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Autore: Wendy C    23/09/2010    3 recensioni
...In fin dei conti ero una normalissima adolescente come un’altra, non sapevo che fare nella vita, avevo appena compiuto diciotto anni, mio zio era un ex beatle, il mio padrino George anche e in questo momento stavo appollaiata sul tetto di casa mia mentre suonavo una vecchia chitarra classica e fumavo una sigaretta...[...]
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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If I where you I’d realize that I love you more than any other guy.

Non andò assolutamente come avevo immaginato. Uscita da casa sua avevo la mascella contratta in una smorfia, cercavo di darmi un contegno ma se avessi potuto avrei preso a calci tutto quello che mi si parava davanti. Ero rimasta senza parole, assolutamente scioccata dal fatto che in realtà conoscevo davvero poco Dhani, avevo vissuto gli ultimi dodici anni nell’ignoranza più totale.
Fu peggio che ricevere uno schiaffo in pieno volto. Peggio di quando Jennifer aveva detto che non potevo stare nel suo stupido gruppetto, alle medie, perché avrei oscurato la sua popolarità. E vi garantisco che a undici anni una cosa del genere ti segna per il resto della vita. Ma questo fu decisamente peggio…

-Ti piace vedere solo quello che vuoi vero?- mi interruppe pacatamente Dhani mentre gli spiegavo il mio ragionamento “inaffondabile” sulla nostra amicizia e sul fatto che sarei andata alla festa con Justin.
-Co…come scusa?- chiesi spiazzata dalla sua frase.
-TU…vedi SOLO quello che ti PARE!- questa volta lo urlò.
Probabilmente c’è stato un blackout nella mia testa, perché per qualche secondo non sono riuscita a pensare assolutamente a nulla. Mi riecheggiavano in testa le sue parole, sentivo solo quelle e il battito del mio cuore che accelerava a dismisura. Da un momento all’altro sarebbe scoppiato.
-Dhani…io…non so che dire-
-Immaginavo- sorrise sarcastico. –Hai fatto finta di non vedere nulla per dodici anni, non ti sei mai posta il problema vero? Non hai mai pensato a qualcosa da dire. E per te è un bel problema visto che programmi tutti i tuoi discorsi con minuziosa precisione-
Qui fece una pausa, forse era per creare della suspance, ma io sapevo già dove voleva andare a parare. Mi resi conto che lo avevo sempre saputo, solo che mentivo a me stessa perché non volevo vederlo. Odiavo ammetterlo, ma forse Emily aveva ragione.
-Si può quasi sentire il rumore del tuo cervello in moto, ci sono gli ingranaggi che si muovo alla velocità della luce…ma te lo risparmio Alice. Non c’è bisogno che cerchi una scusa plausibile-
-Scusa tanto se non volevo rovinare tutto!- risposi con un tono leggermente incrinato e acuto.
-Ma tutto cosa? Non lo capisci che abbiamo già rovinato tutto?- oddio ti prego, fa che non si metta a piangere altrimenti lo faccio anche io.
-no…- mi uscii un sussurro flebile e nemmeno troppo convincente.
-Non mi hai mai dato una risposta, ho provato a fartelo capire in tutti i modi possibili, ma non hai mai detto nulla. Se io fossi stato in te lo avrei capito che ti amo più di qualunque altro ragazzo-
Rimasi per qualche secondo a rimuginare sulle sue parole… -E ora?- chiesi infine mordendomi il labbro.
-Ora sta in te Alice…è tutto nelle tue mani-
Non dissi nulla, non sapevo come rispondere…
-Come immaginavo. Aspettare te è come aspettare la pioggia durante la siccità: deludente e inutile-


Naturalmente, dopo quella risposta il mio viso avvampò come se mi avesse appena preso a schiaffi e insultato pesantemente, quindi feci la cosa che sapevo fare meglio, scappai via.
Scappare era l’unica cosa che mi riusciva bene. Scappavo sempre quando avevo paura.
Mi lasciavo i problemi alle spalle, non ci pensavo e momentaneamente stavo bene. Ma in realtà, li nascondevo e basta, non li affrontavo. Li lasciavo in un angolino e loro crescevano a dismisura, fino a diventare insormontabili.
Come in questo caso.
Una piccola e particolarmente taciturna parte di me aveva sempre saputo di piacere a Dhani. Era frustrante rendersene conto in quel modo, come quando fai qualcosa di sbagliato sapendo già quali sono le conseguenze, però lo fai comunque e quando poi ti si ritorce tutto contro, te la prendi con te stessa per essere stata così idiota. Per il nervoso presi a calci un idrante…
-Ahiii!!! Che male…stupido idrante- sbraitai zoppicando verso l’auto.
Passai il resto della serata e della settimana a prendermela con tutti e con tutto per ogni cosa. In pratica diventai più noiosa e irritante di quello ch ero già normalmente.
Volevo che tra me e Dhani le cose tornassero come erano prima di tutto questo casino, sempre che ci fosse mai stato un “prima”. Non potevamo essere lo stesso amici?
-Ma ti pare? Cristo Alice, eppure sei una persona intelligente, come fai ad essere così ottusa sull’argomento “Dhani”?- Emily fa il gesto delle virgolette mentre pronuncia il suo nome. L’argomento Dhani? Ora ha pure un nome? Perché non chiamarlo il “The Dhani Puzzle’s Project” allora.
-Ma perché non mi credi? Io voglio solo che torniamo ad essere amici-
-Se lo dici tu- odio quando si usa un tono condiscendente con me. Ma per quale assurdo motivo non dovrebbe credermi? Non posso volergli bene come amico e basta?
-Provate a chiarirvi alla festa di Dean allora. Piuttosto…cosa ti metti per stasera?- ecco brava, cambiamo discorso che è meglio.
-Pensavo al vestito quello metà nero e metà rosa, con il chiodo in pelle. Che ne dici?-

