Cap.
24
Inutile
palla al piede
«Spegni
quella sigaretta, Weasley, mi sta venendo da vomitare».
Rose
ghignò. Nel loro linguaggio, unito agli occhi blu pieni di
rimorso, voleva dire letteralmente “Ciao Rose, mi dispiace
per questa mattina,
ma mi hanno costretto!”
«E tu
sparisci dalla mia vista, Weasley,
vedere persone come te rovina i miei poveri occhi».
Questo, nel gergo dei fratelli, voleva invece dire “Non
importa, ormai è
successo”.
Hugo
sbuffò, facendole intendere che avrebbe trovato il modo per
farsi perdonare.
«Mi
dispiace molto per i tuoi occhi, principessa,
ma questo è un luogo pubblico, e per di più
è
vietato fumare, quindi smamma tu», tradotto: “Sono
felice di vederti prima del
Banchetto. Vorrei parlare un po’ con te, si
può?”
«Bene,
tanto ho finito» Rose buttò fuori dal finestrino
il
mozzicone di sigaretta, guadagnandosi un’occhiataccia (questa
volta sincera) da
parte del fratello. «Vedi di non farti vedere nella cabina
dei Prefetti alle
quattro, Weasley, perché è un posto abbastanza
isolato per poterti mettere
fuori gioco per il resto del viaggio».
Quindi, dopo aver
accuratamente lanciato al fratello un’occhiata
sprezzante, Rose girò i tacchi e
s’incamminò verso l’ultima cabina del
vagone,
deserta in quel primo pomeriggio.
Dietro di lei, Hugo
finse uno sguardo adirato, quindi si voltò a
sua volta e s’incamminò verso il suo vagone.
*
«Hai
incontrato Rose» decretò Lydia con
ovvietà, appena Hugo si
stravaccò stufo sul sedile accanto al suo. Il ragazzo le
lanciò uno sguardo di
traverso pieno di falsa irritazione.
«Non ne
posso più, ha sempre qualcosa da dire! Neanche fosse la
regina del mondo intero, quella presuntuosa!»
esclamò, strofinandosi
ripetutamente gli occhi blu cobalto. Lorcan, nel sedile davanti al suo,
ridacchiò.
«Già,
è talmente irritante che l’anno scorso vi davate
appuntamenti segreti per litigare!» e rise, seguito dal
gemello. Hugo arrossì
lievemente alle punte delle orecchie, ma finse di non essere
minimamente
imbarazzato.
«L’anno
scorso sembrava diversa. Più… gentile. Dopo che
vostro
fratello ci ha scoperti ha capito di essersi rovinata la reputazione e
ora mi
tratta ancor peggio di prima!»
«Non che
ci voglia molto» mormorò Lydia, lo sguardo basso e
pensieroso. I due gemelli le lanciarono un’occhiata identica.
«Che
intendi sorellina?».
La ragazzina scosse
il capo, facendo ondeggiare i capelli biondo
cenere e spargendo nello scompartimento un buon odore di miele. Hugo
sospirò.
«Ora
scappo» disse alzandosi e controllando l’orologio.
I tre
fratelli lo guardarono con sguardi che lo fecero rabbrividire per la
loro
somiglianza. Nonostante fossero semplici fratelli (beh, non
esattamente, Lorcan
e Lysander erano gemelli, ma avevano quattro pieni anni di differenza
con
Lydia!), i loro occhi turchesi avevano la stessa identica
espressività. Erano
sempre un po’ vacui, sapevano sempre essere solamente allegri
e avevano la
capacità di porre una domanda semplicemente guardando. Hugo a volte
aveva paura di quei ragazzi.
«Mi vedo
con…» si bloccò un attimo, appena il
tempo di pensare ad
un nome credibile. «Charlie. Non lo vedo dall’anno
scorso, e poi avevamo una
scommessa. Voglio vedere se l’ha vinta» quindi, un
piccolo sorrisetto di
circostanza a contornargli i lineamenti sottili, sgusciò
fuori dallo scompartimento
e si confuse con la piccola folla di ragazzi che animava sempre i
corridoi del
treno.
