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Autore: FallingInLove    16/09/2010    7 recensioni
Un nuovo inizio: è possibile. A volte.
Spesso un'amicizia nata per caso, può trasformarsi in qualcosa di più: quando ci si accorge che con quella persona, non si sta bene solo per scambiare due chiacchiere o farsi quattro risate.. ma anche per confidarsi, mostrare le proprie paure, e ascoltare quello che vorrà dirti lei stessa, per poi scoprirla spaventata almeno quanto lo sei tu.
Ma se si ha paura di tutto questo, se non ci si vuole buttare per timore di soffrire ancora.. se si è diventati di pietra.. ci può essere ancora speranza? Potrebbe nascere una storia importante o sarebbe solo.. sesso?
Dal capitolo 9:
Raul aspettò, finché la ragazza non si svegliò.
"Perché non me lo hai detto prima?" le chiese bruscamente.
Lei sbuffò e si stropicciò gli occhi "Buongiorno anche a te."
"Scusa. Buongiorno" fece allora lui, per poi ripetere "Perché non me l'hai detto prima?" "Non mi pare che ieri notte ti sia fatto molti problemi" ribatté seccata.
Lui alzò entrambe le sopracciglia "Sai, non era facile ragionare con te che non facevi altro che strusciarti sul mio......."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Pain is Love'
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Prologo


Sono un romantico dall’ego isterico
disegno ali in un cielo statico
Ascolto finto punk e pop allergico
Scrivo canzoni da pullman scolastico
e quando ballo sai
sono fantastico ma se poi bevo
BOOM divento elettrico
Sbadiglio in pista e insulto un dj plastico
Iconoclastico e blu sintetico


E se mai vorrai convincermi di crescere anche tu…
Forse non senti che rido ancor di più
E allora si saprò convincerti che anche se non ci sei tu..
Baby il cielo è sempre blu….


Sono un romantico un caso clinico
Rimpiango un gruppo rock dal nome artistico
Guardo la pioggia e penso sia patetico
Parlar d’amore quando hai un cuore tossico
A volte sclero certo ma è un classico
Vince il cattivo e già mi sta simpatico
Spengo il cervello oggi entro in sciopero
Alzo il volume e canto vado al massimo


Sono un romantico dall’ego plastico
faccio un pronostico
sto pezzo è troppo stupido
poco apolitico tendente al comico
mi preferisci se son romantico dal cuore tenero e il suono languido
se canto rauco l’amor nostalgico
quando alla luna dedico un cantico
e voglio solo ciò che dimentico…”


Tutti applaudirono alla band che aveva suonato per loro tutta la sera in quel locale; ormai si poteva quasi dire che i ragazzi ci si stessero ghiottamente abituando. Riposero con cura gli strumenti nelle custodie e, prima di uscire dal locale, salutarono la zia di Lela, ovvero la proprietaria del bar.

Lela, diminutivo di Michela, era la tastierista del gruppo, nonché ragazza di Joey, primo chitarrista, e migliore amica di Raul, voce e secondo chitarrista.

C'erano poi gli altri componenti del gruppo, Rob alla batteria e Dario al basso.

Suonavano insieme da diversi anni, e questo non aveva fatto altro che rafforzare ogni giorno di più la loro amicizia.

C'erano sempre uno per l'altro; in particolare, tutti erano stati molto vicini a Raul, dopo che la sua prima e, per ora, unica storia d'amore importante, si era conclusa in un modo non esattamente carino.

Nicole, la sua ragazza di un tempo, lo aveva tradito, dopo che lui per lei, aveva dato l'anima, dedicandole più di una canzone, standole vicino dopo un incidente stradale (e anche durante lo stesso, tenendo una mano sulla sua testa sanguinante per fermare l'emorragia), regalandole un viaggio in Germania dall'adorata sorella che non vedeva da mesi e facendo ragionare suo padre, prima sempre troppo scorbutico e distante, andando contro i suoi pregiudizi,

L'uomo infatti, al primo impatto, non aveva avuto una buona opinione del ragazzo, dato che la famiglia di Raul, non era messa bene economicamente, a differenza di quella di Nicole, che viveva nei quartieri alti della città.

