Come
promesso nuovo
capitolo….vado di fretta quindi vi lascio direttamente alla
lettura….
Senza
però dimenticare
di ringraziare tutti coloro che leggono la mia storia…
Baci
Buona
lettura….
TRISTE
STORIA
POV
BELLA
Mi alzai
velocemente e notai come per l’ennesima volta in quella
giornata avevo tutte le
attenzioni rivolte su di me.
<<
Di
che matrimonio stai parlando? >>, chiese Tanya ad Alice
stizzita.
La notizia
di Alice, ebbe il gran successo di far staccare Tanya da Edward prima
che la
facessi a pezzi.
<
< Del
nostro matrimonio >>, dissi fiera, portandomi al fianco
di Edward per
rimarcare il territorio. << Quindi sei pregata di non
posare più le tue
sudice manacce sul mio futuro marito, se ci tieni ad averle ancora
attaccate,
ovviamente >>. Risposi ancora alterata per la visione di
poco prima.
Intanto
Alice saltellava felice battendo le mani, non curante dello sguardo
truce che
gli stavo inviando.
<<
Forse
non era destino che annunciassimo noi questa bella notizia. Volevamo
aspettare
tempi più sereni, ma visto che Alice ha svelato la
sorpresa… >>, dissi io
arrendendomi all’evidenza.
<<
Ho
chiesto a Bella se voleva farmi l’onore di diventare mia
moglie. E lei ha
accettato >>, concluse Edward con un tono che sprigionava
gioia e
fierezza, guardandomi con dolcezza.
Tutti erano
felici di questa notizia e la mia mente era abbastanza spaziosa per
pensare
anche questa scenetta avrebbe fatto corrodere dall’interno
Tanya.
Arrivavano gli
auguri da tutte le parti e venimmo abbracciati dalla nostra famiglia al
completo e dai cugini dell’Alaska; persino il branco di Jacob
ci abbracciarono
con enfasi.
L’unica
che
rimase interdetta e in disparte fu proprio Tanya, che non si
congratulò nemmeno
con noi.
Appena la
notizia passò in secondo piano mi accorsi che occhi estranei
fissavano con
curiosità l’accaduto.
<<
Alice
forse dovresti passare alle presentazioni. È poco educato
lasciare gli ospiti
sulla porta >>, la rimproverò Esme.
<<
Scusatemi,
ma è dalla scorsa notte che non vedevo l’ora di
riabbracciare la mia futura
cognata >>, trillò la nanerottola passando
subito alle presentazioni.
<<
Loro
sono Zafrina, Senna e Kachiri >>, disse indicando le tre
vampire
amazzoni. Erano bellissime e i loro vestiti in pelle le rendevano
selvagge e
anche un po’ inquietanti, i loro lunghi capelli neri erano
legati in trecce e
code fermate con dei laccetti in cuoio, mentre quella indicata come
Kachiri
aveva una chioma indomabile. Erano altissime e i loro arti sembravano
quasi
stirati per quanto erano lunghi. Si muovevano come un unico corpo.
<<
È
un piacere rivedervi >>, le salutò Carlisle a
cui risposero con una
alzata di mano e un saluto breve.
<<
Lui
è Garrett. Lo abbiamo incontrato in un villaggio durante le
nostre ricerche ed
è stato lui a portarci da Nahuel e sua
zia Huilen
>>, disse indicando gli ultimi tre vampiri presenti nella
stanza.
Ogni
vampiro presentato da Alice aveva gli occhi color del
sangue, segno che decisamente non erano vampiri vegetariani e questo mi
metteva
una certa inquietudine.
<<
Loro invece sono la nostra famiglia >>, disse
Alice affiancata da Jasper. << Lei è Bella e
il suo futuro marito Edward,
mio fratello >>. Ci presentò sorridendo.
<< L’armadio è Emmett, con
affianco la sua bellissima moglie Rosalie, anch’essi sono i
miei fratelli,
mentre lui è nostro padre Carlisle e nostra madre Esme
>>, disse
spostandosi a velocità vampiresca vicino ad ognuno di noi,
mentre ci
presentava.
Poi
passò a presentare il clan Denali.
<<
Loro sono la famiglia Denali, li consideriamo dei
nostri cugini. Eleazar, Carmen, Tanya e Kate >>.
Ed
infine presentò il branco di Jacob che si era messo in
disparte il più lontano possibile da tutti quei nuovi
vampiri.
<<
Loro invece sono dei nostri amici. Jacob, Leah, suo
fratello Seth, Quil ed Embry. Vi sarete accorti che non sono vampiri e
che non
hanno proprio un buon odore >>, disse Alice.