Charlie Paciock era
il figlio del loro professore di Erbologia,
aveva un anno in più di lui ed era un perfetto Grifondoro.
Erano vecchi amici
per via dei suoi genitori (veri e adottivi), e spesso passavano qualche
pomeriggio a parlare o fare partite a questo o quello. Era un perfetta
scusa,
quindi, e Charlie, dopo averglielo detto, l’avrebbe
sicuramente appoggiato.
Dopo aver incontrato
un paio di persone, aver scambiato quattro
chiacchiere e aver chiesto a Charlie di coprirlo fingendo di doversi
incontrare
con una ragazza (mezza verità, in quanto Rose era una
ragazza, anche se
certo non la incontrava per fare quello che aveva fatto pensare a
Charlie che
avrebbe fatto) si diresse velocemente, cercando però di non
dare nell’occhio,
verso il vagone dove si riunivano i Prefetti a inizio e tre quarti del
viaggio.
Prima di aprire la
porta, una delle poche con i vetri oscurati,
si guardò attentamente intorno. Dopo essersi assicurato di
non essere visto da
nessuno, s’intrufolò rapido nello scompartimento e
si chiuse veloce la porta
alle spalle.
Voltandosi,
sospirò e alzò lo sguardo verso la sorella, che
gli
sorrideva radiosa. Sorrise a sua volta, pronto per una lunga
chiacchierata
prima del banchetto d’inizio anno scolastico.
*
Prima di arrivare al
vagone dei Prefetti, Rose si fece un piccolo
giro del treno in cerca del vagone in cui si erano rintanati i suoi
amici.
Li trovò
non molto distanti da dove aveva visto entrare il suo
fratellino. Prima di entrare, guardò attentamente verso i
finestrini del
corridoio. Mancava ancora più di metà del viaggio
per arrivare ad Hogwarts, ma
per Rose era comunque pochissimo in confronto al periodo che avrebbe
passato
circondata da quelle imponenti mura. Come i suoi veri genitori avevano
amato
quella scuola, allo stesso modo Rose l’odiava.
Infine si risolse ad
entrare, premurandosi di sbuffare
pesantemente e far perdere lo sguardo oltre il finestrino.
Come previsto, tutti
nello scompartimento le lanciarono sguardi
curiosi. Tutti, si annotò mentalmente Rose, tranne Scorpius,
che si limitò a
lanciarle una veloce occhiata carica di disprezzo. Rose la
restituì in un
attimo senza difficoltà.
«Allora…
La nostra principessa ha litigato con qualche bambino
cattivo?» cantilenò Dempsey Zabini in falsetto,
lanciandole un’occhiata
maliziosa. Rose gli rispose con una linguaccia.
«No, la
principessa ha avuto una stressante e altamente
noiosa discussione con
i suoi cugini su come si deve comportare una Weasley ad
Hogwarts» sbottò, il
tono più acido che riusciva a mettere su con
l’agitazione dell’incontro
imminente con il fratello. Hera, accanto a Dempsey,
ridacchiò.
«Non si
ruba, non si prendono in giro i cugini sfigati, non si fa
sesso prima dei diciotto anni e non si risponde male ai
professori?» elencò,
sempre quel ghignetto strafottente a coronarle il viso. Rose,
sospirando
teatralmente, annuì.
«Pensa,
mia cara Rea, che mi hanno pure dato
un bacio in fronte!
Quest’anno si sono superati, gli
Weasley».
«Fortuna
allora che tu sei stata adottata, mia cara Rose»
esclamò
Hera, annuendo a qualche suo strano pensiero. A quelle parole, Rose
lanciò una
meccanica occhiata a Scorpius, l’unico in quello
scompartimento che sapeva,
e lo trovò, con suo
grande disappunto, che la fissava. Gli lanciò uno sguardo
confuso, che
lui ricambiò con un’occhiata ancora più
penetrante.
Rose
capì, nell’istante in cui si ritrovò a
dover distogliere lo
sguardo, che la stava testando.