Di recente però, le cose per la famiglia di Raul erano migliorate, tanto da permettere al ragazzo di poter andare all'università, e lasciare una speranza anche per la sorellina minore, Claudia.

Lui comunque aveva un lavoro, oltre a quello di musicista nel locale: consegnava pizze a domicilio, per il suo superiore Fred, che sapeva stargli accanto come un amico, ma dargli consigli da adulto, grazie alla sua veneranda età e ai suoi tre divorzi.

Per poter regalare quel viaggio in Germania a Nicole in tempo per il suo compleanno, il biondo aveva dovuto però procurarsi un altro lavoro temporaneo, badando per circa un mese a tre pesti urlanti.

Il ragazzo era maturato tanto nell'ultimo anno, grazie soprattutto a Nicole, anche se poi lei lo aveva ferito come nessun altro era riuscito a fare, tradendo lui e il loro amore.

Prima di conoscerla, Raul era spaccone, arrogante, presuntuoso.. ma c'erano delle cose in lui che erano sempre rimaste tali, come l'amore per la musica, per i suoi amici e.. per l'astronomia.

Aveva un sogno, un grande sogno: diventare astronauta.

Molti a cui l'aveva detto, erano scoppiati a ridere ma, forte del sostegno della sua famiglia, di Fred e dei suoi amici, lui non aveva mai gettato la spugna, continuando ad inseguire questa aspirazione piuttosto ambiziosa.

Ma d'altronde a quattro anni, era riuscito ad eludere la sorveglianza di Mirabilandia, salire sulle Torri e scendere ridendo: la stoffa ce l'aveva.

Ed era per inseguire questo sogno che frequentava la facoltà di astronomia già da qualche mese. Aveva già dato due esami, tutti e due passati con buoni voti.

Il 21 dicembre, cioè di lì a una settimana, sarebbero iniziate le “vacanze”, che sarebbero durate fino al 14 febbraio. Tutto questo tempo però non serviva per riposare, ma per preparare due rognosissimi esami, che sperava di dare prima che ricominciassero le lezioni: Analisi matematica e Fisica.

Il primo lo stava difficilmente studiando da solo, ma per il secondo non poteva fare nulla dato che l'avrebbe dovuto preparare con un gruppo di studenti, ma il professore non aveva ancora dato direttive in merito.

Conosceva abbastanza persone lì, e, con gli amici, si era già accordato per mettere su il gruppo-studio non appena il professore avesse dato istruzioni sul da farsi.

Al momento però, non ci stava pensando troppo, e suonare lo aiutava, come al solito, a distrarsi e scaricarsi.

-Raul -lo chiamò Joey quella stessa sera mentre uscivano dal locale

-Sì?

-Facciamo un giro?

-Non posso -rispose a malincuore controllando l'orologio- è mezzanotte, e fra esattamente nove ore ho lezione: è meglio che dorma almeno un po'..

-Che palle -sbuffò l'amico

-Che palle te! -intervenne Lela -Ti devo ricordare che sei indietro con gli esami?

Joey faceva giurisprudenza, ma senza molta convinzione. L'aveva scelta perché diceva di voler fare il notaio.. il punto è che se gli si chiedeva cosa fosse un notaio, non ti sapeva rispondere.

Lela stava invece frequentando architettura con passione e dedizione, ma questo non le impediva di riprendere continuamente il ragazzo scansafatiche.

Raul salutò tutti e, chitarra in spalla, salì sul motorino, guidando tranquillamente fino a casa. Naturalmente dormivano già tutti, così raggiunse la propria camera senza far rumore.

Si infilò una comoda tuta e si sdraiò sul letto, in attesa che il sonno lo avvolgesse.

..ma era durante questi momenti che, invece del sonno, arrivavano ospiti indesiderati come la malinconia. In questi momenti, quando le risate e le chiacchiere degli amici erano lontane, si ritrovava solo con la notte, più vulnerabile che mai.

