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Autore: STACY    27/09/2010    6 recensioni
- finalmente poteva toccare con mano quel prezioso zaffiro... -
Doveva fare in fretta, qualcuno poteva acorgersi di lui.
La lucina azzurra, quasi fluorescente, che emanava il gioiello sembrava perfetta.
Forse questa volta l'aveva trovata.
con mani tremanti alzò la pietra sopra la sua testa facendola risplendere sotto la luce fioca del lampione...
Poteva vedere la sua trasparenza...
- MERDA!-
sasu/naru of course ma non spinta...almeno per ora...
P.s. credetemi l'identità di Kyo non è così scontata come sembra...
.°..o0O FINALE ON LINE O0o..°.
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sabaku no Gaara , Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Tsunade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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le scuse sotto, adesso i ringraziamenti!

Ringrazio:

erol89

YUKO CHAN

Sarhita

Shi_Angel

Quistis18

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Naruto fissava incerto Sasuke mentre si liberava delle corde. Al suo fianco Gaara faceva lo stesso.

Il moro invece lo guardava negli occhi inespressivo.

Era là, fermo, immobile a guardarlo e non aveva avuto nessuna reazione.

Non che Naruto, conoscendo il carattere, si aspettasse una reazione eclatante che sò, un urlo,uno sguardo assassino,un commento deluso o anche un pugno, perché no?

Ovviamente Sasuke non aveva fatto niente di tutto questo, come già aveva detto non era nel suo carattere.

Ma che non reagisse per nulla, bhe questo non se lo aspettava proprio.

Non aveva fatto ne uno sguardo sorpreso, ne deluso, ne arrabbiato.

Non sembrava nemmeno particolarmente infastidito dalla situazione (in fondo erano stati rapiti da degli sconosciuti!)

Sembrava veramente intenzionato ad ignorarli se non fosse stato per il fatto che da loro dipendesse la sua unica possibilità di uscita da quella stanza.

Li stava osservando con lo stesso interesse che un passante frettoloso rivolge alla gente che gli cammina di fronte, costretto a guardarla solo per evitare di andarci a sbattere, altrimenti ne farebbe volentieri a meno.

Naruto si allarmò parecchio a quella non reazione tanto che cominciò persino a chiedersi se l'avesse riconosciuto...

L'aveva riconosciuto, vero? Vero? o no?

Certo che l'aveva fatto non era stupido.... e allora perche lo guardava con quell'indifferenza che a lui non aveva mai rivolto, ma che riservava sempre e solo agli altri?

Un leggero panico cominciò a salirgli addosso.

Guardò Gaara come in cerca di consiglio ma trovò a ricambiare il suo sguardo uno quietamente furioso del rosso.

Quando Gaara diventava quietamente furioso c'era davvero da preoccuparsi.

Quando era completamene furioso allora sapevi come poteva finire, se proprio andava male ti pestava e ti riempiva di lividi, ma poi si calmava.

Un pò di ghiaccio, qualche cerotto e passava la paura.

Ma quando entrava in quello stato, che Naruto aveva definito di "furia quieta" allora non sapevi mai cosa poteva fare, se gli girava poteva anche piantarti in asso nel bel mezzo di qualsiasi cosa si stava facendo, e quello che dovevano fare loro era troppo importante per rischiare una cosa del genere.

Ma in che razza di casino si era cacciato ?

Aveva accanto a se due persone arrabbiate a morte con lui che fingevano calma e indifferenza e lui doveva interpretare i loro stati d'animo dai segnali che mandavano.

Cominciò a guardarsi intorno spostando il suo sguardo prima sul rosso e poi sul moro in maniera alternata, senza però dare l'impressione di essere andato in panico.

Doveva fare qualcosa, no?

Andare a parlare, chiarire si, ma con chi?

Ad interrompere i suoi pensieri ci pensò la voce gelida di Gaara (era arrabbiato! quella voce ne era la conferma!) che disse seccamente:

- SPIEGA. - con un tono che non ammetteva repliche.

Naruto si voltò leggermente verso di lui dando un fianco a Sasuke.

- Hanno rapito Sakura - disse senza troppi giri di parole.

