Capitolo 3
Bella POV
Ormai erano passati mesi dal
ritorno di Daniel e avevamo ricominciato ad uscire di nuovo tutti
insieme come
hai vecchi tempi.
Dopo la dichiarazione di
Daniel non eravamo più tornati sull’argomento, o
meglio, io non volevo
pensarci. L’avevo respinto, lui mi amava e io invece no. Non
osavo nemmeno
immaginare quanto lui potesse soffrire a starmi vicino come amico
quando
avrebbe voluto starmi vicino come mio ragazzo.
Ma in quei mesi le cose
cambiarono, molte cose cambiarono.
Da quella sera in cui lo rividi nuovamente, le sue visioni si
fecero sempre più frequenti, come gli incubi che cominciavo
ad avere di nuovo
tutte le notte svegliandomi sudata e piangendo, ma sempre con la
sensazione che
qualcuno fosse stato vicino a me per tutta notte.
Mi sentivo sempre più
irrequieta dopo quei sogni e dopo le visioni, non era normale
continuarlo a
vedere o immaginarlo. Dovevo smetterla, dovevo andare avanti anche se
sarebbe
stato doloroso.
E forse ci stavo riuscendo.
Da quando Daniel era tornata
e avevamo ricominciato ad uscire insieme, l’avevo riscoperto,
l’avevo
riscoperto in senso positivo. Era cambiato nel corso degli anni, non
era più un
mezzo stronzo che fa battutine idiote per prenderti in giro, non era
più il
ragazzino che mi proteggeva da qualsiasi cosa. Era un uomo, un uomo che
stava
maturando e crescendo e che cominciava ad avere la testa sulle spalle e
le idee
chiare.
Mi ritrovai a vederlo con
occhi diversi: non era così brutto fisicamente, anzi
l’avevo sempre detto che
era un bel ragazzo, ma poi non era solo quello era dolce, carino,
divertente,
sapeva farmi ridere sempre e un suo abbraccio sapeva tirarmi su il
morale come
solo qualcun altro sapeva fare.
Il suo ricordo
c’era ancora, ma non potevo pensare di aspettarlo per
l’eternità. Era già passato un anno e
mezzo, e lui non si era fatto ancora
vivo. Cosa dovevo fare? Aspettarlo ancora? Avevo il diritto di vivermi
la mia
vita.
Da quando cominciare a vedere
Daniel con occhi diversi mi resi conto che ero attratta da lui, che un
sentimento stava nascendo in me che andava ben oltre
l’amicizia.
La gelosia mi accecava quando
lo sentivo fare apprezzamenti su un’altra ragazza,
l’invidia mi invadeva quando
mi rendevo conto che non ero più al centro dei suoi pensieri.
Mi sentivo una stupida, una
stupida che stava cominciando ad innamorarsi di un ragazzo che non era
più
innamorato di lei. Mi sembrava di averla già sentita quella
storia.
Cos’era destino che mi
innamorassi di ragazzi che poi non mi avrebbero corrisposto? Prima lui poi Daniel, ma per
quest’ultimo dovevo
dare solo la colpa a me stessa.
Lui mi aveva detto quello che
provava e io gli avevo risposto che lo vedevo solo come un amico, ed
era vero,
quella sera, in quel momento era vero, ma più passava il
tempo e più mi rendevo
conto che lui fosse qualcosa di più di un semplice amico.
Ero divisa in due: la parte
che cominciava ad amarlo e l’altra che continuava a pensare a
lui, alla convinzione che un giorno
sarebbe potuto tornare e proteggermi con il suo corpo perfetto da
qualsiasi
cosa dicendo di amarmi.
Ero seduta sulla panchina del
parco mentre facevo quei pensieri, e stavo ammirando Daniel che dava
qualche
calcio al pallone insieme agli altri. Helena era vicino a me che
guardava Matt.
Dovevo prendere una
decisione, per una volta dovevo decidere cosa fare invece di aspettare
che le
cose succedessero da sole. Avevo due opzioni: la prima era che dovevo
assolutamente farmi passare questa cotta per Daniel e la seconda,
quella meno
probabile, era che dovevo dimenticarmi di lui,
accantonare l’amore che continuavo a provare verso
quell’essere perfetto.
Dovevo muovermi, darmi una
mossa, se avessi aspettato ancora un po’ Daniel avrebbe
incontrato un’altra e
tanti cari saluti alla mia possibilità di essere di nuovo
felice.
