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Autore: Frafra93    19/09/2010    1 recensioni
sono due persone diverse, non si conoscevano, entrambi hanno dei segreti e un passato oscuro....dal primo momento in cui si incontraro soprono un'intesa sempre più forte... e se il passato che volevano dimenticare tornasse? e se da soli non riuscissero a sconfiggerlo? e se i loro sentimenti li confondessero? se siete curiosi leggete...
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO SETTE

Gita inaspettata

 

 

La mattina dopo Fra si svegliò nella macchina di Jonathan, che stava guidando, - ben svegliata!! ha dormito bene?- chiese Jonathan sorridente.

Fra aveva ancora la testa che le girava e non capiva cosa le stava succedendo, non riusciva a capire chi fosse stato lo sconosciuto che l’aveva presa e legata e che poi era scappato.

- dove siamo?- chiese spaventata e frastornata Fra, - bevi un po’ di caffè, ti sentirai meglio.- disse Jonathan cercando di rassicurare Fra, ma non ci riusciva.

- dove siamo?- chiese un po’ più decisa Fra, - chi era quell’ uomo che mi voleva portare via? Che cosa è successo?- chiese Fra impaurita.

- dove siamo?- chiese di nuovo Fra, quasi sull’orlo dell’isteria,- dimmi subito dove siamo!- disse Fra.

- siamo in Georgia, devo fare una cosa e tu mi sembravi la compagnia migliore.- disse calmo Jonathan, la sua voce era seria.

- in Georgia? Io devo tornare subito a casa, devo andare a scuola e mi madre mi ucciderà se non mi vede tornare a casa!!!!- disse Fra preoccupata.

Come se fosse stato premeditato il cellulare di Fra iniziò a suonare e nel display appari la scritta mamma, Fra aprì la chiamata e non diede il tempo alla madre di sgradirla, - scusa se non ti ho detto niente, sono andata a dormire a casa di Rain, e adesso sto andando direttamente a scuola, ci sentiamo più tardi ciao mamma!- chiuse la chiamata e appoggiò il cellulare sulle ginocchia.

Poi Fra prese il bicchiere gigante di caffè e le bevve tutto, fino all’ultima goccia, subito dopo si senti meglio, e si calmò.

- puoi accostare un attimo? Mi serve un po’ d’aria fresca.- chiese gentilmente Fra a Jonathan

- certo, senza problemi!!!- rispose rilassato Jonathan.

Uscirono entrambi dalla macchina e Fra si appoggiò ad essa mentre prendeva una boccata d’aria guardando un prato gigantesco.

Il telefono suonò di nuovo, Fra sapeva che non era sua madre, era lui Daniel, l’ultima persona con cui voleva parlare.

- rispondo io.- disse Jonathan tranquillo.

- ciao Fratellino- disse Jonathan

- dov’è lei, le vuoi fare del male, non te lo permetterò, se vuoi farla soffrire guarda che ti distruggo.- disse Daniel arrabbiato.

- no, a quello c’hai già pensato tu non parlando di Elisabeth con lei.-

- voglio parlarle, dalle il telefono, falla parlare- disse Daniel esasperato.

Fra fece cenno di no con la testa quando Jonathan le offrì il cellulare.

- lei in questo momento non ti vuole parlare.- disse Jonathan al telefono, e poi riattaccò.

Risalirono in macchina entrambi e ripreso il viaggio, Fra prese dalla borsa l’I-pod e si mise gli auricolari nelle orecchie, la musica era alta e non sentiva quello che le succedeva intorno, poi Jonathan molto delicatamente le tolse l’auricolare più vicino dalle orecchie.

- so che non vorresti essere qui con me, e ne prendo atto, ma devi far sbollire la rabbia, e io devo andare in un posto qui vicino, quindi ho pensato di allontanarti un po’ dai tuoi pensieri.- disse Jonathan in tono di scuse.

- ok, stacco la spina per qualche ora, poi torniamo a casa e ricomincia tutto, ci sto.- rispose Fra.

Arrivarono davanti ad un pub mal ridotto, il nome scritto sopra l’entrata diceva Da Sue,Jonathan e Fra entrarono senza problemi, anche se lei non era maggiorenne, poi si sedettero al banco e una donna sulla quarantina tenne gli occhi fissi su Jonathan con lo sguardo stupito.

