuno potrà più avvicinarsi a te…- Disse lui tirandola a se per stringerla forte.

-Bambini?- Chiese lei abbracciandolo senza guardarlo negli occhi.

-Solo mio nipote direi… ha sempre sei anni giusto?-

-Certo…-

-Acconsentito allora…-Scherzò lui.

Rimasero in silenzio.

Una folata di vento freddo fece rabbrividire la giovane, che però parlò prima di lui.

-Itachi?-

-Hmm?-

-Vuoi… vuoi vederlo?- Itachi divenne un po’ rigido.

-Non credo… sia il caso… non vorrei che…-

-Ma sta dormendo… sei sicuro che non vuoi?- Chiese lei con dolce espressione in viso. 

Rimasero in silenzio per un po’, sempre tenendola stretta delicatamente.

 Poi lui sospirò.

-Ok… mi hai convinto….però facciamo in fretta…- Disse lui cercando di fare l’indifferente.

La ragazza sorrise e lo prese per mano.

-Vieni!- Esclamò trascinandolo in casa, dove, senza lasciare la mano dell’uomo, chiuse la porta con cautela attenta a non far nessun rumore brusco.

Itachi, implorando se stesso di stare calmo, si lasciò guidare per il corridoio, fino all'entrata della prima camera.

Giunto lì, l’Uchiha si pietrificò. Uno strano nervosismo gli impedì di proseguire.

Era giusto vedere quel bambino? Era il figlio di suo fratello, il suo ‘amato’ fratellino, e lui non voleva intromettersi nella sua vita.

E forse guardando suo nipote, temeva che avrebbe desiderato sentirsi chiamare “zio”. E lui non poteva. Perciò faceva male.

Molto male.

Deglutì pesante, e Luna se ne accorse.

-Non vuoi? Non te la senti?... scusa, forse sono stata stupida a portarti qui…- Lei lo guardò negli occhi comprendendo in un attimo l'insicurezza dell’uomo.

-Scusa è tutta colpa mia…Non avevo capito…che per…te sarebbe stato diffic-!- Ma d’improvviso lui le posò un dito sulle labbra e sorrise.

-Shh… non hai fatto niente di sbagliato Luna… non preoccuparti… era solo… un attimo… ora sono pronto, andiamo…- Spiegò quasi tranquillo il moro, ma Luna, dopo averlo scrutato, sospirò silenziosa ed aprì dolcemente la porta, che era già a metà.

Con passò felpato scivolarono nella camera, la luce era fiocca, ma sufficiente a chiarire tutti i dettagli.

Luna mostrò ad Itachi il letto, e lì, ricoperto da un piumino, c’era un bambino.

In posizione supina, con le braccia ripiegate ai lati del capo e i palmi delle mani verso l’alto. I capelli neri, leggermente corti, erano morbidamente poggiati sul cuscino, mentre alcuni pendevano in un lato della fronte, scompigliati.

La pelle lattea e chiara.

-I suo occhi sono neri…- Sussurrò Luna.

-È un bambino testardo e cocciuto, sa sempre un sacco di cose, però è un simpaticone, e sai… in qualche modo riesce sempre a tirarmi su di morale se sono triste…-Continuò.

Itachi lo fissò ancora qualche secondo.

-Somiglia… a mio fratello da piccolo… bhe più o meno!-Fece per avvicinarsi, ma ci ripensò.

Sfiorargli una guancia, per quanto lo desiderasse, era fin troppo rischioso.

-In effetti gli somiglia… ho visto suo padre oggi… e … inizialmente l’ho scambiato per te… in un certo senso… Fugaku ti somiglia… è… è così testardo, quando vuole diventa persino cattivo, se per il bene di qualcuno, ma ha sempre ragione… è anche un bravo ninja… l’ho visto usare un… uno Shu… Shuriken gigante però poi ne è comparso un altro… tutta 'na cosa complicata…per ingannare l’avversario, o così ha detto lui!!-

-Oh… allora è meglio che andiamo, non vorrei che si svegliasse, se mi trovasse qui chissà cosa gli passerebbe per la testa!-

-Ah non lo so, magari tenterà di ucciderti! Ti prenderà per un maniaco, no!?- Ridacchiò lei.

-Se! Ci mancherebbe che mi scambiasse pure per un maniaco! Pensa se notasse la somiglianza tra me e suo padre?!- Disse ironico voltandosi per uscire, Luna lo seguì fuori dalla camera e socchiuse la porta.

-È vero! Siete molto simili… ma non proprio, insomma… uhm… tu sei più b!-el!-lo!-

Il moro sfoderò un sorriso malizioso e provocatorio.

-Che stavi dicendo, eh? Sono più bello, eh?- Luna arrossì.

-Eh… s-si… - La ragazza si mise le mani sul viso, oramai tutto rosso.

Itachi soffocò una risata, poi le sue mani si posarono su quelle piccole della ragazza per spostarle dal viso.

Lei non oppose resistenza e lasciò che Itachi le trasportasse le mani fino alle sue spalle.