Sì, sapevo cosa dovevo
fare,
anche se era molto difficile da attuare: dovevo dimenticarlo,
dovevo dimenticare i suoi
capelli, il suo viso
perfetto, le
sue labbra, i suoi
baci, le sue mani,
il suo corpo alla luce del sole.
Dovevo dimenticare tutto.
Sì, era la cosa
più giusta
per me e non potevo perdere la possibilità di essere felice
perché pensavo che lui
sarebbe tornato, perché aspettavo
che lui tornasse. Era passato un
anno
e mezzo, un dannatissimo anno e mezzo e lui
non era tornato. Come potevo aspettarmi che lo facesse in
quel momento?
Per una volta cominciai a
pensare a me stessa, alla mia felicità prima di quella degli
altri.
Avevo preso la mia decisione,
dovevo solo parlare con Daniel. Come se fosse facile, quella era la
parte più
difficile.
Non sapevo esattamente cosa
provavo per lui, non sapevo che cosa fosse quello strano sentimento che
stava
nascendo dentro di me, ma sapevo benissimo che non era una semplice
amicizia ed
era giusto che lui lo sapesse, perché lui aveva tutto il
diritto di ridermi in
faccia e dirmi che era troppo tardi. L’avevo fatto io
dicendogli che era sempre
stato un amico, poteva farlo benissimo anche lui.
<< Helly, mi spieghi
perché non hai mai detto a Matt quello che provi per lui?
>> le chiesi
continuando a guardare Daniel che si divertiva.
<< Perché
so che lui
non mi ama, che sono solamente un’amica per lui e che non
potrai mai essere
nient’altro >> mi rispose semplicemente non
distogliendo gli occhi da
Matt.
<< Ti hai mai detto
che
sei solo un’amica? >> insistii.
<< No, non me
l’hai mai
detto, ma perché tutte queste domande, Bella?
>> con la coda dell’occhio
vidi che si girò a guardarmi.
<< Mettiti per un
secondo nei suoi panni. Se tu dovessi dirgli quello che provi per lui e
lui ti
dicesse che sei solo un’amica, cosa faresti? >>
non feci nemmeno caso
alla sua domanda.
<< Cercherei di
farmene
una ragione e mi cercherei un’altra o un altro. Non ci sto
capendo niente,
Bella >>
<< E se poi tu
scoprissi dopo qualche mese di essere innamorata di lui, cosa faresti?
>>
continuai imperterrita.
<< Forse glielo direi
>> mi rispose con la confusione dipinta sul volto.
<< Forse, non ne sei
sicura. Cosa ti fa pensare di non dirglielo? >>
<< La
possibilità che
lui mi abbia dimenticato >> sussurrò
lentamente. Forse cominciava a
capire dove volessi arrivare.
<< Come fai a sapere
se
lui non l’ha fatto? >> gli chiesi girandomi
finalmente a guardarla.
<< Dovrei dichiararmi
e
aspettarmi una qualsiasi sua risposta che potrebbe essere “Ti
amo ancora” o “Mi
dispiace, ma è tardi” >> quello che
pensavo anch’io.
<< Allora, tu glielo
diresti? >>
<< La
possibilità che
lui mi ami ancora è alta, insomma sono passati pochi mesi,
una persona che ama
realmente non dimentica in così poco tempo >>
mi sorrise.
Mi ritrovai a riflettere e a
girarmi nuovamente verso Daniel che proprio in quel momento
alzò la testa e
incontrò il mio sguardo. Mi sorrise e io feci lo stesso.
Era ancora innamorato di me?
Sì o forse no.
<< Bella, mi spieghi
che sta succedendo? >> mi chiese Helena guardandomi con
le mani suoi
fianchi nonostante fosse seduta.
<< Niente, che
dovrebbe
succedere? >> le chiesi continuando a guardare Daniel che
correva avanti
e indietro sul prato.
È bello. Cosa ci posso
fare?
Pensai mentalmente facendomi
scappare un sorriso.
Le gambe toniche, ma non
troppo muscolose si intravedevano dai pantaloni corti che indossava. La
maglietta ogni tanto si alzava mostrando il suo ventre piatto e
scolpito. Gli
occhi azzurri risaltavano con il sole donandogli una strana luce negli
occhi. I
muscoli della braccia si muovevano ad ogni suo movimento e sotto la
maglietta potevo
vedere benissimo le sue bellissime spalle larghe.
Lo stavo… desiderando?
Stavo
ammirando il suo corpo con desiderio? L’unica volta che era
successo era stato
con Ed… lui.
Mi piaceva così tanto?
