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Autore: Waltdisneydreams    26/09/2010    1 recensioni
Nessie è malata e la sua vita dipenderà dal suo fidanzato, Jacob.
Quest'ultimo intraprenderà un viaggio per salvare la vita della sua amata.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo 2

 

Alla fine il dolore si fece sempre più forte e non riuscii a trattenere le urla. Mi sforzavo di non gridare per non far preoccupare la mia famiglia, ma non ci riuscivo.

«Nessie amore dov’è che ti fa male?», mi chiese papà preoccupato. Il dolore non era solo più alla pancia.

«Tutto», riuscii a bisbigliare.

«Nessie tesoro, non ti preoccupare. Ci pensiamo noi. Tu starai bene, è  una promessa», mi sussurrò mamma all’orecchio. Ma nella sua voce intuivo la paura e la preoccupazione. Nessuno di loro sapeva cosa mi stava accadendo.

All’improvviso il dolore si attenuò. Pian piano scomparve del tutto. Presi un bel respiro e parlai.

«È passato», annunciai e si tranquillizzarono, ma non abbastanza.

«Jake?», lo chiamai. Lui era davanti a me impietrito dalla preoccupazione. Non vi muoveva. D’un tratto mi abbracciò forte e io ricambiai l’abbraccio.

«Sicura di stare bene principessa? Niente dolore? Ne sei sicura?».

«Si, ne sono sicura, stai tranquillo» dissi e lo abbracciai forte a me.

«Si è passata», disse zio Jazz che poteva sentire le mie emozioni. Al suono di quelle parole tutti si tranquillizzarono.

«Piccola mia», dissero all’unisono mia madre e mio padre e mi abbracciarono.

«Ma cosa è successo?», chiese nonno Carlisle.

«Nonno qualunque cosa fosse è passata, state tranquilli», mentre dicevo questo, guardai tutti i presenti negli occhi. Il mio sguardo si soffermò su nonno Charlie, ancora sconvolto. 

«Nonno, non è successo niente. È solo un altro dei misteri del nostro mondo, ma sto bene», gli dissi. Annuì e mi sorrise.

«Se non sbaglio Jake, io stavo ballando con te!» e detto questo lo presi per la mano e lui si lasciò trascinare in giardino. Per il resto della serata, ballai con tutti quanti, ma non mi piacque affatto. Erano ancora preoccupati, quando io avevo detto loro che stavo bene. Non si erano goduti la serata.  

Verso le 22,00 tornai a casa, insieme a mamma, papà e Jake. Ormai i miei genitori si erano abituati al fatto che non si allontanava mai da me.

«Buonanotte mamma, papà» dissi, poi mi avvicinai a Jake.

«Buonanotte Jake», lui si abbassò ed io mi misi in punta di piedi e lo baciai sulla guancia.

«’Notte principessa».

Andai in camera e accesi il notebook che mi aveva regalato papà per il compleanno. Digitai su google: vampiri mezzosangue. Mi comparvero molti titoli, ma quello che mi attirava di più era: vampiri mezzosangue demoni o angeli?  

«Non molti credono nell’esistenza dei vampiri, ma c’è chi afferma di sì, che i vampiri esistono. C’è chi afferma  addirittura che esistono i vampiri mezzosangue, cioè creature metà vampiri e metà umani. Qui sorge la domanda, sono buoni o cattivi?», continuai a leggere, quella parte non mi interessava. Lessi tutta la pagina, ma non trovai niente d’interessante.

Cercai in altri siti, ma nessuno parlava di malattie dei vampiri  mezzosangue. Spesi il computer. Erano successe talmente tante cose quella sera che i miei occhi non riuscivano a rimanere aperti.

Nel pieno della notte mi svegliai. Una piccola fitta mi venne in pancia. Uscii da camera mia in silenzio, cercando di fare meno rumore possibile. Per fortuna i miei erano in camera da letto. Finalmente, senza che nessuno mi scoprisse, riuscii ad uscire di casa.

«Nessie», qualcuno mi chiamò e mi spaventai a morte.

«Jake? Ma che ci fai qui?».

«La domanda giusta è: perché tu non sei nel tuo letto a dormire?».

«Avevo bisogno di una boccata d’aria», gli mentii. Non amavo mentirgli, ma se gli avessi detto la verità si sarebbe di certo preoccupato e non era il caso; era stata solo una piccola fitta e per di più mi era già passata.

«Ora vuoi rispondere tu?».

«I tuoi genitori sono da tuo nonno e mi hanno chiesto di rimanere per controllarti, ma tanto sarei rimasto comunque», disse e accennò un sorriso ed io sorrisi a mia volta.

«Aia, Jake!», mi ritrovai ad urlare per la seconda volta in un giorno. 

  
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