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Autore: Jerry93    27/09/2010    15 recensioni
Lunga è la via per la redenzione. Sofferenza, dubbi, odio. Gioia, certezze, amore. Hermione e Draco. You and Me.
"Lo Slytherin alzò un sopracciglio. Lei arrossì.
-Posso baciarti?-
Il sorriso che si aprì sulla sua bocca fu il più bello che Hermione avesse mai visto.
Gioioso, gentile, grato.
-Accomodati- le rispose, come ad invitarla ad entrare in una casa in cui, da tempo, aveva lasciato le sue valige.
Soddisfatto, solare, semplice.
Lei si alzò sulle punta dei piedi, così da poter essere alla sua altezza.
Dolce, desideroso, destabilizzato.
Cercò, improvvisamente spaesata, il contatto con le sue mani. Lui gliele fece trovare subito.
Le loro dita si intrecciarono in un nodo indissolubile.
Afrodisiaco, ansioso, attratto.
Hermione si sporse, instabile sul suo appoggio improvvisato.
Posò la sua bocca su quella di lui.
Indeciso, impressionato, innamorato."

[Chapter 12, Abstinence and Satisfy]
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'Becoming Us'
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Chapter seven, The Wolf

Riecheggiava il rumore dei suoi passi, infrangendosi poco dopo sulle fredde pareti di quel solitario corridoio.

Riecheggiava nel suo petto il palpito costante del suo cuore.

Riecheggiavano nella sua mente un’infinità di ricordi, troppo belli per essere dimenticati e troppo dolorosi per essere rivissuti.

Riecheggiava nella sua anima l’imperturbabile certezza di quella nuova forza.

Riecheggiava, in quel mondo sperduto, il coraggio di una ragazza.

Riecheggiava il suo nome nei desideri di Draco Malfoy.

Hermione Jean Granger.

 

Il suo viso stava lentamente riacquistando la sua usuale carnagione rosata, le sue labbra morbide si dispiegavano più spesso in un sorriso gentile e i suoi capelli ribelli incorniciavano dolcemente il suo volto ancora troppo magro.

Sembrava aver superato tutto ciò che le era successo. Sembrava essere ritornata la solita Hermione. Bugiarda.

A poco più di un giorno dal funerale, a poco più d’un passo dal baratro in cui aveva rischiato di cadere.

Era ancora troppo presto, anche per lei.

 

La porta della Stanza delle Necessità comparì, esaudendo il suo desiderio.

Pose la mano sulla maniglia, la spinse ed entrò.

Molti dei suoi compagni erano già arrivati, ansiosi di partecipare ad un'altra lezione del professor Kennan. Quando questi si voltarono verso l’ingresso e videro la sua figura gracile, il livello dei mormorii aumentò esponenzialmente. Lei era il nuovo argomento di cui sparlare.

Lei, che non era più la stessa. Lei, che aveva lanciato una Maledizione Cruciatus durante una lezione e che aveva visto morire i suoi genitori. Lei, che, evidentemente, doveva essere uscita di senno.

Aveva capito solo da poco quanto Hogwarts fosse in grado di parlare. Continuamente giravano voci di un suo ritorno di fiamma nei confronti dell’ormai fidanzatissimo Ron Weasley.

Qualcuno parlava di un’illegale relazione con il professore Kennan. Altri, invece, sostenevano un alquanto improbabile e altrettanto segreto fidanzamento con Draco Malfoy.

Gli assidui frequentatori dei corridoi (sede indiscussa del Chiacchiericcio), invece, riportavano la notizia della comparsa del Marchio Nero sul suo avambraccio sinistro e Mirtilla Malcontenta era pronta a giurare di aver visto la ragazza incidere la pelle dei propri polsi con un coltello rubato durante un pasto alla Sala Grande.

Infine, quasi i tre quarti della popolazione maschile di Hogwarts si vantava di aver avuto una sfrenata notte d’amore con la Regina dei Gryffindor.

Insomma, pareva che la signorina Granger, dopo aver scoperto le ebbrezze date dal masochismo e dopo aver giurato fedeltà al Signore Oscuro, avesse deciso di darsi alla prostituzione, saltando, con infinita eleganza, dalla sponda di un letto a quella di un altro.

E lei era lì. Ferma, in attesa che tutti i presenti finissero di analizzarla.

Quando credette di aver concesso loro tempo a sufficienza,  si diresse lentamente verso Harry, Neville e Luna, che l’accolsero con sguardi gentili e amichevoli.

-Sai, Herm, girano strane voci su di te in questi giorni … -cominciò Harry, il quale, evidentemente, cercava le parole più adatte per proseguire ciò che aveva cominciato.

La ragazza sorrise tranquilla. Sapeva che, in tutto quel marasma di chiacchiere, chi le voleva bene sinceramente si sarebbe preoccupato della sua salute.

Gli porse le mani e lui le afferrò.

-Come vedi, nessun taglio o marchio-

Lui si concesse solamente una breve occhiata per controllare i polsi della ragazza.

-A dire il vero non parlavo di questo … - le rispose, prendendosi, anche in questo caso, del tempo per continuare.

Lei lo guardò, invitandolo a procedere.

-Tu e Malfoy state assieme?-

Tutti i presenti ammutolirono, bramosi di ascoltare la sua risposta.

- No-

La fermezza con cui disse quella parola convinse tutti gli astanti della sua veridicità.

Harry sospirò pesantemente, felice d’essersi liberato di quella terribile possibilità. Evidentemente Bill e Fleur avevano ragione: Hermione aveva agito in quel modo assurdo al funerale solo perché pesantemente scossa dalla morte dei suoi genitori.

 -Ma- continuò Hermione – Draco, a differenza tua, non ha avuto dubbi sulla mia condotta. Io non ho dubitato di te, quando tutti nel Mondo Magico credevano che tu fossi un ragazzino in cerca di attenzioni-.

Cos’era quel rancore che le bruciava dentro? Cos’era quel risentimento che doveva liberare?

-Lo so, Hermione. Io sono solo preoccupo per te-

I loro occhi si incontrarono. Il dolore impresso in quelli verdi di lui, le ricordò chi era colui che aveva davanti.

-Su questo non ho dubbi, Harry. Ma io sono sempre la stessa Hermione. Credi davvero che potrei diventare una sgualdrina che va con il primo che le passa sotto il naso, così, da un giorno all’altro?- gli chiese.