Mi
piaceva così tanto da perdermi ad osservare quel corpo che
cominciavo a vedere
come perfetto? Che cominciavo a definire Daniel perfetto in ogni sua
forma?
<< Bella? >> Helly mi sventolò una mano davanti alla faccia e tornai alla realtà.
<< Bella? >> Helly mi sventolò una mano davanti alla faccia e tornai alla realtà.
<< Che
c’è? >> le
chiesi girandomi a guardarla di mala voglia.
<< Cos’ha
catturato il
tuo sguardo? >> fece un sorriso malizioso e furbo come di
una che aveva
già capito tutto.
<< Niente. Stavo solo
pensando e mi sono persa a guardare un punto lontano >>
mi sentii
accaldata.
Merda. Io e la mia stupida
timidezza.
<< Solo pensando? Un
punto lontano? E come mai il tuo sguardo continuava a seguire Daniel?
>>
allargò maggiormente il sorriso.
<< Non lo stavo
guardando >> abbassai il viso imbarazzata.
<< Infatti, scusa ho
sbagliato a parlare, lo stavi mangiando con gli occhi >>
scoppiò a
ridere.
<< Non è
vero >>
alzai leggermente la voce guardandola negli occhi nonostante fossi
ancora rossa
in viso.
<< Oh sì,
Bella mia
>> continuò a ridere.
Sbuffai.
Non lo stavo mangiando con gli
occhi. Lo stavo solo…
guardando.
Arrossii maggiormente.
<< Allora? Devi dirmi
qualcosa? >> mi chiese facendosi ancora più
vicina.
<< No, niente
>>
scossi la testa per enfatizzare la mia risposta.
<< Sicura?
>> si
avvicinò maggiormente.
<< Sicura
>> mi
allontanai.
<< Non stai parlando
di
te prima, vero? >> tutte domande mirate per mettermi in
imbarazzo.
Stronza!
<< Prima quando?
>> le chiesi facendo finta di niente.
<< Come se non lo
sapessi. Comunque, prima quando mi hai fatto tutte quelle domande. Non
stai
parlando di te e del fatto che sei innamorata di Daniel, vero?
>>
ammiccò.
<< Non sono
innamorata
di lui >> arrossii e abbassai lo sguardo.
Accidenti!
<< Oddio, sei
innamorata di lui davvero >> alzai lo sguardo e vidi che
gli occhi
cominciarono a luccicarle.
<< No, non sono
innamorata. È… una piccola cotta. Ecco,
sì. Posso definirla così >>
annuii con la testa.
<< Piccola cotta?
Bella, non guardi un ragazzo come l’hai guardato tu quando
hai una piccola
cotta, tu ormai sei andata partita. Che carini >> si
stava per mettere a
piangere << Tra poco avremo una coppia nella nostra
compagnia >>
<< Una nuova coppia?
Ma
che stai dicendo? >> le chiesi spalancando gli occhi.
<< Devi dirglielo.
Devi
dirgli quello che provi per lui. Lui è ancora innamorato di
te, Bella. Devi
dirglielo >> mi prese per le spalle e mi
guardò intensamente negli occhi.
<< Co-come fai a
saperlo che è ancora innamorato di me? >> le
chiesi.
<< Da come ti guarda,
da come segue ogni tuo più piccolo movimento, da come ti
parla e soprattutto
perché continua a dirlo ai ragazzi, o meglio, parla di te,
continua a parlare
di te >> le lacrime cominciarono a rigarle il viso.
<< E tu come fai a
saperlo? >> sapevo di essere rossa come un pomodoro.
<< Matt mi dici tutto
quello che si dicono >> sorrise.
<< Non penso proprio
tutto. Qualcosa eviterà di dirtela >> le feci
notare.
<< Eh va be, fa
niente.
Comunque non stavamo parlando di questo >> sorrise
nuovamente e
ricominciò a piangere.
L’avevo sempre detto che
era
troppo sentimentale e romantica. Be, anch’io lo ero, ma non
come lei, lei lo
era in modo esagerato.
<< Non glielo
dirò
>>
<< Devi farlo.
Andiamo
Bella. Vi amate perché non dovreste stare insieme?
>> mi chiese in modo
diverso.
Giusto, perché non
dovevamo
stare insieme?
Perché nuovamente la sua immagine si era insinuata nella mia testa. Vidi il suo viso, i suoi lineamenti e gli occhi dorati.
Perché nuovamente la sua immagine si era insinuata nella mia testa. Vidi il suo viso, i suoi lineamenti e gli occhi dorati.
