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Autore: Pancake_    27/09/2010    1 recensioni
Vi chiederete perchè non sapete nulla di me[..] Vi racconterò il pezzo della storia che non conoscete; il mio.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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diner

Beccati.

Parte II




Prendemmo l'ascensore, e andammo nel sottoterra, dove si trova il garage del condominio, solo macchinazze, entrammo nella Cadillac Escalade di Tom, guidava lui, Bill davanti e io dietro, poco prima di uscire dal garage, mentre si metteva la cintura di sicurezza, Bill si girò verso di me.


<< Abbassati... >>


I vetri della macchina erano tutti scuri, tranne quello del parabrezza, allora mi abbassai, nello spazio tra il sedile di Tom e quello posteriore, fino a che Tom accelerò e Bill mi disse di tirami su.


<< Chi erano? >> chiesi.

<< Fotografi e fans... Sono delle francesi che ci seguono ovunque, ci hanno persino mandato una lettera... >> disse Bill.

<< Bill, non sono fans, sono matte... Fans sono quelle che vanno ai concerti, alle nostre apparizioni in televisione... Queste sono delle psicopatiche che ci seguono da settimane.. >> ribatté Tom.

<< Non essere così estremo... >> disse Bill.

<< Estremo, io? Non mi sembra una cosa che capiti a tante persone avere della gente che li perseguita... >> disse Tom.

<< Importante è che non ci fanno niente.. >> dissi.

<< Infatti, abbiamo delle guardie del corpo ventiquattro ore al giorno apposta.. >> disse Bill.

<< Speriamo che queste matte non vadano dai nostri genitori... >> aggiunse Tom.

<< Ma figurati, e cosa mai potrebbero farli? >> disse Bill.


Mi appoggiai al mio sedile, presi il cellulare; un messaggio ricevuto, era Georg.


<< Salve campionessa, posso disturbarla? >>

<< Certo bassista, disturbami pure... >>

<< Che piani hai per stasera? >>

<< Vado a cena con Bill e Tom, in un ristorante , in centro.. Tu invece che fai? >>

<< Dove andate a cena? Dei miei amici stanno facendo una festa a Hannover... >>


<< Dove andiamo a cena? >> chiesi.

<< Stai messaggiando con il tuo ragazzetto? >> chiese Bill.

<< Smettila... >> commentai.

<< Dai, dove andiamo? >> continuai.

<< Georg! Georg! Georg! >> esclamava Bill, provocandomi.

<< IAmericano.. >> disse Tom.

<< Georg! Georg! >> continuava Bill.

<< Eh? Non ho capito … >>

<< Americano!! >> alzò la voce.

<< Mi piace questa canzone, alza il volume Tom; My name is ha, my name is ho, tic tic Slim Shady... >> Bill iniziò a cantare.


<< “Americano”, almeno così ha detto Tom... Domani sei a Loitsche? >>

<< Ah, andate da Steaks.. Buonissimo... No, torno domenica... Quanto tempo pensi di rimanere? >>

<< Stiamo tutti quattro fino a lunedì, poi devo tornare a Berlino, ho gli allenamenti per le semi... Tu? >>

<< Io ci vado solo perché ci vai tu... Forse passo qualche giorno pure io a Berlino =) >>

<< Dai... Così partiamo insieme!! I miei stanno ancora qualche giorno a Loitsche... I ragazzi non so cosa fanno... >>

<< Bellissimo, ci facciamo Loitsche-Berlino in macchina.... Non vedo l'ora, ci divertiremo tantissimo... Secondo me se ne tornano ad Amburgo... >>

<< Ah non lo so, può darsi che rimangono, può darsi che vanno a Berlino... >>


<< Associale, metti via il cellulare, siamo arrivati... >> disse Tom.

<< Un'attimo... >> risposi.

<< Salutami Ge... Ge... >> scherzò Bill.


<< Siamo arrivati, devo andare... Ci sentiamo dopo, buona festa=) >>

<< Buona notte per dopo, principessa... (K) >>


Scesi dalla macchina, e mi diressi insieme ai miei fratelli, all'entrata del ristorante, dietro di noi, Tram e Juri, le guardie del corpo.


