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Autore: Dolce Fine90    27/09/2010    3 recensioni
Questa è la fan fiction con la quale ho partecipato alla mia prima gara di ff e che mi ha fatto ottenere il terzo posto!!!^^(EVVIVA!!XD) Ok, ok...xD Shade ripensa all'albero di arancio che fino a poco tempo prima, radioso, cresceva nel giardino del suo castello, ma che per forze maggiori e stato abbattuto senza pietà! Quell'albero aveva un valore affettivo immenso per lui... quale?? Leggete e lo scoprirete!^^
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se avessi saputo subito quanto forte era l'aroma dell'arancio d'estate, avrei esitato di meno a coglierne una cesta. Perché le arancie hanno sempre simboleggiato l'abbondante amore che provavo consciamente per te. E dire che quelle maledette arancie mia madre ne coltivava in ogni stagione e gia allora riuscì ad accorgermi, di quanto i suoi fiori ti assomigliassero, mia piccola Fine...



Shade stava seduto sull'erba, sotto l'albero madre al centro del giardino reale del suo regno, ed aveva lo sguardo rivolto al bellissimo panorama serale che lo circondava. La sua mente però non percepiva quell'aria fresca e pura che gli rinfrescava la pelle, ma era occupata da sfocati ricordi di un passato che probabilmente non sarebbe mai riuscito a rifiorire in futuro. Un passato che rimpiangeva giorno dopo giorno nella lunga fase della sua gioventù. Dieci anni passati a cercare di digerire quel vuoto incolmato nell'angolo più remoto della sua anima. Un vuoto impossibile da ridurre in polvere, impossibile da ricoprire con un qualche sentimento di felicità o di benessere. Avrebbe servito ad alleggerire quel profondo senso di colpa che lo tormentava. Ma Shade non ne aveva più la forza. Il vuoto e il rimpianto lo avevano sfinito. Non trovava più un senso per potersi rialzare e ricominciare da capo, sperando così di far tornare il sorriso alla sua piccola stella cremisi. Colei che quei dieci anni l'avevano tormentata peggio che a lui. Aveva versato più lacrime di quanto il suo stesso cuore le aveva consentito. E per cosa? Tutto per colpa di quell'albero troppo cresciuto. Dei suoi rami che ostruivano la vista alle belle vallate di sabbia del deserto, padre del leggendario Regno della Luna. Delle sue radici troppo robuste e sporgenti che avevano ondulato il prato del giardino fino a ridurlo in una sottospece di terreno disserrato. Tutta colpa dell'arancio preferito di Fine.
Da quando si erano conosciuti, all'età di cinque anni, Fine aveva amato quell'albero e i suoi fiori con tutta se stessa. Quei fiori di arancio che su Wonder sbocciavano in primavera e che per lei rappresentavano la vita e la speranza di un futuro roseo e sereno.
Anche Shade la pensava così. Nei fiori d'arancio però ci vedeva cose ben diverse da quelle che vedeva l'amica. Il fiore d'arancio per lui, era Fine! Bianco, candido, piccolo e indifeso. Ma anche profumato e attraente, come lei. Il fiore d'arancio che dava l'abbondante speranza e forza di vivere. Fine in poche parole. Con il suo carattere dolce ma frizzante all'unisono. Solo lei aveva dato a Shade tutta la felicità di cui aveva avuto bisogno per sopravvivere al dolore della perdita della sua figura paterna. Ma si accorgeva presto che la morte del padre lo avevano condannato solo a futili sofferenza facili da dimenticare. Sì, perché al suo fianco c'era lei, la principessa che porfumava di arance, che di fiori e frutti ne amava fino a scoppiare.