Mi girai sentendomi osservata
ed eccolo lì, tra i cespugli che mi guardava: lui
in posizione eretta che mi guardava in un modo strano
sembrava…
deluso? Possibile? Lo guardai fin quando non scomparve improvvisamente.
Se n’era andato
com’era
arrivato e ormai non mi potevo nemmeno più la domanda se
fosse vero o se fosse
solo una mia visione perché volevo che tornasse. Sapevo
benissimo che non era
lui, che non poteva essere lui e che il mio cervello giocava brutti
scherzi.
Mi girai a guardare Daniel.
Non esisteva più lui, esisteva solo Daniel: lui era vero,
reale, avrebbe potuto proteggermi, amarmi, cosa che lui
non poteva fare perché non c’era,
perché se n’era andato.
<< Tutto bene?
>>
mi chiese Helena appoggiando una mano sul mio braccio.
Annuii.
<< Matt, Luke, Mark,
perché non andiamo a prendere qualcosa da bere?
>> chiese innocentemente
Helena.
Mi girai e la fulminai con lo
sguardo. Lei fece finta di niente e si alzò per andare verso
i ragazzi.
Daniel venne verso di me e si
sedette sulla panchina.
<< Oddio, non pensavo
di essere così stanco >> disse sbuffando per
poi sorridere.
Mi persi a guardare quel suo
sorriso perfetto che mostrava dei denti bianchi.
Mi ritrovai ad arrossire e mi
girai dall’altra parte.
<< Da-Daniel?
>>
lo chiamai balbettando.
<< Dimmi,
è successo
qualcosa? >> mi si avvicinò maggiormente
preoccupato.
<< No, niente di
preoccupante >> alzai per un secondo lo sguardo per poi
abbassarlo
nuovamente imbarazzata.
Mi cominciò ad
accarezzare il
braccio e chiuso gli occhi per bearmi di quel contatto.
<< Sei sicura che
vada
tutto bene? >> mi chiese alzandomi il viso con una mano.
<< Sì,
sicura. Va tutto
bene >> sorrisi leggermente.
<< Quindi, che
succede?
>> tolse la mano dal mio viso, ma continuò a
guardarmi negli occhi.
Spostai la testa di lato e
guardai la distesa di erba del parco.
<< De-devo dirti una
cosa >> esordì incerta.
Ok, Bella. Ce la puoi fare. Con
Daniel hai sempre
parlato di tutto, non vedo perché adesso non puoi farlo.
È semplice. Devi
dirgli di provare qualcosa per lui, che almeno vuoi provare ad uscire.
Non ci
vuole tanto, è semplice. Semplicissimo.
Le ultime parole famose.
<< Dimmi
>> mi
accarezzò nuovamente un braccio.
<< Ecco…
io… Volevo
parlarti… >> mi fermai e prese un profondo
respiro. << Qualche mese
fa hai detto di amarmi e io ti ho detto che per me eri sempre stato un
amico
>> abbassai lo sguardo imbarazzata. << Ho
mentito, o meglio,
continuerei a mentire se ti facessi credere che è ancora
così. Non dico di
amarti, non ne sono ancora certa, ma sono sicura che possiamo provarci,
che
possiamo almeno provare a costruire qualcosa. Se… se tu lo
vuoi ancora >>
abbassai maggiormente lo sguardo sentendo un calore inaspettato
invadermi il
viso.
Lui rimase in silenzio e non
ebbi nemmeno il coraggio di alzare lo sguardo.
<< Dici sul serio?
>> mi chiese improvvisamente qualche minuto dopo.
Annuii.
<< Quindi,
potremmo….
Possiamo… uscire? >> mi chiese quasi
speranzoso.
Annuii nuovamente.
<<
Ti va se usciamo già stasera? Ci
facciamo una semplice passeggiata e parliamo un po’, va bene?
>> mi
chiese dolcemente.
Annuii nuovamente.
Non avevo più il
coraggio di
dire niente, non avevo più il coraggio di guardarlo negli
occhi ed ero sicura
che non l’avrei fatto mai più. Mi sentivo in
imbarazzo. Troppo in imbarazzo per
poterlo guardare negli occhi.
<< Ehi, Bella?
Guardami
>> mi prese il viso tra le mani alzandomelo.
Di mala voglia incrociai il
suo sguardo trovandolo luminoso e azzurro, dannatamente azzurro.
Mi persi in quegli occhi per
interminabili minuti rimanendo in silenzio.
Non c’erano parole da
dire,
c’erano solo due ragazzi che si guardano con il desiderio di
poter condividere
qualcosa, di poter passare del tempo insieme e conoscerci.