Entrati, un gentile cameriere, ci portò verso una zona più riservata del ristorante, era molto carino, muri scuri, luci soffuse, sedie e tavoli in legno scuro; la zona dove stavamo noi, era una sorta di zona vip, c'erano quattro tavoli, e le sedie erano di quei divanetti angolari, in pelle

Ordinammo delle bistecche “New York” ovvero, dei bistecconi ben cotti enormi, con mezzo chilo di patatine fritte, Bill, non sazio, ha ordinato anche un'insalata “Kentucky”, ovvero un'insalata con chicchi di mais fritti e tanta paprika, una Pepsi Lemon per me, e due Radler per loro.


Durante la cena, parlammo tanto, e tra una cosa e l'altra, iniziammo a parlare del giorno in cui abbiamo visto per la prima volta un video loro in televisione;


Flashback

Malta; Agosto 2005.




Dopo avere lavorato sul primo album, i ragazzi si sono concessi delle vacanze con le loro famiglie; Gustav andò in campeggio con la sua famiglia nella Foresta Nera, Georg da qualche parte in Spagna a fare baldoria selvaggia con i suoi amici; Bill e Tom invece, sono a Malta, con me e Federica.


Abbiamo preso il treno da Hannover a Milano, dove abbiamo incontrato con Fede, e poi insieme, abbiamo preso l'aereo da Milano a Malta.


Alloggiammo in una casetta vicino alla spiaggia, disposta su due piani; al piano di sotto, un salottino con cucina, al piano di sopra invece il bagno e una camera da letto, con due letti singoli e un divano letto matrimoniale, che io dividevo con Fede.. Sembrava un incubo, dividere il bagno con tre persone, prima di uscire la sera, passavamo più tempo a litigare per il bagno che ad usarlo, alla fine si risolveva che Tom, si faceva cinquanta metri a piedi per usare i bagni dell'ostello, io Fede e Bill invece,rimanevamo a discutere a colpi di lacca, eyeliner e piastra.


Dopo due settimane di sole, mare, serate nel centro storico a bere shot di vodka a settanta cinque centesimi ,mangiare enormi pizze a due euro, bere sangria sulla spiaggia e andare in discoteca tutte le sere, la nostra vacanza era arrivata quasi alla fine, mancavano tre giorni per il nostro rientro nella vita quotidiana.


Mi svegliai e andai al piano di sotto per mangiare qualcosa, Tom era ancora in coma, Fede pure, Bill invece era già di sotto.


<< Buongiorno.. >> disse sorridendo, esteso sul divano, guardando la televisione.

<< Ciao, hai già fatto colazione? >> chiesi mentre mi dirigevo verso il frigo.

<< No, aspettavo che si svegliasse qualcuno, pensavo che si sarebbe alzata Fede per prima... >> disse alzandosi per venire verso la cucina.

<< Ma va... Fede è in coma, posso saltarle sopra che lei non si sveglia. >> dissi mentre mettevo il latte e i cereali sul tavolo.


Bill sorrise, e in silenzio, si avvicinò al mobile della cucina, prese le tazze e i cucchiai e li mise sul tavolo, dopodiché, ci sedemmo.


<< Hai visto che tempaccio c'è fuori? >> disse.

<< No, piove? >> chiesi.

<< Magari fosse pioggia, c'è un cielo deprimente, grigio e un vento fortissimo, fuori si congela... >>

<< Ma sei uscito? >>

<< Sì, sono andato a farmi una passeggiata sul lungo mare, ma faceva un freddo cane... >>

<< Mi svegliavi, io venivo con te... >>


Bill sorrise.