Lui, guardando il pavimento, scosse la testa affranto.

-Per fortuna- esclamò lei, sbrigandosi ad abbracciarlo.

Bastò quello.

Per un’amicizia come la loro, rafforzata da anni di confidenze sussurrate e sorretta da molte disavventure superate assieme, troppe parole erano inutili.

I due scoppiarono a ridere. Una liberazione, per entrambi. Un necessario ritrovarsi.

 

***

 

Si era fatta bella, perché, come gli aveva riferito almeno una decina di volte, voleva fare colpo su Drew. Così, aveva saltato il pranzo pur di poter avere più tempo da passare davanti allo specchio. Lui, pur sforzandosi, non riusciva a capire perché lo avesse fatto. Lei era un bellissima ragazza anche senza tutti quei cosmetici che si era spalmata in faccia, ma, chissà per quale astruso motivo, cercava in tutti i modi di apparire migliore di quella che era.

- Draco, devi dirmi la verità- cominciò lei – Come sto?-

Lui sbuffò. Da quando suo padre aveva fallito la missione che Voldemort gli aveva affidato, poche erano le persone che avevano ancora il coraggio di stargli vicino. Lei, purtroppo e per fortuna, era una di quelli.

-Bene- le rispose lui.

Uno strano verso uscì dalle morbide labbra sottili della ragazza.

-Lo sapevo!- esclamò disperata – Faccio schifo!-

La ragazza prese dalla borsetta una spazzola e cominciò a passarla sulla frangia che le copriva l’occhio sinistro, mentre con la mano libera controllò velocemente che tutti i suoi biondi capelli fossero imprigionati nel perfetto chignon che aveva sulla nuca. Infine, quando ebbe finito di pettinarsi, prese uno specchio. Sulla superficie riflettente venne imprigionato il riflesso dei suoi occhi verde scuro.

-Secondo te il colore del rossetto è troppo acceso?- chiese rivolta al ragazzo.

Un ghigno malevole si dipinse sulle labbra di Malfoy.

-Forse-

La ragazza sbiancò.

-Forse? FORSE???- urlò, preda di quanto più simile a un attacco isterico – Ma non potevi dirmelo prima? Ora che cosa faccio?-

-Se vuoi, posso Appellarti un sacchetto di carta. Ci facciamo due buchi e te lo puoi mettere in testa- le rispose lui serio.

-Lurido pezzo di m... – berciò la ragazza, venendo subito interrotta da un Malfoy sorridente.

-Buongiorno Drew –

La tonnellata di prodotti che la ragazza si era spalmata sul viso non riuscì a celare l’improvviso pallore mortale della sua pelle.

-Buongiorno a te, Draco -.

Riconobbe quella voce. Era lui.

Lentamente si voltò e vide che Draco era già entrato. Maledetto.

Drew la stava guardando.

-Stai molto bene con i capelli raccolti, Daphne –

Dopo aver pronunciato un ringraziamento, Daphne Greengrass, quasi saltellando, entrò superando la porta che il professor Kennan le stava tenendo aperta. Un sorriso a trentadue denti stampato sul volto.

 

Quando entrò, Draco Malfoy vide Potter che stringeva la sua Hermione tra le braccia. Ridevano, entrambi.

Aveva sopportato tanto negli ultimi sei anni, ora, era arrivato il momento di ammazzare quell’idiota del Ragazzo Sopravissuto.

Stava per prendere in mano la sua bacchetta, quando la ragazza alzò lo sguardo dalla spalla di Potter per fissarlo su di lui.

Gli sorrise.

Il più bel sorriso che lui avesse mai ricevuto.

E magari si sbagliava, ma, quello imprigionato tra le sue labbra, sembrava proprio essere affetto nei suoi confronti.

Hermione sciolse l’abbraccio da Potter e con alcuni passi si allontanò da lui.

Sapeva che lei non lo stava raggiungendo e, sebbene lo desiderasse più di qualsiasi altra cosa, non se la prese quando Hermione si diresse verso la cattedra. Così, continuando a tenere gli occhi inchiodati sul suo viso, si diresse verso l’ultima fila e si sedette ad uno dei due banchi.

 

***

 

-Vedo con piacere che hai deciso di continuare a frequentare il mio corso, Hermione – le disse Drew quando lei gli si avvicinò.

Hermione annuì.

-Vuoi cambiare compagno?- continuò lui.

-No, credo che mi terrò Draco - rispose la ragazza, ricambiando al sorriso del professore – Ma ho bisogno di parlare con te, quindi, se non ti è di disturbo … -

Lui la interruppe.

-Subito dopo questa lezione sono libero. Se vuoi ti offro una tazza di tè-

Lei accettò l’invito e, ringraziandolo, si diresse verso l’ultima fila.

Daphne Greengrass la fulminò con un’occhiataccia.

 

***

 

Teneva gli occhi fissi sulle sue mani.

Pur senza guardarla, sapeva che lei si stava avvicinando e percepì un leggero spostamento d’aria quando lei si sedette.

-Potrei diventare geloso- le disse, mantenendo imperterrito il contatto visivo con il banco.

-Non sono la tua fidanzata, Draco –

Lui alzò i suoi occhi argentei, fissandoli in quelli color cioccolata di lei.

Aveva appoggiato il viso scarno sul pugno chiuso della mano sinistra e lo stava guardando.

-Purtroppo non lo siamo pubblicamente, ma, se le cose andranno come credo io,- cominciò, sottolineando quest’ultima frase con un gesto della mano, come ad affermare che “le cose” sarebbero andate sicuramente come credeva lui – presto non abbraccerai altre persone oltre al sottoscritto-

-Mi dispiace Draco, ma alla sottoscritta spetta il compito di ricordarti che non siamo stati insieme per più di qualche ora- gli rispose Hermione.

- Questo mi ricorda che, nelle poche ore che abbiamo condiviso, abbiamo dormito assieme- disse lui, abbassando la voce fino a farla diventare poco più di un sussurro – E, molto presto, dovrai ricambiarmi il favore, Hermione –.

Draco Malfoy le stava praticamente ridendo in faccia.

-Non so se questo succederà presto, ma sono sicura, Draco, che ritornerai presto a fare una visita di cortesia a Madama Chips -

La lezione, intanto, era cominciata.