-Certo che sono più bello…- Bisbigliò avvicinandosi per baciarle il collo.

Luna rabbrividì, e si strinse alle grandi spalle dell’Uchiha, carezzandole dolcemente.

-Lo ammetto… è vero… sei più b-bello t-tu…- Mormorò timida lei nascondendo il viso nell’incavo fra il collo e la spalla di Itachi, che dal canto suo ridacchiò.

-Oh… ehi ma guarda che anche tu sei una tentazione pericolosa, sai?!-

-I-In che senso?- Itachi soffocò ancora una risata, passandole una mano lungo la colonna vertebrale.

-Che sei bella sciocchina! Troppo bella, visto che mi hai fatto perdere la testa!- Esclamò catturandole il viso con le mani...che poi lasciò scivolare fra i lunghi capelli color miele, per avvicinarsi e baciarla.

-Ora è meglio che vada… si sta facendo davvero tardi, buona notte piccola…- Disse lui incamminandosi verso la porta.

-Uhm no! Te ne vai già…-Disse lei arpionandosi al braccio del moro.

-Ma piccola è già mezza notte passata…su non fare così, tornerò domani sera presto…-Lei lo guardò con aria triste e occhi luccicanti.

-Dai, non guardarmi così… Ti ho già accontentato! Sono rimasto ancora un po’!- Borbottò l’uomo, chinandosi appena verso il suo orecchio.

-Poi non sai quanto desideri restare…-

-Allora resta, sono abituata ad orari molto pensati, lo sai…- Lui con dolcezza le baciò la fronte.

-Lo so… è per questo che voglio che tu vada a letto, categoricamente ora!- Detto questo l’abbracciò.

-Ok… ma prometti che torni?!-Disse Lei ricambiando l’abbraccio.

 Itachi la guardò con una faccia da finto sorpreso.

-Non ti fidi. Io ti dico che sono un assassino che ha ucciso la sua famiglia, tu continui a fidarti e vuoi che ti stia accanto...e poi, gira e rigira, non ti fidi se ti dico che torno, e vuoi che prometta!!?-

Luna arrossì.

-Si! - Esclamò voltando il capo come una bambina viziata.

Itachi ridacchiò.

Luna lo stava cambiando, poteva sentirlo.

-Ok… ti prometto, ti giuro, ti assicuro, che tornerò da te di corsa… perché standoti troppo a lungo lontano mi porterebbe alla pazzia! - Disse lui sorridendo, e che sorriso. Luna trattenne il respiro. Era meraviglioso.

Come faceva a non credergli. Era così sincero. Così vero.

E lei lo amava perdutamente, non poteva non credergli.

-Va bene…- Mugugnò la ragazza che però invece di allontanarsi gli legò le braccia al collo, era un po’ più alto, ma ci riuscì.

-Bhe, per essere soddisfatta piccola, mi sa che non ci siamo proprio… dimmi una cosa, non è che vuoi farmi tuo prigioniero?- Scherzò Itachi sorridendo ancora di più. (Mi sa che stasera sono io che non riesco a lasciar andare a casa Itachi XD.nd Autrice)

-Ehm… ecco… Oh uffa…-Borbottò appiccicandosi al petto del moro, e strusciandosi contro con la guancia.

Itachi le carezzò i capelli e dopo le sollevò il mento con un dito, incrociando gli occhi di lei.

Poi si chinò e le diede un bacio a fior di labbra.

Luna si avvicinò e ricambiò il gesto. Facendosi travolgere dalla passione, lasciò che Itachi approfondisse il lavoro, facendo scivolare la lingua nella bocca, in cerca della sua, che non si fece attendere.

Ripresero fiato.

-Buona notte piccola mia! Sogni d’oro…- Sussurrò Itachi, dandole un bacio su una guancia e carezzandole l’altra.

-Buona notte Itachi…- La giovane lo abbracciò di nuovo, e anche lui la strinse forte.

Luna chiuse gli occhi e, con un respiro profondo, slegò le braccia dal collo del moro, che le sorrise voltandosi ed aprendo la porta, per poi uscire.

La guardò un istante sorridendole di sbieco, lei ricambiò e salutò con la mano.

-Chiudi a chiave mi raccomando…-

-Certo! - Disse lei avvicinandosi al portone che Itachi chiuse e, solo dopo aver sentito lo scatto della serratura chiusa a chiave, si allontanò soddisfatto. 

 

Fine XX Capitolo.

E anche questo capitolo volge al termine!

Finalmente Luna ed Itachi si sono chiariti e dichiarati a pieno!

Da adesso la storia possiamo dire che prosegue a gonfie vele verso l’ampliarsi del rapporto fra i piccioncini *.*

Ovviamente non mancheranno i gli altri personaggi ad ingarbugliare ogni situazione!

 

Un Grazie Speciale a The distance, la mia nuova collaboratrice ufficile:

logoste


Baci Serenity ^_^
logomio



   
 
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