Una palla da basket [200 parole ~ Doppia
drabble]
Non l’aveva mai capito il
basket Tetsuo, il basket.
Però aveva visto Mitsui
venirne consumato – poco a poco – come un cerino
gettato
nel vento.
Ce lo aveva dentro, quel dannato
basket, a bruciargli quegli occhi così
scuri da spaventare persino lui, alle volte.
Aveva visto, nonostante tutto, il suo
piede esitare sul parquet immacolato e
la mano tremare contro quella palla sfigurata dalla sua rabbia.
No, non lo capiva il basket.
Però capiva gli sguardi
carichi d’odio di quei ragazzi, i muscoli tesi
dalla voglia di colpire, il desiderio di difendere quel sogno
così potente da rischiare
persino di perderlo, piuttosto che vederlo sfiorire per mano
d’altri.
E capì Mitsui quando parlo
con la voce rotta dal pianto, alla fine.
«Voglio giocare a
basket».
Gli avevano detto che quelle parole
risaltarono nella palestra silenziosa
come un urlo, strappate fuori dallo sguardo paziente di un solo uomo.
A ripensarci, Tetsuo sorrise: Mitsui
apparteneva a quel Mondo che non
capiva, ma che doveva essere forte
abbastanza da trascinarsi dentro uno come lui.
Forse poteva comprenderlo un
po’, quel basket, attraverso i cambiamenti
impercettibili di quel corpo che conosceva così bene: occhi
brucianti, quella
volta di vita, che incrociavano una palla da basket.
{19.09.10}
N/A
Come promesso,
eccovene due.
Di Tetsuo se ne
potrebbe parlare all’infinito, ma mi
limito a dire che un personaggi penso fondamentale per Mitsui e -
soprattutto –
per la sua salvezza dalla strada.
Per
carità, Tetsuo lo ha assecondato, eppure creod che
anche grazie a lui Mitsui ha ripreso col basket così
repentinamente e dando un
taglio per così dire netto con tutto il resto.
Questa
l’ho sentita molto e l’ho amata, spero che si
veda.
Ripeto che queste
note autore sono frutto della fretta
(gioco di parole ohoh ù_ù), giuro che poi sistemo!
Per ora vi saluto,
grazie per tutto!