Voleva vedere quanto a fondo sarebbe riuscita a fingere
quell’anno. E voleva
aver la conferma che non si sarebbe vista ancora di nascosto con Hugo.
Rose, distogliendo
lo sguardo, gli aveva appena risposto l’ultima
delle domande che con un solo sguardo le erano state poste: lei e Hugo
si
sarebbero ancora visti.
Vide Scorpius
scuotere impercettibilmente il capo con disappunto,
quindi decise con un’occhiata scocciata che non gliene
fregava niente di quello
che pensava il suo fratellastro. Lui serviva solo a farle saltare i
nervi, non
doveva mica approvare quello che faceva con il suo vero fratello.
«Come
avete passato le vacanze, ragazzi?» chiese allora, pronta
ad ignorare completamente Scorpius. Guardò le persone che
occupavano lo
scompartimento, gli amici che da sette anni le permettevano una vita un
po’ viva
in quella scuola che
detestava con tutto il cuore.
Dempsey ed Hera
Zabini erano gemelli. Belli come il sole,
misteriosi come la loro infanzia. Avevano la stessa età di
Rose, ed erano
migliore amico e migliore amica della ragazza. Erano la sua ancora di
salvezza
nei momenti di sconforto, quando non c’era Hugo a poterla
sostenere. Ed erano
gli unici che, come lo era Rose nel profondo, detestavano quella enorme
rivalità tra case. Ma erano anche figli di Mangiamorte, e
obbligatoriamente
allergici a Mezzosangue e Babbani.
Hel Nott era
anch’ella figlia di Mangiamorte, ma non aveva questi
ideali, che lei riteneva stupidi ed inutili. Per Hel, niente era
importante se
no se stessa e quello che la riguardava strettamente. Era silenziosa,
quasi
invisibile, e fino a due anni prima faceva quasi paura a Rose.
Infine, Vincent
Goyle. Rose notò con disappunto che non c’era la
piccola Ludmilla, sorellina di due anni più piccola di
Vincent.
Quasi come se si
fossero messi d’accordo, tutti e quattro i
ragazzi incominciarono a parlare contemporaneamente, sommando le parole
tra
loro e rendendo lo scompartimento carico del calore delle loro voci.
Tranquillamente,
come fosse la cosa più normale del mondo, Rose
sorrise con una felicità che rasentava la
sincerità e si mise a seguire l’appassionante
racconto di Dempsey alla scoperta dei Grizzly americani.
Mezz’ora
più tardi, Rose fece scorrere nuovamente la porta dello
scompartimento e sgusciò fuori quasi invisibile. Si confuse
presto con i
primini curiosi che esploravano il treno e si lasciò alle
spalle gli amici
Serpeverde.
Arrivò
allo scompartimento dei Prefetti in perfetto orario, si
richiuse la porta alle spalle e si andò a sedere su una
delle comode sedie
poste in cerchio in mezzo all’ampio scompartimento.
Si
abbandonò alla soffice poltrona, chiudendo gli occhi.
Scorpius
non l’aveva più guardata e si era limitato a
lanciare qualche battutina al suo
amico del cuore, Dempsey. Quindi non le aveva neanche rivolto la parola
e a
Rose non poteva andare più bene di così.
Immersa
nell’immaginare quel pazzo di Zabini che cercava di
accarezzare con la sua solita grazia di un elefante un Grizzly affamato
e
arrabbiato perché il suddetto ragazzo gli aveva appena fatto
scappare il pranzo
(un bel piccolo cerbiatto disperso che Dempsey aveva amabilmente
liberato dalla
trappola dei cacciatori e aveva fatto levitare con maestria verso la
preoccupata madre), non si accorse nemmeno di quando lo scompartimento
si aprì
e vi sgusciò dentro una figura silenziosa. Si accorse di lui solo quando le
sussurrò a qualche
centimetro dal viso.
«Dormiamo
già alle quattro di pomeriggio, Rosellina?»
Rose
rischiò seriamente di morire sul colpo di infarto quando
udì
quella voce derisoria a pochi centimetri dal suo orecchio.
Spalancò
gli occhi e sobbalzò, voltandosi di scatto verso uno
Scorpius ghignante e compiaciuto.
