CAPITOLO 46 –
Operation Successfull
Erano quasi tre ore che
i ragazzi erano in sala d’aspetto agitati, nessuno si era fatto vivo per dirgli
qualcosa, la porta dove era entrato l’amico era ancora chiusa, di tanto in
tanto usciva qualche chirurgo con un paziente.
Poco prima proprio un
chirurgo era entrato in sala d’aspetto dicendo ad una famiglia che il loro
figlio non aveva superato l’operazione al cuore, il che li fece agitare ancora
di più perché avevano una paura dannata che potesse accadere anche a Slash.
In quel momento
comparve Quinn in tenuta da chirurgo, si tolse la mascherina e si avvicinò a
loro, dalla sua espressione non si poteva riuscire a capire se fosse
sopravvissuto o meno, era impassibile probabilmente era quello che doveva fare
un chirurgo, non essere emotivo e far trasparire qualsiasi emoziona, bella o
brutta che sia...non doveva trasparire nulla.
-Allora?- Chiese subito
Duff balzando in piedi come una molla.
-Allora l’operazione è
andata piuttosto bene, c’è stata qualche complicazione per questo ci abbiamo
messo molto ma ora sta bene, lo porteranno nella sua stanza a breve...- Duff
tirò un sospiro di sollievo e abbracciò Quinn, la stessa cosa fecero gli altri.
-Oh grazie, grazie...-
Continuava a ripetere Steven come in trans.
-Ehi tranquilli...non
era niente di che...- Sorrise sorpresa, poi si guardò intorno non c’era traccia
di Renee. –Renee?- Chiese poi confusa.
-L’abbiamo mandata via-
Disse un Izzy tutto sorridente.
-Come sarebbe?- Domandò
shoccata la ragazza.
-Eh rompeva il cazzo!-
Si difese Axl, come se fosse normale. –Ma tornerà, l’abbiamo mandata a farsi un
giro in centro...-
-Ci pensate voi a
dirglielo? E non fate quelle facce...deve saperlo- Ordinò autoritaria, per
quanto la irritasse il fatto che quell’ochetta girasse sempre intorno al
riccio, era la cosa giusta da fare.
-Va bene...ma giusto
perché ce l’hai chiesto tu- Acconsentì il biondo ossigenato, Quinn sorrise
soddisfatta.
-Bene vado a cambiarmi,
andate a vedere in camera Slash dovrebbe essere là...si sveglierà tra un po’
non fategli discorsi seri è ancora intontito dall’anestesia- Si raccomandò la
bionda.
-E quando mai...-
Commentò ridacchiando Steven.
Strizzò gli occhi più
forte per mettere a fuoco, si girò dall’altra parte e si ritrovò il faccione di
Duff che lo fissava intensamente.
-E’ VIVO! AXL, IZZY,
STEVEN! SVEGLIA!- Cominciò ad urlare come un ossesso, svegliando gli altri
ragazzi che stavano dormendo su un divanetto davanti al letto dove era disteso.
-Ah...che cazzo urli
idiota...- Borbottò con voce dolorante il riccio, sarà stato l’effetto
dell’anestesia, ma aveva un gran malditesta tipo quelli delle dopo-sbronze.
-Eh sì è proprio lui,
l’unico che dopo quasi tre ore di intervento, si sveglia sparando insulti
gratuiti- Mormorò Izzy con un mezzo sorriso, avvicinandosi al letto del riccio.
-Questo perché sono un
figo- Si vantò Slash con ancora la voce
flebile.
-Sì, sta decisamente
meglio!- Rise Axl facendogli scappare un sorriso.
Tutta quell’armonia fu
interrotta dalla fastidiosa voce di Renee che aveva finito il suo giretto, ed
era tornata a vedere come stava il suo “amore”.
-Slash! Amore! Stai
bene? No perché in caso faccio causa all’ospedale...quel dottore era così
antipatico...- E continuò a parlare a vanvera su quanto fosse irritante il
dottore che l’aveva operato; Duff sbuffò sonoramente e roteò gli occhi, fece un
cenno agli altri e disse a Slash con un gesto della mano che sarebbero usciti
un attimo e lui capiva il perché, nessuno la sopportava più Renee, era
estenuante.
Lei continuava a
parlare come una macchinetta ma Slash non la stava a sentire, di tanto in tanto
annuiva ma giusto per farla contenta, era troppo impegnato ad osservare Quinn
che, fuori dalla porta della sua stanza, stava appoggiata al bancone a
scherzare con un ragazzo, probabilmente un suo collega visto che anche lui
portava il camice bianco lungo.
-Capito amore?- Chiese
infine Renee dopo il suo monologo.
