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Autore: manymany    16/09/2010    3 recensioni
Per la serie... a volte ritornano! Una ferita ormai rimarginata si riapre dopo un improvviso quanto inaspettato sms. Viola dovrà fare i conti con il passato e dovrà scegliere. Dal primo capitolo: Era Carla. Un nome che non compariva sul suo schermo da… da cinque anni ormai. Aveva il numero ancora in rubrica solo perché era sempre stata una che conservava tutto. Una vecchia compagna di liceo. Che diavolo poteva volere? Forse aveva solo sbagliato numero. Aprì il messaggio. “ Ciao a tutti bella gente. Forse non ve lo ricordate ma sabato sarà il quinto anniversario dal nostro ultimo giorno di liceo. Ho organizzato tutto, ok forse un po’ all’ultimo momento ma ormai ogni cosa è pronta. Rullo di tamburi: La III f del liceo classico Alighieri si riunirà sabato e domenica all’Hotel Belvedere!!!
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'odore del passato'
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Image and video hosting by TinyPic>CAPITOLO II : La ferita si è riaperta.

Si chiuse la porta alle spalle vi si appoggiò contro, sospirando. Che giornata tremenda. Chiuse gli occhi ripensando a quel messaggio e a tutto quello che c’era dietro e un brivido le percorse il corpo.
Era il freddo o quel doloroso ricordo?
Decisa a non cadere di nuovo nella commiserazione, si staccò dalla porta e iniziò a togliersi i vestiti, li mise in una busta per portarli in lavanderia, erano talmente sporchi che non avrebbe potuto lavarli in casa. Le scarpe, le sue adorate scarpe di Fendi, invece, finirono direttamente nell’immondizia, per loro non c‘era più niente da fare, purtroppo. Andò a riempire la vasca versandoci un dose generosa di bagnoschiuma alle rose,  si immerse nell’acqua calda con un sospiro e chiuse gli occhi. Finalmente un po’ di relax, ma non durò a lungo. Scivolò in un sonno popolato da avvenimenti realmente accaduti … cinque anni prima.