«Ti ho
spaventata?» chiese, fingendo un’espressione
dispiaciuta.
Rose ringhiò.
«Che ci
fai qui, Malfoy?»
Scorpius
sospirò, sedendosi accanto a lei, in una delle soffici
poltrone scure.
«Rose,
Rose. Ti sembra questo il modo di parlare al tuo povero
fratellino?»
Nonostante dovesse
essere una provocazione, Rose notò
piacevolmente che Scorpius aveva digrignato i denti a
quell’appellativo che si
era dato da solo. Essere fratelli,
per loro, era la cosa peggiore che potesse capitare in tutta la vita.
«Scusami, Scorpiuccio
caro, non volevo certo risponderti
così male. Mi vorrai mai
perdonare?» chiese quindi, cercando di usare la voce
più ripugnantemente
melensa che riuscì a trovare, e sbattendo ripetutamente gli
occhi fissi sullo
sguardo del ragazzo.
Con una certa
sorpresa della ragazza, Scorpius arrossì. Non nel senso che diventò
del colore dei capelli di Rose, no,
Scorpius non era in grado di imbarazzarsi sul serio. Ma assunse un
colorito più
roseo agli angoli del volto. Rose rimase un attimo interdetta, il tempo
che
Scorpius si riprendesse e contrattaccasse.
«Oh, non
ti preoccupare, ti ho già perdonata»
sussurrò,
sorridendo con uno dei suoi sorrisi falsamente radiosi.
«Però non so quanto
riuscirai a perdonarmi tu, quando saprai che avrò
detto ad
Angelina e George dei tuoi incontri clandestini con il piccolo
Hugo».
Rose, che per un
attimo si era creduta vincitrice, sentì il mondo
crollarle addosso. L’unica cosa che la tenesse legata a
quella scuola squallida
e ingiusta era proprio suo fratello, e
l’opportunità di poterlo vedere anche
durante l’anno, e non solo durante le vacanze. Se qualcuno
glielo avesse
portato via (i suoi zii in primis) era certa che non sarebbe
più riuscita a
controllare i suoi gesti. E se Scorpius si azzardava a dire qualcosa
era un
verme finito.
«Non ti
azzarderai a farlo» ringhiò, gli occhi ridotti a
fessure.
Era spaventata, spaventata a morte, e l’unico modo per
vincere la paura era la
rabbia.
Scorpius, dal canto
suo, sembrava la persona più calma del mondo.
«Ne sei
così sicura? In fondo, mi basterebbe chiamare qui, in
questo momento, o Ame o Alexis. Sono certo che saranno abbastanza
giuste da
mandare un gufo ai loro genitori prima dell’arrivo ad
Hogwarts», si studiò con
accurata noncuranza le unghie della mano destra, senza guardare neanche
per un
istante la furente Rose. Ora era lei ad essere diventata rossa come i
suoi
capelli.
«Tu…
tu sei… tu non… non puoi!»
esclamò, una nota disperata che
non aveva mai creduto di possedere nella voce. Scorpius era sempre
così, era
solo capace di minacciarla. Per ogni cosa che scopriva, si divertiva a
metterla
in agitazione con la proposta di andarla a dire agli zii. Di solito
erano cose
futili, di poca o nulla importanza, e non facevano quel grande effetto
su Rose.
Ma nell’arco di quell’estate sembrava essere
cambiato. La minacciava sul suo
lavoro estivo, sulle sue conquiste squallide che usava solo per gioco,
ed ora
anche su Hugo. Se non fosse stata certa di avere un biglietto prenotato
per
Azkaban alla prossima effrazione, Rose gli sarebbe saltata volentieri
al collo
e l’avrebbe ucciso senza tante cerimonie. Era certa che non
se ne sarebbe
minimamente pentita. Ma aveva già troppe volte dato ascolto
alla sua
impulsività e si era già guadagnata sei
restrizioni disciplinari e quattro
multe per danni a luoghi ed enti pubblici. In pratica, se rischiava
ancora una
volta sarebbe finita a far compagnia a suo nonno in prigione*[1].