-Certo...- Borbottò Slash
disinteressato.
-Ottimo!- Squittì. –Bene
allora ci sono un sacco di cose da preparare, devo chiamare le persone e...- Ma di che cazzo parla?! Pensò Slash
guardandola stranito.
-Renee...- La chiamò
sperando che si zittisse un attimo, cosa impossibile.
-Vorrei anche chiamare
un catering insomma, vorrei fare qualcosa di grande...è importante sai no?-
Quella continuava a parlare imperterrita.
-Renee- Sospirò il
riccio passandosi la mano senza la flebo tra i capelli.
-Oppure che ne dici
facciamo suonare qualche gruppo?! Tipo i
Queen! Quelli piacciono a tutti, anche a te tesoro vero?- Ma che cazzo dice...Freddie Mercury è pure morto...che riposi in pace,
ma che cazzo!
-Renee- La chiamò per
la terza volta senza successo, non sembrava volersi fermare a parlare.
-Farò persino un dolce!
Sarà una festa magnifica e poi...-
-RENEE! STAI ZITTA
CAZZO!- Sbottò alzando di molto la voce, al che la ragazza si zittì subito,
ammutolita. –Porca puttana, mi hai rotto altamente il cazzo...sei pregata di
tornare a casa prendere la tua fottuta roba e levarti dai coglioni, ok?- Renee lo guardava con occhi sgranati e bocca
spalancata, shoccata.
-Ma...m-ma che stai
dicendo?- Chiese con una voce flebile.
-Sto dicendo che mi hai
scassato le palle, sai prima non lo vedevo...non mi ero accorto di quanto fossi
coglione a stare con te, non mi rendevo conto di quanto fossi pallosa e
tutto...ma le cose sono cambiate- Spiegò guardando Quinn che ignara di tutto
continuava a chiacchierare con i suoi colleghi.
-C’è un’altra?- Chiese
titubante, con le lacrime che pungevano per uscire; Slash annuì con uno strano
sorriso sulle labbra.
-C’è sempre stata...-
Mormorò continuando a guardarla e a sorridere. Renee tirò su con il naso, prese
la borsa e si avviò verso la porta, prima di uscire si girò un’ultima volta a
guardare il ragazzo.
-Io...ti amo- Disse
sperando che potesse cambiare qualcosa, Slash portò il suo sguardo sulla
ragazza sulla porta, sospirò.
-Che peccato...- Rispose
sarcastico, lei gli diede un ultimo sguardo e lasciò la stanza. Slash sbuffò,
si odiava per aver mandato via Renee così in quel modo, tipico alla Axl Rose,
le aveva spezzato il cuore, odiava farlo...ma non ce la faceva più a stare con
lei, non la sopportava più e forse non l’aveva neanche amata, o meglio le
voleva bene e quando era tornato dal tour e Quinn se n’era andata...aveva
incontrato lei, all’inizio l’aveva presa come una distrazione ma con il passare
del tempo...la loro relazione si era fatta più seria e non pensava più a Quinn,
cioè ci pensava ancora ma stando con Renee riusciva a tirare avanti ma le
mancava moltissimo, avrebbe dato qualsiasi cosa per averla vicino e invece lei
era a New York.
Ora l’aveva rincontrata
e si era deciso a rimettere le cose a posto, certo sapeva che niente sarebbe
tornato com’era prima della sua partenza, ma come Duff gli aveva detto sei anni
prima che se l’avrebbe rivista allora voleva dire che era destino, che era la
ragazza giusta...ed eccola là, a pochi metri da lui...doveva significare pur
qualcosa no?!
In quegli anni aveva
ripensato spesso a quella frase: se deve
succedere, succederà...non credeva fosse veritiera ma forse si sbagliava,
ma prima ne doveva avere la conferma.
Avrebbe parlato con
Quinn...ma solo dopo essersi rimesso, perché voleva passare ancora un po’ di
tempo con lei prima di concludere la loro “storia”.
-Ehi ehi ehi!- Lo
salutò tutto contento Duff entrando nella stanza.
-Ehi a te amico-
Ricambiò Slash usando la metà dell’entusiasmo di Duff.
-Ho visto Renee correre
via in lacrime...mi ha anche mandato a fanculo, non so perché però...- Disse
con fare pensieroso, Slash si mise a ridere.
-Non saprei, ho chiuso
con lei- Affermò il riccio giocherellando con l’anello di fidanzamento che
Renee gli aveva dato, visto che lui non si era deciso a comprarglielo.
-Amen amico! Ce ne hai
messo di tempo!- Esclamò il biondo piuttosto sollevato.