Sì perché, anche se
ci conoscevamo da tuta la vita, io e Daniel non ci conoscevamo affatto.
Era due
anni che non ci parlavamo, avevamo molto da dirci, da scoprire
l’uno
dell’altro, ma avevo tutto il tempo del mondo.
* * * * *
Ero pronta per uscire. Mi ero
messa un semplice paio di jeans, una magliettina e un golfino
perché la sera
non faceva assolutamente caldo.
Erano le otto di sera e
Daniel sarebbe arrivato di lì a pochi minuti.
Ero seduta sul divano
agitata. Era il mio primo vero appuntamento, con lui
non ne avevo mai avuti, a parte quella volta che eravamo
usciti
fuori dopo che mi aveva salvato da un cretino di passaggio.
Quello era il mio primo
appuntamento con Daniel e non sapevo come comportarmi, cosa dire, cosa
fare, ma
ero sicura che qualcosa avrei trovato.
Sentii suonare il campanello
e mi fiondai alla porta.
<< Mamma, ci vediamo
dopo >> dissi aprendo la porta trovandomi davanti Daniel
che sorrideva.
<< Va bene. A dopo
>> la sentii dire da qualche stanza della casa.
Chiusi la porta e mi fermai
davanti a Daniel che continuava a sorridere.
<< Sei bellissima
>> disse guardandomi negli occhi.
Abbassai lo sguardo e
arrossii.
<< Grazie
>>
<< Scusa, non ho
avuto
il tempo di comprarti nessun fiore >> rise imbarazzato.
<< Tranquillo fa
niente
>> camminavo ancora con la testa bassa imbarazzata.
<< Ehi, Bella. Non
devi
essere in imbarazzo, sono io. Siamo sempre usciti insieme
>> mi fece
notare fermandomi.
<< Lo so, ma prima
uscivamo da amici e adesso da… da qualcosa di più
>> ammisi diventando
ancora più rossa.
<< Fai finta che non
sia cambiato niente. Siamo sempre le stesse persone. Non è
cambiato niente
>> alzai lo sguardo e lo vidi sorridere.
<< Va bene. Hai
ragione
>> ricominciai a camminare con lui al mio fianco.
<< Raccontami
cos’hai
fatto da tuo papà per un anno e mezzo >> mi
chiese allegramente.
Mi irrigidii. Non avrei mai
pensato che mi avrebbe chiesto di quell’anno e mezzo, non
l’avevo nemmeno messo
in conto.
Mi sentii spiazzata e
immediatamente l’immagine di lui si
insinuò nella mente e sentivo di sbagliare, che non dovevo
stare con Daniel a
parlare tranquillamente, dovevo starmene a casa ad aspettarlo
perché sarebbe
potuto venirmi a prendere.
Stavo sbagliando a passare
del tempo con Daniel, non era giusto, lo stavo
tradendo.
Ma poi mi disse che non
c’era
niente di male in quello che stavo facendo. Non stavamo passeggiando
mano nella
mano o abbracciati, stavamo semplicemente camminando uno di fianco
all’altro
come dei semplici amici.
Mi rilassai leggermente anche
sentivo i muscoli contratti.
Sentii il suo sguardo su di
me e mi resi conto che non avessi ancora risposto alla sua domanda.
<< Niente di che.
Sono
andata a scuola, mi sono fatta degli amici molto simpatici e mi sono
divertita
tutto qui >> risposi contorcendomi le mani.
<< E lui come
l’hai
conosciuto? >> mi chiese in un sussurro che io sentii
comunque.
Mi irrigidii maggiormente.
<< Lui chi?
>>
chiesi ingenuamente sperando che non si stesse davvero riferendo a lui.
<< L’altro,
quello che
hai incontrato lì a Forks >>
<< A scuola. Eravamo
in
classe insieme a biologia >> dissi semplicemente.
<< Tutto qui?
>>
sembrava leggermente deluso.
<< Non possiamo
parlare
d’altro? Dove sei andato per un anno? >> gli
chiesi ricordandomi che non
l’avevo mai saputo.
<< In Spagna. Ho
fatto
un erasmus per un anno là. Dovevo staccare un po’
da questa città che mi
ricordava sempre di te >> vidi con la coda
dell’occhio che mi guardò e
arrossii.
<< Quando sei
partito?
>> gli chiesi sviando il suo sguardo.
<< Qualche giorno
prima
che arrivassi tu. Se avessi saputo che saresti tornata non sarei mai
partito
>> stavolta incontrò il suo sguardo con il mio.