<<
Ehi nana >>, disse rabbioso Jacob.
<<
Alice >>, la rimproverò Esme.
<<
Scusate era per spiegare ai nostri ospiti. Comunque
loro sono licantropi >>, disse finalmente fermando quella
sua parlantina
che non ti lasciava spazio di replica.
<<
Calmatevi >>, intervenne Jasper sentendo gli
animi dei nostri ospiti agitarsi. Un onda di serenità ci
avvolse tutti.
<< Non sono nostri nemici. Ci hanno aiutato in più di
un’occasione >>, spiegò subito
Jasper.
<<
Non capisco. I licantropi sono nostri nemici
naturali, perché dovrebbero aiutarvi >>,
chiese perplesso Garrett, che
aveva parlato per la prima volta da quando era entrato in casa Cullen.
<<
Più di mezzo secolo fa, abbiamo fatto un patto con
loro. O meglio con i loro antenati. Non cacciamo nel loro territorio e
loro da
allora non ci danno problemi. Poi Jacob era molto amico della nostra
Bella
quando era ancora umana e la loro amicizia ha superato anche questa
loro
diversità. Poi la nostra alimentazione non ci porta in
contrasto con la loro
missione >>, disse Carlisle in tono pacato.
<<
Che missione? >>, chiese Zafrina.
<<
Proteggere gli umani dai vampiri >>, rispose
Jacob in tono di sfida.
<<
Noi ci nutriamo di umani >>, disse Huilen.
<<
A tal proposito >>, intervenne Carlisle.
<< Vi pregherei di uscire dallo stato per cacciare, noi
risediamo qui in
pianta stabile e non vorremmo alimentare sospetti >>.
<<
Nessun problema >>, rispose Zafrina
tranquilla.
Il
branco soffocò un ringhio. Per loro non faceva
differenza, ma sapevano che per il bene di tutti dovevano accettare dei
compromessi.
<<
Non vedo la bambina per cui abbiamo fatto tanta
strada >>, disse Nahuel prendendo la parola.
La
sua pelle era molto più scura di quella di sua zia. Era
un bellissimo ragazzo alto e ben scolpito e sentivo chiaramente il suo
cuore
battere alla stessa velocità del cuore di mia figlia.
Nahuel
era decisamente un ibrido come Aurora, e molte
domande vorticavano nella mia testa. Domande che avevano bisogno di una
risposta e che finalmente, presto l’avrebbero ottenuta.
<<
Siamo lieti di ospitarvi in casa nostra, per
qualsiasi necessità non esitate a chiedere e vi siamo grati
per aver accettato
questo gravoso compito >>, disse Carlisle, prendendo
subito parola.
<< La bambina di cui parli, si chiama Aurora, in questo
momento sta
dormendo >>, continuò.
<<
Mi farebbe piacere poter riposare anche io. Non
dormo quasi da un giorno >>, ci informò Nahuel.
<<
Certo! Ti mostro la stanza degli ospiti > >,
si affrettò Esme.
<<
Grazie. Zia se vuoi puoi raccontare tu la nostra
storia >>, e detto questo Nahuel seguii Esme su per le
scale.
Il
nostro sguardo si posò sulla vampira che
Nahuel chiamava zia. Mi chiedevo se tra loro ci fosse veramente un
rapporto di
parentela, o la chiamava così per altri motivi.
Huilen
era una vampira molto bella, ma non era molto alta e
i suoi capelli erano tenuti stretti in una lunga treccia che ondeggiava
sulla
sua schiena mentre camminava.
<<
Nahuel è veramente mio nipote! >>, disse
tranquilla appoggiandosi al muro alle sue spalle, senza che noi
avessimo
chiesto qualcosa. << Un secolo e mezzo fa, vivevo in un
piccolo villaggio
insieme ai miei genitori e mia sorella Pire. Lei era bellissima. Una
notte mi
aveva confidato che un angelo le faceva visita tutte le notti e che in
grembo
portava il suo frutto. Capii subito che si trattava
dell’essere che nelle
nostre leggende chiamavamo Lobishomen
e che nel suo grembo nasceva il frutto del male. Ma lei proteggeva e
amava quel
bambino nonostante le faceva male dall’interno procurandole
tantissimi lividi.
Quando la pancia velocemente iniziò a crescere
l’aiutai a fuggire di casa perché
sapevo che i nostri genitori avrebbero fatto uccidere il bambino e mia
sorella.
La portai nella foresta e lì iniziò a nutrirsi di
animali e del loro sangue. Il
bambino iniziò a spezzargli le ossa, ma nonostante tutto mia
sorella continuava
a volergli bene e lo chiamò Nahuel, che significa giaguaro.