Era un vestito diviso in due parti, la parte superiore era formata da una canottiera nera, infilata dentro a una gonna aderente ma con delle balze rosa shocking. Arrivava fino a metà coscia, sotto avevo messo delle calze a rete e come scarpe degli anfibi.
Mi guardai allo specchio per l’ultima volta prima di uscire di casa, i capelli rossi erano leggermente mossi e il ciuffo era così corto che sembrava quasi una frangia. Gli occhi nocciola erano contornati da una matita nera, nel complesso non stavo male, mi sentivo abbastanza soddisfatta del risultato. Così raggiunsi trionfante Justin che mi aspettava al piano inferiore.
-Divertitevi ragazzi- disse mia madre, è sempre stata una donna calma e di poche parole. Mirava il bersaglio e si faceva intendere, inoltre non faceva mai raccomandazioni inutili, a differenza di mio padre.
-Alice mi raccomando, non fare cavolate. Lo sai come sono qui i giornali… “La nipote calma e discreta di Paul McCartney è stata vista fare questo o quest’altro con…”- per l’appunto, non avevo mai fatto nulla di male, perché avrei dovuto proprio iniziare stasera?
-Si certo papà, a domani!- risposi esasperata.
Dopo la festa sarei rimasta a dormire a casa di Emily.

Arrivammo a casa di Dean intorno alle nove, casa sua si trovava in campagna, fuori Londra. Era una villa in stile vittoriano, completamente bianca con un portico all’entrata.
-Stai molto bene vestita così- mi disse Justin, appena entrati in casa.
-Grazie Jus! Sei gentile- risposi un po’ imbarazzata. In fondo mi piaceva no?
-Sai…ti ho invitato stasera…perché…-
-Aaaaliceeeeee!!!- venni travolta da un abbraccio a orso da parte di Dean.
Dean e io eravamo compagni di banco al Thames, era un tipo simpatico, un po’ invasivo a volte ma simpatico. Era piacevole chiacchierare con lui, c’era sempre da ridere fino alle lacrime. E così pensando alla battuta che aveva appena fatto sul mio vestito e Courtney Love, mi dimenticai completamente di Justin.
Ormai erano le dieci passate e Dhani non era ancora arrivato, iniziavo ad essere un po’ nervosa, volevo chiarire con lui al più presto.
-Hai intenzione di bere tutta la bottiglia di vodka alla pesca?- mi chiese Dean.
-E’ agitata! Sai…deve parlare con Dhani- e nel dire la parola “parlare”, Emily fece di nuovo le virgolette. Ma per caso era la reincarnazione di Freud?
-Vorrei che la smettessi di psicoana…piscoan…quello li…i miei sentimenti- risposi non troppo lucida. Era tutto un po’ ovattato, segno che ormai ero sull’ “allegro andate”. Non ero ubriaca, sapevo quello che facevo, solo avevo i riflessi un po’ più lenti del normale.
Ad un certo punto mi sentii toccare la spalla, mi voltai assolutamente certa che fosse Dhani, ma in realtà era Justin.
Rimasi leggermente delusa, più che altro perché, come mi ero già ripetuta in testa per tutta la serata, volevo chiarire con Dhani e poi perché per una frazione di secondo mi ero completamente scordata dell’esistenza di Justin e del fatto che ero venuta alla festa con lui. -E’ tutta la sera che ti cerco, ti va di ballare?- mi chiese Justin.
-Certo- e andammo nella sala a fianco dove c’era un gruppo che suonava e gente che ballava un lento. Non riconobbi la canzone, ma sembrava decisamente qualcosa di Buddy Holly. Così iniziammo a ballare anche noi, leggermente in imbarazzo ma abbracciati.
-Credo che con le conoscenze giuste potremmo davvero sfondare, come gruppo intendo- esordì Justin.
-So che non ti piace chiedere aiuto a tuo zio, ma magari potrebbe…-
Non gli lasciai finire la frase e lo baciai. Era la prima volta che prendevo questo tipo di iniziative, il cuore mi batteva abbastanza forte, ma non quanto avevo immaginato. Il gruppo che suonava attaccò con “Love is strange”.
Eppure avevo fantasticato spesso su quel bacio, perché non era come avevo immaginato?

