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Autore: Berty_Poppins    22/09/2010    4 recensioni
Ok, uno che ha appena
compiuto vent'anni non dovrebbe certo pensare alla morte, ma dirgli
(anzi fargli sapere) che forse sarebbe andato all'inferno non vi sembra
un po' eccessivo? Ah, ma quando si parla di Temari c'è sempre un motivo in più.
Happy Birthday Shikamaru!
Genere: Generale, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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ShikaCompleannomacabro





Drinking wine and thinking bliss,
is on the other side of this,
I just need a compass
and a willing accomplice.
All my doubts that fill my head
cascading up and down again,
up and down and round again, down and up and round again.





Un giorno le chiese dove le sarebbe piaciuto morire.
Lei stava mangiando un gelato che era più grande della sua faccia e che le gocciolava sulle dita della mano, ma Temari non sembrava curarsene - Non m'interessa il posto.-
- Di questo passo morirai d'intossicazione alimentare davanti alla più grande gelateria di Konoha.- le aveva detto, guardando schifato le sue dita sporche.
- ... e sarebbe comunque una morte onorevole e piena di pathos.- replicò leccando via il gelato dal dito, guardandolo di sottecchi come per sottolineare il suo sarcasmo. Si, morire con un enorme gelato al cioccolato in mano era pieno di pathos, decisamente.
- Immagino.-
- Immaginati me, mentre muoio qui, sporca di cioccolato e con ancora questo gelato enorme in mano... non mi sembra brutta come cosa.-
- Hn.-
E lei aveva sghignazzato - Mi piacerebbe morire sotto un cielo in tempesta, con il vento in faccia e la consapevolezza di non aver mai sentito niente di così bello.-
- Perchè?-
- Perchè l'ultima cosa che vorrei sentire è la rabbia del mondo che si chiede perchè io e non qualcun altro.-

Oh, I've had my chances
and I've taken them all.
Just to end up right back
here on the floor.
To end up right back
here on the floor.

Una volta era ritornata da una missione con la testa fasciata e tre costole rotte, bocca e mani sporche di sangue, macchie di fango sulla divisa ed ematomi un po' ovunque.
Aveva pure permesso a Sai di trasportare il suo ventaglio, Shikamaru non si era fermato ad osservare le macchie che deturparvano il bianco.
Non si era neanche avvicinato, doveva aiutare Neji a trasportare gli altri ninja in ospedale e Temari stava camminando da sola.
Era andato da lei la sera sperando di non essere scoperto dalle infermiere di turno. Temari era ovviamente sveglia e non appena lui era entrato nella stanza, chiudendosi la porta dietro le spalle, l'aveva guardato con un'espressione stanca e sofferente. Tre costole rotte non erano  uno scherzo, lui lo sapeva benissimo, si era persino stupito del fatto che la donna davanti a lui non avesse ancora pianto per il dolore.
- Non dormi?-
- Non posso stendermi.- fu la sua risposta, non usò neanche un tono particolarmente interessato e Shikamaru si disse che ovviamente non poteva stendersi, che domanda idiota.
- Mh.-
Temari allora socchiuse gli occhi e si girò verso la finestra aperta, era luglio dopotutto, la sera era calda e umida; la donna alzò un braccio per prendere la bottiglietta d'acqua appoggiata sul mobile accanto a letto, ma il solo gesto le fece sfuggire un suono strozzato. Ovviamente afferrò comunque la bottiglietta, anche se Shikamaru aveva fatto tre passi avanti per aiutarla.
In realtà non sapeva neanche perchè era lì, Sakura aveva assicurato tutti dicendo che Kiba e Temari-san erano fuori pericolo e che loro (si erano appostati in trenta nel corridoio) non avevano nessun bisogno di stare lì a fare gli uccellacci del malaugurio. Temari, poi, non sembrava neanche così felice di vederlo.
- Crybaby...-
- Mmmh?-
- Non sono morta.-
Ecco, forse era andato da lei per sentirselo dire dalla sua voce.
Temari lo guardò di nuovo, poi sospirò - Vai a dormire, Shikamaru, hai una faccia che mi uccide.-

Pennies in a well,
a million dollars in the fountain of a hotel.
Fortune teller that says:
"Maybe you will go to hell",
but I'm not scared at all...
hmm hmm hmm hmm hmm.

