“Esprimi un desiderio
Hermione.”
Desidero … desidero … desidero non dover desiderare più
niente.
Aveva affrontato già altre volte quella notte. Era sempre
stato tutto tranquillo,tutto al suo posto. Notte magica si,ma fino ad un certo
punto!
Eppure quella notte non era proprio come le altre. C’era
attesa,c’era aspettativa,c’era speranza,c’era timore. C’era qualcosa che un
anno prima non c’era. C’era quella sensazione nuova alla bocca dello stomaco
che la prendeva ogni volta che lo incrociava; c’era quel bruciore agli angoli
degli occhi che la costringeva a fuggire via ogni qualvolta lui le dimostrava
quanto fossero solo amici;c’era quella voglia smisurata di intrecciare le dita
tra quei capelli fulvi e sempre spettinati; c’era quel desiderio dilaniante di
averlo con sé,sempre,ovunque,per sempre. Il desiderio di averlo solo per
lei,che fosse solo suo. C’era lui. C’era quel sentimento che
incondizionatamente provava per lui. Quel sentimento di dimensioni spropositate
che era penetrato in lei,facendole perdere il
controllo,condizionandola,indebolendola e fortificandola,quel sentimento
irrefrenabile,irremovibile,irreversibile. C’era,ed era quel tassello che non
andava a posto e non poteva rendere quella notte magica e perfetta come lo era
sempre stata. Ed ora lei era lì,sola,a fissare il cielo,trattenendo con forza
le lacrime,pensando a lui che anche quella sera aveva trovato il modo di farla
arrabbiare,di farla scappare via da tutti alla ricerca di un posto tranquillo
per calmarsi e convincersi che lui era solo Ron,il solito
imbranato,spensierato,pasticcione Ron,il vecchio amico Ron. Ed è così che
sarebbe sempre stato. Un amico.
-Hermione …- tuffo al cuore. Eccolo. Proprio
lui.
-Ciao- la voce che tremava.
-Ti ho trovata..-
Silenzio. La stava cercando. Le lacrime che premevano per
uscire dagli occhi di lei.
-Hermione senti…io non sono molto bravo con le
parole…e neanche con i fatti…beh,in realtà non sono bravo in niente. Quella
brava sei tu,forse potresti insegnarmi ad essere bravo Hermione,potresti
insegnarmi ad essere bravo come te,a fare qualcosa di buono della mia
vita,qualcosa di buono con te Hermione. Potresti insegnarmi a fare qualcosa di
buono della mia vita con te. Insieme…-
Silenzio.
Due cuori battevano troppo forti per non poter essere
sentiti dai rispettivi proprietari. Due ragazzi erano ancora troppo lontani per
poter ascoltare il tormento e l’aspettativa del vicino.
Un passo.
Un altro.
Due paia di occhi puntavano ora verso il cielo.
Gli occhi di lei,color dell’oro fuso,che cercavano di
ricacciare quelle lacrime calde all’interno. Occhi speranzosi,occhi
attenti,occhi che avevano memorizzato ogni parola detta ed ora cercavano di
udire anche quelle non dette,quelle celate e al sicuro in fondo al cuore. Occhi
che aspettavano un segno. Occhi innamorati.
Gli occhi di lui,color del cielo più limpido. Occhi
attenti,occhi increduli,occhi pieni di speranza,occhi timorosi. Occhi che
avevano tanto da dire ma che per paura erano silenziosi,occhi che conservavano
quelle parole in un posto sicuro,un posto fuori dalla vista di tutti,un posto
nel quale sicuramente lei sarebbe potuta tranquillamente arrivare. Occhi
innamorati.
Una stella cadente,brillante,luminosa,attraversò il
cielo. Un attimo,ma abbastanza da essere vista.
-Hai espresso un desiderio Hermione?-
chiese lui
-Si- sospirò lei. Due ragazzi troppo vicini
adesso da poter udire due cuori che battevano all’unisono cantando la stessa
melodia.
-E si è avverato?- continuò lui. La prese
per mano. Una mano strinse l’altra. Le dita si unirono,si accolsero,si
intrecciarono dopo tanto che si cercavano.
Un sorriso illuminò il volto di due ragazzi.
-Proprio ora!- rispose lei.