Poi dopo quasi un
mese, il bambino uscii dal corpo della madre facendolo a pezzi. Prima
di morire
mia sorella mi fece promettere di prendermi cura di lui e
così accettai le sue ultime
volontà, ma quando raccolsi Nahuel dal corpo martoriato
della madre, lui mi
morse e così lo lasciai lì, rifugiandomi nella
foresta per morire. Non feci
molta strada, il dolore era troppo. Anche se con qualche
difficoltà, il neonato
si fece strada tra la vegetazione e mi raggiunse. Dopo tre giorni di
fuoco, mi
risvegliai trovandolo accoccolato al mio fianco mentre dormiva. Mi sono
presa
cura di lui, ho cacciato per lui, fino a quando non è stato
in grado di farlo
da solo. Da allora, abbiamo cacciato sempre nei villaggi circostanti,
nascondendoci sempre nella foresta >>.
Chinò
il capo con lo sguardo triste.
E
capii benissimo, che rispolverare quei ricordi doveva
essere doloroso per lei, anche se erano passati moltissimi anni.
Avevo
delle domande da fare. Preoccupazioni che mi
assillavano. E forse cambiare discorso, l’avrebbe distratta
da quei ricordi.
<<
Hai detto che il racconto risale a un secolo e
mezzo fa >>, chiesi curiosa.
<<
Decennio più, decennio meno. Non contiamo con
precisione gli anni >>, chiarii Hulein.
<<
Ma Nahuel mostra più o meno diciotto anni >>,
mormorai.
<<
Capisco cosa vuoi dire. Anche io ero preoccupata
per la sua crescita accelerata. Ad un mese, sembrava già un
bambino di quasi un
anno, a due mesi sembrava ne avesse poco meno di due e così
dicendo. All’inizio
avevo paura che avrebbe avuto vita breve, ma poi vidi la sua crescita
rallentare e dopo sette anni smise di crescere, restando con
l’aspetto che ha
ancora adesso >>, disse sorridendo.
Tirai
un sospiro di sollievo. Ed ero sicura che tutta la mia
famiglia era sollevata come me per la bella notizia.
<<
Huilen, hai detto che la tua trasformazione è stata
innescata dal morso di Nahuel >>, chiese pensieroso
Carlisle. Aveva la
solita espressione, che assumeva quando era concentrato a fare
congetture e
nuove scoperte.
<<
Si >>, rispose tranquilla la vampira.
<<
Ma la nostra Aurora non è velenosa >>.
Un
piccolo solco era nato fra le sopracciglia del volto
perfetto di Carlisle.
<<
Solo i maschi mezzi vampiri sono velenosi >>,
sospirò come se non volesse continuare.
Ma
la curiosità di Carlisle era alta e non si sarebbe
fermato.
<<
Come fai ad esserne sicura? >>, chiese
impaziente di avere nuove informazioni da studiare.
<<
Nahuel ha delle sorelle. Tre per la precisione. Non
so come si chiamano, ma abbiamo saputo di loro quando Joham, suo padre,
qualche
anno dopo la nascita di Nahuel si è ripresentato per cercare
suo figlio >>,
il tono con cui nominò il padre di suo nipote, eri ricoperto
di odio. << È
stato felice di ritrovarlo e di scoprire che era un maschio, ma non si
aspettava di trovarlo in compagnia. Gli ha proposto di unirsi a lui e
alle sue
sorelle, ma Nahuel ha rifiutato. Ogni tanto torna a fargli visita, ma
Nahuel
non è mai felice di rivederlo >>, concluse.
<<
E le sue sorelle non sono velenose? >>,
chiese Edward questa volta.
<<
No >>.
La
notte passò tranquilla. Raccontammo la storia di Aurora e
ciò che era successo il giorno prima ai nuovi arrivati.
Il
branco era tornato alla riserva, all’infuori di Seth che
desiderava dormire al fianco di Aurora. Edward mi aveva confidato che
Seth era
geloso del nuovo mezzo vampiro.
Garrett
fu una vera scoperta quella notte. Era un nomade
solitario e avventuriero, gli piacevano le sfide ed era incuriosito
dalla
nostra alimentazione. Lo definì pazzo quando chiese a Kate
di provare il suo
potere, ma Kate accettò volentieri quella proposta.
Garrett
era un bel vampiro con un fisico asciutto e molto
slanciato. I suoi lunghi capelli biondi erano legati in una coda
ordinata, con
un laccetto di cuoio.
Quando
finii a terra tremolante e stordito per vari secondi
per aver solo sfiorato il palmo di Kate, inorridii vedendo
un essere immortale come noi ridotto
in quello stato. Era uno spettacolo sconvolgente e fui felice di essere
immune
al suo potere.