E vedere di nuovo di Dissennatori (li aveva già visti due
anni prima per un
controllo ad Hogwarts, dove credevano si fosse nascosto il suo padre
biologico)
era l’ultima cosa che desiderava al mondo.
«Non sono
sicuro che tu sappia quello che posso e non posso fare,
Rosie».
«Non
chiamarmi Rosie» ringhiò Rose, le mani strette a
pugno, una
vena che pulsava ribelle sulla tempia. Era certa che sarebbe bastata
un’altra
parole e se ne sarebbe infischiata altamente delle regole di Hogwarts
sugli
scontri corpo a corpo.
«Aspetta!»
esclamò Scorpius ad un tratto, distogliendola dai suoi
piani omicidi. Tese le orecchie verso il corridoio e solo quando si
voltò
nuovamente verso di lei Rose si accorse che aveva stampato in faccia il
ghigno
più sadico dei suoi tempi.
«Ma
guarda… Sento dei passi! Sarà il mio caro
cuginetto?»
Rose
sibilò, ma poi si avvicinò alla porta. Anche lei
aveva
sentito i passi di qualcuno che si avvicinava. Vide una sagoma sfocata
apparire
dietro alla porta, indugiare un secondo, ed infine entrare. Con un
sorriso
improvvisamente sincero, Rose guardò il suo fratellino
varcare la porta dello scompartimento
di Prefetti. Si guardarono per un lungo istante, felici di potersi
parlare
prima del Banchetto.
Solo quando Scorpius tossicchiò dietro Rose, la ragazza si ricordò di quell’inutile palla al piede. Irritata, decise che l’avrebbe fatta davvero pagare a quel presuntuoso biondino platinato che le avevano affibbiato come fratellastro.
[1] Punto che conto di approfondire in futuro. Il nonno di Rose, nonché Arthur Weasley, è finito in prigione per intralcio alla legge già parecchi anni prima di questi avvenimenti. Motivo? Ha cercato di nascondere un ricercato. Non vi dirò di più =P
Allora,
per prima cosa mi scuso infinitamente per il ritardo mostruoso T_T. Non
cerco
nemmeno di inventarmi una scusa plausibile, sono solo in ritardo e me
ne dispiaccio
-_-
Per
tornare alla storia, spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Da come
la
penso io, non è uno dei migliori che ho creato, ma non credo
di essere in gradi
di migliorarlo, putroppo... Ovviamente so che dopo questo mio terribile
ritardo
molte persone che seguivano questa ff si saranno ormai dimenticate
anche di
cosa parla il capitolo scorso, però... Conto di farmi
perdonare, in qualche
modo a me ancora ignoto =P
Ora,
passiamo ai ringraziamenti.
Ringrazio
le persone che hanno aggiunto la mia ff tra le preferite:
1
- ale146
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2 - ashelia_96
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3 - bells7791
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4 - Eveine
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5 - gracy494
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6 - Ilaja
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7 - leonedifuoco
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8 - luly_95
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9 - Luna_Lovy
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10 - oOoOmegaZerofollexXx
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11 - rose07
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12 - Scorpiusthebest
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13 - virby
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14 - VolandoConTe94
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Quindi,
anche quelle che l’hanno aggiunta tra le seguite, ovvero:
1
- Alara666
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2 - Andromeda2012
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3 - ArwenBlack
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4 - ashelia_96
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5 - BabyFairy