-Allora, durante l’ultima lezione, escluse le varie interruzioni, - cominciò Drew, lanciando un’occhiataccia agli inquilini dell’ultima fila, che ammutolirono immediatamente – abbiamo cominciato a fare un po’ di esercizio con l’Incanto Patronus. Qualcuno sa dirmi cosa ci permette di fare questo incantesimo?-

Molte furono le mani che si alzarono.

-Dimmi, Daphne – disse Drew, indicando la ragazza, che diventò rossa.

Lei, dopo aver tossicchiato piano per essere certa che la voce non l’abbandonasse, cominciò a parlare.

-L’Incanto Patronus ci permette di evocare un’essenza positiva, il cui aspetto varia da persona a persona, in grado, tra le altre cose, di scacciare i Dissennatori. È una magia di alto livello ed è molto complesso riuscire ad evocare un Patronus completo- spiegò la ragazza.

-Molto bene. Cinque punti a Slytherin – disse Drew – Ora, qual è l’aspetto fondamentale per la riuscita dell’Incanto Patronus?-

Ancora una volta molte mani si alzarono. Il professore diede la parola a Neville Paciock.

Costui si tinse di una preoccupante tinta bordeaux e cominciò a balbettare.

-L’a-a-asp-e-tt-to f-f-f-fon-d-d-damen-t-t-tale è … -

Draco cominciò a ridacchiare ed era già pronto a prendere la parola per divertirsi alle spalle di Neville. Purtroppo le parole gli morirono in gola, quando Hermione gli assestò una gomitata nelle costole.

- Neville, sono sicuro di aver visto uscire un rospo dalla tua bacchetta, la scorsa settimana. So che sai la risposta, quindi cerca di respirare e tranquillizzati- lo rassicurò Drew.

Il ragazzo prese un grosso respiro.

-Quando si pratica questo incanto si deve visualizzare un evento positivo nella propria testa. Maggiore è la felicità che l’avvenimento ci ha dato, maggiore sarà la potenza dell’Incanto-

Certo, il volume della sua voce era tanto bassa da sembrare che il ragazzo stesse suggerendo qualcosa ad un compagno di banco, ma la risposta era corretta.

-Molto bene, Neville. Cinque punti anche a Gryffindor – disse Drew sorridente – Ora, dividetevi a coppie ed esercitatevi. Chi sa già fare questo incanto lo insegni a chi non ci riesce ancora, dopo, verificheremo i progressi-

 

***

 

Al suo primo tentativo dalla bacchetta era uscito solo un piccolo fascio di luce pallida che, con la stessa velocità con cui era comparso, era poi sparito.  Al secondo, una leggera nebbiolina aveva alleggiato per alcuni secondi, ma, trascorsi questi, si era dissolta in una impalpabile polvere argentea. Dopo il terzo tentativo fallito, Draco si passò una mano sulla fronte imperlata di sudore.

-Credo sia colpa dell’evento a cui stai pensando. Probabilmente non è abbastanza felice- gli disse Hermione.

Lui le rivolse un’occhiata indubbiamente in possesso del dono della favella. Lui non aveva bisogno di lei.

Malfoy ci riprovò, ma il risultato fu addirittura peggiore di quelli precedenti.

-Vedi? Mi hai distratto!- la accusò lui.

-Oh, andiamo!- protestò la ragazza - A cosa stai pensando? Sono sicura che non è abbastanza felice … -

Lui la guardò e sospirò.

-Non riesci a non fare la saputella? Comunque sto pensando a quando sono diventato Cercatore degli Slytherin! –

Hermione incrociò le braccia davanti al seno e cominciò a guardarlo dall’alto in basso.

-Tuo padre ti ha comprato il posto in squadra regalando a tutti delle Nimbus 2001!- esclamò lei, sconvolta dal pensiero su cui era ricaduta la scelta del ragazzo.

-Se non ricordo male, mi dicesti la stessa cosa al mio primo allenamento con la mia squadra- ribatté lui, offeso.

La ragazza rivisse quel momento nella sua testa.

-Già- concluse – Comunque, l’evento non è abbastanza felice, devi scegliere qualcos’altro-

Poi, la ragazza si scostò per lasciargli lo spazio per effettuare tranquillamente l’incantesimo.

-Qualcosa non va, Hermione?- le chiese lui, vedendo che il suo sguardo si era rabbuiato.

-Tutto ok, Draco, concentrati sull’incantesimo-

Era di nuovo fredda nei suoi confronti. Aveva detto qualcosa di sbagliato, di nuovo.

Dannazione.

Poi, quel ricordo che Hermione aveva rivisto prima di lui, prese forma anche nella sua testa.

 

“Per lo meno, nessuno nella squadra del Gryffindor si è dovuto comprare l’ammissione. Loro sono stati scelti per il talento” aveva detto Hermione. Il suo tono era aspro. Quelle parole, che gli stava quasi sputando in faccia, le stava pensando realmente. Concepire ciò lo ferì più dell’insulto stesso.

Poteva percepire l’odio che lei, l’unica ragazza che voleva ma non poteva avere, nutriva nei suoi confronti.

Così, pur di farle provare ciò che stava provando lui, le aveva detto la prima cosa che gli era passata per la testa. L’insulto che più volte aveva sentito pronunciare da quello che un tempo definiva padre.

“Nessuno ha chiesto il tuo parere, sporca mezzosangue

 

Hermione le aveva dato le spalle e lentamente si stava dirigendo verso il gruppo di Harry, Neville e Luna.

Non poteva lasciarla andare. Non senza essersi scusato e non senza aver provato almeno a spiegarle perché lo aveva fatto. Non ora. Non dopo che lei aveva voluto lui al suo fianco durante uno dei momenti più brutti della sua vita. Non dopo che lei lo aveva scelto.

Ricordava ancora il calore che lo aveva sconvolto quando i loro corpi si erano avvicinati, percepiva ancora il profumo alla vaniglia dei suoi capelli.

Quel pensiero era quella giusto.

 

***

 

Qualcosa le si strusciò sulla gamba sinistra. Si fermò e guardò verso il basso.

Un lupo luminescente la stava guardando, mentre piano continuava a far scorrere il suo pelo morbido sul corpo di lei.

Due braccia forti si incrociarono davanti al suo grembo. Avvertì i battiti rapidi di un cuore agitato quando le mani sconosciute la spinsero all’indietro, annullando la distanza tra la sua schiena e il torace muscoloso di quell’estraneo. Poi, una parola, sussurrata all’orecchio da quella voce che negli ultimi giorni aveva cominciato a conoscere e a desiderare, la sconvolse.