The cracks in the crystal,
the cracks in the crystal ball.

Lui non era ossessionato dalla morte, aveva soltanto bisogno di parlarne una volta ogni tanto per non scordarsi che capita a tutti, in modi e tempi diversi, ma capita a tutti e lui non era l'eccezione che confermava la regola.
Gli bastava sapere che non era il solo a pensarci, che in realtà era una cosa normale farsi delle domande. Lui non era un soggetto compulsivo-ossessivo, capiva fin troppo bene che la cosa migliore era, ovviamente, vivere la sua vita al massimo senza privarsi di nulla, così da non avere rimpianti.
A lui bastava parlarne. Non voleva guardarla in faccia e ridere, non voleva pregare per una morte dignitosa da buon ninja, ma non neanche voleva vivere nell'ignoranza.
Asuma lo avrebbe pestato di legnate se fosse stato ancora vivo, l'avrebbe costretto ad un allenamento straziante per tenergli occupati i neuroni, ma Asuma lì non c'era.
Non che Shikamaru soffrisse ancora così tanto per il suo sensei, semplicemente non riusciva a capacitarsi di essere cresciuto nonostante tutto. Uno crede che il tempo si fermi ad un certo punto, si pensa 'non starò mai più male di così' e poi la si prende nel didietro un'altra volta per una ragione completamente diversa.
Lui aveva creduto di essere diventato uomo subito dopo la morte di Asuma, si era visto con le spalle più larghe, e alla fine gli tremavano ancora le ginocchia quando doveva uccidere qualcuno per difendersi.
Aveva vent'anni da dieci minuti, e non era cambiato niente.

Sometimes you think everything
is wrapped inside a diamond ring.
Love just needs a witness
and a little forgivness,
and a halo of patience
and a less sporadic pace and
I'm learning to be brave
in my beautiful mistakes.

