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Autore: Waltdisneydreams    25/09/2010    1 recensioni
Nessie è malata e la sua vita dipenderà dal suo fidanzato, Jacob.
Quest'ultimo intraprenderà un viaggio per salvare la vita della sua amata.
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Il salvataggio di Renesmee

Capitolo 1
Raccontato da Renesmee

Era il mio sesto compleanno, mancava solo un anno e avrei raggiunto la maturità. Ieri zia Alice aveva passato l’intero pomeriggio a decorare il giardino per la mia festa, ovviamente in modo molto esagerato, ma prima di mettersi all’opera, mi aveva portato a comprare un vestito e, mi aveva anche detto che nel gusto del vestire avevo preso tutto da mia madre. Mi ero appena svegliata, oggi avrei finalmente visto i preparativi di zia Alice. Avevo dormito a casa di nonno Carlisle e di nonna Esme. Stavo scendendo le scale quando trovai davanti a me il mio Jacob a braccia aperte ad aspettarmi. Corsi fra le sue braccia e lo strinsi forte a me. 
«Buongiorno mia principessa», mi disse baciandomi sulla fronte.
«Buongiorno», dissi raggiante. Sicuramente la mia parte umana aveva fatto sì che le mie guancie diventassero rosse. Era già passata una settimana da quando mi aveva spiegato che tra me e lui ci fosse l’imprinting, era passata una settimana da quando ci eravamo fidanzati, ma a me sembrava che fosse solo ieri. Forse sembrava strano che una “bambina” di sei anni fosse già fidanzata, ma che c’era di normale in me?! Sentii la porta che si apriva e poi l’odore della scia dei miei genitori.
Mio padre apparve sulla soglia della porta del salotto ed io corsi ad abbracciarlo.
«Papàààààà!!!!».
«Amore!» e detto questo mi prese in braccio. Lo strinsi forte a me e lo sentì sussurrare al mio orecchio: «Ma è mai possibile che ogni volta che vi vedo siete sempre abbracciati? Lo sai che sono geloso!».
«Oh, papà lo sai che io ti voglio tanto, tanto bene», gli sussurrai.
In quell’istante entrò mamma.
«Mammaaaaa!!!», la abbracciai.
«Buongiorno tesoro!», mi salutò lei.
«Bells, Edward», salutò Jacob.
«Ciao Jake», risposero all’unisono.
«Andiamo a cacciare? Stasera ci aspetta una festa stupenda e verrà anche nonno Charlie!», mi disse mamma. Ormai nonno Charlie e nonna Renee sapeva dell’esistenza del mondo dei vampiri e dei licantropi e sapevano chi ero io, ma a loro non importava, per loro qualunque cosa fossi ero sempre la loro nipotina. I miei genitori mi avevano raccontato tutta la loro storia fin dal primo giorno che si sono incontrati e mi hanno raccontato dei Volturi. Perciò sono un po’ preoccupata per Charlie e Renee, ma se vogliono venire a farci visita zia Alice lo vedrà e noi nasconderemo nonno e nonna.
«E nonna Renee??», chiesi.
«Lei viene a trovarci domani, mi dispiace ma non fa in tempo per la festa». «Non fa niente, l’importante è che venga. Allora andiamo a caccia?».
«Certo», rispose papà. Mi girai dietro.
«Jake tu non vieni?».
«No, piccola. Devo andare da Sam, ma al tuo ritorno sarò qui. Promesso».
La promessa mi fece sorridere, ma se pensavo al fatto che durante tutto il tempo della caccia lui non sarebbe stato con me mi metteva tristezza, anche se sapere che al mio ritorno lui sarebbe stato qui ad aspettarmi mi faceva rallegrare.
Annui con la testa e uscii di casa con i miei.
Al nostro ritorno erano tutti a casa.
«Zio Jazz, zia Alice, zia Rose, zio Emmet, nonno Carlisle, nonna Eme», li salutai abbracciando ognuno. 
«Tesoro dopo ti accompagno a cambiarti mentre tua zia Alice finisce di sistemare le ultime cosa», mi disse zia Rose.
«Va bene. Zio Emmet dopo vuoi a rivincita a braccio di ferro?», gli chiesi ironica.
«Cara nipotina, dovresti sapere che ti ho fatto vincere», disse con un sorriso.
«Certo zio», risi.
«Zio Jazz continuiamo l’addestramento dopo?», chiesi supplicante.
Mi piaceva molto allenarmi con zio Jazz, ero sempre allegra in sua presenza e poi era gentile e spiritoso.