- Non ho potuto fare niente, avevano in mano la ragazza priva di sensi, per questo mi sono distratto e ci hanno catturati. lo scommetto che è stato quello stronzo schifoso di…-

Mentre stava dicendo quella parole il tono di Naruto diminuì fino a zittirsi improvvisamente quando si ricordò di non essere solo, e lanciò un breve sguardo a Sasuke come per valutare la sua vicinanza.

Quel comportamento fu ovviamene percepito dall'altro e andò se possibile a peggiorare l’umore già pessimo di quest’ultimo che disse:

- uscirei dalla stanza se ne avessi la possibilità, visto che non ho il diritto di avere spiegazioni, ma se volete mi allontano così potete finire di parlare dei fatti vostri con comodo…-

E cosi dicendo voltò le spalle deciso a dirigersi verso il punto più lontano della stanza rispetto ai 2 ragazzi.

Naruto rimase profondamente ferito da quelle parole e dal tono neutro e allo stesso tempo gelido che aveva usato, che non si rese nemmeno conto di essersi girato per corrergli dietro e aver allungato un braccio per fermarlo.

Che. Cosa. Stupida.

E adesso?

Si ritrovò il viso del suo migliore amico, (ex-migliore amico probabilmente dopo tutta quella storia) che lo fissava in attesa.

L'unico pensiero coerente che lo sfiorò mentre valutava quello che doveva dire o non dire fu quello di definirsi un "ASSOLUTO COGLIONE” o un”Dobe" se si voleva citare Sasuke.

Perchè l'aveva fermato? Perché?

Aveva imposto lui stesso le condizioni di “non chiedere spiegazioni” e Sasuke stava sottostando senza battere ciglia. Quelle condizioni erano giuste lui non poteva spiegare tutto,non ne aveva il tempo, e allora perché adesso stava lì a cercare un modo per riparare l'orgoglio di Sasuke che sicuramente aveva subito un brutto colpo?

Era decisamente più importante spiegare la situazione a Gaara e mettere a punto un piano di fuga…

Allora perchè si sentiva così in colpa nei confronti di Sasuke da non avere la forza di lasciarlo ?

 Fece l'unica cosa che gli venne in mente e che si sentiva di fare

- Scusa – disse, sperando che il moro captasse la sincerità dei suoi sentimenti, sebbene la ragione continuasse a ripetergli che non aveva nessun motivo per cui si doveva scusare.

- ti spiegherò tutto te lo giuro, ma non adesso – aggiunse - adesso non posso… non c’è tempo. Ti prego per adesso fidati di me e i...-

- fidarmi? Fidarmi di te? Come puoi chiedermi una cosa simile dopo tutta questa storia? Dopo tutta questa messinscena? Come potrei fidarmi di te? –

Lo disse mettendoci quanto più veleno poteva in ogni parola, lasciando finalmente captare la rabbia che provava.

Naruto lo lasciò come scottato.

Non era la reazione che voleva ma almeno era una reazione; fu quasi contento.

Capiva esattamente che adesso non c’erano possibilità di essere trattato come un “amico” dal moro.

Peccato perchè lui non riusciva a fare diversamente.

- Infatti non puoi – rispose Naruto comprendendo – devi. Purtroppo devi fidarti che tu lo voglia o no, anche se a me piace continuare a credere che tu lo faccia di tua spontanea volontà, perché la nostra amicizia vale ancora qualcosa...-

Poi voltò le spalle pronto a tornare mesto verso Gaara.

Sasuke mentalmente imprecò...

Non poteva dire cose del genere… “ti fidi”,  “voglio credere nella nostra amicizia” …

Quel grandissimo stronzo era capace con poche semplici parole di mandare al diavolo tutto il suo irremovibile e ostinato orgoglio, che gli aveva imposto di essere  arrabbiato, e di convincerlo a fidarsi o quanto meno a non diffidare.

Credere nell’amicizia… ma era consapevole che lui era l’unica persona che considerasse degno della parola amico?

Sospirando e chiedendosi perchè fosse cosi incapace di far valere il suo carattere ostinato ed orgoglioso su Naruto, si voltò per seguirlo e ritornare sui suoi passi, ma prima doveva mettere bene in chiaro una cosa che, amici o no, gli stava rodendo il cuore dal momento in cui aveva scoperto (o meglio ammesso) che Naruto era Kyo.