Era uscito di casa subito dopo aver cenato, troppo annoiato per restarci, ma troppo pigro per andare lontano.
Si era seduto in una delle tante staccionate che costeggiavano il fiume, si era acceso la prima sigaretta della giornata e aveva guardato il riflesso del cielo scuro sull'acqua limpida.
Trattenne il respiro. Il fumo bruciava in fondo alla gola, lo trattenne dentro fino a quando anche i polmoni non cominciarono a bruciare per la mancanza d'aria e quando, finalmente, sospirò non uscì quasi niente; la testa cominciò a girare, il formicolio alle mani era una sensazione piacevole, lo faceva sentire più leggero.
Si chiese, per l'ennesima volta, se morire non fosse un po' come affondare la testa in una bacinella d'acqua mescolata al cloro, o al sapone per i piatti, ma mica la vedevi la luce sul fondo della bacinella. Sempre se quella luce esista sul serio.
Dicono che sia il cuore il primo a morire, in vero quel coso inizia a morire molto prima del tempo, si buca, si rattoppa, si rompe di nuovo, si riaggiusta di nuovo così tante volte, ancora e ancora, che alla fine cede, si arriccia, si fa piccolo come una mandorla e le pezze si strappano.
Secondo lui a morire dopo era il fegato, magari si affogava nella sua stessa bile per non soffrire troppo nel vedere i polmoni cedere. Poi partiva il cervello. Crepava da solo come solo era sempre stato, diviso dagli altri organi, isolato, più in alto di tutti...
- Che cazzo stai facendo?-
Shikamaru voltò appena il capo, per niente spaventato dalla sua improvvisa apparizione, e sollevò appena la sigaretta - Festeggio.-
Lei fece una smorfia che rasentava il disgusto, per un attimo sembrò intenzionata ad avvicinarsi, ma alla fine rimase e due metri di distanza da lui con le reni appoggiate alla staccionata e le braccia incrociate al petto - Ti offendi se ti dico che non è normale festeggiare con una sigaretta?-
- E una seccatura.-
Lei sventolò la mano in aria - Sciocchezze, ripigliati e andiamo a bere qualcosa!-
Un ramo scivolò leggero sulla superficie dell'acqua, Shikamaru seguì il suo tragitto fino a quando non fu bloccato da un sasso - Non sono dell'umore seccatura.-
Quella roteò gli occhi al cielo - Non dirmi che stai pensando ancora alla morte!-
- Uhn.-
- Kami quanto sei scontato!-
- Sei bella tu...-
- Io sono bellissima!- replicò pomposamente mettendo in evidenza il seno coperto appena da una maglietta scollatissima - La vuoi sapere una cosa?
Se ci pensi sul serio ti rendi conto che la morte intesa come la intendi tu non è niente di spettacolare, non è qualcosa su cui perder tempo, non è interessante. Secondo te, ad un certo punto, il cuore semplicemente decide che è stanco, che è vecchio e che non ha nessun senso continuare a pompare sangue al tuo corpo; smette di funzionare, spegne l'interruttore. Sempre secondo te, il cervello impazzisce perchè continua ad inviare stimoli al tuo corpo che ovviamente non può rispondere. Tutto va in cancrena, il cervello si rompe le scatole e manda tutto a puttane. Non è un processo interessante, questo tuo interesse non ha nessun senso. Tanto morirai con un kunai ficcato nel torace, contento ora?-
Shikamaru sbuffò seccato, spense la sigaretta sulla staccionata e gettò il mozzicone lontano - Sei una rottura di palle assurda...- bofonchiò.
- Io ero solo venuta per farti gli auguri di buon compleanno...- s'illuminò in viso, un'espressione di stupore le allargò gli occhi. Rovistò nelle tasche dei pantaloni larghi che indossava e ne tirò fuori un pacchetto dal colore innominabile (era fuxia), che subito gli tirò dietro mancando per un soffio gli occhi.
- Che è?-
- La dogana... è il tuo regalo, idiota!-
Era quasi sicuro che fosse arrossita, ma con quel buio era quasi impossibile guardarla davvero in faccia.
Scartando con noia il pacchetto, Shikamaru decise che quello era un momento imbarazzante, uno di quelli forti tra l'altro.
Erano due orecchini larghi un dito, sicuramente d'oro visto quanto pesavano (non sapeva che la seccatura venisse pagata così tanto da permettersi certe sciocchezzuole), e brillavano nella notte come gli occhi di una lince pronta ad attaccare.
Inarcò un sopracciglio, abbastanza sorpreso da quel regalo inaspettato, ma troppo orgoglioso per mostrarlo - Grazie?-
- C'è una dedica,- disse mentre reclinava il collo all'indietro per guardare il cielo - mio padre mi regalò un ciondolo simile quando diventai genin. La frase non era la stessa, però...- si scrollò nelle spalle - ho pensato che magari per prendere i coglioni in mano e riprenderti ti serviva un motivo.-
Wow, che belle parole da accompagnare ad un regalo...
- La Yamanaka li ha scelti, il modello e il materiale dico. E' un po' da parte di entrambe.- si morse il labbro inferiore - In teoria tu dovresti darne uno a qualcuno, dallo a lei.-
- Va bene.-
- Bene.-
- Si.-
- Perfetto!- si staccò dalla staccionata passandosi le mani sui pantaloni - Io vado a bere.-
- Va bene.-
- Mhmh.-
- Okay.-
- Vado.-
- Si, vai.-

Oh I've felt that fire and I,
I've been burned,
but I wouldn't trade the pain
for what I've learned,
I wouldn't trade the pain
for what I've learned...  
[Pink - Crystal Ball]

All'interno degli orecchini non c'era scritto 'fuma che ti passa' o 'ti amo pasticcino'.
Shikamaru era quasi caduto dalla staccionata quando l'aveva decifrato (perchè non era scritto a caratteri cubitali e lui non era un microscopio).
Forse andrai all'inferno... questo c'era scritto.
Cavolo, ora l'altro orecchino glielo doveva dare per forza!















N/A

Al solito mio mi riduco all'ultimo momento, infatti l'ho scritta tutta oggi e ho fumato un casino per finirla perchè l'ultima parte non voleva proprio uscire.
Questa cosa della morte lo so che è macabra e inadatta, ma volevo far vedere la differenza tra il pensiero della morte (in generale) di Shikamaru e quello di Temari. Non so se ci sono riuscita, non ho intenzione di rimetterci mano perchè di questo passo dico ciaociao ad un polmone.
Tanjoubi omedetou, Shikamaru!!
Grazie a May be Santa Donna che mi ha avvisato (come vedi, mi riduco a quest'ora ç_ç, sono un caso perso).
Angela.

  
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