-Perdonami-

Draco …

 

***

 

Harry e Neville si stavano già dirigendo verso di lei. Le bacchette alzate.

Un ringhio gutturale, proveniente da un Patronus a forma di lupo, gli fece indietreggiare. 

- Non ti preoccupare, Hermione, ora lo sistemiamo per le feste- la voce di Neville era tranquilla. Per un’amica avrebbe fatto questo e altro.

Il ragazzo paffuto mosse un passo, ma si fermò quando il lupo scoprì i canini affilati.

-Quel lupo mi sta già simpatico- commentò Malfoy, ridacchiando piano.

Hermione si intromise.

-Non preoccupatevi, ragazzi, ora mi lascia- disse, mentre assestava la seconda gomitata della giornata al ragazzo – Mollami, Draco –.

Lui si chinò e parlò piano, in modo che lei fosse l’unica a sentirlo.

-Ti ho già detto, Hermione, che io non sono la tua prostituta-

Detto ciò, però, sciolse l’abbraccio e lei si diresse verso i due ragazzi.

-Stai bene, Hermione?- le chiese Harry.

Lei si chinò e cominciò ad accarezzare il lupo. Al tocco della ragazza si rotolò sulla schiena, invitandola a continuare. La ragazza sorrise.

-Tutto ok, Harry - gli rispose, mentre strusciava gentilmente la mano sul pelo luminescente dell’animale.

 

***

 

-Ok, passiamo ora a testare i vostri progressi. Chi non ha ancora evocato il proprio Patronus lo faccia- cominciò Drew, prendendo la parola con un fischio, che servì ad attirare l’attenzione dei suoi studenti.

Il cervo di Harry fece presto la sua comparsa, seguito immediatamente dalla lepre di Luna e dal rospo di Neville.

Poi, fu il turno di Hermione.

Sapeva fare quell’incantesimo alla perfezione. Lo aveva provato almeno un centinaio di volte durante le riunioni dell’Esercito di Silente e, ne era sicura, era in grado di evocare il suo Patronus in qualsiasi momento.

Ripensò al solito momento felice. Aveva dieci anni.

 

La McGranitt era appena uscita dalla porta di casa. I suoi genitori le sorridevano. Erano fieri di lei. “Hermione sono lieta di annunciarti, che sei stata ammessa alla scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts”

 

- Expecto Patronum!-

Dalla sua bacchetta uscì qualcosa muovendo alcuni passi instabili sul pavimento.

Non era più la sua lontra, sebbene la ricordasse ancora lontanamente. Le gambe erano molto più lunghe del normale e il muso era molto più schiacciato.

- Hermione, che cos’è il tuo Patronus?- le chiese Draco che si era nuovamente avvicinato.

Lei continuò a fissare lo strano essere, che ricambiava il suo sguardo, senza rispondere.

-Nulla di preoccupante, Hermione – la voce rassicurante di Drew la tranquillizzò.

Tutta la classe pendeva dalle labbra del giovane professore.

-Può capitare, nel corso della vita, che il proprio Patronus muti aspetto. L’animale che ognuno di noi evoca con questo incantesimo ci rappresenta e, in un certo senso, è una parte di noi. Quindi è ovvio che sei noi siamo confusi o furiosi, anche il nostro Patronus lo è. – Drew abbassò lo sguardo su quella che un tempo era la lontra di Hermione e la studiò per un attimo – Nel tuo caso Hermione, il tuo Patronus, pur essendo Corporeo, non è completo in quanto è Indefinito. Purtroppo, quando si verifica questa eventualità, il Patronus diventa inutilizzabile-

Il ragazzo si avvicinò alla allieva e, come un fido cane da guardia, il lupo di Draco cominciò a ringhiare. Drew non vi fece caso e, abbassando la voce, disse ad Hermione che, dopo la lezione, avrebbe risposto a tutte le sue domande a riguardo.

Poi, Drew aveva ripreso il controllo sulla classe borbottante.

-Disponetevi di nuovo a coppie-

Quando le cinque coppie furono formate, Drew fece comparire dal nulla un grosso baule.

-Mettetevi in fila e tenete pronti i vostri Patroni- disse, spostando poi la sua attenzione su Hermione – Non ti preoccupare il mio basterà per entrambi-

Dicendo queste ultimi parole il professore alzò la bacchetta e pronunciò la formula.

Una grossa aquila prese a volteggiare nell’aula. Sospiri stupefatti per la maestosità di quell’animale accompagnarono il suo volo.

Il ragazzo si sistemò vicino ai suoi studenti.

Agitò velocemente la bacchetta e il baule si aprì.

Un freddo innaturale si diffuse nella stanza. Alcuni dei presenti rabbrividirono, altri, invece, presero a tremare.

Poi, quando cinque Dissennatori uscirono dalla cassa, la paura si diffuse.

-Cosa dovremmo fare?- domandò preoccupata Hannah Abbott.

-Rispedirli da dove sono venuti- spiegò Drew indicando ai presenti gli esseri incappucciati.

Malfoy ridacchiò soddisfatto. Finalmente si faceva qualcosa di divertente.

-Aspettate che si avvicinino e poi mandate alla carica i vostri Patroni- continuò il professore.

Gli studenti obbedirono.

Il primo Patronus a muoversi fu rospo di Neville, che saltò sulla testa di un Dissennatore. Questo prese a muoversi convulsamente e continuò quella danza disordinata fino a quando, caricandolo, il cervo di Harry lo fece cascare nel baule, da cui l’essere non uscì più.

La lepre di Luna, invece, decise di accerchiarne un altro, cominciando a corrergli intorno. Poco dopo intervenne la volpe di Daphne che, con un balzò, fece cadere l’Incappucciato all’indietro, dentro la cassa.

Il cinghiale di Ernie Macmillan, aiutato dal corvo di Hannah, non ebbe problemi a rispedire quella cosa putrida nel buco da cui era uscita. La stessa cosa non avvenne, invece, per la testuggine di Anthony Goldstein e per il topo di Terry Steval, anche se, dopo un paio di minuti (e con numerose difficoltà), anche i loro Patroni ebbero la meglio.

Sicuramente chi si divertì di più fu Draco, che non riuscì a trattenere le risate quando il suo lupo, dopo aver atterrato un Dissennatore, lo morse e prese a trascinarlo per il mantello verso il baule. Infine, l’aquila di Drew afferrò l’essere oscuro con gli artigli e lo scaricò dentro la cassa che, ad un gesto di Hermione, affranta per non aver potuto partecipare, si sigillò.