- Naruto - disse reclamando l'attenzione del biondo (che aveva ancora i capelli tinti di nero). Pronunciare quel nome era stato così faticoso e aveva lasciato in bocca un gusto amaro. Sembrava che avesse avuto uno strano effetto anche sull’aria circostante perché era diventata improvvisamente gelida.

O forse era perchè erano seminudi in una stanza vuota che sentiva quel freddo? Eppure la sensazione di freddo opprimente durò solo un attimo, attimo in cui fu acutizzata ai massimi  livelli, ma comunque solo un attimo.

Fu come se pronunciare quel nome avesse posto fine al periodo di dubbi e incertezze che continuavano a roderlo e lesionarlo, e l'accettazione della verità era stata come un panno bagnato sulla fronte febbricitante, un vero sollievo.

Dopo il breve silenzio che aveva seguito la pronuncia di quel nome Sasuke fissò con nuova forza e determinazione lo sguardo di Naruto e, incapace di odiarlo come voleva, continuò:

- Quando questo sarà finito mi spiegherai tutto! Per filo e per segno… ma sappi che non servirà. Io ti arresterò come ho sempre detto di voler fare. E anche lui. Nessuna motivazione valida che tu mi darai servirà a farmi cambiare idea. Nessuna. Questa è solo una tregua . –

Disse quasi faticando.

Naruto sorrise, uno di quei sorrisi sghembi che Sasuke poteva attribuire al ladro Kyo ma che non sembravano cosi estranei al viso di Naruto.

Era un buon compromesso, la parola tregua significava che avrebbe potuto contare su Sasuke, magari non come amico ma come aiuto per uscire da quella situazione. E soprattutto non sarebbe stato d’intralcio.

Erano entrambe buone notizie.

-Allora ci vogliamo muovere?-

La voce fredda e imperturbabile di Gaara lo fece tornare in se. Sasuke fu infastidito dal tono scocciato usato dal rosso per rivolgersi a lui e quando alzo lo sguardo per fronteggiarlo vi trovò nell’altro una velata aria minacciosa rivolta esclusivamente a lui.

Lo vide mettere una mano sulla spalla di Naruto per richiamare la sua attenzione senza che questo sembrasse infastidito dal gesto, come se fosse una casa normale, mentre i suoi occhi restavano fissi su di lui.

- Allora ricapitoliamo un secondo – fece Naruto ignaro dello scambio di sguardi tra i due  - tanto per cominciare dovete sapere che l’essere che sta dietro a tutto questo ha un nome e si chiama Orochimaru.-

- Orochimaru? e chi è?-

- non è questo il momento di fornire informazioni dettagliate sbaglio o Naruto ha detto che non abbiamo tempo? –

Le parole di Gaara permearono Sasuke lasciando una vaga voglia omicida nei confronti del rosso.

- Non ho tempo per spiegarti tutto, c’è solo una cosa da capire. Lui è perfido. Non vi dovete assolutamente intromettere, nemmeno tu Gaara! Anzi se vogliamo continuare questa cosa mi dovete assicurare che non farete cazzate, con lui me la vedo solo ed esclusivamente io. Sono stato chiaro in questo? -

Gaara annuì, Sasuke rimase in silenzio.

 

- Ora la cosa più importante da fare è salvare Sakura, non posso fare nulla se hanno un ostaggio.-

- come mai l'hanno catturata? – chiese Sasuke costretto ad ottenere risposte alle sue domande solo mettendo insieme quel poco che diceva Naruto.

- Questo risulta un mistero anche per me - fece piano Gaara – come facevano a sapere di potere usare Sakura come esca?-

- Non penso che l’abbiamo scelta. Mi sarei comportato cosi per qualsiasi persona non solo per Sakura…non avrei mai potuto colpire nessuno se avevo un ostaggio in mano.-

- si ma non hanno scelto una persona qualsiasi bensì una delle tue amiche, tra l'altro la persona di cui Naruto è innamorato -

- Sakura è solo un’amica Gaara, lo sai bene che in realtà non sono innamorato di lei … -

- Ma non è quello che può sembrare ad una persona che ti conosce da poco. Non hai afferrato quello che intendevo dire. Hanno usato un’amico di Naruto per costringere Kyo ad arrendersi … -

- Non capisco dove vuoi arrivare… -

- Non ti viene proprio in mente? -

- Sai...-

La voci di Sasuke sorprese entrambi i ragazzi.