Corse verso Jonathan, scavalcò il bancone saltandolo e saltò addosso a Jonathan come una scimmia, mentre gli stampava un bacio molto lungo e passionale sulle labbra, a vedere quella scena Fra rimase stupita (stupita di essere gelosa), poi Jonathan la rimise al suo posto la donne e si risedette accanto a Fra.

- mio dio, è dai tempi del college che non ti vedo, quanto tempo è passato!- disse lsa donna.

- aspetta aspetta, tu andavi al college? Non ci credo!!!- disse stupita Fra.

- ci andavo solo per rimorchiare, niente di che. Allora Sue ci porti qualcosa da mangiare, è ora di pranzo ormai!!!- disse ridendo Jonathan.

- certo, comunque tu devi essere la sua nuova ragazza, attenta perché ti spezzerà il cuore come ha fatto con me!!!- disse Sue sorridendo.

- qualcosa mi dice che tu tieni il suo segreto e lei tiene il tuo vero?- disse Fra sorridendo.

- certo, lei è un amica.-

- certo, un amica che tiene rancore dentro di se e che non vede l’ora di liberarlo!!-

- che dici?-

- se fossi in te starei particolarmente attenta!!!! Le ho letto la mente, ti odia per quello che fai fatto.- disse seria fra guardando la donna che preparava due piatti con patatine e hamburger.

- che cosa avrei fatto?- chiese Jonathan curioso.

- qualcosa di male di sicuro.- disse schietta Fra prima che Sue arrivasse con i due piatti colmi.

- comunque rilassati, la tengo d’occhio se riesco, per adesso non farà niente di male.- riprese a parlare Fra quando Sue se era andata.

- comunque dovresti rilassarti anche tu, sei così dura, così acida, devi divertirti!!- disse Jonathan sorridendo.

- ok.- rispose Fra, - Sue dammi una birra!- disse a voce alta mentre Sue portava due birre, una a Fra e una  Jonathan.

Dopo aver finito di mangiare la barista diede inizio ad una gara per chi beveva di più senza crollare.

Fra era ubriaca ma si vede che era brava a reggere l’alcool perché non barcollava, e si stava divertendo da pazzi.

- stai bene?- le chiese Jonathan

- sto benissimo, mi sto divertendo e mi sono sciolta come hai chiesto tu!!!-

- ok, ma così è troppo, vieni, andiamo a prendere una boccata d’aria.- disse Jonathan prendendola lievemente per un braccio.

Dopo essere usciti Fra iniziò a tremare, faceva freddo e lei era senza felpa, - resta qui vado a prendertela dentro.-,

mentre Jonathan prendeva la felpa di Fra Sue lo fermò per un braccio e gli disse in tono serio e vendicativo: - troppo tardi!-

Fra fuori aspettando Jonathan e la sua felpa guardò l’ora sul display del cellulare, erano le sette di sera, come era possibile che fosse stava chiusa dentro quel bar così tanto tempo?

Pochi secondi dopo aver guardato l’ora Fra fu presa di spalle da una persona, non era la stessa dell’altra note, dalla stazza della persona doveva essere una ragazza, la prese e la legò ad un palo in un vicolo cieco nel retro del pub.

Jonathan trovò a terra il cellulare di Fra, poi seguì le sue tracce e la sentì urlare, - vattene, Jonathan vattene, stai lontano da qui!!!- lei urlava disperata, Jonathan però non le diede ascolto, corse verso Fra e la slegò dalle corde, subito dopo una ragazza bionda con i capelli legati e gli occhi neri iniziarono a colpire violentemente Jonathan fino a farlo cadere a terra, lei era molto forte, quasi più forte di Jonathan.

Fra iniziò a gridarle contro di smetterla di picchiere Jonathan, poi la ragazza si voltò versi Fra, - sai che cosa ha fatto questo bastardo, ha ucciso il mio ragazzo, lui era andato da lui per dargli delle informazioni e lui dopo aver saputo quello che gli serviva lo ha ucciso!!!!!!-

Fra ripensò allo sconosciuto che aveva tentato di ucciderla, che le aveva morso il collo.