Love, love is strange Lot of people take it for a game…

Mi staccai quasi subito e lui mi sorrise, gli sorrisi di rimando, ma quasi subito la mia espressione di trasformò in disgusto e delusione quando vidi Dhani entrare tenendo per mano una ragazza. Chi cavolo era?
Il cuore mi era arrivato il gola, ora si che batteva forse, ma per il motivo e la persona sbagliata.
Se avessi parlato mi sarebbe schizzato fuori dalla bocca! Rabbrividii alla scena che mi si disegnò in testa.
-Wow…Alice…non avrei mai pensato che…-
-Scusami un attimo- interruppi Justin e poi come una furia oltrepassai Dhani prendendogli contro volontariamente e mi diressi da Emily.
-C’è Dhani!- le dissi stringendole convulsamente il braccio e guardandola con aria sconvolta.
-Non sembra una versione pazza e ubriaca di Courtney Love?- chiese Dean piegando la testa di lato.
-Ma quando mai la Love è stata sana di mente scusa?-
-Hey scusate?? Io sono qui!! E non sono ubriaca!- iniziai a scuotere le braccia davanti a loro.
-Beh? Che aspetti? Vai dai!!- e nel dire così mi spinse verso la direzione in cui era Dhani.
-NO! Aspetta!- la guardai terrorizzata.
Primo non mi ricordavo più il discorso che volevo fargli e secondo era con un’altra ragazza!
-C’è una tipa con lui!-
-Cosa? Quell’uovo di pasqua è una persona?- chiese Dean.
In effetti aveva ragione, era conciata in un modo strano quella ragazza. Aveva un vestito verde acido che sembrava un sacco della spazzatura e un enorme fiocco verde in testa.
Ma chi cavolo era?
-Chi se ne frega Alice!! Vai a salutarlo almeno!- Emily mi diede un’altra spinta.
-Ma io…-
-Cristo Santo! Tira fuori le palle e vai a parlargli!- ora mi stava proprio spingendo.
-Ma io non ho…-
-Vai!-
-Ma…-
-Niente ma!! Vai!- e nel dirlo mi diede un’ultima spinta e per poco non caddi addosso a Dhani.
Nel secondo in cui lui si stava girando verso di me, vidi il mio riflesso allo specchio.
Avevo i capelli spettinati e il trucco sbavato, sembravo sul serio una versione rossa e magra di Courtney Love. Ero spaventevole!!
-Dhani!- esordii con troppo entusiasmo.

Your sweet loving is better than a kiss…

-Alice…-
-Mi manchi…- c’è da dire in mia difesa che avevo bevuto metà bottiglia di vodka e quindi faticavo un po’ a tenere a bada i sentimenti e a formulare discorsi sensati. Generalmente odio essere sentimentale.
Non rispose.
-Dhani…- andiamo di qualcosa di intelligente cervello ammuffito!
–Io ti voglio bene e…- o mio dio! L’ho detto sul serio?
Forse ho bevuto più di una bottiglia di vodka…
In vino veritas…
Ma funziona anche con la vodka?
-Dhani davvero…io non riesco a stare…-
Ma qui vengo interrotta da lui. Mi si avventa addosso con decisione e mi bacia. Non come l’ultima volta, ora sembra più sicuro. Mi tiene la testa fra le mani e mi bacia come se fosse l’ultimo bacio della sua vita prima della fine del mondo.
Non riesco a ribellarmi, forse non voglio…forse è la vodka… Appena ci stacchiamo, mi prende per mano e mi trascina verso le scale.
Ho il cuore che martella come un tamburo impazzito, mi tremano le mani, anzi…mi trema tutto il corpo.
-E la tua amica?- chiedo fermandomi a metà della prima rampa di scale.
-Chi se ne frega!- nel dirlo mi attira a se e mi ritrovo con le spalle appoggiate al muro.
Ci baciamo di nuovo, ha una mano appoggiata sulla mia coscia, prende la gamba e l’attira verso di sé.
-E Justin?- chiede lui sta volta.
-Chi se ne frega- rispondo io sorridendo.
Mi bacia ancora.
Ormai sono in balia delle emozioni e dell’alcool, quindi lo prendo per mano e lo trascino in una stanza lungo il corridoio.
Dentro la serratura c’è una chiave, la prende lui e ci chiudiamo dentro, lasciando fuori non solo la musica e i nostri amici, ma anche i dodici anni passati insieme.
Questa sera siamo solo Alice e Dhani.


Cloud Number 9
Eccomi qui con un nuovo capitolo...ammetto che non ne sono troppo entusiasta :(
Scusate se salto i ringraziamenti singoli ma sono di fretta. Ringrazio Julia Molly Lane e Marty_youchy che hanno recensito l'ultimo capitolo e anche tutti quelli che sono passati di qui a leggere e basta :)
A presto!!!
Brookelle.
  
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