-Ottimo lavoro, ragazzi!- esclamò Drew felice – Questa lezione è finita, vi aspetto la prossima settimana. Prendete una barretta di cioccolato, prima di uscire-

Queste parole scontentarono quasi tutti i presenti, che, però, non poterono opporsi e uscirono dalla stanza, augurandosi che la prossima settimana si sbrigasse ad arrivare. Nessuno, nel fare questo, mancò di afferrare la cioccolata, che tutti scartarono immediatamente e che, golosi, morsero.

Hermione e Drew rimasero soli. Dal nulla comparì una porta, in cui il professore invitò la ragazza ad entrare.

 

***

 

L’ufficio di Drew era molto luminoso, sebbene il sole stesse già tramontando all’orizzonte.

Le aveva detto gentilmente di sedersi e lei aveva subito acconsentito.

-Vuoi del tè?- le chiese lui e, dopo che lei ebbe annuito, fece comparire dal nulla una teiera fumante. Le versò un po’ del liquido ambrato in una delle due tazze che aveva Appellato e gliela porse. Lei la strinse tra le mani, cercando di scardarsele. Erano gelide.

-Non devi essere preoccupata per il tuo Patronus, Hermione. Era prevedibile che il suo aspetto cambiasse, visto tutto ciò che stai vivendo in questo periodo-

Quelle parole, gentili e premurose, non la rassicurarono. Lui non capiva. Sapere di non avere difese davanti a qualcuno ed essere conscia di essere vulnerabile al volere di uno sconosciuto la intimoriva.

Non poteva nasconderlo, aveva paura.

-Quanto ci impiegherà a ritornare quello di prima?- domandò al ragazzo.

Lui sospirò piano e prese una sorsata di tè.

-Dipende. Potrebbe essere domani, o tra una settimana, o magari tra un anno. C’è anche la possibilità che non si stabilizzi mai più. Come ti ho già detto il nostro Patronus è quasi una parte di noi stessi. Fino a quando tu sarai confusa, lo sarà anche lui- Drew si portò di nuovo la tazza alle labbra – Anche il mio ha cambiato aspetto, Hermione, prima di essere un’aquila era una tigre- disse, cercando di farle coraggio.

Lei lo guardò.

-Quanto tempo ha impieg … -cominciò, venendo subito interrotta dal ragazzo.

-Sei anni-

Era troppo tempo. Lei non poteva vivere per tutto quel tempo sapendo di essere una preda così facile.

Sei anni.

Nella sua mente una conversazione, tenuta in ginocchio davanti alla Morte, quasi una vita prima, si ricompose.

-Si, è successo dopo che Voldemort ha ucciso Christabel – le disse lui, intuendo i suoi pensieri – Io ero un’altra persona. Ero un ragazzo accecato dalla bramosia della vendetta. Ero sprovveduto e ingenuo. Ancora oggi, però, ne pago le conseguenze e cerco di espiare le mie colpe-

Silenzio.

Lui la stava invitando a non fare il suo stesso errore. Glielo aveva già detto una volta.

-Vedrai, Hermione, il tuo Patronus tornerà ad essere completo presto-

Di nuovo la gola del ragazzo, riarsa da quel dolore che non poteva dimenticare, fu irrorata da quel dolce liquido ambrato.

Questa volta anche Hermione lo imitò, bevendo e augurandosi che farlo potesse aiutarla ad andare avanti.

 

-Di cosa volevi parlarmi?- le chiese Drew.

Il motivo che l’aveva spinta in quel luogo reclamò la sua attenzione.

- Voldemort ha ordinato a Draco di uccidere Silente-

Disse quelle parole con quella freddezza che credeva di aver perso.

Lui sorrise.

-Lo so e, come me, anche il Preside e il resto del corpo docenti ne sono a conoscenza. Il giorno del funerale dei tuoi genitori, Draco si è presentato qui e mi ha chiesto se potevo accompagnarlo alla cerimonia. L’ho portato dal Preside e quest’ultimo ha acconsentito. Lo abbiamo scortato entrambi- Drew fece una pausa per bere ancora un po’ di tè – Lungo la strada ci ha rivelato cosa gli aveva chiesto Voldemort e ci ha detto che aveva intenzione di voltargli le spalle-

Hermione lo invitò ad andare avanti.

-Quindi?-

Sul bel viso del ragazzo le labbra si aprirono in un sorriso.

-Silente si è offerto di aiutarlo e di fornire a lui e a sua madre tutta la protezione possibile- continuò Drew – In questo momento stiamo cercando di trasferire tutti i beni della signora Malfoy nella sua nuova abitazione. Il tutto, però, va fatto con cautela, per evitare che Voldemort e i suoi tirapiedi si accorgano di questo tradimento prima che l’Ordine della Fenice abbia il tempo per preparare tutto ciò che è necessario per nascondere la signora Malfoy -

Draco, alla fine, aveva avuto il coraggio.

Anche lui aveva scelto.

-Quanto tempo ci vorrà?- chiese Hermione.

-Molto, purtroppo. Dobbiamo fare la cose alla perfezione e con cautela. Questo ci porterà via molto tempo, ma dobbiamo farlo. Per Voldemort vi è una sola punizione per il tradimento: la morte dell’infedele. Non possiamo permettere che ciò succeda-

La ragazza annuì piano.

Capiva. Lei aveva visto la crudeltà del Signore Oscuro, nascosta nelle incisioni sui cadaveri dei suoi genitori.

- Harry non deve saperlo, Hermione. Non è ancora riuscito a chiudere il canale mentale che lo collega a Voldemort e temiamo che il Signore Oscuro potrebbe approfittarne- disse Drew – Come ben sai, Silente sta tenendo delle lezioni private con Harry. Ciò che non sai è che queste sono una copertura per cercare di imporre alcuni sigilli alla mente di Harry –

Hermione lo guardò sconvolta. Sapeva delle lezioni con Silente ed Harry le aveva anche raccontato che durante queste avevano visto alcuni ricordi appartenenti al passato di Lord Voldemort.

Eppure, non sapeva di questo particolare.

- Harry lo sa?-

Drew abbassò lo sguardo.

-No, non lo sa ancora-

Ancora.

-Non credo sia giusto tenerglielo nascosto-

Lui la guardò in un modo strano.