Naruto sgranò leggermente gli occhi cominciando a capire come era arrivata quell’ informazione nelle mani di Orochimaru mentre Gaara assumeva uno sguardo rivolto a Sasuke del tipo “allora non sei completamente stupido come sembra”

- impossibile - sentenziò Naruto - Non può lavorare con Orochimaru, non una persona come Sai.-

- Perché no? - feci il moro duro, non aveva mai avuto tanta simpatia per quel Sai ed era infastidito dal modo in cui il biondo difendeva a spada tratta un perfetto sconosciuto, da quando Naruto era cosi altruista?

- Questa volta do ragione a lui: Perché no? È l'unica spiegazione possibile. E’ l'unica persona di cui non abbiamo informazioni, non sappiamo da dove venga realmente ne per chi lavori.

- Non è possibile. Magari ha passato le informazioni a qualcun altro ma Sai non è proprio il tipo di persona da poter lavorare con Orochimaru, devi essere viscido quanto lui per potergli stare accanto. -

- Ma questa certezza non....

- Gaara ho detto No. Ti assicuro che è cosi. Io so riconoscere le persone e il loro animo, e non puoi permetterti di smentirmi perchè se non fosse vero quel giorno avrei dovuto credere alla tua colpevolezza e portarti alla polizia.-

Questa frase detta da Naruto ebbe il potere di far sbiancare l’altro ragazzo, se mai era possibile. Il suo sguardo era fiero e determinato.

Di quale evento stavano parlando? cosa era successo tra quei due che lui non sapeva?

Si rese conto improvvisamente che sapeva molto poco di Naruto e questo lo fece innervosire parecchio, anche perché l'altro pareva conoscere molte più cose di lui ed essere in qualche modo più vicino all’amico.

Cos’era quello che stava provando, gelosia? E perche mai doveva essere geloso di un tipo , per di più bugiardo come Naruto? Se solo avessero smesso di fissarsi in quel modo…

- Scusa - disse infine Gaara cedendo allo sguardo di Naruto - Non volevo dubitare di te. Mi fido del tuo giudizio. Se dici che Sai non lavora con Orochimaru ci credo...-

Sul volto di Naruto si allargò uno splendido sorriso.

- Orochimaru è subdolo e meschino, ma è molto carismatico. È capace di farti fidare di lui per poi pugnalarti nel momento in cui meno te l'aspetti, quando te ne accorgi è già troppo tardi per poter fare qualcosa. Per lavorare con una persona viscida come lui ed essere ancora vivo ci vuole una persona altrettanto viscida e meschina …-

Sasuke vide una mano del rosso andare a stringere quella dell'altra ragazzo per tirargli su il morale. Sentì il fastidio aumentare, tanto più quando si accorse che il rosso teneva lo sguardo fisso su di lui con un sorriso strafottente. Perche lo guardava in quel modo? Voleva forse sfidarlo ?

Era una sfida per conquistare la fiducia di Naruto?

Si rese conto che era una cosa stupida su cui impuntarsi ma il suo cervello non potè fare a meno di pensare che Naruto, su lui non fosse stato il suo acerrimo nemico e se non avessero appena litigato per la piccola questione che gli aveva mentito, sarebbe stato sicuramente più legato a lui che non a quella sottospecie di semaforo.

Stava davvero pensando quelle cose?

Doveva esserci un grosso sbaglio in tutta quella storia.

Stava perdendo i suoi punti fermi: lui era il detective, il buono e stava con i buoni e Naruto, Kyo, era il cattivo.

E il cattivo doveva perdere ed essere sconfitto da loro. Perché non poteva essere  ancora tutto così semplice?

