Sulla strada per la fattoria, Bo prese
una deviazione, portando il Generale Lee in una zona più appartata. Frenò, poi
imitò il cugino e si voltò verso Jenny, seduta sul sedile posteriore. “Allora,
Jenny” iniziò il moro, “che succede?”
“Che intendi dire, Luke?”
“Beh, non sapevo ti intendessi di
motori. Insomma, non si vede tutti i giorni un’impiegata che sa cambiare l’olio
alla propria auto.”
“Ci sono tante cose che non sai di me,
Luke Duke” ribatté lei, con l’ombra di un sorriso dipinta sul volto.
“Jenny…” sussurrò Bo, senza sapere come
continuare.
Jennifer lo guardò, percependo all’istante
il suo imbarazzo. Sospirò e si sfilò la bandana, lasciando che i capelli le
ricadessero sulla schiena in modo disordinato. “Non sono mai stata al college,
ok?”
“Come sarebbe a dire che non sei…”
“Lucas Duke, cuciti la bocca e lasciami
parlare. Ho frequentato il primo anno di college, poi mi sono dovuta ritirare.
Non potevo più permettermelo. I miei genitori sono morti in un incidente d’auto,
e la loro eredità non era sufficiente. Ho dovuto cambiare le mie priorità. Mi
sono trovata un lavoro come impiegata, e mi sono rassegnata.”
“Jenny, i tuoi genitori… mi dispiace.”
“Non lo sapeva nessuno, tranne Daisy. Non
volevo essere compatita. Volevo farcela da sola.”
“Jenny… sei sempre stata una brava
ragazza. Però non capisco ancora che cosa c’entrino i motori.”
“Beh, un anno fa sono stata licenziata.
Avevo un gruzzoletto da parte, e ho frequentato la scuola serale per diventare
meccanico. Poi ho cercato lavoro, ma ad Atlanta nessuno è disposto ad assumere
una donna meccanico. Non si fidano.”
“Quindi sei venuta ad Hazzard per
cercare lavoro?” chiese Bo.
“No, in realtà no” sorrise lei. “Daisy
mi ha invitata qui perché potessi rilassarmi, staccare un attimo la spina dai
problemi. Una volta arrivata qui, ho scoperto che Cooter aveva una sua officina…
e non ho resistito alla tentazione.”
“Non sapevo che i motori ti piacessero
tanto” confessò Luke.
“In realtà, li adoro. Li adoro dall’ultima
estate in cui sono stata alla fattoria.”
“Davvero? E come mai?” domandò il
biondo, estremamente curioso.
“Questioni personali” fece lei, lapidaria.
“C’entrano con Cooter?” indagò Luke,
serio.
“Che c’entra Cooter?” domandò lei,
fingendosi sorpresa. In realtà, tutto c’entrava con Cooter.
“Beh…” iniziò il moro, incerto,
cercando con lo sguardo l’approvazione del cugino, “vedi… Cooter non ha mai
avuto molta fortuna con le ragazze, e…”
Bo colse il cenno di Luke, e continuò. “Sì,
vedi, Cooter è davvero un bravo ragazzo, e noi siamo suoi amici, e…”
“…e in realtà non dovremmo spifferarti
nulla, perché in quanto amici dovremmo mantenere il segreto, ma…”
“…Cooter è davvero una brava persona, e
lui… beh, lui ha un certo interesse…”
“…ci tiene molto a te” concluse il
moro.
Jenny aveva seguito con molta
attenzione il discorso a zig-zag dei due cugini, sforzandosi di non scoppiare a
ridere. “Avete finito?”
Bo e Luke confermarono.
“Se ho ben capito, state cercando di
dirmi che Cooter ha un debole per me.”
“Beh… sì” fu la risposta di Bo.
“Beh, vi ringrazio, ma lo sapevo già.”
“Lo sapevi? E come fai a saperlo?” si
stupì Luke.
“Semplice. Lui è molto meno imbranato
di voi, quando si tratta di sentimenti. E ora, possiamo andare a casa?”
“Incredibile” fu il commento di Bo, che
si voltò e rimise in moto il Generale Lee.
Prima di entrare in casa, Luke prese
delicatamente Jenny per un braccio e la tirò in disparte, per parlarle. “Jenny… Cooter è nostro amico da tanto
tempo, lo sai, e… beh, tante ragazze si sono già prese gioco di lui. Ti prego,
non farlo soffrire.”
“Lucas Duke, mi meraviglio di te” lo
redarguì lei, liberandosi dalla sua blanda presa.
“Jenny…”
“Luke, a quattordici anni pesavo come
un cucciolo di balena. Ho passato metà della mia vita a soffrire. Credi che
potrei fare qualcosa di simile ad un altro essere umano?”
“Scusa, Jenny, è solo che…”
“E’ solo che?”
“E’ solo che torni, dopo dieci anni, e
sei così diversa, e…”
“Non sono cambiata affatto, Luke. Sono
solo un po’ più gradevole alla vista, ma tutto il resto c’è ancora. Sono ancora
Jenny Brown, e ho ancora paura dei ragni” lo interruppe lei, con un sorriso
leggero.
“Quindi, per quanto riguarda Cooter…”
“Cooter Davenport è stato il primo
ragazzo che ho baciato” ammise lei, non senza una punta di imbarazzo. “Dieci
anni fa. La mia ultima estate ad Hazzard. Lui è stato l’unico ad accettarmi per
com’ero. E questo non lo scorderò mai.”