-Neanche io, ma Silente è stato irremovibile. Non vuole spaventarlo-

La ragazza percepì una strana sensazione di vuoto. Le mancava qualche particolare.

-Perché dovrebbe spaventarsi?-

La risposta del ragazzo la colpì in pieno petto. Non se l’aspettava. Non pensava fosse possibile. Eppure, lo era.

-Lord Voldemort sta cercando di prendere il controllo del corpo di Harry –

 

***

 

Avevano discusso per quasi un’ora. Alla fine di tutte quelle parole, sapeva solamente che il legame mentale tra Harry e il Signore Oscuro era ancora aperto, anche se sembrava che, grazie ai sigilli imposti da Silente, il Ragazzo Sopravissuto fosse momentaneamente al sicuro. Il Preside, comunque, a detta di Drew, era certo di poter rendere quell’effetto momentaneo permanente.

-C’è un’altra cosa che vorrei chiederti Drew – cominciò all’improvviso Hermione.

Il ragazzo si stupì, ma la invitò a domandare.

-Potresti insegnarmi la Magia Oscura?-

Drew ripose la tazzina sul piattino. Si schiarì la voce.

-Dammi un buon motivo per farlo e te la insegnerò-

Hermione si alzò dalla sedia. Si torceva le mani sudate, continuamente.

-Non permetterò più a Voldemort di farmi soffrire. Voglio proteggere le persone a cui tengo, ma con le mie attuali conoscenze non posso farlo- disse.

-Perché proprio la Magia Nera? Se vuoi posso insegnarti Incantesimi di Difesa contro le Arti Oscure in grado di proteggerti dalla maggior parte delle Maledizioni-

Lei posò le mani sulla scrivania.

Mai, nei suoi occhi cioccolata, qualcuno aveva potuto vedere quella certezza.

-Sarò felice di imparare tutti gli incanti che vuoi, ma dovrai insegnarmi anche la Magia Oscura-

Perché. Drew voleva ancora una risposta.

Perché?

-Chiunque cercherà di far del male alle persone a cui tengo, rimpiangerà di essere nato – disse Hermione -Non mi resta altro, Drew. I miei amici sono la mia famiglia e non voglio perdere anche loro –

Lui cominciò a studiarla, stando in silenzio.

È una ragazza forte si disse.

-Accetto. Diventerò il tuo insegnate, ma ad alcune condizioni-

Hermione sapeva che Drew avrebbe imposto dei limiti ed era pronta ad accettarli.

Annuì convinta.

-Bene- disse il professore - Uno: i tuoi risultati scolastici dovranno continuare ad essere eccellenti come sono ora. Due: il tuo impegno durante il mio corso dovrà essere maggiore di quello attuale. Tre: da ora in poi tutte le magie che farai dovranno essere non verbali, di qualsiasi incantesimo si tratti. Quattro: dovrai presentarti a tutte le lezioni, o dovrai avere una buona scusante per rimandarne una. Cinque: tutti i compiti che ti assegnerò andranno svolti con regolarità. Sei: non cambierò il mio metodo di insegnamento, quindi dovrai fartelo piacere. E, infine, la settima condizione: da oggi in poi, non dovrai mai più separati da quest’anello-

Così dicendo si sfilò una collana e gliela porse.

Infilato nella catenina d’oro, vi era un anello molto simile a quello che il ragazzo portava al pollice della mano destra.

Hermione lo guardò con attenzione.

Sulla parte interna c’era un’incisione.

S.R. Bright.

Quell’anello, in un tempo lontano, era appartenuto alla madre di Drew.

 

***

 

-Non posso accettarlo, Drew –

-Vuoi che ti insegni la Magia Nera?- le chiese lui freddo.

Lei aveva mosso piano la testa, annuendo.

-Bene, allora devi accettare le mie condizioni. Acconsenti?-

Non poté fare altro che ripetere lo stesso movimento. Si.

-Indossa la collana e seguimi –

Il ragazzo aprì una porta che era comparsa all’improvviso. Gliela stava tenendo.

Sorrideva, ancora.

 

***

 

Riconosceva quel luogo, anche se l’illuminazione non era più quella di un sole autunnale ma quella di numerose candele appese alle pareti.

-Questo è il Reparto Segreto della Biblioteca di Hogwarts – cominciò Drew – Tutta la magia nota si trova racchiusa tra le pagine di questi libri. Da questi volumi studierai la teoria e poi, durante le nostre lezioni, la metteremo in pratica. Da adesso sei una mia studente, vieni-

Così dicendo, il suo nuovo maestro si diresse verso le scale a chiocciola e prese a salirle.

Arrivato in una stanza molto simile a quella precedente si mise a frugare tra i libri.

-Conoscere tutti gli incantesimi che si trovano in questi libri è impossibile e anche se qualcuno ci provasse, alla fine, non riuscirebbe a tenerli tutti a mente. Quindi faremo una selezione. Il nostro obbiettivo è fornirti una preparazione avanzata nel maggior numero di campi possibili. Fortunatamente, negli anni passati ti sei data parecchio da fare e quindi, adesso, la nostra impresa sembra leggermente meno impossibile. Dunque – le disse, mentre prendeva un grosso volume da uno ripiano molto in alto – cominciamo con l’Erbologia. Tieni questo-

Le porse il libro e lei lo prese, rimanendo sconvolta per l’immane peso del volume.

Lesse il titolo: Infusi e veleni: il potere delle piante.

-Sono sicuro che, se avrai dubbi su ciò che leggerai, la professoressa Sprite sarà più che felice di aiutarti- la rassicurò Drew, mentre già si avviava verso un altro scaffale.

Frugò anche in questo fino a che non ne prese un tomo dalla copertina blu scuro piuttosto sgualcita.

Incanti Protettivi e Fatture d’Attacco, recitava la scritta dorata.

-Anche in questo caso sono sicuro che il professor Vitious sarà onorato di darti una mano-

Di nuovo cambio mensola e le porse un terzo libro. Filtri per Pozionisti esperti.

- Ovviamente, l’ideale sarebbe rivolgersi a Piton, ma, visto il suo caratteraccio, credo sia preferibile chiedere a Lumacorno, che è comunque un ottimo Pozionista –

Infine, Drew prese due dei grossi volumi che aveva dato ad Hermione e le fece strada verso una scrivania.