Da quando la figura di Kyo e quella di Naruto si erano sovrapposte non riusciva più ad inquadrare dove fosse il bene e il male e chi avesse ragione e chi torto . Non era più bianco o nero ma i colori si erano mischiati in un'assurda poltiglia  grigiastra che lo mandava in confusione. Se oltre a questo si aggiungeva la consapevolezza di quello che lui... per Naruto...

Portò una mano per massaggiassi le tempie doloranti, sentiva che stava per scoppiargli un mal di testa  terribile. Doveva farsi una ragione di quello che stava succedendo se non voleva impazzire.

Gettò un'occhiata a Naruto che continuava a spiegare i motivi per cui Sai non poteva lavorare con quel tale Orochi-qualcosa quando lo vide rabbrividire per il freddo.

Con gli occhi ridotti a due fessure osservò Gaara avvolgere un braccio attorno alle spalle del più piccolo per dargli calore e dovette ringraziare tutta la sua buona volontà per non dire qualcosa di profondamente offensivo che sarebbe stato di certo fuori luogo.

Non poteva permettersi anche un mal di testa se voleva uscire sano di mente da quel posto e così giunse ad un tacito accordo mentale che avrebbe almeno per un po’ messo a tacere le collisioni nel suo cervello.

Quello che ora era davanti a lui era Naruto, non Kyo, ed era un suo amico, o quasi. Quindi lui non stava collaborando con un ladro ma con un amico.

Questo i suoi principi morali l’avrebbero permesso, la sua coscienza l’avrebbe accettato.

E il fastidio che provava era solo premura per il suo amico che aveva una specie di sanguisuga dai capelli rossi attaccata addosso.

- Sasuke hai qualche idea? -

La domanda lo spiazzò e si scoprì completamente all'oscuro di quello che quei due si erano detti.

- probabilmente non ne ha idea, o non vuole aiutarci - fece Gaara consapevole che l’altro non avesse la minima idea di quello che gli avevano chiesto.

Naruto lo ignorò e ripetè la domanda:

- C'e qualcuno da cui dobbiamo stare lontani e che dobbiamo identificare, ed è qualcuno che collabora con Orochimaru, e sono più che sicuro che è qualcuno ripugnante almeno quanto lui, falso e doppiogiochista, abbastanza esperto e insospettabile per essere arrivato cosi vicino a Sakura senza suscitare sospetti tonto da riuscire a catturarla. Non ci vuole molte a fare a più due, suppongo che i dettagli del modo in cui sono entrato nella camera di Sakura non sono di dominio pubblico. Deve essere per forza uno tra gli agenti. Forse più di uno anche se dubito che ci possano essere più persone viscide concentrate nello stesso posto.-

Sasuke alle parole “viscido” e “uno tra gli agenti” riuscì a collegare solo un nome. E forse era quello giusto. Kabuto.

La descrizione di Naruto gli calzava a pennello. Era sempre stato sospettoso nei suoi confronti e una volta aveva pure sospettato che passasse informazioni all'esterno in cambio di denaro, ma questi suoi sospetti non avevano trovato conferma.

- Kabuto!-disse con una certa urgenza – sono sicuro che è lui, è l’unico in grado di fare una cosa del genere e non era presenta a casa del commissario quando tu  … -

Naruto parve pensarci su.

-      Un tipo con gli occhiali e la faccia strana e dei capelli tipo così? – fece gesticolando in maniera ridicola.

Sasuke si chiese come un tale idiota avesse potuto fregarlo più di una volta e soprattutto come potesse attrarlo in quel modo.

- uhm -  fece annuendo.

- Bene –Naruto sembrava soddisfatto. - Perfetto.-

- Perché perfetto?-

- Perchè potremo farci dire dove si trovano Sakura e Orochimaru e senza neanche troppa difficoltà ho gia un piano. –

Sasuke  continuava a non capire mentre Naruto e Gaara si scambiavano uno sguardo di intesa.

- Per prima cosa dobbiamo uscire da qui… e farlo in fretta è già tardi.- fece Gaara alzandosi e dirigendosi verso la finestra.

Nanto lo imitò. Sasuke pur non capendo fece lo stesso.