L'ombra di Nicole tornava sempre a farsi sentire. Anche se non l'amava più, spesso si ritrovava a pensare a quanto fossero stati bene insieme.. a quanto erano stati felici. A quanto avevano volato.

Sbuffò e si girò su un fianco.

L'amore porta solo dolore, ecco la realtà, pensò e, per quanto lo riguardava, si sarebbe impegnato ad evitarlo come la peste d'ora in avanti.


°°°


-La lezione è conclusa -terminò il professore dopo una luunga spiegazione di fisica.

Raul, come gli altri studenti, si alzò: l'ultima lezione della giornata, adesso a casa!

-Aspettate cinque minuti, prego -li bloccò però l'uomo. L'aula si voltò di malavoglia verso di lui -Per quanto riguarda l'esame di “Sperimentazioni di Fisica 1”, vi annuncio che dovrete lavorare a coppie, non a gruppi.

Un mormorio sorpreso ronzò in tutta la stanza

-Cosa? -fece Raul sorpreso

Andrea, detto Pongo, al suo fianco scrollò le spalle, come a dire che non gliene importasse molto.

-Scommetto che è per rendere tutto più difficile -commentò invece Edo -Quest'uomo è Crudelia Demon versione trans

-Qui -continuò il professore sovrastando il vociare e indicando un plico di fogli -ci sono esperimenti da svolgere, diversi per tutti voi. Dovrete procurarvi i materiali per realizzarli, relazionare tutte le procedure che riterrete opportuno eseguire, e poi trarre le vostre conclusioni; ovviamente sono tutti della stessa difficoltà. All'esame vi presenterete con il vostro partner, a Gennaio, o più tardi con gli appelli, e mi esporrete oralmente, oltre che farmi vedere il materiale scritto, tutto il lavoro svolto. E' tutto, formate le coppie e ritirate un foglio; quelli che avanzano, lasciatemeli pure sulla cattedra -concluse

-Pongo, tu sei mio -disse subito Edo

-Va bene -scrollò le spalle di nuovo. Pongo era un sempliciotto, con una discreta pancia tipica di chi il sabato sera si scola sempre qualcosa di troppo ma, se si impegnava, in fisica era abbastanza bravo

-Hey, aspettate ragazzi -li bloccò Raul -Io con chi cavolo sto?

-Chiedi a Paolo -propose Pongo

-Paolo starà sicuramente in coppia con Giulia, dato che stanno insieme -gli fece notare Edo

-Ah..

-E dai, non potete mollarmi così! -insistette il biondo

-Uno di noi doveva per forza rimanere fuori ma siamo un bordello in questa stanza, non ti sarà difficile trovare qualcun altro -fece Edo

Raul sbuffò, ma non poteva dargli torto. Cominciò a guardarsi intorno mentre i due si allontanavano.

La sua attenzione fu catturata subito da una ragazza castana, con i capelli leggermente mossi che sembrava essere nelle sue stesse condizioni

-Rebecca, ci dispiace.. -le stava dicendo una delle due ragazze con cui stava parlando

-Fa' niente, non preoccupatevi: qualcuno lo troverò -commentò lei risoluta. E in quel momento, cominciò anche lei a guardarsi in giro, intercettando lo sguardo di Raul.

Il biondo si affrettò a guardare da un'altra parte, non voleva sembrare indiscreto.

Bella.. molto bella, si concesse di pensare prima di partire alla ricerca di Paolo, nella folle speranza che Giulia avesse deciso di far coppia con qualche sua amica

-Paolo -lo chiamò quando l'ebbe trovato

-Dica! -fece lui, allegro come sempre da quando aveva incontrato “l'anima gemella”.

-Per gli esperimenti di fisica, non è che..?

Ma l'amico lo bloccò con un cenno -Lavoro con Giulia, mi dispiace

-Ah, ok. Stupido io che te l'ho chiesto.

-Scusa, adesso vado a prendere il foglio: gira voce che gli ultimi siano i più difficili!

-Certo.. -commentò senza molta convinzione, scansandosi per lasciar passare l'amico.