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6 - bellandrew82
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7 - Bellis
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8 - celebrian
[Contatta]
9 - cesarina89
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10 - Cielo
[Contatta]
11 - cori71
[Contatta]
12 - Didyme
[Contatta]
13 - Eveine
[Contatta]
14 - Francy_Malfoy
[Contatta]
15 - gargi89
[Contatta]
16 - Gigettina
[Contatta]
17 - Ginevra87
[Contatta]
18 - gogaua
[Contatta]
19 - JuliaSnape
[Contatta]
20 - kia
07 [Contatta]
21 - kiaa
[Contatta]
22 - Kicks
[Contatta]
23 - leonedifuoco
[Contatta]
24 - Lilla95
[Contatta]
25 - lucia_hp
[Contatta]
26 - lumamo64
[Contatta]
27 - LuNa1312
[Contatta]
28 - Malika
[Contatta]
29 - micia692
[Contatta]
30 - missSte
[Contatta]
31 - Nadia
Granger
[Contatta]
32 - naog94
[Contatta]
33 - Nashira91
[Contatta]
34 - Noe_hatesthesun
[Contatta]
35 - oOoOmegaZerofollexXx
[Contatta]
36 - PippaPotter__
[Contatta]
37 - PolvereDiLuna
[Contatta]
38 - Samirina
[Contatta]
39 - Scorpioncina
[Contatta]
40 - Singer
[Contatta]
41 - sunflower_
[Contatta]
42 - tamakisskiss
[Contatta]
43 - Vodia
[Contatta]
44 - zanna
[Contatta]
45 - _EsmeKathrinHunt_
[Contatta]
46 - _fresbee_
[Contatta]
47 - _Giuli95_
[Contatta]
Oltre,
anche, a quelle che l’hanno messa tra le ricordate!:
1
- Ascherit
[Contatta]
2 - debby15
[Contatta]
3 - ellymartin
[Contatta]
4 - JosephineWhite
[Contatta]
5 - Lilla95
[Contatta]
E
chi legge semplicemente =). Quindi, in ultimo ma non meno importanti,
le
meravigliose persone che hanno recensito lo scorso capitolo:
prettyvitto:
Mi dispiace che non ti
piaccia molto, ma... Che ti posso dire? Se non vuoi leggere la mia
storia non
sei obbligata. Fa come vuoi =)
JuliaSnape:
Ehii =) Sono
contenta che ti sia
piaciuto lo scorso
capitolo e... credo tu abbia centrato il nocciolo. Forse, proprio come
dici tu,
il comportamento così chiuso e insofferente di Scorpius
deriva proprio dal
fatto che lui non ha nessuno di cui potersi fidare veramente... Ma
chissà =)
Vedremo con i prossimi capitoli!
Un
bacione
rose07: Allora... Cosa ha fatto
Fred in Egitto con i
suoi amici? =) Mah... il mistero del mese! Lascio alla vostra fantasia
scoprirlo =P Sono contenta che la storia ti piaccia anche se Rose non
è uno dei
tuoi personaggi preferiti, e sono molto contenta anche che ti piacciano
gli
altri personaggi! =) Per la tua idea di tramutare la storia in una
Lily/Scorpius... Credo di aver ormai delineato tutta la trama della
storia, che
comprende il paring Rose /Scorpius, quindi... Spero che ti possa
piacere lo
stesso =)
Un
abbraccio
ashelia_96:
Ehilà! =) Allora...
l’estate è ormai finita, no? T_T Cominciata bene
la scuola? =)
Per
la storia... Concordo con te, stare lontani dal proprio migliore amico
è
straziante, se poi questo è anche tuo fratello...
Dev’essere terrificante O_o
Per
ciò che ha fatto Fred in Egitto... Mi piacerebbe sapere cosa
pensi tu =)
Un
bacione
naog94:
Allora.. sono
contenta che ti sia piaciuto il capitolo precedente e la domanda di
cosa ha
fatto effettivamente Fred in Egitto ha un po’ incuriosito
tutti. Come alle
altre, non mi resta che dire anche a te di viaggiare con la fantasia e
magari
dirmi qualche tua ipotesi al riguardo... Chissà che non sia
quella giusta =P
Spero
ti sia piaciuto anche questo capitolo, anche se molto, mooolto in
ritardo =D
Un
bacio
Bene,
e dopo questa... Spoiler! =)
“Si
scoccarono
un’occhiata significativa. ‘Odio
Scorpius’ diceva Hugo, i suoi occhioni cobalto
pieni di irritazione; ‘Vorrei che non esistesse questa scuola
di merda’ diceva
invece Rose, gli occhi color cielo tristi e rassegnati.”
Spero
di avervi incuriositi!
Un
bacio, al prossimo capitolo!
_ki_