- Scendiamo dalla finestra? -

- si, ho portato una corda.-

- Non c'erano delle guardie?-

- Sistemate, saranno ancora dormendo.

- Perfetto. Quante erano?-

- 2 al piano terra e una per ogni piano. Siamo al 5 piano quindi spero che qualcuno qui non soffra di vertigini – fece ghignando rivolto verso Sasuke.

- le guardie dietro la porta avevano l'ordine di avvisare non appena sentivano dei rumori provenire da questa stanza segno che vi eravate svegliati. Le ho fatte allontanare con una scusa ma non dovrebbero essere di ritorno a momenti, non mi ero accorto che fosse cosi tardi…-

- Perfetto quindi se passiamo dalla finestra dovrebbero continuare a credere che siamo rinchiusi.

- Si-

- Gaara ci servono anche dei vestiti. -

- possiamo utilizzare quelli delle guardie svenute al piano terra sperando che siano ancora lì e che nessuno si sia accorto di loro.

- ottimo ! ti adoro gacchan , vado a fissare la corda –

- chiamami di nuovo in quel modo Naruto e ti lego insieme alla corda facendoti rimanere qua … -

Con una risatina Naruto prese dalle mani del rosso uno spago dall’aspetto molto resistente e si diresse in un angolo della stanza cercando un punto in cui fissarlo.

- Sei riuscito a rovinare un piano quasi perfetto detective dei miei stivali … -

Sasuke sgranò gli occhi non sicuro di quello che aveva sentito.

Il roso si era rivolto a lui con un tono cosi basso e carico di odio che non poteva essere certo di non esserselo sognato , ma il suo sguardo diceva il contrario.

Prima che potesse controbattere Gaara continuò:

- Naruto ha aspettato tanto il momento di ritrovare Orochimaru per fargliela pagare, e tu con quell’altra stupida dai capelli rosa rischiate di far saltare tutto, ma sappi una cosa , non ti permetterò di intralciarlo…  e ne tantomeno di conquistarlo, perché solo io so come renderlo felice … -

A Sasuke quella parve una vera e propria dichiarazione di guerra, mai una persona l’aveva guardato con tanto odio …

Non potè rispondere, in fondo non sapeva neanche cosa rispondere, perche Naruto era tornato tutto allegra e gli porgeva l’estremità della corda.

- Andrà prima Gaara, - disse – tu sarai in mezzo a noi e io scenderò per ultimo, in questo modo non dovresti correre rischi. Ricordati di afferrare la corda in questo modo o rischi di tagliarti  - fece Naruto serio mostrando a Sasuke il modo in cui doveva afferrare la corda.

Gaara intanto aveva afferrato l’estremità e si era calato dalla finestra.

- Avanti afferrala e calati! – fece serio il biondo.

Sasuke non si fece ripetere due volte le istruzioni.

Trovava quella situazione quasi surreale mentre teneva le mani ben salde sulla corda e cercava un qualche appoggio sul muro per poggiare i piedi ed evitare di scivolare. Si sentiva quasi un ladro.

Gaara non si era ancora calato completamente, lo stava aspettando come aveva detto Naruto.

Sentiva le mani surriscaldarsi e dolere nei punti in cui la corda si attorcigliava, era sicuro che sulla sua pelle sarebbero rimasti dei segni rossastri, se non addirittura dei tagli.

Invidiò per un attimo la naturalezza con cui quei due sembravano poter fare quel genere di cose.

Cominciò a scivolare piano lungo la parete sentendo di colpo la forza di gravità che lo attirava verso il basso. Chiuse gli occhi istintivamente, vide Gaara scendere di qualche altro metro.

Si fece forza e segui il suo esempio mentre Naruto sopra di lui si calava dalla finestra aggiungendo nuovo peso alla corda.

Sasuke per un folle momento pensò che quel misero filo non avrebbe potuto reggere il peso di loro tre tutti insieme, augurandosi sinceramente di sbagliarsi.

Non potè fare a meno però di notare che anche Gaara aveva accelerato la sua discesa quindi smise di farsi domande inutili su come sarebbe stato schiantarsi al suolo e si concentrò sulla discesa.