-Già beh...mi serviva
la motivazione giusta- Disse sicuro che Duff avrebbe capito a chi alludeva,
infatti si girò a guardare Quinn anche lui, stava compilando delle cartelle e
parlando con un’infermiera.
Si vedeva che amava il
suo lavoro, si vedeva da come si destreggiava tra tutti i pazienti e i colleghi,
da come lavorava...si capiva che aveva realizzato il suo sogno, si vedeva tutto
l’amore che ci metteva nelle cose che faceva...quello era il suo mondo.
-Te l’avevo detto-
Disse sornione il biondo.
-Che cosa?-
-Che l’avresti
ritrovata, è destino man...è destino- Gli diede una pacca sulla spalla ed uscì
dalla stanza, facendo un cenno alla ragazza in questione che entrava con una
cartella in mano.
Slash sorrise
automaticamente.
-Ehi Slash! Come
andiamo?- Chiese raggiante.
-Alla grande! Sono
ancora vivo!- Scherzò il riccio allargando le braccia tutto contento.
-Te l’avevo detto che
non ti avrei ucciso, bene...dovrai rimanere qui ancora qualche settimana- Disse
Quinn pensierosa.
-Esattamente quante?-
-Non più di due, ma la
disintossicazione avrà bisogno di più tempo- Slash sgranò gli occhi.
-No ti prego, no...stai
scherzando?!- Sbottò shoccato, lo sguardo di Quinn si fece improvvisamente
gelido, inutile dire che quello era un tasto dolente.
-Saul, te l’avevo detto
che se volevi che ti operassi dovevi promettermi che avresti smesso con quella
roba, altrimenti tutto questo è stato inutile...quante volte devo dirtelo che
sei sul filo del rasoio?! Ti abbiamo salvato per un pelo...- Slash avrebbe
giurato di aver sentito la voce incrinata sull’ultima frase e sapeva che aveva
dannatamente ragione.
-Lo so- Mormorò appena,
abbassando lo sguardo. –Manterrò la promessa...come quella che ti ho fatto sei
anni fa- Quinn alzò lo sguardo sorpresa.
-Quale?- Chiese
confusa.
-Quella che ci saremmo
rivisti, mi avevi detto di non promettere ma...te l’avevo detto che ci saremmo
rivisti- Rispose con un mezzo sorriso, al che sorrise anche la bionda ragazza.
-Già, ormai non ci
speravo più- Ammise la giovane dottoressa abbassando di nuovo lo sguardo.
-Certo non è stato uno
dei migliori modi per rivedersi, ma almeno è successo...vorrà dire pur qualcosa
no?!- Destino, pensò Quinn, poi scosse la testa scacciando i suoi pensieri...lui
aveva Renee, che a proposito non aveva ancora visto.
-Renee? Dovrebbe sapere
che sei ancora vivo e vegeto- Chiese dando voce ai suoi pensieri.
-Non credo che ora come
ora sarebbe felice della cosa, l’ho lasciata poco fa...- Affermò il riccio.
-Oh...- Disse sorpresa
la bionda. –Ehm...okay allora...va tutto bene, tu stai bene...tornerò più
tardi, per controllare il taglio e cambiare le fasce- Annunciò prima di andarsene.
Sapeva che cosa aveva
voluto dire con quella semplice frase Slash, ma le sembrava troppo assurdo...che
avrebbe dovuto fare? Lei ancora pensava a lui, non aveva mai smesso un secondo,
neanche quando stava con il suo ex ragazzo, lui era sempre al centro dei suoi
pensieri...in fondo era stata una delle sue storie più importanti dopo
William...ma non sapeva perché ma Slash aveva lasciato il segno, non riusciva a
darsi pace.
Ma niente sarebbe mai
potuto tornare come prima, cosa doveva fare? Aveva sempre desiderato rivederlo
e magari tornarci insieme, ma adesso che era lì non sapeva che fare, come
comportarsi.
Sospirò e continuò a
camminare per i corridoi diretta alla sala d’aspetto, doveva dire a una signora
che suo marito aveva le gambe paralizzate per via di un tumore al midollo
osseo, avevano provato a toglierlo ma era troppo avanzato e purtroppo il
paziente aveva perso la sensibilità alle gambe.
-SORELLA!- Si sentì
urlare alle spalle, si girò e trovò suo fratello che la salutava
tranquillamente.
Ovvio solo lui poteva
urlare in giro per l’ospedale come un idiota.
-Mark, ci sono pazienti
qui, hai presente? Persone che preferirebbero non sentire le tue urla in giro
per l’ospedale- Gli fece notare Quinn con estrema calma.
-Siamo spiritosi oggi?
Che sorella ingrata, non mi hai neanche detto che la tua vecchia fiamma è qui
ricoverata- Quinn roteò gli occhi.