<< Volevo proprio farmela da solo... Dovevo pensare un po'. >>

<< Su cosa? >>

<< A cosa ci aspetterà quando torneremo a casa fra due giorni. >>

<< Cosa mai dovrebbe aspettarci Bill, la nostre stesse vite di sempre, scuola con gente di merda e show con la band per te, scuola e campionato giovanile per me, e più disegni di vestiti per Fede... >>

<< Ren, non è così semplice... Un mese fa, io e i ragazzi abbiamo girato il video di Durch den Monsun in mezzo i campi... Per settembre abbiamo una serie di concerti e apparizioni in televisione.... >>

<< E ti lamenti pure? >>

<< Non mi sto lamentando... Ma è solo che.. E se non piace il video o la canzone? E se non solo a Magdeburgo la gente inizia ad attaccare rissa con noi e odiarci? Ti immagini se fa così tutta la Germania? >>

<< Ma non fare questi viaggi mentali, quelli sono tutti contadini ignoranti.. >>

<< Ren, non per dire... Ma in Germania, il sessanta percento della popolazione è formato di contadini del paesini del cavolo come Loitsche... >>

<< Ma chi se ne frega? Non ti deve fregare di questa cosa, tu devi suonare per chiunque voglia ascoltarti... E anche per chi non lo voglia... E che cavolo, sei un Kaulitz!! No one likes us, we don't care... >>

<< Hai ragione... >>


<< Buongiorno.. >> disse Fede sc

<< Giorno!! >> rispondemmo io e Bill.

<< Tom è ancora morto, possiamo fare colazione lo stesso vero? >> disse mentre si avvicinava al frigo.

<< Certo, prima di uscire ho fatto del tè... Poi ci sono ancora dei biscotti del pacco gigante che Ren ha preso settimana scorsa.... >> disse Bill.

<< Billy, fai le crepes? >> chiesi facendo gli occhi dolci.

<< Dai Ren, no … Per cena, te lo prometto, ora non mi va... >> rispose.

<< Vabè...>> risposi.


Fede prese la tazza e un tovagliolo pieno di biscotti e li posò sul tavolino davan

ti a noi, prese il telecomando e iniziò a smanettarci.


<< Mi ha detto una ragazza al bar, che se faccio la ricerca canali riesco a vedere VIVA TV... >>


Io e Bill ci guardammo straniti.


<< E chi se ne frega di televisione? Siamo a Malta... >>dissi.

<< Hai guardato fuori dalla finestra? >> rispose.

Non disse più nulla e continuò a smanettare con il telecomando.


<< Fede, ti si raffredda il tè.. >> disse Bill.

<< Sì, lo bevo subito.. >> rispose.


Fede fece un salto di gioia, era riuscita a trovare VIVA, si girò verso di noi, con un enorme sorriso e il pollice all'insù.


Buongiorno, io sono Gulcan, e passerò i prossimi sessanta minuti con voi, con Neues Sommer Hits, l'unica chart delle nuove hit tedesche di tutta l'estate, al ventesimo posto abbiamo un gruppo di ragazzini, molto carini che da un paio di settimane sta conquistando tutte le radio; Tokio Hotel, con Durch den Monsun. ”


In quel momento non capimmo molto bene cosa stesse accadendo, finché in televisione apparse la faccia di Bill con una maglietta blu, ci mettemmo ad urlare all'istante così forte da fare scendere Tom di corsa.


<< Che è successo? State bene?? >> diceva spaventato mentre faceva le scale di corsa.


<< Porca pu... >> rimase inebetito in vedere la sua faccia in televisione.


Ed è stato questo,il primo vero impatto che i miei fratelli hanno avuto con il loro sogno, niente più liceo che puzza di letame, o campagnoli che li prendono in giro per quelli che sono.


Quella sera, gasatissimi, andammo in centro, come tutte le sere a fare baldoria.


Il centro era pieno, era umido, tutto bagnato, dopo quel diluvio che dal mattino si è esteso a tutto il pomeriggio. Nonostante ciò, tutti i piccoli pub e localini vari avevano i loro tavoli fuori, dove tutti i ragazzi stavano raggrinziti dal freddo, indossavano tutte giacche leggere e felpe, si scaldavano con le pizze, i panini, le birre e i shot di vodka.