La primavera aveva simboleggiato l'inizio della sua breve ma colma gioventù, che poi crescieva e maturava, fino a che il caldo della torrida estata. Il piccolo fiorellino candido che crescie e diventa un frutto maturo, colmo e perfetto. L'arancia finale, tonda, colorata di un colore acceso e pure, sostanziosa al punto giusto per regalare a lui l'amore pieno e completo che cercava. Questa sarebbe diventata Fine, una figura che da piccola e fragile si trasformava in qualcosa di completo, perfetto in ogni aspetto e meritevole di amore. Sarebbe stato bello vederla maturare, diventare "l'abbondanza in persona" perché l'arancio simboleggiava ciò. Qualcosa di completo e abbondante.
Ma quale disgrazia lo avrebbe condannato a non poter assistere mai a questo evento tanto ardentemente atteso?! Quel giorno, quel maledettissimo giorno che aveva per sempre fermato la crescita del suo piccolo fiorellino bianco...
- Shade, sei ancora quì?- una figura alta, snella e con due bellissimi iridi cobalto apparve in piedi dietro a lui.
- Madre...buona sera!- il principe aveva ancora la testa impastata da mille pensieri.
- La cena è quasi pronta caro, e quì fuori la temperatura è sciesa di parecchi gradi! Se te ne starai quì senza nulla addosso prenderai freddo e ti ammalerai!
Moon Maria era una donna molto dolce che Shade stimava con l'anima. Daltronde era la sua creatrice, colei che lo aveva messo al mondo. Come poteva non amarla?
- Scusatemi madre, ma dovevo starmene un po' da solo...
- Com'è cresciuto...questo albero è diventato grande ormai! Lo sai chi ha avuto l'onore di piantarlo Shade?
La donna teneva la mano appoggiata al grande albero che faceva loro compagnia, ma chissà perche la sua presenza non dava peso a Shade.
- Si madre, il mio trisnonno vero? La donna rivolse gli occhi blu al figlio. Era commovente di come fosse capace di ricordarsi bene le storie che gli raccontava quando era ancora un bambino, ma era altrettanto strazziante la consapevolezza del triste pensiero di Shade che lo costringeva a non voltarsi per parlarle faccia a faccia.
- Ah Shade, non mi verrai a dire che stai ancora pensando a quello!- si sedette di fianco a lui, ma non era ancora stata notata dal figlio- so che ti fa male, ma sono passati dieci anni! E poi Fine si sarà già scordata di quella storia. Era soltanto un'albero Shade! Quelle parole provocarono al principe una ferita ancor più profonda nel suo cuore. Chiamare "albero" il ricordo più profondo che aveva del suo amore. Quella pianta che lo aveva accompagnato nella nascita del suo amore per Fine ed era stato testimone di mille abbracci e carinerie che si erano scambiati quei due anche se solo dei bambini.
- Madre, voi lo avete fatto tagliare con crudeltà e senza rimorso! Ed io non ho fatto nulla per impedirvelo! Quell'evento ha segnato me e Fine per sempre! Voi non vi rendete conto che non ho più il coraggio di guardare Fine negli occhi per non aver evitato l'evitabile?! Quella ragazza non potrò più avere l'occasione di veder spuntare altri fiori d'arancio in vita sua. Quei fiori che lei adorava tanto!
- Shade ti prego!- le parole del figlio ora facevano più male a lei che a Shade stesso. Quanto avrebbe voluto vedere il figlio sorridere, dimenticarsi di quell'albero e dei fiori che vi fiorivano sopra.
- Non vi perdonerò mai per questo... Shade si alzò dalla sua posizione ed abbandonò il posto, alle spalle della madre in lacrime, costretta a piangere per la perdita della fiducia del figlio più amato, del suo dolce raggio di luna. Ma Shade non la potè perdonare di quell'atto. Aver tagliato quell'albero che siboleggiava il suo più eterno amore per la principessa. Era simbolo di tutti i sogni e desideri di Fine, del suo sorriso, della sua crescita, di tutto. La ragazza ormai sembrava aver perso ogni voglia di vivere e con lei, anche il principe della Luna.


Salve gente, spero che questa parte vi sia piaciuta e che la prossima(e l'ultima) vi piacerà altrettanto!^^
Baci, mary

  
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