A metà pomeriggio, i due cugini Duke
avevano già irritato a tal punto lo zio Jesse da indurlo a spedirli in città con
la lista della spesa, con la speranza che non si facessero vedere fino a sera,
quando magari l’arrabbiatura sarebbe sbollita.
“Uffa, ma io non ho fatto niente! Mi
spieghi perché lo zio Jesse se l’è presa con me?”
“Beh, magari ha pensato che prendere a
martellate il distillatore non fosse una buona idea…”
“Però ha funzionato! E poi perché ha
mandato anche te a fare spese?”
“Per controllarti, mi pare ovvio”
ribatté Luke, con una scherzosa aria di superiorità.
“Ma senti… beh, dove dobbiamo andare?”
“Allora… prima in farmacia. Lo zio
Jesse ha finito le pillole per la pressione. Poi il vecchio Sam, perché siamo a
corto di chiodi. E sarà meglio comprare anche un martello nuovo. E abbiamo
finito zucchero e caffè, quindi dobbiamo passare anche dalla signora Austin.”
“Ok. Senti, credi che potremmo fare un
salto da Cooter? Credo che il Generale abbia qualche problema al motore: fa uno
strano rumore, quando accelero.”
“Certo, possiamo passarci una volta
finite le altre spese.”
Lo zio Jesse aveva visto giusto: per
commissioni che Daisy avrebbe sbrigato in un’ora, i due cugini impiegarono un
intero pomeriggio. Sicuramente la popolazione di Hazzard, Rosco compreso,
avrebbe dovuto essere grata al caro Jesse, che aveva evitato a tutti un grosso
pericolo.
Bo frenò piuttosto bruscamente,
sollevando una nuvola di polvere che fece starnutire Jenny, impegnata nel
cambio dell’olio della Plymouth alla quale aveva lavorato con Cooter. “Ehi,
brutto…” iniziò, piuttosto contrariata, interrompendosi nel riconoscere i
cugini.
“Jenny? E tu che ci fai qui?” la
interrogò il biondo.
“Ehi, un momento. Stai cambiando l’olio
ad una macchina?” si stupì Luke, avvicinandosi per verificare.
“Ciao, ragazzi!” li salutò Cooter,
uscendo dall’officina e andando loro incontro. “Hai finito qui, Jenny?”
“Sto finendo di mettere l’olio buono.”
“Ragazzi, ancora problemi con il
Generale?”
“Fa uno strano rumore quando accelero”
spiegò Bo.
“Guardo subito, allora.”
“Ehm, Cooter, prima vorremmo saldare il
conto delle ultime riparazioni” intervenne Luke.
“Ok. Jenny, vado un attimo in ufficio
con i ragazzi. Quando hai finito con la Plymouth…”
“…la parcheggio in fondo al cortile, ok”
completò lei.
Il meccanico si allontanò con i due
cugini al seguito. Una volta al sicuro nell’ufficio, i due cugini manifestarono
la loro sorpresa.
“Cooter, ma Jenny non si intende
affatto di motori! Come puoi permetterle di mettere le mani…” iniziò Luke.
La voce di Bo si sovrappose a quella
del cugino. “Insomma, fa l’impiegata! Come diavolo fa a…”
“Fermi, fermi, ragazzi” li stoppò il
meccanico, alzando le mani come uno scudo. “Quella ne sa quasi più di me, di
motori. Non guardarmi così, Bo, non scherzo.”
“Ma… è andata al college! Come fa a
conoscere i motori?” chiese Luke.
Cooter sospirò, sedendosi sulla
scrivania. “Ascoltate, ragazzi. Io non so che cosa vi abbia raccontato, ma
credo proprio che sia diverso da quello che ha raccontato a me.”
“E come facciamo a sapere qual è la
verità?” domandò Bo.
“Beh, quello che ha raccontato a me
coincide con quello che ha raccontato a Daisy. È facile intuire quale sia la
verità.”
Bo e Luke si fissarono senza capire. “Beh…
ma perché a noi ha raccontato bugie e a te la verità?”
“Beh… ecco, io…” balbettò Cooter,
arrossendo vistosamente. “Io… io non lo so.”
“Cooter, stai arrossendo” gli fece
notare il biondo, con aria maliziosa.
“Oooh, non avrai una cotta per Jenny?”
calcò la mano il moro, dandogli una sonora pacca sulla spalla.
“Siete davvero infantili, lo sapete?”
“Su, Davenport, dicci tutto quello che
sai” lo spronò Bo, esibendosi in un’imitazione pressoché perfetta di Rosco.
“Beh… ieri è passata a salutarmi, e si
è fermata a darmi una mano. Poi siamo andati a mangiare un boccone al Boar’s
Nest, e poi l’ho accompagnata a casa.”
“E bravo Cooter! Insomma, Jenny Brown è
diventata davvero una bella ragazza!” si complimentò Luke.
“Già” ammise il meccanico, rabbuiandosi
un po’.
“Ehi, cos’è questo muso?”
“Beh, Luke, l’hai detto anche tu. È una
bella ragazza. Non ci vorrà molto prima che anche gli altri lo notino… e allora
credo proprio che non ci sarà più posto per me. Su, andiamo a dare un’occhiata
al Generale.”
Il trio uscì di nuovo all’aria aperta,
avvicinandosi a Jenny e al Generale Lee. Cooter alzò il cofano, quando la
ragazza intervenne: “Già fatto. Era una candela da sostituire. Comunque ti
conviene ordinare una nuova cinghia di trasmissione. A questa non resta molto
tempo, specialmente se Bo continua a strapazzare così il Generale.”
Cooter fece spallucce, guardando i due
cugini come a dire ‘Ve lo avevo detto, che è più brava di me’.
“Grazie, Jenny. Beh, noi stiamo andando
alla fattoria. Vieni con noi? Daisy ha preparato una cenetta speciale.”
“Beh, io…” iniziò lei, voltandosi d’istinto
verso Cooter.
“Vai pure, Jenny. Tanto sto per chiudere.”
“Posso… posso tornare domani?”
“Puoi tornare quando vuoi, lo sai.”