- senti, Jonathan ha ucciso il tuo fidanzato solo perché lui aveva tentato di uccidere me, è stata solo un’azione di difesa.- disse fra con molta paura nella voce e mostrandogli il segno del morso.

-non mi interessa.- disse la ragazza.

Riprese a picchiare Jonathan e dopo poco prese una tanica e iniziò a bagnare Jonathan con della benzina, poi tirò fuori dalla sua tasca una piccola scatola di fiammiferi.

- ti prego non farlo, ti prego, non servirebbe a niente uccidere lui, non riporterai in vita la persona cha ami così, ti prego non farlo!!!!!!- la voce di Fra era spezzato e sull’orlo del pianto.

La ragazza la guardò e poi disse, -hai ragione, lui non avrebbe voluto vendetta, in qualsiasi caso, scusa strega per questa scena.- poi se ne andò di corsa.

Fra corse da Jonathan che era ancora per terra dolorante, lo aiutò a rimettersi in piedi e dopo pochi secondi di cammino Jonathan era ritornato in forma e in forze, l’unica cosa che non era come prima erano i vestiti fradici di benzina.

Dopo aver fatto un incantesimo tutti e due si ritrovarono addosso con dei vesti puliti, sono risaliti in macchina e Jonathan guidò verso casa.

-perché proprio io? Perché hai scelto me come compagnia?-

- perché sembra strano a dirsi ma sei brava a fare compagnia.-

- lo sai che ti ho salvato la vita stasera, vero? Adesso siamo pari!-

- no, non siamo pari, tu me l’hai salvato prima che mi facessi del male veramente.-

Fra e Jonathan continuarono così fino a quando non furono a pochi minuti da casa poi Fra interruppe il silenzio,- era questo che dovevi fare oggi? Tentare di farti uccidere?- chiese sarcasticamente Fra, mentre Jonathan accostava la macchina sul ciglio della strada.

- no, non dovevo farmi pestare, oggi volevo fare questo…-, si avvicinò verso Fra lentamente, coprendo però in pochi secondi la distanza che c’era tra loro, poi i nasi dei due ragazzi si toccarono, Fra tratteneva il respiro e L’alito profumato di Jonathan le inondava le narici.

Le labbra di Jonathan si appoggiarono con prepotenza a quelle di Fra, che erano serrate, facendole aprire lentamente, le mani circondavano il viso di fra che aveva gli occhi chiusi.

Quel bacio non finiva mai, Jonathan continuava a tenere fra le mani il volto di Fra e lei avvicinava sempre di più il suo corpo verso quello di Jonathan fino a che non riuscì a mettere le braccia intorno a lui.

Le loro labbra si muovevano lentamente, ma con molta passione, come se fosse l’unica cosa che entrambi desideravano, Jonathan però mugugnò qualcosa e poi si ritrossa, - che cosa…- chiese Fra stordita.

Poi, Fra, guardandolo bene, notò che i suoi occhi erano cerchiati di nero, intorno ai suoi occhi azzurri si erano formate delle venature, Jonathan si era trasformato durante il bacio.

- non posso, scusa, non voglio farti del male, forse è meglio se ti riporto a casa e poi ti lascio in pace…-

- Jonathan, che diavolo stai dicendo?-

- è meglio che io ti lasci in pace, per la tua salute, per la tua incolumità.-

-so a che cosa stia pensando, io voglio aiutarti a ritrovare la tua Elisabeth, ci siamo baciati solo perché sono la sua copia.-

- ma tu…-

- facciamo finta che quel bacio non sia mai successo, ok?-

- tu non capisci, mi piaci veramente, sei la prima persona che mi piace sul serio da quando sono stato con Elisabeth, io prima mi sono trasformato perché volevo bere il tuo sangue!!!-

- non importa, è come se non fosse successo niente, ok? Forse è meglio così.-

- si, ok, ti riporto a casa adesso.- disse Jonathan amareggiato.

Dopo essere arrivata a casa e aver subito la ramanzina drammatica di sua madre, Fra, salì in camera sua, si fece una doccia e indosso il pigiama, poi si sdraiò a letto e ripensò a quel fantastico bacio che però non aveva un futuro, ripensò a Jonathan e al fatto che era sconvolto da quello che gli era successo e al fatto che lei ed Elisabeth erano due gocce d’acqua, poi si addormentò.

 

  
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