Neanche Paolo era disponibile: bene! Con chi cavolo l'avrebbe preparato l'esame?

-Hey -una voce alle sue spalle.

Raul si voltò, non del tutto certo che stessero chiamando lui; poi riconobbe la ragazza che aveva notato poco prima.

-Ciao -disse lei con naturalezza

-Ciao -rispose, un po' sorpreso

-Mi chiamo Rebecca -gli porse la mano

-Raul -rispose lui stringendola, ma sempre perplesso

-Scusa, non ho potuto fare a meno di sentire mentre parlavi con il tuo amico, e mi sembra che tu sia nelle mie stesse condizioni per l'esame di fisica -esordì allora la ragazza

-Neanche tu hai un compagno per gli esperimenti? -chiese, immaginando la risposta

-Esatto. Pensavo.. ti andrebbe di studiare insieme? Perché io qui non è che conosca ancora molte persone, quindi sconosciuto più, sconosciuto meno..

Raul sollevò un sopracciglio

-No, non mi guardare così, dico solo le cose come stanno -proseguì lei -Non sono un genio della fisica, ti avverto, però potremmo provare.. Resta da vedere se tu hai voglia di studiare o meno.

-Scherzi? -fece lui, quasi offeso -Astronomia è il mio sogno da quando andavo all'asilo: ci tengo a fare le cose per bene

-Bene! -sorrise, d'un tratto pimpante come una pasqua -allora è andata?

-Andata -ricambiò il sorriso, contento che la questione si fosse risolta così facilmente.

Andarono insieme a prendere il foglio, che per il momento, lessero solo distrattamente

-Scusa, sono di fretta -spiegò lei mentre arrivavano nel parcheggio -Tanto ci vediamo domani a lezione, no?

-Sì, non preoccuparti, ci mettiamo d'accordo domani

-Perfetto. Allora ciao, Raul

-Ciao! -rispose lui

Il foglio era rimasto in mano a lui, e lo sistemò accuratamente fra le pagine di un libro e poi dentro il bauletto del motorino. Lanciò un ultimo sguardo a Rebecca, che era intenta ad accendere il suo motorino blu, e che pochi istanti dopo stava già partendo.


°°°


-Cosa facciamo per capodanno? -domandò Joey -Io pensavo di affittare uno yatch, che ne dite?

-Sì, magari di quelli con 300 piscine -fece Raul con tono sarcastico

-Perché no?

I due risero delle loro fantasticherie

-Un altro capodanno sul mare e io ammazzo tutti -intervenne Lela con fare minaccioso

L'inizio dello scorso anno, per un'idea di Raul, lo avevano festeggiato seduti attorno a un falò sulla spiaggia, con i fuochi d'artificio e tappi di birra qua e là. “Bellissimo” direbbe qualcuno, peccato che la temperatura avesse deciso di andare sotto zero proprio quella sera.

-Mamma mia, come si pativa il freddo! -esclamò Joey

-Ho già fatto abbastanza mea culpa per quella trovata -ricordò loro Raul

Il biondo aveva finito da poco il turno da Fred e i tre stavano facendo due passi, tutti belli imbacuccati a causa dell'aria fredda di Dicembre.

-Io pensavo che potremmo andare in uno di quei villaggi che allestiscono apposta -propose Lela -uno di quelli dove nevica

-In montagna -dedusse brillantemente Joey

-Affittiamo una casetta, di solito non costano tanto, soprattutto se si aggiungono anche Rob e Dario

-Be' certo, e per dividere l'affitto, sarebbe ancora meglio se ci fosse ancora N..

Joey non finì di pronunciare il nome di Nicole perché la ragazza gli affondò un gomito nelle costole, lanciandogli uno sguardo assassino

Raul sospirò ma non disse niente.

-Mi dispiace, Raul -gli disse Lela accarezzandogli un braccio

-Non preoccupatevi -rispose lui -E' tutto ok

Non ne avevano più parlato molto, evitando accuratamente l'argomento; i due si limitavano a domandargli alle volte “come stai?”, senza riferimenti particolari. Era comunque sembrato a tutti che si fosse ripreso, che non ci pensasse troppo.