«Mi dispiace fare la guasta feste, ma ieri ho passato l’intero pomeriggio ad addobbare il giardino e se fate allenamento, sfasciate tutto quanto», si intromise zia Alice.
«Mi dispiace Nessie, il comandante ha parlato. Domani, prometto!», mi disse con un sorriso zio Jazz ed io gli risposi con un sorriso. Poi mi accorsi che nella camera mancava una persona fondamentale per me.
«Qualcuno ha visto Jake?», chiesi preoccupata.
«No, da quando sei andata a caccia, non è tornato», rispose nonno Carlisle. «Grazie», dissi e andai nella vecchia camera di papà per sentire un po’ di musica misi la mia canzone preferita – Debussy: Claire de lune – mi stesi sul divanetto e il sonno mi travolse. Il vento mi soffio in faccia e sentii l’odore di Jake. Aprii gli occhi all’istante e scesi le scale più veloce che potevo. 
«Jake, Jake, Jake», urlai, gli saltai in braccio e lo strinsi forte.
«Non sei più venuto mi hai fatto preoccupare», gli sussurrai.
«Lo so mi dispiace piccola, ma l’assemblea con Sam è durata più del previsto, ma non potevo mica mancare alla festa della mia principessa».
Lo strinsi più forte.
«Mamma e papà dove sono?», chiesi vedendo che la stanza era vuota.
«Sono andati a prendere i tuoi regali a casa vostra».
«Ma che ore sono?».
«Le 19.10».
«Wow è così tardi, mi devo cambiare. Ma dov’è zia Rose?». La cercai con lo sguardo.
«È in giardino ad aiutare Alice».
«La puoi andare a chiamare? Io non posso uscire fuori in giardino, ordini di zia Alice».
«Si certo. Però prima mi devi promettere una cosa», disse e il tono che usò mi spaventò.
«Sam mi ha detto che il sangue degli animali è avvelenato. Hanno preso il veleno bevendo dall’acqua del fiume. Visto che tu sei per metà umana potrebbero avere alcuni effetti su di te. Quindi attenta a quello che cacci ok?».
«Ok», li risposi.
Jake uscii a chiamare zia Rose e dopo pochi minuti tornò con lei.
«Andiamo a cambiarci?», chiese zia Rose. Annuii. 
Indossai il vestito di seta rosso che mi aveva comprato zia Alice. Scesi le scale e tutte le persone a cui tenevo erano in giardino ad aspettarmi, avrei voluto che fosse venuta anche nonna Renee.
Uscii dalla casa e tutti gli occhi furono puntai su di me, mi sentivo davvero in imbarazzo. Abbracciai ognuno di loro, ma un po’ di più a nonno Charlie perché era da due giorni che non lo vedevo.
Poi il mio sguardo si soffermò sulle decorazioni: luci e nastri da per tutto e fiori sparsi qua e là che profumavano tantissimo.
«Zia Alice è bellissimo, grazie», le dissi e le mi rispose con un sorriso.
Aprii i miei regali e poi passammo alla torta.
«Ricorda di esprimere un desiderio prima di spegnere le candeline», disse nonna Esme.
«Io non desidero niente ho già tutto». 
Era una torta piccola perché la maggior parte della mia famiglia non mangiava. 
«Mi concedi questo ballo?», mi chiese papà porgendomi la mano.
«Certo», gli risposi e ballai con lui. Salii su i suoi piedi e ballammo il walzer. Dopo qualche minuto, Jake prese il posto di mio padre, e quest’ultimo andò a danzare con mia madre.
D’un tratto si sentì il rumore di un piatto che si rompe per terra e tutti gi girammo a guardare zia Alice. Papà, le corse accanto insieme a mamma, facendoci cenno di continuare a ballare.
E quando dovrebbe succedere? Ma sei sicura? Sussurravano i miei genitori ad Alice.
«Jake, secondo te zia cosa ha visto di così allarmante?», chiesi preoccupata.
«Non lo so piccola», disse.
«Aia, Jake aiutami!», urlai senza rendermene conto.
Un dolore improvviso mi assalì. Mi faceva un male tremendo la pancia e non mi sentivo più le gambe e crollai a terra.
«Nessie!», urlarono tutti i presenti.
Jake mi prese in braccio e mi stese sul divano in salotto. Cercavo di trattenere le urla per non far spaventare gli altri, ma il dolore diventava sempre più forte ed intendo, non sapevo per quanto altro tempo sarei riuscita a trattenere le urla.

  
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