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Autore: Herm735    23/09/2010    4 recensioni
Aveva avuto una giornata molto dura. Ma avere giornate molto dure era entrato a far parte della sua routine. Ormai i metodi magici non erano più sicuri. Potevano essere quelli a farti beccare.
Era paranoica, ecco la verità.
Certo, se loro non avessero continuamente tentato di uccidere la sua gente, forse non lo sarebbe stata.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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Scusate il ritardo, sono mortificata! In questi giorni ho avuto così tanto da fare che non sono riuscita a trovare un attimo di tempo. In ogni caso, eccomi qua. Prometto che non accadrà di nuovo, grazie a tutti voi che state leggendo.
Buona lettura.





Lentamente la sala gremita di gente si svuotò, man mano che i ragazzi e i membri dell'Ordine andavano a dormire.
Alla fine rimasero solo Amanda e le sue due storiche guardie, che dovevano ancora intrattenere un importante discorso con i pochi rimasti.
A rappresentare l'Ordine c'erano Hermione e i suoi cinque fedeli consiglieri. Coloro che reputava la prima linea dell'esercito di cui era al comando. Silente, Sirius, Remus, Minerva e Severus.
I consiglieri che lei aveva voluto. Coloro che non la lasciavano mai senza una sua scorta personale.
I cinque maghi più potenti che avesse mai conosciuto.
E, forse, i più potenti di tutto il mondo magico.
Ma solo se tra di loro si includeva anche Amanda, la strega che le stava difronte.
“Cosa ti hanno detto di me?” chiese gentilmente la strega vestita di nero.
Gli occhi di Hermione si illuminarono per un breve istante.
“La strega che tutto può. La giustizia ed insieme il giustiziere.”
Sì. Era Amanda a decidere la punizione adeguata per i trasgressori, e lei stessa a metterla in atto.
Era la mano che reggeva il coltello ed il coltello stesso.
“Tuttavia sembra che nessuno sappia l'origine dei tuoi poteri.”
Amanda la osservò, sempre più curiosa di scoprire se fosse davvero lei la ragazza di cui la profezia parlava.
Aveva sempre pensato che, in qualche modo, quando se la fosse trovata davanti l'avrebbe riconosciuta immediatamente.
Pensava che l'avrebbe sentito dentro di sé.
Ma in quel momento non sentiva niente.
Poteva essere come del resto non essere lei.
“E del mio aspetto cosa ti hanno detto?” chiese ancora la strega.
“Non potresti leggerlo nel mio pensiero?” chiese di rimando Hermione, incuriosita sempre di più dalle capacità che Amanda le stava tenendo nascoste.
“Potrei” si limitò a rispondere Amanda enigmaticamente.
Hermione, saggiamente, decise di rispondere, senza doverla obbligare a cercare le risposte che voleva negli angoli della sua mente.
“Mi hanno detto che nessuno parla del tuo aspetto. Mi hanno detto che avresti indossato una maschera e mi hanno raccomandato di non chiederti di toglierla. Su questo sembravano essere tutti d'accordo.”
Amanda sorrise.
“Eppure vorresti vedere.”
La sua era una semplice constatazione.
Anche Hermione sorrise.
Sirius, il più protettivo, senza farsi sentire da Hermione, si fece avanti, mettendosi un paio di passi dietro di lei.
Amanda, lentamente, si tolse il cappuccio del lungo mantello nero che le arrivava fino alle caviglie, lasciando scoperti i suoi capelli.
Hermione notò subito che erano molto corti per appartenere ad una donna. Il suo sorriso sparì immediatamente quando si rese conto a chi appartenevano quei capelli. Erano neri come la notte e non avevano un verso ben preciso, ma sembravano più che altro lasciati cadere ai lati della testa in modo del tutto casuale.