<< Dov’eri
di bello?
>>
<< Barcellona
>>
<< Oddio, bellissima.
E
com’è? Quanto mi piacerebbe visitarla.
Dev’essere bellissima. Com’è? Che hai
fatto? >> gli sparai una raffica di domande senza
prendere fiato.
<< Ho visitato musei,
sono andato qualche giorno a Madrid. Ho viaggiato un po’ con
la famiglia che mi
ha mostrato i luoghi più belli di Barcellona e della Spagna.
Sono andato in
spiaggia. Mi sono divertito >> sorrise.
<< Hai incontrato
qualcuno? >> gli chiesi tranquillamente.
<< In senso di
ragazze?
>> mi sembrò leggermente nervoso a quella
domanda.
Annuii.
<< No. Nessuna. Come
avrei potuto andare con qualcun’altra quando avevo in testa
te? >> disse
con un sorriso tirato.
<< E vuoi farmi
credere
che sei stato in astinenza per due anni senza fare niente?
>> mi fermai
incrociando le braccia al petto.
<< Certo, come avrei
potuto farlo? >> sorrise nuovamente, ma quando
incontrò il mio sguardo,
scomparve del tutto.
<< Cosa pensi che sia
stupida? Che non capisca che sei un ragazzo e che non riesci a tenere a
freno
il tuo testosterone? Pensi davvero che io mi beva la balla che tu non
sia mai
uscito con nessuna e che magari non te la sia anche portata a letto?
>>
gli urlai indignata.
<< Ok, va bene. Ho
avuto una ragazza con cui ho avuto una storia, va bene?
>> ammise.
<< Ma con che faccia
ti
sei messo a fare il geloso quando hai saputo che ho avuto un altro
quando tu te
la sei anche portata a letto? Io in un anno e mezzo con
l’altro non ci ho fatto
niente, tu ci sei andato a letto. E poi hai anche il coraggio di
venirmi a dire
che hai pensato a me per tutto questo tempo. Certo che sono proprio
stupida.
Sì, davvero stupida. L’unica parole per definirmi
è questa >> gli urlai
nuovamente contro.
<< Pensavo che non ti
avrei mai più rivista >> si
giustificò lui.
<< Lo stesso io, ma
vorrei ricordarti che per me eri un semplice amico. Sia chiaro che non
mi da
fastidio che hai avuto un’altra, mi da fastidio che tu mi
abbia detto tanta
balle, delle grandissime balle. Come pensi che io possa fidarmi di te
dopo che
ti ho scoperto? >> gli chiesi con le mani suoi fianchi.
<< Penso che dovresti
fidarti di me comunque, che dovresti fidarti di quello che ti ho detto.
Io ti
amavo e ti amo sul serio, davvero >> si
avvicinò a me posando una mano
sul mio viso.
<< Davvero belle
parole
>> sussurrai lievemente.
<< È
quello che penso
davvero >> mi sussurrò a qualche centimetro
sulle mie labbra.
<< Non ti sembra di
correre troppo? >> gli chiesi ritardando il momento che
le nostre labbra
si sarebbero unite.
Non mi sentivo pronta, o
meglio, una parte di me non si sentiva ancora pronta.
Sentivo ancora la sua
presenza. Sentivo ancora che lui fosse
presente in me.
<< No, non ce la
faccio
più. Ho bisogno di baciarti è da anni che
desidero farlo >> detto questo
posò delicatamente le sue labbra sulle mie.
Me le saggiò, me le
accarezzò
facendomi sentire completamente le sue labbra.
Era
un bacio diverso da quelli che avevo sempre
ricevuto. Era caldo, pieno di amore, di passione e il contatto con le
sue
labbra calde era davvero piacevole. Ero abituata alle sue
labbra fredde, dure e sensuali, ma pur sempre fredde e dure.
Quelle che mi stavano accarezzando e baciando in quel momento erano
morbide,
calde, che si modellavano alle mie.
Non approfondì
maggiormente
il bacio capendo che non era quello di cui avevo bisogno in quel
momento. Non
volevo che mi forzasse, che mi mettesse la lingua in bocca
perché sentiva il
bisogno di baciarmi, ma volevo che lo sentissi anch’io, che
volessi anch’io
quel bacio almeno la metà di quello che lo voleva lui.
Era ovvio che volevo
baciarlo, avevo osservato le sue labbra per interminabili minuti
cercando di
non farmi scoprire, avevo desiderato di sentirle sulle mie per giorni,
settimane, ma non mi sentivo ancora pronta a fare un passo
così avanti.