Dopo un paio di metri risultò tutto più facile come se fosse una cosa abitudinale e si arrischio ad alzare la faccia verso Naruto per vedere a che punto era.

Quando si ritrovò una visuale completa del fondoschiena dell’amico con la schiena ancora scoperta e i muscoli delle gambe e delle spalle in tensione, decise che non avrebbe fatto più un’azione tanto avventata come quella di alzare lo sguardo, se no si deconcentrava e rischiava veramente di sfracellarsi al suolo.

Toccare con i piedi la terra di nuovo fu una sensazione davvero sollevante.

Gaara gli diede una mano più per dimostrare la sua superiorità che per vero senso di altruismo, cosa che lo fece infuriare nuovamente, mentre Naruto atterrò con molta agilità qualche metro più in là.

Lo vide poi armeggiare con la corda e dare un paio di forti strattoni in direzioni diverse.

Dopo pochi colpi la corda venne giù cancellando le tracce del loro metodo di fuga.

Quando notò lo sguardo stupefatto di Sasuke, Naruto gli rivolse un piccolo ghigno sussurrando “ i trucchi del mestiere”.

Gaara si era allontanato, non sapeva dire verso quale direzione e lui era rimasto da solo con il suo (ex) migliore amico e un silenzio irreale a circondarlo.

Fu Naruto ad interrompere quel silenzio.

-      Gaara sarà andato a procurarci dei vestiti o per lo meno una giacca da indossare … - siegò semplicemente.

-      Uhn… - fece Sasuke non trovando altre parole sensate da pronunciare.

Involontariamente si andò a toccare con le dita in palmi delle mani su cui vi era un evidente segno rosso dovuto allo sfregamento.

-      Ti sei fatto male? È stata la corda vero? –

-      Certo che no idiota, non è niente! –

Naruto ignorò i suoi commenti e gli prese le mani studiando i segni.

-      L’ho sempre detto che avevi una pelle delicata, non saresti prorpio adatto a questo genere di cose Sask’e, - fece giudicando i segni rossi non troppo gravi.

Sasuke ritrasse le mani quasi offeso. Quello stupido voleva forse dire che lui non era capace di calarsi da una finestra senza arrossarsi i palmi e quella sottospecie di pomodoro con le gambe invece si?

-      Non era mica un’offesa teme! Fa parte del tuo essere, non fare il permaloso! –

Segui un altro momento di silenzio imbarazzato in cui i due si scrutarono diffidenti.

Naruto poi fece una risatina e voltò la testa.

-      Che c’è? –

-      Cosa? –

-      Ho detto che c’è dobe!-

-      Niente …-

-      Non ci provare…cos’era quella risatina? –

-      Ah … solo un pensiero-

-      Dillo ! –

-      Era una cosa stupida! Stavo solo pensando che adesso noi due ci somigliamo, cioè ho i capelli scuri come i tuoi solo gli occhi sono diversi, potrebbero scambiarci per fratelli^^ …-

-      Dobe! … -

Sasuke aveva fatto quella considerazione da un po di tempo ormai , ma davvero non voleva essere per  Naruto solo un fratello…

-      Ecco ! – fece Gaara spuntando da dietro dei cespugli mentre gli porgeva due giacche di pelle trafugate a qualche losco individuo che era sicuramente di guardia.

-      Dormono ancora? –

-      Si profondamente, devi ringraziare quel pazzo bombarolo perchè il gas soporifero che ha ideato stavolta batte tutti i tentativi precedenti!-

-      Ahahah, ma dei non ha la minima idea dell’utilizzo dei suoi marchingegni!-

-      Non gli dispiacerebbe, credimi! Ah, Naruto ti ho preso anche questo.-

-      Cos’è? –

-      Un cellulare! –

-      E che dovrei farci? –

-      Chiamare Tsunade! –

-      Nono no! Non se ne parla nemmeno quella mi ammazza! Inventa un modo per uccidermi al telefono , si mete ad urlare finchè non svengo ! sul serio ! non è una buona idea! –

-      Invece è un’idea ottima, tu chiami Tsunade ti prostri in mille scuse e le fornisci le spiegazioni necessarie pregando che seriamente non conosca un modo per ucciderti al telefono e poi organizziamo un piano per stanare Orochimaru prendendolo di sorpresa e salvare Sakura… -

Pur terrorizzato all’idea Naruto dovette ammettere che era la sola cosa da fare.