-Il tuo compito è leggerli e memorizzare tutte le nozioni possibili entro il prossimo venerdì – disse il ragazzo - Questi libri non dovrebbero trovarsi in mano ad uno studente, ti consiglio di Trasfigurarli per non dare nell’occhio-

L’espressione sconvolta sul volto di Hermione lo appagò. Finalmente cominciava a capire il significato di tutte quelle clausole. Drew voleva da lei il massimo impegno.

E lei lo avrebbe accontentato. Avrebbe sputato sangue su quei libri, pur di potersi migliorare.

-Se vuoi posso Trasfigurarteli io- disse, indicandole i tomi – Non sono molto bravo in questo campo, ma credo di riuscirci-

Lei si ridestò a quelle parole. Infondo, nemmeno Drew era preparato in tutto. Infondo (molto infondo), anche lui era umano.

-No, non serve, grazie lo stesso- gli rispose, mentre prendeva la bacchetta.

Il libro di Pozioni e quello di Erbologia diventarono un bel paio di orecchini, quello di Incantesimi, invece, mutò in una forcina.

Drew lo guardò. Era forse stupore quello nei suoi occhi?

-Io avevo pensato solo di cambiare i titoli sulle copertine!- esclamò lui poco dopo.

 

***

 

Erano usciti dalla Stanza delle Necessità e si erano separati. Lei doveva andare nel suo dormitorio per lasciare le sue cose, poi si sarebbe diretta verso la Sala Grande, dove sicuramente Harry, Ron e Ginny la stavano già aspettando.

Prima di lasciarla, Drew le mise un altro libro in mano.

-È un libro Babbano, ma credo che lo troverai molto interessante- le aveva detto.

Lei, non ci aveva fatto troppo caso, accecata dalla fame com’era.

Aveva superato il quadro della Signora Grassa e aveva salito di corsa le scale che collegavano la Sala Comune dei Gryffindor con il dormitorio femminile.

Aveva gettato i libri sul suo letto.

Con un’occhiata fugace aveva letto il titolo del libro babbano.

Esoterismo: la simbologia degli animali.

Lo aveva preso e aveva cominciato a sfogliarlo.

Il libro si era aperto su una pagina. Tra le due facciate vi era una figurina delle Cioccorane come segnalibro.

La aveva presa e aveva riconosciuto il volto austero della strega Morgana.

Poi, però, il suo sguardo era caduto su una scritta rossa.

Il Lupo.

Aveva scorto rapidamente il testo che seguiva quel sottotitolo, fino a quando non aveva incontrato una frase, che le aveva impedito di proseguire.

 

“ … Il lupo, quando sceglie una compagna, lo fa per tutta la vita …”

Note dell’Autore

Ebbene, care le mie supporters, la scuola (dannazione a lei) è cominciata.

Quindi, come purtroppo sono costretto a farvi notare, la scrittura ha subito pesantemente il contraccolpo. A volte (praticamente tutti i giorni) mi dico che se avessi deciso, alcuni anni fa, di prendere una scuola completamente diversa dal Liceo Scientifico, oggi sarei molto più felice. Quella scelta, durante la terza media, l’ho proprio toppata. Avrei dovuto andare a fare un avviamento al lavoro e magari oggi mi ritroverei con le mani in pasta, tutto preso dai miei dolci e dalle mie torte.

Invece, mi ritrovo a cercare di sopravvivere alle noiosissime versioni di latino di qualche autore psicopatico (morto, sepolto e andato in polvere). Che ci volete fare? A volte il Destino tira brutti scherzi.

Comunque, parlando di qualcosa di più divertente, vi annuncio che un paio di settimane fa ho compiuto gli anni. Perché ve lo dico? Perché ho sfruttato l’occasione per farmi regale i primi tre volumi di Harry Potter.

Ebbene si (e qui casca l’asino), fino a ieri non avevo letto tutti i libri della zia Row. E, se proprio devo dirla tutta, prima dell’inizio dell’estate, non aveva la minima conoscenza neppure del 4° e del 5°.

Vista l’impresa in cui mi sono lanciato (ergo questa Dramione), mi sembrava doveroso, nei vostri confronti e in quella della Divina e Insostituibile J.K., correre ai ripari e colmare queste mie gravi lacune. Ora, ho adempiuto ai miei doveri di scrittore di fanfiction.

Passando al capitolo.

Devo dire che rileggendolo mi è sembrato parecchio strano come capitolo.

Dunque, non vedo l’ora di vedere le vostre reazioni e di conoscere i vostri pareri.

La relazione Herm-Draco ha cominciato a muovere i suoi primi passi. Traballanti, non lo nego.

Del resto lui spesso si dimentica con chi a che fare (e come al solito, dopo aver fatto la frittata, corre hai ripari per cercare di salvare il salvabile) e lei, invece, ha ben altri problemi per la testa (e ne avrà ancora di più nelle settimane a seguire, quando scoprirà quanto difficile sia da tenere il ritmo che Drew le ha imposto).

A proposito di Drew. Devo dirlo, soffre di manie di protagonismo. Se odiate questo personaggio, vedo il vostro futuro con questa storia leggermente nero.

E infine, la new entry: Daphne Greengrass. Tipica oca da cortile, direte. Il suo Patronus dice il contrario. Vedremo quale parte di lei prevarrà.

Altro da dire?

Si …  Mi raccomando recensite!!!

 

Passo alle risposte ad personam (spero di aver scritto questo latinismo correttamente).

 

Books: le vecchie abitudini non vanno dimenticate, quindi … Luce dei miei occhi!!!! Di nuovo prima? Fantastica! Grazie per i complimenti e sono felice che il Draco Premuroso ti sia piaciuto. Avrai modo di vederlo ancora, forse. in questo capitolo non si comporta proprio come uno stinco di santo, ma se non altro ha un bel lupo, dai! Grazie per la comprensione e per la tua immancabile “onnipresenza”. Ricambio la tua ammirazione (anzi io ti ammiro più di quanto tu ammiri me, anche perché nella mia persona c’è ben poca roba da ammirare)! Spero di poter leggere una tua recensione anche per questo capitolo!