Amiche per la pelle o meglio sorelle. Era questo il modo in cui Viola definiva il suo rapporto con lei. Si conoscevano da cinque anni ormai, era l’ultimo anno di scuola. Marta era allegra ed esuberante e loro due vivevano ormai in simbiosi. Erano l’una il prolungamento dell’altra, dove c’era una c’era l’altra. Quando una stava male l’altra le restava al fianco. Tanto che tutti le chiamavano gemelle diverse.
Viola si fidava ciecamente di lei. Eppure dovevano accadere tante di quelle cose, cose che lei non si sarebbe mai aspettata.
Erano gli ultimi giorni di scuola e Marta stava male. Viola era preoccupata, gli esami erano alle porte e lei non faceva che rimettere, era sempre stata troppo magra ma lei temeva che l’amica stesse cadendo nel tunnel dell’anoressia ed era terrorizzata. Sapeva tutto di quella malattia e i sintomi corrispondevano. Perdita di appetito, vomito, tristezza. Era talmente terrorizzata dall’idea di poter perdere la migliore amica che non aveva pensato ad altro.
Lei era tutta la sua vita, oltre alla sua famiglia e a Paolo.
Paolo era un loro compagno di classe.
Viola era diventata sua amica da subito. Lui era un ragazzo insicuro, che viveva con la madre separata e un fratellino di tre anni. Era arrivato in classe loro al terzo anno, si era trasferito da poco ed era spaesato. In quel periodo Marta era a casa con il morbillo, così lei si era seduta con lui per aiutarlo ad ambientarsi. Nonostante fossero entrambi timidi erano riusciti a trovare un’intesa ed erano diventati amici. Quando Marta era tornata a scuola lo aveva subito preso in antipatia vedendo il loro rapporto così stretto.
- Ma che? Sei gelosa?- le aveva chiesto scherzando.
- Embè? Si, sono gelosa! Non posso nemmeno mancare per due settimane che trovo al mio posto un pinco pallino che non solo mi ha fregato il banco ma anche la migliore amica. Non va bene così!- aveva protestato lei, scherzando ma non troppo.
- Ti prometto che tu resterai sempre la mia best friend… lui magari…- disse allusiva.
- Eh no! No! Non me lo dire! Ti piace! Cioè ti piace quel sottaceto!- aveva replicato l’amica oltraggiata.
- Ma dai! Non urlare Marta e poi cavolo, che ha di sbagliato? E’ carino!
- Si, come no! Ha il sex appeal di una carota.
- Non puoi essere semplicemente contenta per me? E poi non ho detto che ci sto insieme, figurarsi, mi tratta come un maschio, mi parla di pallone.
Nella ricreazione Paolo le si avvicinò e lei le presentò Marta, nemmeno lui parve particolarmente colpito da lei. Possibile mai che le due persone a cui teneva di più non riuscissero ad andare d’accordo?
Era andata così per due anni.
Marta lo insultava apertamente e Paolo le dava dell’acida.
Nemmeno il suo rapporto con lui si era sbloccato. Lui continuava a vederla come un’amica. Le parlava del rapporto conflittuale con il padre, della madre che aveva continue crisi di ansia in seguito alla separazione e del fratellino Matteo di cui doveva occuparsi sempre lui e poi del calcio, la sua passione. Lei non si esponeva, gli faceva da spalla, lo consolava quando era triste e gli teneva il fratellino quando lui aveva impegni. Non gli era mai passato per la testa che lui la potesse sfruttare, lui le stava vicino a modo suo e ne era talmente innamorata da non vedere altro.
Marta la spronava a chiudere quella situazione e cercava di mettere Paolo in cattiva luce ai suoi occhi e il loro rapporto, prima sempre pacifico fu animato da continui litigi.
Mancavano pochi mesi dalla fine della scuola e Viola progettava la sua vita futura, l’università e immaginava già di confessare il suo amore a Paolo che nei suoi sogni le dichiarava amore eterno a sua volta.
Ma i piani non vanno mai per come devono.
Il rapporto tra Paolo e Marta era migliorato dopo che Viola aveva praticamente implorato l’amica di tagliare le ostilità.
Poi era successo il fattaccio.
Marta stava sempre male e anche Paolo era strano.
L’ultimo giorno di scuola lei era uscita dal bagno delle donne dove aveva lasciato Marta a vomitare e si era seduta a terra sconsolata.
Tutti si rincorrevano felici e lei si sentiva triste, il suo mondo si stava sgretolando ma non ne capiva il motivo.
Marta stava male, Paolo le parlava a stento.
Aveva sentito dei passi avvicinarsi e lo vide lì vicino, in piedi. Si sedette accanto a lei.
- Marta sta ancora male?- le chiese.
Lei non gliene aveva mai parlato, ma lui era un acuto osservatore e doveva averlo intuito.
- Si.
Lui era rimasto in silenzio per qualche minuto.
- Senti, ho giurato che non ne avrei parlato nemmeno con te, ma tu sei amica mia e anche sua. Insomma credo che alla fine capirà…- prese a tormentarsi i capelli come faceva sempre in quei momenti. Ormai conosceva ogni suo più piccolo gesto.
Un nodo le aveva stretto lo stomaco sebbene non avesse ancora capito il motivo.
- Non ti seguo.- gli disse con un filo di voce, confusa.
- Lo so. Io ho sbagliato nei tuoi confronti e anche Marta.
- Che c’entra Marta? Che c’entrate tu e Marta?- il suo cervello si rifiutava di capire.
- Io e Marta andiamo a letto insieme da qualche mese, cioè io mi sono innamorato e lei ricambia, credo. Spero.- aveva detto imbarazzato.
Lei rimase in silenzio,ma dentro di sé avvertì un rumore assordante, come di un’esplosione, il suo cuore uno specchio in frantumi. Le forze l’abbandonarono e rimase lì con lo sguardo perso.
- So come ti senti, io e lei siamo i tuoi migliori amici. Io te lo avrei anche detto ma lei ha detto che non era ancora il momento, non ha mai voluto nemmeno accennare il discorso, non capisco il perché. Ma adesso ho bisogno di parlarne con qualcuno e tu sei la mia migliore amica Viola. Marta è incinta.
Il rumore si fece ancora più assordante e lei scattò in piedi pronta a scappare, convinta che stesse per crollare il palazzo.
Paolo la guardò allibito e fece per alzarsi. Nello stesso momento la porta del bagno si aprì, Marta uscì ancora pallida.
Vide Paolo confuso e Viola con lo sguardo stravolto.
- Glielo hai detto?- urlò rivolta al ragazzo.
Paolo sembrava caduto dalle nuvole, non capiva il perché di tanta agitazione da tonto qual era. Annuì.
Viola iniziò ad allontanarsi. Doveva andare via. Era un sogno. Si sarebbe svegliata. Non poteva essere vero.
- Aspetta! Lasciami spiegare Viola. E’ successo all’improvviso. Non volevo che accadesse e soprattutto non volevo che lo sapessi così. Ti prego…- la afferrò per la mano.
Viola era sempre stata una ragazza calma, ma sentendo quella stretta si voltò e le piantò uno schiaffo in pieno viso con tutta la forza che aveva.
Paolo accorse subito e sorresse quella che ormai era la sua ragazza. Vederli così, abbracciati, fu il colpo decisivo.  Il rumore crebbe ancora di intensità e la mura sembravano volteggiarle intorno, perse i sensi e cadde lunga distesa sul pavimento.
Quando si svegliò vide intorno a sé tutti i suoi compagni. Marta e Paolo se ne stavano abbracciati in disparte e il resto della classe non ci mise molto a fare due più due.
Viola amava Paolo che amava Marta che amava Paolo e che quindi non amava Viola.
I giorni seguenti furono un inferno.
Marta provava a parlarle ma Viola non voleva sentirla, per lei era morta. Si era innamorata di Paolo e in un certo senso poteva pure capirlo ma l’aveva ingannata per mesi. Marta aspettava un figlio da Paolo.
Si gettò anima e corpo nello studio. Aveva tagliato i ponti con tutti i compagni eccetto tre ragazze con cui aveva da tempo un rapporto stretto. Negli occhi di tutti gli altri aveva visto quegli sguardi, un po’ dispiaciuti e un po’ divertiti al pensiero del triangolo amoroso alla Beautiful che si era creato nella loro classe.
In un colpo solo aveva perso Marta, la sorella, l’amica di sempre, Paolo, il primo ragazzo di cui si fosse seriamente innamorata e quasi tutti gli altri amici.
Le uniche a starle vicino furono le compagne Arianna, Melissa e Bianca. Aveva un ottimo rapporto con loro, ma non si poteva certo paragonare al legame viscerale che l’aveva unita a Marta, per quanto si sforzassero non potevano in nessun modo alleviare la sua disperazione.
Per due mesi visse in uno stato di depressione, limitandosi a dormire e a studiare per il test d’ammissione che doveva sostenere. Quando anche quell’ostacolo fu superato si sentì perduta.
Improvvisamente tutto sembrava aver perso significato. Non le interessava più nulla. Inseguiva le mete che si era prefissa ma senza entusiasmo, senza gioia.
Le lezioni erano iniziate, non aveva più scuse, quindi, per restare rinchiusa nella sua stanza, doveva uscire e continuare a vivere.
Proprio quando il dolore sembrava essersi alleviato li vide: Marta e Paolo, proprio di fronte a lei,  mano nella mano, lei visibilmente incinta. Dalle sue amiche aveva saputo che erano vicini al matrimonio.
Anche loro la scorsero e si fermarono di botto. Paolo distolse lo sguardo ma Marta fece un passo verso di lei.
Viola non voleva dar loro importanza e aveva deciso di ignorarli ma quando la vide avvicinarsi, alzò una mano per fermarla e cambiò direzione. Erano morti, per lei non esistevano più.
Sapeva che molto probabilmente il suo comportamento era esagerato, erano cose che capitavano di continuo, ma la gente andava avanti, le superava. Per lei era inconcepibile. Marta sapeva, sapeva del suo amore per Paolo e l’aveva sempre detestato. Aveva finto? Gli era piaciuto sin da subito o era stata una cosa improvvisa davvero? Non le importava. Non più. Non poteva passarci sopra, era inconcepibile.
Era certa che lei non avrebbe mai e poi mai fatto a lei una cosa simile.