Arrivammo al Presidente, una bettola, che sapeva di fritto e birra, con muri verde bosco, tavoli in legno scuro e musica varia, dai Placebo e Alice Cooper a Linkin Park e Springsteen.


Ci sedevamo sempre al solito tavolo, nell'angolino a destra in fondo, prendevamo una pizza con doppia mozzarella, tre cuba libre, tre birre e circa tre o quattro shot a testa, per tamponare un po' l'alcol, verso fine serata ci prendevamo delle patatine, unte da scivolarti fra le dita, ma squisite.


Stavamo sempre per i fatti nostri, eravamo un gruppo piuttosto giovane, i ragazzi che erano a Malta erano tutti più grandi di noi, avranno avuto tra i diciotto e i venticinque anni, questo ci faceva sentire grandi, adulti, non capita a tutti i quindicenni di andare in vacanza, all'estero da soli.

Quando uscivamo dal pub, andavamo con gli altri ragazzi in piazza, c'era sempre qualcosa di bello, musica, casino, dj set, oppure ci si riuniva alla piazza centrale, dove ci sedevamo su scalini di chiese e monumenti vari.


Mentre eravamo seduti sugli scalini davanti ad una chiesa, ciascuno con una latina di red bull e una focaccia in mano parlavamo di quella “cosa” che era successa quel mattino.


<< Cazzo... Ma ci pensi?! Queste sono le nostre ultime vacanze anonime, le prossime saremo perseguiti da paparazzi e fan isteriche... >> disse Bill.

<< Forse tu, Tom e gli altri... Noi siamo soltanto una sorella e un'amica... >> risposi.

<< Soltanto una sorella e un'amica? Guarda che tu, sei LA sorella, inoltre sei fra le cinque promesse della pallavolo tedesca dei prossimi anni.. E tu, fra pochi anni sarai una stilista, famosissima, hai talento da vendere... >> disse Tom.

<< Grazie... >> rispondemmo io e Fede.


Tornammo a casa e andammo a dormire.


Il giorno dopo, il mattino presto, verso le nove, io, Bill e Fede ci mettemmo i costumi e andammo in spiaggia, la spiaggia era quasi vuota, tutti i ragazzi, dopo la serata a ubriacarsi si svegliano verso il mezzogiorno.


Mettemmo i nostri teli sui lettini, occhiali da sole, lettore mp3 e prendemmo sole.


Fine Flashback


Dopo la cena, Tom e Bill erano un po' brilli, ma questo non ha impedito Tom di guidare ancora per due isolati, verso il Poison, una discoteca super esclusiva dove vanno solo i ragazzi della “Amburgo Bene”, ovvero i fighetti della zona.


Entrati in questa disco, siamo stati in un privè, una saletta di tre metri per tre, scura con divani in pelle viola tende bianche , che con le luci sembravano di uno strano blu-violaceo, e alcol a fiumi.


Per i primi venti minuti, eravamo solo noi tre, e ci stavamo divertendo, ma poi è arrivato quel grandissimo guasta feste di Jost, insieme a un gruppo di otto ragazzi più o meno della nostra età, giustamente tutte le ragazze si sono buttate su quel cretino ubriaco di Tom, alcuni ragazzi ci hanno provato con me, spudoratamente!! Bill, parlava un po' con tutti ma senza dare retta a nessuno, ha parlato di più con Jost.


Ad un certo punto, Jost, ha tirato fuori il suo mostricciatolo giapponese, ovvero la sua Nikon, e ha iniziato a scattarci foto ; foto di Tom in mezzo le ragazze, di Bill parlando con una ragazza, di me che versavo vodka direttamente dalla bottiglia in bocca ad un ragazzo, ecc, ecc.


Verso le quatto meno venti, Bill venne da me, e mi sussurrò nell'orecchio.


<< Non ne posso più, andiamocene prima che prenda qualcuno a pugni... >>


Annuì con la testa, e andai verso Tom, che era mezzo svenuto sul divanetto, lo alzai, misi il suo braccio attorno al mio collo e mi diressi fuori dal privè, feci segno a Bill di seguirmi.