-Come lo sai?- Chiese
sospirando e riprese a camminare verso la sala d’aspetto.
-Liv è una rana dalla
bocca larga- Sorrise a quelle parole, Liv era così pettegola quando ci si
metteva.
-Come mai qui?- Mark
fece spallucce seguendo la sorella.
-Mi annoiavo a casa,
Audrey lavora...- Disse a mo di scusa.
-Sai Mark anche io
lavoro ma questo non ti autorizza a rompermi anche qui in ospedale, tu
piuttosto non hai uno dei tuoi casi macabri da risolvere?-
-No, oggi niente...sono
libero, penso che andrò a fare un salto in pediatria, mi diverte stare con i
bambini- Quinn si fermò di colpo.
-No Mark, non ci
andare! Dopo spaventi i bambini!- Lo rimproverò.
-Come sarebbe? I
bambini mi adorano-
-Sono spaventati perché
tu ti diverti a fargli il profilo e loro pensano che gli leggi nel pensiero!-
Mark si mise a ridere.
-Ma non è vero!-
-Sì, hai presente
Jessica quella della duecentododici? L’altro giorno è venuta da me spaventata perché
pensava che tu potevi leggerle nel pensiero, aveva paura che scoprissi che fa
la pipì al letto-
-Non ho bisogno di
essere un profiler per capire certe cose, basta annusare il suo letto- Quinn
guardò il fratello sconcertata.
-Perché dovresti
annusargli il letto scusa?- Lui fece spallucce, certo come se fosse una cosa
normale.
Riprese a camminare e
arrivò alla signora che stava aspettando in sala d’aspetto, si fermò di fronte
a lei e Mark affiancò la sorella, come se fosse un dottore anche se tutto
poteva sembrare tranne che dottore.
-Signora Roberts,
abbiamo tentato di rimuovere tutto il tumore ma non ce l’abbiamo fatta
purtroppo- Disse Quinn con voce davvero desolata.
-Abbiamo fatto il
possibile- Si intromise Mark scuotendo la testa, la signora alzò la testa di
colpo.
-Mio marito è morto?-
Quinn lanciò un’occhiata inteneritrice al fratello con tanto di gomitata tra le
costole.
-Oh no...no, suo marito
ha perso la sensibilità alle gambe, dovrà usare la sedia a rotelle, ma è vivo-
Si affrettò a rispondere Quinn.
-Ah...oh mio Dio...- La
signora si portò una mano alla bocca scuotendola shoccata.
-Se vuole andarlo a
vedere, ora è sveglio- La signora annuì e si incamminò lungo il corridoio che
portava alle stanze dei pazienti.
-Mark! Che diavolo
fai?- Domandò arrabbiata Quinn voltandosi verso il fratello che ridacchiava.
-Posso andare in pediatria?-
Chiese di rimando Mark, Quinn sbuffò.
-Argh! Bene, vattene in
pediatria!- Sbottò cacciandolo via tra le risate di Mark.
-Sei tu Quinn?- Sentì
una voce alle sue spalle, una voce per niente rassicurante, anzi...
Si voltò e con sommo
stupore si trovò davanti Renee con gli occhi gonfi e rossi di pianto.
-Sì, tu sei Renee no?-
Quella annuì senza abbandonare l’espressione gelida che aveva in volto.
-Dobbiamo parlare-
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Song by NOFX (My Vagina)
Sì beh non fate caso alla canzone :D Allora scusate se non
aggiorno spesso ma ho poca ispirazione in questo periodo comunque
eccomi qui finalmente, spero che il prossimo sia il più presto
possibile, ad ogni modo...per rispondere alle vostre domande, non
faccio ancora Medicina...ma la farò presto, l'anno prossimo ho
intenzione di iscrivermi e fare l'esame di ammissione speriamo bene,
tutte le informazioni che ho sono perchè guardo molto Grey's
Anatomy e Dr. House e Scrubs...insomma tutti i Medical Drama possibili
al mondo li guardo tutti :D Poi anche perchè mi interesso molto
di questi argomenti quindi mi informo spesso, alcune informazione
sull'operazione di Slash l'ho prese dal suo libro...comunque sono
contenta che vi sia piaciuto il capitolo, grazie dei commenti *-* Li ho
molto apprezzati e grazie tante che mi seguite sempre, grazie davvero
tante!! Con Renee ancora non è finita ma non ci sarà
ancora per molto, non vi so dire quanti capitoli mancano alla
fine...non pochi sicuramente, ho ancora molto da dire sulle sorti dei
nostri eroi e ci saranno degli inaspettati ritorni per i nostri
protagonisti, vedremo..alla prossima Guns' Girls! Grazie ancora!