Viola si svegliò di colpo, con il cuore che batteva all’impazzata. Era solo un sogno, per un secondo aveva creduto di essere tornata indietro nel tempo, di star rivivendo quei momenti tremendi.
Il dolore che quei ricordi le avevano procurato era troppo intenso, vivo.
Marta e Paolo non facevano più parte della sua vita. Anche a distanza di anni a volte era difficile da capire. Da accettare.
Erano sposati e avevano avuto un bambino, Marco.
L’acqua era ormai gelida e lei uscì avvolgendosi in un morbido accappatoio, si gettò sul letto riaddormentandosi immediatamente, sognando ancora e ancora il suo rapporto con loro, i ricordi belli seguiti sempre, immancabilmente da quelli brutti. La ferita si era riaperta.


Ringrazio la mia prima ma spero non ultima commentatrice J
Dolcissima77: allora diciamo che dal primo capitolo è normale che tu non abbia capito molto. La mia intenzione infatti era incuriosire non rivelare J In questo capitolo verranno spiegate molte cose, molte invece si vedranno man mano che la storia procederà.


Non so che lunghezza avrà ancora il tutto, perché ho scritto solo quattro capitoli ancora. Spero di postare in fretta e che la fantasia non mi abbandoni. Spero anche che vorrete farmi sapere se vi piace e se vale la pena continuare a postare, ho sempre sostenuto che io scrivo sempre e solo per mio piacere e se la storia non vi piace posso evitare di propinarvela J spero comunque che la vorrete leggere. Ora chiariamo un ultimo dubbio.
Viola

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Ben

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I personaggi di Marta e Paolo li inserirò quando li incontreremo alla riunione con gli ex compagni. A presto. Manymany

  
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