Una mattina, un raggio di
sole birichino, entrò dalla finestra del dormitorio maschile di Grifondoro, e
si andò a poggiare sul viso di un ragazzo… ehm… lentigginoso!
«Mhh……
Miseriaccia! Ma proprio su di me ti dovevi posare?Nevill, Dean, Seamus o Harry non andavano
bene? » esclamò assonnato girandosi dall’altra parte.
«Ehi, adesso parli anche
da solo? » chiese una voce proveniente da dietro una cortina di velluto rosso
alla sua destra.
«Sta’ zitto Harry! »
rispose secco Ron.
«Nervosetti sta mattina,
eh? Bè chissà perché? » fece il moretto scostando le tende e mettendosi a
sedere. Ron si girò di scatto verso l’amico.
«Senti, la colpa non è
mia se quella se la prende per ogni cosa che dico! È diventata più permalosa
del solito. » si affretto a dire il rosso.
«Ron, guarda che non puoi
scaricare su di lei tutta la colpa. Se tu non fossi così testardo e la
lasciassi spiegare senza aggredirla a quel modo ti
avrebbe detto che quella lettera era solo dei suoi genitori. E poi tu non puoi
perdere le staffe ogni volta che le arriva una lettera
solo perché pensi che sia di un ragazzo, e poi anche se fosse non c’è da
biasimarla, mica può aspettarti per sempre!? Tu non ti dai nemmeno una mossa »
lo rimproverò Harry alzandosi dal letto.
«Harry non dire fesserie,
sai benissimo che Lei non si
metterebbe mai con uno come me! » rispose scoraggiato
il rosso sottolineando bene la parola lei.
«Sai, di tutte le tue doti l’ottimismo è
quella che più ti caratterizza! » disse sarcastico il suo migliore amico.
«Ha ha ha! E poi sono sicuro
che dopo quello che gli ho fatto ieri non mi rivolgerà
mai più la parola. Sono fregato! » rispose con il morale ancora più sotto terra
di prima.
« Ti sta bene! Così la
prossima volta impari a chiedere, e non ad esigere, spiegazioni. Se non ti parla fa solo bene. » gli rispose il moretto
infilandosi i calzini.
« Ah grazie, bel amico che sei! Invece di aiutarmi e consolarmi mi fai
sentire ancore più in colpa di quello che mi sento. » gli disse il portiere di
grifondoro scoprendosi e mettendosi in piedi di fianco all’amico. I suoi
«Senti se vuoi un
consiglio, te l’ho do: VA SUBITO A CHIEDERLE SCUSA!!!!!!!!!!!!!
» urlò il bambino sopravvissuto.
« Ehi, ma si può sapere ‘chè urlate? » chiese riemergendo
dalle coperte Dean.
«Se non l’aveste notato
qui c’è gente che sta dormendo » si intromise Nevill.
«Parla al passato Paciok! » esclamò Seamus.
«Scusate ragazzi, ma Ron sarebbe capace di far innervosire anche Silente! » si scusò
Harry.
«EHI! » il rosso si sentì
leggermente offeso da quella affermazione.
«Bè, Harry, Silente non
lo so, ma con
«E
Basta con questa storia! Sembra che sia solo mia la colpa! » disse il portiere
di grifondoro spazientito infilandosi la maglietta.
«No, però la potresti
smettere di fare l’attaccabrighe! » esclamò il moretto.
«IO ATTACCABRIGHE!? E LEI!? » rispose Ron sconcertato.
«Ron, adesso le fesserie le staio dicendo tu perché sei sempre tu che
cominci a romperle le balle. Che poi le ti dia corda è
un'altra cosa. » disse Harry entrando in bagno. Gli altri tre si erano
imbambolati a guardare Ron.
« e
voi cos’avete da guardare! Non stavate dormendo? E
dormite! » disse prendendo il mantello e la borsa coi
libri per poi uscire dalla stanza.
«Odio quando quei due
litigano, perché quelli che ci rimettono alla fine siamo noi! » esclamò Dean.
****************
Ore 7:30,
in biblioteca c’era l’assoluto silenzio, ma questo non significa che non c’era
nessuno.
Infatti
, seduta sul davanzale di una finestra, apparentemente immersa nella
lettura di un grosso libro, stava Hermione. Spostò gli occhi dal libro e rimase
incantata a guardare fuori dalla finestra.
Pensava alla mattina del
giorno prima.
FLASH-BACK!
Sala Grande ore 8:00.
Era
seduta, come al solito, fra Ginny
ed Harry, mentre Ron era i fronte a lei.
Dopo
qualche minuto, uno sciame di gufi invase la sala, e un bel Barbagianni dalle piume
argentee le si posò d’avanti. Aveva una lettera legata
vicino ad una zampa. Hermione sfilò la lettera e ringraziò il gufo che se ne andò tutto impettito.
«Viki te ne ha mandata un'altra di
lettera? » quell’ affermazione fatta da
quella persona arrivò alle orecchie della ragazza puntuale come il mal di
denti.
«No.» rispose calma.
«Allora è
di quel corvonero con cui parlavi ieri in giardino,
vero? » chiese un'altra volta, più insistente di prima. Però
lui come sapeva che ieri era in giardino con Chris Crepton?
«Tu mi hai
spiato! » ringhiò la ragazza sbattendo le mani sul tavolo e sporgendosi verso
il rosso.
«Io non ti
ho spiato, passavo per caso e mi sono fermato a
guardare, ma non vi ho disturbato perché ho notato l’atmosfera romantica che vi aleggiava attorno e non
volevo infrangerla! » ringhio il rosso, sbattendo le mani sul
tavolo ed alzandosi a sua volta.