Con una lentezza quasi dolorosa per l'impazienza della bruna, lentamente si sfilò anche la maschera.
Hermione indietreggiò di un passo per la sorpresa.
Si ritrovò contro il petto di Sirius che la tenne ferma per le spalle, in previsione di ciò che stava sicuramente per fare.
Infatti, lei, scattò in avanti di colpo.
“È uno scherzo?” chiese con rabbia.
“No. Non lo è” rispose la persona davanti a lei.
Hermione si divincolò insistentemente, cercando di sfuggire alla salda presa che Sirius aveva su di lei, senza riuscirci.
“Allora cos'è? Uno dei tuoi poteri? Non puoi...che ne so...spegnerlo?” chiese Hermione, in un misto di emozioni tra il disperato e il furente.
“Non è un potere. Non esattamente. Diciamo che è...” si bloccò, nel tentativo di trovare le parole appropriate “...una maledizione. Uno dei tanti prezzi da pagare per essere, beh...me.”
Hermione scosse la testa.
Quando lo aveva rivisto, nel suo appartamento, era stato un attimo.
Aveva visto la sua faccia di sfuggita, ma poi lui era sparito di nuovo e non aveva avuto il tempo di osservarlo con più calma.
Ma in quel momento si trovava davanti a lui, immobile.
Poteva osservare a fondo tutti i suoi dettagli più nascosti.
Poteva finalmente guardare quegli occhi del colore dello smeraldo puro e vedervi riflessi i suoi, senza l'ostacolo delle lenti che il vero Harry portava.
Sentì una fitta acuta al centro dello stomaco vedendolo.
E poi, quando si rese conto che non era davvero lui, sentì qualcosa cadere, ad un migliaio di chilometri in profondità, dentro di lei.
Si sentì come pochi secondi prima. Di nuovo libera dal peso della sua presenza.
“Come funziona?” chiese in un sussurro.
“In me, ognuno vede la persona che più di ogni altra al mondo ama.”
Incredibilmente, quelle parole la trafissero come mille lame che le penetravano al centro del cuore.
Non perché credesse che Amanda le stesse in qualche modo mentendo. Ma perché sapeva che diceva la verità.
Eppure la forza di quella frase la lasciò senza fiato per diversi secondi.
La persona che più di ogni altra al mondo amava, riflessa in Amanda.
Ed era lui.
Anche dopo tutto quel tempo, continuava ad essere lui.
Anche dopo cinque anni.
Si liberò dalla presa di Sirius, voltandosi verso gli altri.
“Chi vedete?” chiese.
Remus fece un passo avanti. “Hermione, non tutti sono disposti ad ammettere chi...”
“Chi vedi Remus?” chiese irremovibile.
“Lo sai. Io vedo Ninfadora.”
Si voltò verso Amanda. “Dice il vero?”
La strega annuì.
“Perché nessuno mi ha minimamente avvertito?” chiese, nervosa.
“Perché alcuni di noi, credevano che avresti potuto rifiutarti di incontrarla. Altri credevano che non fossi pronta a rivedere il volto che ti sarebbe apparso ed avevamo preferito lasciare che non lo vedessi mai, in Amanda.”
Infatti era difficile.
Ammettere di vedere lui.
Hermione stava per riprendere a parlare, quando dei colpi al portone li distrassero.
Qualcuno bussava.
Pansy e Blaise si scambiarono un'occhiata, entrambi estrassero la bacchetta e si fecero avanti.
Anche Hermione afferrò la propria e con un cenno della mano sinistra invitò i suoi cinque consiglieri a fare lo stesso.
Essi obbedirono mestamente.
Nel frattempo Amanda si riportò sul viso la maschera incantata magicamente per aderirle perfettamente al viso e si rialzò il cappuccio.
Quando le due guardie del corpo furono davanti al portone entrambi mossero le bacchette contemporaneamente, ma in direzioni opposte.
Lentamente le porte iniziarono ad aprirsi.
Dal buio della notte emersero due figure alte e snelle.