 

prettyvitto: salve! La risposta alla tua domanda è: si e no. O meglio, la McGranitt considera Hermione come una figlia, ma questo è un sentimento che nutre verso tutti gli studenti della sua Casa. Minerva non ha avuto la fortuna di avere figli e, quindi, ha adottato l’intero Gryffindor. Certo, sta molto vicina ad Hermione, ma avrebbe fatto lo stesso per un qualsiasi Weasley o per Neville o Harry. Quello di Drew, invece, è un affetto più profondo. Condividono un destino comune sotto molti punti di vista e lui cerca di guidare lei, sfruttando l’esperienza che ha accumulato con una lunga serie di scelte sbagliate. Spero di essere stato sufficientemente chiaro, in caso contrario, come ti ho già detto, sono sempre disponibile a rispondere alle tue domande (sempre molto interessanti, tra l’altro). Grazie ancora per la recensione = )

 

Hollina: devo essere sincero, avere lettori così gentili e precisi nelle recensioni come te è un onore. Se poi a questo si aggiunge anche il fatto che a memoria d’uomo non hai mai mancato di recensire, diventi una lettrice insostituibile. Innanzitutto, grazie per tutti i complimenti. Passando al resto … è vero, se ci mette un po’ d’impegno, Draco sa essere molto premuroso. Eppure, la sua vena sarcastica non ha tardato a ripresentarsi. Diciamoci la verità, Hermione ha trovato un buon modo per tenerlo buono (gomitate nelle costole =)), ma non so per  quanto questo metodo potrà essere ritenuto funzionale (prima o poi anche le costole si rompono)… Sono contento che il personaggio di Chris ti sia piaciuto, anche perché credo proprio che tornerà fuori prima o poi! Comunque, siamo in due: anche io odio la scuola! Mi raccomando, recensisci!

 

barbarak: sotto alcuni punti di vista ritengo che anche questo capitolo possa essere definito (almeno nella prima parte) abbastanza romantico. È vero, tra i due c’è una certa sintonia, irrimediabilmente rotta da qualche uscita al limite della demenza da parte di Draco. Credo, comunque, che se non lo apprezzasse anche per questo suo essere così “senza tatto”, Hermione lo avrebbe già soffocato. Per quanto riguarda Drew (che sono veramente felice che ti piaccia, a proposito) ti dico solo una cosa: fuochino!!! Non ci sei ancora, ma sei sulla buona strada. Capirai tutto presto, ne sono sicuro. Altrimenti che Barbarak saresti? Fino ad ora non hai sbagliato manco un colpo! Aspetto un tuo parere anche su questo capitolo!!!

 

lady_free: prima cosa. Io non mi sono assolutamente offeso per la storia dell’errore, anzi. Sapere che qualcuno trova degli errori (nel mio modo di scrivere tutt’altro che perfetto) mi fa piacere perché, fondamentalmente, vuol dire che quel qualcuno è un lettore attento. Le parole hanno un peso e, spesso, aggiungere un solo aggettivo può sconvolgere un’intera frase. Quindi, se trovi errori, non farti problemi! Giuro che non cadrò in depressione per un h in meno o in più o per un li/gli toppato. Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e sappi che aspetto l’elenco dei miei errori nella prossima recensione, che, tra parentesi, hai il dovere di fare = ). Scherzo, ovviamente, io non obbligo nessuno (ç_ç)

 

zamby88: questa volta ho ritardato un po’ con l’aggiornamento, ma spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto. Io non mollo, spero che tu abbia il mio stesso coraggio e che decida di continuare a leggere i vagheggiamenti di questo povero pazzo che sono! = )

 

Agathe: direi che la relazione tra Hermione e Draco è alquanto particolare. Per ogni passo che Draco fa in avanti ve ne sono due all’indietro. Poi, come al solito, spetta ad Hermione il compito di recuperare il terreno perduto. Fino ad ora, a mio parere, l’ha fatto egregiamente. In questo capitolo anche Draco, magari involontariamente, ci mette un certo impegno. Per fortuna.

È vero, Lupin ha toppato. Ma aveva davanti a se Drew. Non dico altro (mannaggia a me e alla mia lingua lunga). Spero di vedere una tua recensione anche su questo capitolo, voglio assolutamente sapere il tuo parere!

Scusa se non mi dilungo oltre (maledetta scuola e tempo libero mancante). Comunque, ricambio. Se hai bisogno di delucidazioni o vuoi discutere (di qualsiasi cosa), puoi contattarmi. Troverò sicuramente il tempo per risponderti. Le mie fan vengono prima di cose stupide come la scuola o baggianate del genere. Grazie di tutto.

 

Paula: ora che ti sei presa questo incarico, sappi che hai tutti gli oneri e gli onori del caso. Spero, comunque, che la tua recensione sia la nona, questa volta! Bene … da dove comincio???  Allora, io sono una di quelle persone che si fa forza ripetendosi continuamente “la maturità non dipende dall’età … la maturità non dipende dall’età … la maturità non dipende dall’età …”, quindi mi dispiace, ma non posso andare contro i miei capisaldi per sembrare più “politicamente corretto” di quello che sono. Forse si, il modo in cui vive il lutto Hermione è eccessivo. Ma, sotto molti punti di vista, a mio parere, è eccessivamente infantile. Se fosse stata più matura avrebbe superato il lutto subito. Invece non mangia e aspetta che sia qualcun altro (in questo caso Draco) ad occuparsi di lei. Se Malfoy non fosse intervenuto (con il suo essere senza pietà) Hermione, molto probabilmente, sarebbe morta di fame nel giro di poco tempo. Draco glielo impone. Sa che è quello di cui lei ha bisogno e non è disposto a sottostare a valori inutile come la gentilezza o la bontà d’animo.

Com’è giusto che sia, comunque, rispetto il tuo parere. In questo mondo l’obbiettivo non è vivere, ma convivere. Lo dico perché voglio evitare di essere travisato o di offendere involontariamente qualcuno.

Sono contento che ti piaccia il personaggio di Draco, che comincia ad essere sempre più disturbato da personalità multipla, e che ti sia piaciuto il comportamento di Hermione.

Purtroppo la ragazza, al momento attuale, si trova tra l’incudine e il martello. Situazione non invidiabile, a mio parere. Spero di ricevere ancora una tua recensione!!! Grazie per i complimenti!

 

Fiuuuu finite! Wow, impiego sempre più tempo a rispondere!!! Anche questa è una vittoria personale!

 

Ringrazio le 10 persone che hanno ficcato la mia storia tra le preferite, le 6 che l’hanno messa tra le ricordate e le 41 che, invece, l’hanno messa tra le seguite.

Un ringraziamento doveroso va alle gentildonne che hanno recensito, ovviamente.

 

Spero a presto,

Jerry

 

   
 
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