Mentre trascinavo Tom verso l'uscita di servizio dalla quale siamo entrati, una nostra guardia del corpo mi ha dato una mano, ha preso Tom e lo diresse verso la macchina, aprì le portiere, Juri, la guardia, lo lanciò nel sedile posteriore e chiuse la portiera.


Quando salii in macchina, Juri bussò sul finestrino.


<< Ce la fai a guidare?! >>

<< Sì, io non bevo... Sono la sorella sobria.. >>

<< Bene... Tira su il finestrino, e appena Bill sale, tu parti, capito?! >>

<< Signorsì... >> risposi.


Bill entrò in macchina un po' barcollante, appena pogiò il sedere partì in quarta.


Proseguimmo il tragitto verso casa in silenzio, Bill scarabocchiava sul finestrino appannato, Tom era in coma ed io ero stanchissima.


Arrivati in casa, io e Bill buttammo Tom nel suo letto e andammo a dormire anche noi.


Il “giorno dopo” ovvero, tre ore e mezza dopo, mi svegliai per prima, misi le mie pantofole leopardate, e andai in cucina a preparare la colazione e qualcosa da mangiare per il viaggio, Bill odia il cibo degli Autogrill.


Verso le nove e mezza, eravamo già tutti pronti, e Tom stava portando le valigie, mentre io e Bill aspettavamo che Heidi tornasse con Scotty.


Partimmo alle dieci da Amburgo, il traffico era quasi inesistente, ero sdraiata sul sedile della Escalade con la mia felpa come cuscino, dopo circa mezz'ora mi addormentai.


Mi svegliai sentendo tante voci, urla, Scotty che abbaiava e Bill e Tom agitatissimi, questo significava una sola cosa; eravamo arrivati a Loitsche, precisamente, davanti al cancello di casa.


Mi alzai solo quando vidi il grande cancello di legno chiudersi dietro la macchina che entrava. Scesi dalla macchina, presi le mie cose, e corsi in casa prima di tutti.


Una volta entrati, ci sedemmo in sala io e Bill a guardare un po' di tele, stava per iniziare uno dei nostri programmi di gossip preferito, Tom era in cucina a tartassare mamma mentre cucinava, e Dad, giocava con Scotty.


E adesso andiamo a una notizia fresca, fresca, riguardante i gemelli Kaulitz dell'ultimo weekend....Pare che i gemelli abbiano trascorso una serata in dolce compagnia, eccovi il servizio: ”


Io e Bill ci guardammo con dei sorrisini beffardi, era impossibile.



Bill e Tom Kaulitz hanno una ragazza in comune!! Dopo una passeggiata di mezz'ora con il cane dei ragazzi, la ragazza torna nell'appartamente dei gemelli, e aspetta il loro ritorno. Due ore e mezza più tardi, i tre vengono fotografati all'entrata di un famoso ristorante americano, dopocena, i ragazzi si dirigono verso la discoteca Poison, in centro, al ritorno della discoteca, a guidare la macchina di Tom Kaulitz (…) ”


Quando la notizia finì, io e Bill ci guardammo con gli occhi spalancati, non emettemmo nessuno suono, a bocca aperta, ci guardavamo a vicenda increduli di quello che avevamo visto e sentito.


Non solo hanno visto me, ma hanno anche insinuato che me la faccio con i miei fratelli?!




Bill prese il telefono immediatamente e chiamò Jost, camminando da una parte all'altra del salotto urlando, sbraitando e piangendo, io i limitai a rimanere seduta sul divano, impassibile, seguendolo con gli occhi.


Tom si sedette in parte a me, guardandomi con una faccia strana, cercando di capire cosa fosse successo, mi limitai ad abbracciarlo.


Bill concluse la telefonata, sbattendo il telefono contro il muro.


La sua espressione era molto particolare, tra arrabbiata e mortificata, era sicuramente dispiaciuto che le cose fossero venute a gala in quel modo, Tom, anche se nessuno gli avesse detto niente, al guardare me e Bill, capì subito la situazione.


  
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