Ma forse avevano sbagliato, forse certe cose è meglio tirarle fuori.

-Ti fa ancora male? -gli chiese Lela, con tutto il tatto possibile

Lui scrollò le spalle -No. Cioè, a volte mi manca.. ma se poi penso a quello che ha fatto mi convinco di aver preso la decisione giusta: non tornerei indietro. Mi mancano i bei momenti con lei, ma nient'altro

-Raul, era solo un'immatura -intervenne Joey -non ha saputo parlarti quando ce n'è stato bisogno, e ti ha scartato per il suo ex: una ragazzina che non sa neanche lei cosa voglia davvero dalla vita

Il biondo annuì -Comunque è tutto apposto, davvero. Ora devo pensare ad organizzare per bene il compleanno di Claudia

-Quanti anni compie? -chiese Joey con tenerezza. La bambina era follemente innamorata di lui dall'età di 4 anni

-Nove -rispose Raul -Farò la solita festa a casa, con tutti bambini urlanti che corrono da una parte all'altra -sorrise

-Se vuoi ti diamo una mano

Il biondo alzò le sopracciglia -Ragazzi, non è che dato che l'anno scorso mi ha aiutato Nicole, adesso non sono più in grado di organizzare la festa a mia sorella come ho fatto in tutti questi anni

-Hai ragione..

Joey si arrese, decidendo di cambiare discorso, e i tre continuarono a passeggiare ancora un po' per la città.

Lui e Raul erano amici sin da bambini e gli seccava che il biondo non gli confidasse come si sentisse veramente; ma in fondo doveva rispettare i suoi tempi.. forse chiedergli di parlare di Nicole dopo soli 7 mesi che la loro storia era finita, era un po' troppo


°°°


Un altro giorno di lezioni era passato, e Raul era seduto sui gradini dell'Università assieme a Rebecca, mentre consultavano il famoso foglio.

-Il tramonto in una stanza? -lesse lei, leggendo con perplessità -Dovremmo anche documentarlo con qualche foto ricordo, già che ci siamo

Il biondo rise -avrà con l'assorbimento delle onde luminose..

-Sì lo dice qui -confermò Rebecca indicando la seconda riga -Dobbiamo procurarci una vasca d'acquario, latte in polvere, acqua, e un proiettore per diapositive.. -poi sospirò, abbassando il foglio -Senti, ti scoccia se cominciamo quando iniziano le vacanze? Perché in questi giorni davvero, non ho tempo: sono indietro con Analisi

-Anche tu? -le chiese, quasi divertito

-Già. Se a quell'esame prendo 18, faccio una festa -sbuffò alzandosi -Lo tieni tu il foglio?

-Va bene -rispose, alzandosi a sua volta

La ragazza si posò una mano all'altezza dello stomaco -Ho una fame da lupi -annunciò -Ti va di mangiare qualcosa qui al bar?

-Oh.-il biondo fu colto alla sprovvista, ma cercò di riprendersi -Certo. Ok.

-Bene, andiamo -e Rebecca si voltò, i capelli leggermente solleticati dal vento.

Glielo aveva chiesto come se fosse la cosa più naturale e innocente del mondo, e ora si stava comportando di conseguenza. Camminava infatti tranquillamente al suo fianco, e Raul decise di adeguarsi al suo stato d'animo, lasciando da parte quella leggera tensione che era appena affiorata .

Si sedette di fronte a lei al tavolinetto, mentre un cameriere prendeva le loro ordinazioni.