Quando aprii gli occhi trovai
un Daniel che mi guardava sorridendo.
<< Ti accompagno a
casa
>> mi disse prendendomi per mano.
<< Lascia stare vado
da
sola. Voglio farmi una passeggiata da sola >> gli sorrisi
leggermente.
<< Stai bene?
>>
mi accarezzò una guancia.
<< Benissimo. Voglio
solo stare un po’ da sola >> gli sorrisi
sinceramente.
<< Ok, allora, a
domani
>> si avvicinò e mi lasciò un lieve
bacio sulle labbra.
<< A domani
>>
risposi prima di girarmi e di tornare sui miei passi.
E in quel momento i pensieri
vorticavano in testa.
Com’era possibile che
nonostante avessi deciso di andare avanti, nonostante lui
mi avesse lasciato, io sentivo ancora che lo stessi tradendo
con Daniel? Insomma, chissà quante ne aveva avute lui in quell’anno e mezzo, e
io mi facevo problemi per Daniel, lo
consideravo tradimento.
Perché dovevo essere
così
stupida? Perché dovevo continuare a pensare a lui?
Però in fondo era
normale,
avevo appena deciso di voltare pagina e si sa che per farlo ce ne vuole
di
tempo perché a parole è sempre tutto facile.
Ero sicura che con il tempo
ce l’avrei fatta, che con il tempo sarei riuscita ad andare
avanti, a superare
– perché era impossibile dimenticare –
quel grande periodo della mia vita.
Arrivando davanti a casa mi
bloccai. Non stupita come al solito perché ormai ci avevo
fatto l’abitudine, ma
felice, felice che fosse ancora lì, davanti a me.
Sembrava assurdo che mi
abituassi alla presenza di una mia fantasia, sembrava assurdo solo
pensare che
la mia fantasia potesse dare vita ad un’immagine
così reale e così minuziosa
nei dettagli, da farmi quasi pensare che fosse lui,
ma sapevo che non poteva esserlo.
Era un anno e mezzo che io non lo vedevo.
Gli sorrisi, non perché
fossi
felice, ma perché fossi felice di vederlo. Quasi tutte le
sere lo rivedo e ne
ero felice. Era una tortura in un certo senso, perché ero
sicura che non sarei
mai riuscita a dimenticarlo del tutto. Ma dovevo dimenticarlo? Dovevo
farlo?
Era la cosa giusta? Sì, per me in quel momento lo ero.
Lui, al
contrario mio, non sorrise, anzi, mi guardava come se fosse deluso,
amareggiato, come se stesse soffrendo. Mi preoccupai. Perché
un’immagine
proiettata dal mio cervello doveva essere triste e amareggiata? Avrei
dovuto
vederlo ridere, vederlo felice e invece era triste e sconsolato come se
stesse
soffrendo per qualcosa che stava succedendo.
Rimasi a guardarlo
finché,
come ogni volta, non sparì, dissolto nell’aria
com’era venuto, dissolto
nell’aria come quando se n’era andato.
Ciao ragazze, come state? Eccomi, sono tornata con un nuovo capitolo tutto per voi. Allora che vi sembra? Lo so, lo so. Molte di voi adesso vorranno uccidermi per aver fatto mettere Bella con Daniel, ma vi prego non fatelo. Abbiate pietà di me. =) Be, diciamo che doveva esserci qualcuno che stravolgeva la coppia Bella-Edward, no? Doveva esserci per forza. Vi avviso che Daniel sarà parecchio in mezzo, ma tranquille il nostro bellissimo vampiro arriverà presto, anzi prestissimo però non voglio anticipare niente. =)
Comunque per tutte quelle che
sono preoccupate, tranquille, la coppia Bella ed Edward
tornerà, tranquille che
tornerà, sono destinate a stare insieme ricordate? E non
sarò di certo io ad
impedirglielo. Renderò solo le cose più
complicate. =)
Be, vedo che la storia comincia
a piacere. =) Spero davvero di vedervi sempre in più
numerose e per quelle che
leggono mi farebbe davvero piacere sapere un vostro parere.
Ringrazio tutte le ragazze
che hanno aggiunto la storia a seguite/preferite/ricordate. Davvero
grazie
ragazze.
