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Autore: EffieSamadhi    22/09/2010    1 recensioni
La vita scorre "tranquilla", nella ridente contea di Hazzard. Boss cerca di arricchirsi a spese dei prorpi concittadini, Rosco lo spalleggia, zio Jesse distilla whiskey e Bo e Luke fanno lunghe scampagnate nei boschi in compagnia del Generale Lee. Normale amministrazione, dunque. Ma se Daisy decidesse di ospitare una vecchia amica alla fattoria?
Beh, indubbiamente Hazzard non sarebbe più così tranquilla...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jennifer

“Vedrai che la città non è cambiata affatto” le disse Daisy, preparandosi ad uscire di casa.

“Daisy, ha chiamato Boss. Dice che c’è bisogno urgente di te al Boar’s Nest” la avvertì zio Jesse.

“Oh, quel… eppure mi aveva accordato due giorni liberi!”

“Non preoccuparti, Daisy. Puoi lasciarmi in città. Faccio un giro e poi ti raggiungo al Boar’s Nest.”

“E’ che… mi spiace lasciarti sola. Insomma, ti ho fatta venire qui per stare un po’ insieme…”

Del tutto casualmente, Bo si trovava a passare di lì, e non ci pensò due volte prima di avvertire il cugino. Così, quando le due ragazze uscirono di casa, trovarono i due ragazzi appoggiati al cofano scintillante del Generale Lee.

“Jennifer, noi stiamo andando in città. Che ne dici di un passaggio?”

“Ti ringrazio, Luke, ma in realtà mi accompagna Daisy…”

“Oh, ma Daisy deve fermarsi al Boar’s Nest, invece noi abbiamo tutto il tempo per farti vedere la città” protestò Bo, sorridendo.

Daisy scosse la testa: i cugini sapevano essere davvero terribili, quando si mettevano in testa qualcosa. Non poteva far altro che assecondarli. “Sai, Jenny, Bo ha ragione. Forse sarebbe meglio se andassi subito con loro.”

“Se lo dici tu, Daisy… mi fido” rispose la ragazza, fissando con aria interrogativa i due giovani.

Daisy partì sulla jeep, mentre Bo saltava al posto di guida.

“Ehm… ragazzi, le porte non si aprono, lo sapete?”

“Certo. È questo il bello!” rispose Luke, prendendola in braccio e facendola passare dal finestrino.

“Luke Duke, metti subito giù…” iniziò a strillare Jenny, interrompendosi nell’istante in cui Bo mise in moto. Dopo i primi due minuti, si chiese se sarebbe uscita viva da quell’auto.

“Beauregard Duke, ti spiacerebbe rallentare un po’?”

“In realtà, sì” ammise il biondo. “Abbiamo compagnia” aggiunse, indicando con il pollice alle proprie spalle.

Luke si voltò a guardare e sbuffò. “Ma che abbiamo fatto di male?”

Anche Jenny si voltò, sgranando gli occhi. “Lo sceriffo? Perché vi insegue? Che avete combinato?”

“Non è lo sceriffo” precisò Bo. “E’ il suo vice.”

“Enos? Beh, comunque non mi avete ancora detto perché vi insegue.”

“No, non Enos. L’altro vicesceriffo. Cletus.”

“Cletus?” domandò la ragazza, sempre più sconvolta. “Quell’idiota è diventato vicesceriffo? Com’è potuto succedere?”

“E’ cugino di Boss. Sai come vanno queste cose…” le spiegò Luke, approfittando dell’occasione per passarle un braccio dietro le spalle.

“Wow. Sono cambiate parecchie cose negli ultimi dieci anni” sospirò. “Cletus diventa vicesceriffo, Daisy lavora al Boar’s Nest, e voi siete due delinquenti patentati.”

“Più o meno” sorrise Luke. “E tu sei diventata bellissima” aggiunse, stampandole un bacio sulla guancia, mentre Bo riusciva a liberarsi di Cletus.

 

Appena arrivati in città, Jenny lottò per scendere da quell’auto infernale.

“Allora, che cosa vuoi vedere prima?” le stava domandando Luke, quando li raggiunse, di corsa, lo sceriffo.

“A-ah! Ti ho beccato, Duke! Dov’è quel furfante di tuo cugino?”

“Se non fossi un pezzo di somaro, Rosco, ti saresti accorto che è ancora seduto in macchina” rispose Luke, con le mani appena alzate, piuttosto indifferente.

“Non usare quel tono con me, Duke!” gli intimò, alzando un po’ la pistola. “Risulta che ieri vero le diciassette la vostra auto sia stata vista varcare il confine con la contea di Chickasaw. Lo sai bene che non potete uscire dalla contea di Hazzard.”

“Perché non potete uscire dalla contea?” si interessò Jennifer.

“Perché la libertà vigilata non glielo permette, ecco perché” spiegò Rosco.

“E’ una lunga storia, Jenny. Comunque, Rosco, è impossibile. A quell’ora la macchina era al garage di Cooter, che stava cambiando la marmitta.”

“E’ vero, Rosco” incalzò Bo, uscendo dall’auto. “Chiedi a Cooter, se non vuoi credere a noi. Oppure allo zio Jesse, se preferisci. Eravamo alla fattoria: Luke stava cambiando delle tegole, a quell’ora, e io stavo spazzando il portico.”

Lo sceriffo abbassò la pistola e borbottò qualcosa di incomprensibile. “Va bene, questa volta siete liberi. Ma sapete che vi tengo gli occhi addossi. E quel Davenport… ah, potesse un fulmine colpire lui e la sua officina” borbottò, prima di allontanarsi.

   
 
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