Dopo
quell’episodio fu quasi impossibile staccare Kate e
Garrett che iniziarono a raccontarsi le loro avventure e stili di vita.
Il
sole stava sorgendo all’orizzonte, colorando con una
sfumatura violacea le nuvole. Pian piano i colori della foresta
iniziarono a
prendere vita.
Dal
piano di sopra, un cuoricino aveva iniziato ad
accelerare il suo battito, indicando che tra pochi attimi la mia
bambina si
sarebbe svegliata.
Andai
di sopra, restando immobile vicino alla porta
godendomi lo spettacolo.
Seth
era completamente stravaccato sul letto di Aurora, e
avendo occupato tutto lo spazio, Aurora aveva trovato più
comodo dormire sulla
pancia di Seth, che a ritmo regolare si alzava e abbassava.
Era
davvero una visione tenera, sembravano legati da un filo
invisibile, come due pezzi dello stesso puzzle.
Aurora
si svegliò guardandosi in giro. Era disorientata,
capii subito di non trovarsi nella sua stanza, ma un sorriso
illuminante
apparve sul suo viso appena vide Seth addormentato. Mi
guardò con un ghigno
stampato in volto, un istante prima di iniziare a saltare sulla pancia
di Seth
che si svegliò di soprassalto.
<<
Piccola peste. È questo il modo di svegliare la
gente? >>, disse con voce roca. E velocemente
catturò Aurora fra le sue
grandi mani e iniziò a farle il solletico.
Le
risate di Aurora riempirono la casa ed Edward fu subito
al mio fianco.
Come
me stava sorridendo della scena davanti ai nostri
occhi.
<<
AHI! I capelli no >>, gridò tra le risate
Seth.
Aurora
gli aveva tirato con forza i capelli per liberarsi
dalla morsa di Seth.
<<
Dai corriamo di sotto >>, disse Aurora
posizionandosi sulle sue spalle.
E
senza farselo ripetere due volte Seth corse giù per le
scale, dicendo solo un lieve: << Buongiorno ragazzi
>>, quando
passò tra me ed Edward.
Nel
momento in cui Seth scese le scale, Nahuel uscii dalla
camera degli ospiti, fissando con interesse la scena, anche se il suo
sguardo
era concentrato più su Aurora.
La
sua pelle vista alla luce del giorno era di un marrone
molto scuro e i suoi occhi tek, ti ipnotizzavano. Seth in futuro
avrebbe avuto
un degno rivale.
Esme
aveva preparato una colazione abbondante per Aurora,
Seth e Nahuel. Seth si accomodò subito al tavolo,
riempiendosi il piatto di
ogni cibo presente, Aurora acconsentii di mangiare del cibo umano solo
dopo che
le avevo promesso che più tardi saremmo andati a caccia.
Nahuel invece che non
era abituato ad avere qualcuno che gli preparasse una colazione con il
cibo
umano, prese posto con titubanza.
<<
Prego serviti pure con quello che vuoi >>,
disse Esme con dolcezza porgendogli un piatto vuoto.
<<
Grazie >>, disse imbarazzato da così tanta
premura.
<<
Esme questi muffin al cioccolato sono buonissimi >>,
disse Seth ingurgitando il suo terzo muffin in un minuto.
<<
Ehi lasciane qualcuno anche al tuo Alfa >>.
Jacob
entrò direttamente in casa dalla porta di servizio in
cucina. Casa Cullen per lui era diventata una seconda casa.
<<
Jake hai appena finito di fare colazione >>,
lo rimproverò Leah dall’ingresso.
<<
Amore ma la strada dalla riserva a qui è lunga. Ho
bisogno di rifornimento >>, si giustificò
Jacob.
<<
E poi ora che è diventato un lupo da trasporto, gli
servono più energie >>, mormorò
divertito Seth.
Un
fermacarte ovale, volò in direzione di Seth, che con
agilità prese al volo, prima che colpisse la sua testa.
<<
Fai un’altra battuta e la prossima volta, stai pur
certo che ti colpirò in pieno e con un oggetto molto
più pesante >>,
disse furiosa Leah.
Scoppiammo
a ridere e tra le risate generali, vidi gli
sguardi allegri dei nostri ospiti, che guardavano con
curiosità l’armonia della
nostra famiglia. Una famiglia che univa con semplicità e
amore specie diverse
tra loro.
RISPOSTA
ALLE VOSTRE RECENSIONI
(un grazie speciale a voi 8 che non
mancate mai con le vostre opinioni e complimenti)
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