Rassegnato prese il cellulare dalle mani di Gaara e compose il numero.

-      Pronto? –

-      Ehm… baa-chan? –

-      Tu brutto maledettissimo idiota! COME OSI CHIAMARMI COSI ORE DOPO CHE SEI SCOMPARSO COME SE NULLA FOSSE SUCCESSO? –

Le urla di Tsunade furono tranquillamente udite anche dagli altri due ragazzi che non erano al telefono, man mano la donna continuava a sfogarsi più Naruto si faceva piccolo piccolo pigolando scuse a non finire.

Dopo dieci minuti buoni Tsunade smise di urlare dando a Naruto la possibilità di spiegare quanto era successo.

Dopo un momento di silenzio Sasuke vide il più piccolo avvicinarsi a loro e staccare il telefono dall’orecchio.

-      Tsunade vuole parlare con tutti – disse schiacciando il pulsante per attivare il vivavoce.

-      Buonasera a tutti marmocchi. Bene abbiamo poco tempo perciò statemi a sentire o l’effetto sorpresa potrebbe saltare. Uchiha sei lì giusto? Non voglio sapere come tu ti sia trovato in mezzo a questa situazione ma adesso sei in ballo e devi ballare . hai il numero di telefono di questo Kabuto . –

Un po’ offeso e un po’ sorpreso per i modi burberi che dimostrava la donna Sasuke si sentì chiamato in ballo facendo appena in tempo a registrare l’informazione che la donna dall’altro capo del telefono si chiamava Tsunade e che , se ricordava bene, doveva gestire quella stupida scuola di magie…

-      Certo che ho quel numero – fece

-      Bene allora dimmelo, vedrò se posso rintracciare la posizione del telefonino e fornirvela. –

-      Può farlo davvero? –

-      Per chi mi hai preso, moccioso? Certo che posso farlo! In men che non si dica vi porterò da questo Kabuto, e lui ci porterà da Orochimaru… Ho già un piano in mente ma dovrete prestare la massima attenzione tutti quanti … -

 

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- non posso crederci, l’ha trovato davvero …- fece Sasuke nascosto dietro un paio di cassonetti mentre osservava la sagoma occhialuta di Kabuto fumarsi una sigaretta in un vicolo solitario.

- mai dubitare di Tsunade, riesce a fare tutto quella donna! –

- volete stare zitti? Ci faremo scoprire… -

- credete che il piano funzionerà? –

- Gaara è bravissimo in queste cose, fidati di lui.-

Sasuke trovava estremamente irritante l’immensa fiducia che Naruto riponeva in quel tipo ma non disse nulla.

- io sono pronto posso cominciare anche subito. –

- fa attenzione mi raccomando –

- si non ti preoccupare! Naruto? –

-si? –

- non mi auguri buona fortuna? –

Sasuke non capì cosa volesse il rosso ma Naruto parve capire e sorridendo si avvicinò a Gaara.

Sasuke vide la scena come se fosse rallentata: Naruto che metteva un braccio attorno al collo di Gaara, il suo viso che si avvicinava, le labbra che si sfioravano, gli occhi chiusi del biondino e quelli aperti agghiaccianti dell’altro ragazzo fissi sui suoi.

Il contatto in realtà durò neanche un secondo ma Sasuke non l’avrebbe mai detto.

-      Buona fortuna Gaara! – fece sorridente Naruto.

 

Fine.

 

Il seguito al prossimo capitolo, adesso sono tornata a ritmo regolare!

L’estate per me è deleteria tra le sessioni estive degli esami, la settimana del ferragosto e la settimana di vacanza e poi la sessione d’esame di settembre.

Praticamente per tre mesi non ho potuto ne scrivere ne commentare ma adesso ho ripreso a ritmo regolare!

Sto fine settimana vado a romics a fare cosplay e a vedere se se riusciamo a partecipare alla gara quindi ci rivediamo la settimana prossima con i resoconti del romics e il prossimo capitolo.

Vi voglio bene.

   
 
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