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Autore: ArinMiriamKane    25/09/2010    2 recensioni
La trama. Ehhhh, bella domanda! Mettiamola così: cosa succederebbe se un giorno a Camelot alle porte di Gaius si presentasse una ragazza con un ciondolo un pò sospetto?
Genere: Fantasy, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gaius, Merlino, Nuovo personaggio, Principe Artù, Uther
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nessuna stagione
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Questa storiella mi è venuta in mente in un momento strano. Ero in bagno e stavo leggendo (ehhhh si, io leggo anche mentre sono in bagno xD) e soprattutto stavo leggendo un libro che non c'entra assolutamente niente con Merlin. Diciamo che la mia mente ha cominciato a divagare quando nella pagina del libro è comparsa la frase "una storia d'amore". Ed... E' venuto fuori questo xD Leggete e recensite, please!!!!

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Quando arrivai a Camelot era quasi sera.
Nonostante la tarda ora, c'era ancora molta gente per la strada.
Bancarelle, gente che correva per affrettarsi a tornare a casa, ragazzini che bighellonavano...
Camelot era ancora attiva.
Avevo un mantello nero addosso, ma il viso era scoperto, in modo che i miei capelli rossi mi ricadessero liberi intorno al viso.
Sulle spalle, portavo una sacca bianca contenenti i miei oggetti personali.
Qualche bambino mi passò di fianco, correndo allegro.
Una di essi, credo la più piccola, perse la bambola che aveva in mano mentre correva. La raccolsi, restituendogliela.
"Ecco la tua bambola, piccola." dissi. Lei posò i suoi grandi occhi castani nei miei, azzurri, e mi guardò in maniera quasi inquietante.
"Grazie." disse poi, prendendo la bambola e tornando a correre con gli altri bambini.
Quel contatto mi lasciò alquanto scossa, tanto che quasi rischiai di sbattere contro un ragazzo che soffocava dietro a quattro casse tenute in precario equilibrio. Lui riuscì a mantenere l'equilibro, ancora non ho capito come.
"Scusami!" esclamai, prendendo le due casse più in alto che stavano per cadere.
"Oh, non preoccuparti. Di solito sono alquanto distratto." mi rispose, cordiale.
"Beh, penso che chiunque abbia così tante casse da portare possa rischiare di essere distratto." gli risposi, sorridendo. "Comunque, ti aiuto. Dove devi portarle?" lui sembrò sollevato.
"Al castello." rispose, sorridendo. "Grazie. Comunque, sono Merlino."
"Annabeth." mi presentai, allegra. Lui mi guardò, incuriosito.
"Come mai sei... venuta a Camelot?" domandò. Io inciampai in un secchio che era posato lì per terra, ma riuscii a mantenere l'equilibrio, e soprattutto a non far cadere le casse.
"Cerco Gaius. Mia madre mi ha detto di venire qui, se volevo trovarlo." risposi. Merlino mi guardò, incuriosito.
"Beh, posso portartici io. Abito con lui."
"Sul serio?" domandai. Che colpo di fortuna!
"Certo" rispose. "Diciamo che sono... Il suo allievo. Abitiamo lì." eravamo arrivati al cortile del castello, e Merlino mi stava indicando un ingresso davanti a noi.
Attraversammo il cortile, affollato da gente al lavoro, piuttosto velocemente, e arrivammo all'alloggio del medico di corte.
Era un luogo piuttosto piccolo, ma riempito di libri, bottigliette e ingredienti.
"Gaius!" chiamò Merlino, posando le casse su un tavolo e prendendo anche le mie. "Abbiamo visite!"
Il viso di Gaius spuntò da un'anticamera proprio davanti a noi. Era come lo aveva descritto mia madre: i capelli bianchi, gli occhi scuri e lo sguardo severo ma gentile, di chi ha visto tutto.
Si avvicinò, squadrandomi.
"Lei è Annabeth, ha detto che è venuta per cercarvi." disse Merlino. Io feci un lieve inchino, sorridendo.
"E' un piacere conoscervi, Gaius." dissi. Lui mi squadrò ancora per qualche secondo, poi parlò.
"E' un piacere anche per me. Cosa ti porta a Camelot e, soprattutto, alla mia dimora?"
"Mi manda mia madre." risposi, pescando dalla mia sacca un piccolo fazzoletto. "Mia madre mi ha detto di farvelo vedere." scoprii il ciondolo che era nascosto all'interno, a forma di drago.
Vidi gli occhi di Gaius e quelli di Merlino sgranarsi, sorpresi, mentre il medico prendeva in mano il ciondolo e lo osservava.
"Come si chiama tua madre?" domandò, spostando di nuovo lo sguardo su di me.
"Si chiamava Melania." risposi, mentre Merlino spostava lo sguardo da me a Gaius.
"Chiamava?" mi chiese nuovamente Gaius, accigliato. Io annuii.
"Si. E' morta più o meno un mese fa. Mi ha detto di cercarvi e di mostrarvi quel ciondolo." Gaius si avvicinò a me, riconsegnandomi il ciondolo.
"Chi è tuo padre?" domandò. Alzai le spalle, scuotendo la testa.
"Non lo so. Non l'ho mai conosciuto. Sono cresciuta con mia madre." risposi, rimettendo il ciondolo nella mia sacca.
Lui annuii per qualche momento, poi mi indicò l'anticamera da cui era arrivato.
"Potrai stare lì. Purtroppo la mia dimora è piccola. Se non ti da fastidio, dividerai la stanza con Merlino."
Io annuii. "Nessun problema, mastro Gaius."


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