Ringrazio infinitamente le
ragazze che hanno commentato. Se non ci foste voi, forse questa storia
non
andrebbe avanti. =) Secondo me le recensioni sono importanti, non
perché voglio
che la mia storia sia seguita e che abbia successo, ma
perché considero
importante sapere quello che trasmetto o non trasmetto agli altri,
quello che
sentono, che provano, che pensano nel leggere quello che scrivo, i
pensieri, le
riflessioni. Penso che le recensioni siano fatte apposta per avvicinare
il
lettore a quello che scrive la storia (non riesco a definirmi
scrittrice e neanche
autore) per fargli capire quanto sia bravo o quanto magari faccia
schifo. =)
Ok, forse è meglio se rispondo alle quattro persone che hanno recensito lo scorso capitolo. Non chiedetemi come mai ho fatto il discorso scritto poco sopra. Non fateci caso. XD
Ok, forse è meglio se rispondo alle quattro persone che hanno recensito lo scorso capitolo. Non chiedetemi come mai ho fatto il discorso scritto poco sopra. Non fateci caso. XD
Rispondo alle vostre
recensioni:
Edward e Bella: Ciao! Sono contenta che la storia
ti abbia colpito e che la presenza di
Daniel renda ancora più interessante la cosa. Io pensavo che
molte sarebbero
state disturbate da questa nuova presenza, ma sono contenta che non sia
così. =)
Grazie per i complimenti, anche se penso di non meritarli. Spero di non
averti
deluso con questo capitolo e che la nuova coppia Bella-Daniel ti
piaccia. A
presto. Un bacione ^_^
Lua93: Gemeeeee,
ma tranquilla per il ritardo. =) Ma perché usi questi
aggettivi che non si
addicono a quello che scrivo? Meraviglia? Ma quando mai? No, ma
davvero, io mi
chiedo cosa leggi quando leggi i miei capitoli. Ahahahahh Certo che mi
ricordavo il pezzo che ti era piaciuto particolarmente. Ti ricordi che
piaceva
anche a me (stranamente)? Non ci credo che stavi piangendo, ma ti credo
sulla
parola. XD Il nuovo arrivato darà parecchio filo da torcere
a voi lettrici che
adorate tanto Edward. Ahahahah anch’io lo amo *_*
Incondizionatamente *_* Oddio,
innamorata della mia storia e di me, paroloni, Geme. Che non dovrei
nemmeno
sentir dire. =) Se, tra pochi giorni sapremo il risultato. -.- Siamo
ancora qua
che lo stiamo aspettando. -.- Che gente. Ti voglio bene. Un bacione,
geme ^_^
vanderbit: Ciao!
Tranquilla, molte non riesco a leggere Ed x Bella non a lieto fine.
Comunque,
tranquilla, te lo dico subito. È normale che sia a lieto
fine, solo che renderò
le cose un po’ più difficili. Poi non so ancora di
preciso se ci sarà Reneesme
e quindi l’imprintig di Jacob, non mi sono spinta a pensare
fino a quel punto perché
è un punto troppo in là nella storia. =) Allora,
Daniel sarà importante in un
certo senso, diciamo che sarà un po’
più in mezzo alle scatole di quanto lo era
Jacob nel libro. Ecco, sì. Forse ho fatto davvero
l’esempio giusto =) Spero che
comunque la storia ti piaccia nonostante questo piccolo inconveniente
che si
chiama Daniel. =) Allora, scusa, ma mi sono resa conto che non mi sono
spiegata
molto bene. =) Non è esattamente Alice la prima a tornare.
=) Ovviamente è
Edward, ma Alice è la prima della famiglia Cullen
all’infuori di Edward che
arriva, era quello il senso di quello che volevo dire. XD Scusami per
averti
dato un’informazione sbagliata. Grazie per i complimenti. =)
Spero di sentirti
presto. Un bacione ^_^
elisa1755: Ciao!
Sono davvero molto felice che la storia ti piaccia. Pensavo che non
sarebbe piaciuta
proprio per il fatto che sono presenti nuovi personaggi, ma sono
davvero
contenta che ti piaccia perché è particolare. =)
Mi rendi davvero felice nel
dirmelo e dirmi anche come la storia è scritta bene. =) Be,
non voglio
rispondere alla tua domanda e non voglio nemmeno dirti, se la tua
supposizione
è giusta o meno, lo scoprirai nei prossimi capitoli.
Sì, dovrà penare
parecchio, dovrà davvero sudare sette camicie e ti dico
subito che non sarà
facile, che ci sarà qualcuno che ci metterà lo
zampino in qualche modo, ma non
voglio anticipare niente. Spero di sentirti presto. Un bacione ^_^
Al prossimo capitolo
ragazze.
Spero di vedervi in numerose. ^_^