-Una volta ho lavorato anch'io come cameriere -la informò, tanto per fare conversazione

-E dove? -volle sapere lei

-Non credo che tu conosca il posto, è lontano da qui. Si chiama “Il Corsaro”

-Ah, sì, ce l'ho presente. E' quel posto per ricconi tirchi che scommetto non ti lasciavano nemmeno 2 centesimi di mancia

Raul rise -Sì, proprio quello

Parlando con Rebecca, si accorse che era davvero simpatica, e che anche lei coltivava il sogno di andare nello Spazio un giorno

-Non ci penso nemmeno a restare ad insegnare qui -aggiunse -Hai visto in che stato sono ridotti i nostri professori? Scommetto che il De Santis spera di essere seppellito qua quando morirà, magari insieme a quella stupida lavagna

Raul non poté fare a meno di ridere -Ogni volta che scrive fa un rumore atroce con il gesso

-Già ma lui tanto non se ne accorge: è sordo e anche dislessico ormai

In quel momento il suo cellulare squillò, mentre addentava l'ultimo boccone del proprio pranzo

-Scusa -disse a Raul prima di rispondere

-Tranquilla -rispose lui gentilmente

La ragazza allora si alzò allontanandosi di qualche passo, ma non prima che il biondo potesse sentire l'inizio della conversazione -Pronto? Ciao, tesoro! Dimmi..

Impegnata, dedusse Raul, ma la cosa non lo meravigliò molto.

Allungò le gambe sotto il tavolo, sistemandosi meglio sulla sedia.

A volte, vedendo coppie come Lela e Joey, si sentiva un po' invidioso, non poteva negarlo. La felicità che conosceva un tempo, quella che deriva dall'amare e dall'essere ricambiati, gli stava sempre davanti agli occhi, ma non era più sua.

Non che amasse ancora Nicole, ed era contento di vedere i suoi amici così felici. Ma, seppure, i due sembrassero la conferma vivente che l'amore esiste ed è bellissimo, lui stava cominciando a pensare che in realtà fosse tutto una gran fregatura. Una presa in giro.

Se l'avesse sentito Lela, che ogni volta che le era possibile tentava di spronarlo a uscire con questa e con quell'altra ragazza, lo avrebbe preso a calci.

Ma che poteva farci?

Nicole aveva lasciato il segno, e non era nemmeno un segno tanto lieve.

*************************

Eccoci!!! Ma ben ritrovateee! Come state???

Saluto anche chi ancora non mi conosce, e legge questa storia senza aver seguito "E' troppo piccolo il mondo per noi". L'ho resa comunque comprensibile per tutti (almeno spero) e ci saranno riferimenti più chiari in seguito a tutto quello che è antecedente alla storia; l'unico problema è che non so quando potrò aggiornare.. Ho già in mente tutti i risvolti di questa storia, tanto che mi prudono le mani! Ma temo che dovrete essere moooolto pazienti con me questa volta..mi dispiace, ragazze, ma credetemi anche per me è brutto non avere abbastanza tempo per scrivere!

Come si stava meglio senza scuola... T.T

Comunque, abbiamo ritrovato, o trovato per la prima volta, Raul, Joey e Lela nel bel mezzo di un freddo Dicembre e qualche personaggio nuovo anche per chi ha letto è troppo piccolo il mondo per noi..

Ho deciso di andare contro i miei principi e di svelarvi le facce che alcuni di loro hanno nella mia mente: Raul - Joey - Lela - Rebecca

Ringrazio di cuore chi ha commentato l'ultimo capitolo dell'altra storia e, per rispondere alle domande di alcune di voi:

..Rivedremo Nicole in futuro.. ma non vi dico né perché né per come e né tantomeno come reagirà Raul!

..Non farò soffrire troppo Raul.. ma la mia vena sadica potrebbe prendere il sopravvento in qualsiasi momento..

Insomma, tutto può succedere.

Ringrazio le 4 nuove persone, oltre ad alessandradichiara, che mi hanno aggiunta fra gli autori preferiti: kia_85, izabela, manu1988 e savy85! Grazie davvero tanto =D=D

Ora però vi saluto e spero davvero di potermi fare viva al più presto! ..me la date una settimanetta di tempo??xD

Al prossimo capitolo ragazze =)

Ps! Un aiutino: chi mi spiega come faccio ad inserire un'immagine nel capitolo?? Perché ho fatto un banner per questa storia con taaaanto amore, ma non riesco ad inserirlo nonostante abbia letto e tantato di seguire le istruzioni sul forum (me molto andicappata..). Chi mi aiuta?? xD

  
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