Erano incappucciate e i lunghi mantelli che arrivavano fino alle loro caviglie lasciavano presupporre che si trattasse di due maghi.
I due si fecero avanti e il portone si richiuse alle loro spalle.
Amanda si voltò verso Hermione, indicando la sua bacchetta con un cenno della testa.
Lei la ritrasse, riponendola in una tasca ed invitando i cinque alle sue spalle a fare lo stesso.
“Il nostro castello ha assoluta protezione. Nessuno entra o esce senza che io lo veda arrivare o scomparire. Le mie visioni sono a dir poco frequenti, e di una precisione millimetrica.”
Hermione l'ascoltò, senza tuttavia distogliere lo sguardo dalle due figure.
Da sotto uno dei due cappucci arrivò una voce.
“Blaise ci ha detto che una delle nostre sorelline adottive è da queste parti.”
Le due figure si sfilarono i cappucci, rivelando due facce identiche.
“Oh mio Dio” sussurrò Hermione.
Con le lacrime agli occhi corse loro incontro, abbracciandoli entrambi di slancio.
“Anche noi siamo contenti di vederti, Hermione” le disse ridendo George.
Fred e George Weasley.
Loro due che, quando i suoi genitori erano morti , prima che Harry sconfiggesse Voldemort, le avevano assicurato che avrebbe sempre avuto una famiglia.
Loro due che le avevano creduto, mentre Harry, Ron e Ginny non lo avevano fatto.
Loro due che, insieme a molte altre cose, la guerra gli aveva strappato.
Ma adesso erano lì.
“Fred e George erano fuori per una missione” le disse Amanda, quando tornò a guardarla. “Fred, George, lei è la nostra nuova guida.”
Loro due risero.
“Cosa, lei? La piccola so-tutto-io?” chiese Fred.
“No, non può essere lei. A malapena riesce a guidare una scopa!” affermò George.
Lei li colpì entrambi con un piccolo pugno sui bracci.
“Andate. Blaise e Pansy vi metteranno al corrente sugli ultimi sviluppi. Hermione, gradirei molto se riuscissi a congedare i tuoi consiglieri. Ho bisogno di intrattenere un discorso in privato con te” le comunicò.
Sirius e Remus, senza neanche attendere ordini, si dileguarono in altre stanza del castello, seguiti dalle due guardie del corpo e dai gemelli.
“Pansy e Blaise vi mostreranno le vostre stanze” disse Amanda a Minerva e Severus, considerando quelle poche parole come un congedo.
Silente, che per tutto il tempo era rimasto in silenzio, andò verso Amanda.
Le prese delicatamente una mano, portandosela alle labbra e baciandola.
“A domani, mia cara.”
“Albus, è un piacere poterti finalmente rivedere.”
Silente le sorrise, con quel suo solito sorriso semplice ma accattivante e lasciò le due donne sole.
Hermione, sospirando, si rivolse ad Amanda.
“Hai la mia completa attenzione.”
Amanda però non parve sentirla.
Iniziò a passeggiare distrattamente per la stanza fino a fermarsi davanti ad un oggetto molto grande e coperto da uno spesso telo.
Con forza lo strappò.
“Lo riconosci, Hermione?” chiese gentilmente.
Lei annuì. “Lo specchio delle brame.”
“La storia che stai per sentire è una storia che quasi nessuno conosce e che non dovrai mai rivelare ad anima viva. Sto per raccontarti qualcosa di incredibilmente prezioso e pretendo la tua totale attenzione. Sto per raccontarti come ho ottenuto i miei poteri.”




Ringrazio Lights, l'unica che ancora non ha mollato ^_^ È un piacere saperti ancora a leggere questa storia.

A presto, ragazzi, prometto che non ci saranno altri ritardi, i capitoli verranno messi ogni tre-quattro giorni, spero, se riuscirò a continuare a scrivere.

Ciao! E mi raccomando, lasciate un commentino, che fanno sempre piacere :P
  
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