«Se ci
tieni a saperlo Chris mi
aveva chiesto quando c’era la prossima riunione dei caposcuola! » iniziò ad
urlare la brunetta. Mentre Harry Ginny
e tutta
«E proprio a te doveva chiederlo? Esistono altri
cinque caposcuola, levando lui, te e me! » grido Ron con il viso in
fiamme.
«Perché stavo passando di lì e siccome io sono una persona
cortese ho risposto alla sua domanda. E poi non
capisco come tu sia potuto diventare caposcuola, Silente deve aver perso
veramente qualche rotella! » urlò ancora più forte Hermione diventando simile
ad un pomodoro.
«Ragazzi
…….» cercò di calmarli Harry.
«Tu sta’
zitto! » gli gridarono contro simultaneamente.
«Ritornando
a noi…….CREDI DI ESSERE MIGLIORE DI ME SOLO PERCHÈ SEI UNA SECCHIONA?
CREDI DI MERITARE IL TITOLO DI CAPOSCUOLA Più DI ME SOLO PERCHÉ SEI
«IO AL
CONTRARIO DI TE, NON ME
«E
RINGRAZIO IL CIELO, PERCHé QUESTO MI DA
FINE
FLASH-BACK
Perché doveva sempre aggredirla a quel modo? Non poteva chiederle con cortesia di
chi fosse il mittente della lettera? Il bello è che
lui non sapeva che non sarebbe mai potuta stare con un altro, perché lei amava
lui e solo lui.
Rivolse lo sguardo al grosso libro dalle pagine ingiallite e cercò di
leggere qualche riga, ma non ci riusciva. Era più forte di lei. Ron. Solo quel
nome nella sua testa. Il nome di quella persona da : ”OH DIO !NON CI MANGIO, NON CI
DORMO,TOCCO LE STELLE CON UN DITO,STO PER FARE GOAL ALLA FINALE DELLA COPPA DEL
MONDO!”.
Non riusciva a non perdonarlo, ma sta volta ne aveva
abbastanza, sta volta non sarebbe stata così magnanima. Se Ron voleva farsi
perdonare allora sta volta doveva mettersi davvero di
impegno per riuscirci. Sta volta non lo avrebbe perdonato
per un a semplice scusa, e non avrebbe cambiato idea.
E detto questo, scese dal davanzale della finestra ,
prese la borsa ed uscì dalla biblioteca.
***************
Ron stava finendo di vestirsi mentre camminava per il corridoio. Arrivato
all’entrata della biblioteca si stava facendo il nodo alla cravatta quando
qualcuno uscì da lì e gli andò a sbattere addosso. Il malcapitato andò a
sbattere col sedere per terra.
«Ehi! Ma guarda dov……………Ron!?
» esclamò Hermione seduta sul freddo pavimento di marmo.
«Scus…………Hermione!? » disse il ragazzo guardando
la ragazza, ed offrendole una mano per aiutarla ad alzarsi. Ma
il grosso ego della ragazza le fece rifiutare l’offerta e si rimise in piedi da
sola.
«Sempre il solito maldestro! » esclamò stizza la ragazza.
«E tu sempre molto corte……ehm……cioè, volevo
dire………» si fermò continuando a grattarsi furiosamente la nuca, per trovare le
parole, « perdonami ‘Mione. Per tutto, per ieri
soprattutto. Ti chiedo scusa e solo che…»
cercò di continuare, ma
«No. » disse svelta la grifondoro.
«cosa no? » chiese confuso il bel, e sottolineo bel, rosso.
«No, non accetto le tue scuse. » rispose secca la ragazza raccogliendo i
libri che le erano caduti a terra.
«Perché? » domando sconvolto Ron.
«Perché anche se ti perdonassi continueremo comunque
a litigare, e io sono stanca Ron. » rispose Hermione. Nella voce della ragazza,
Ron, aveva sentito un tono di rassegnazione. Ma lui
non poteva permettersi che lei si stancasse di lui.
«Ma, litigare è una cosa normale. E poi sbagliare è umano, perdonare è divino. » disse il
portiere di grifondoro cercando un pretesto per farle cambiare idea.
«Litigare avvolte, è normale, ma sempre è una cosa impossibile da reggere. E poi come hai detto tu, errare è umano mentre perdonare è
divino, il problema è che io non sono una dea. » disse Hermione alzandosi e
avviandosi nell’aula di pozioni.
«Ma per me lo sei. »Disse in un bisbiglio appena
udibile, mentre Hermione scompariva dietro l’angolo. Non solo non lo aveva
perdonato, il che lo faceva sentire letteralmente una merda,
ma lo aveva chiuso con una frase che in lui sdegnò più
della sberla del giorno prima, e poi il peggio e che la prima lezione di quel
giorno erano 2 ore di pozioni. 2 ore con il professor Severus Piton. Se il buon
giorno si vedeva dal mattino, quello si preannunciava
un bruttissimo giorno per il giovane Weasley!
********************************************************************************
Tara-taràtatata! sono tornata. non pensavate di liberarvi così facilmente di me? Non sono
restituibile ne rimborsabile.
(Non ha scritto Glin-Glon perché sapeva che non l’aveste
aperta. NdLady Piton)
Come osi?
(Sai benissimo che è la verità!NdLady Piton)
Confesso………ma la verità mi fa male lo sai!
(Ok me ne vado se non qui iniziamo il soliti 48. NdLady Piton)
Brava!
Recensite mi raccomando, e come sempre I LOVE MILK!!!!!!!!!!!!!
Bax-Bax………banni!!!!!