(Avviso:questo capitolo conterrà del linguaggio leggermente volgare)

Una volta era piccolo adorabile bambino,

finché un giorno il mio paparino ebbe l'idea

di infilarmi un mostruoso demone nella pancia

e cercare di assassinarmi anche tramite mio zio.

Diventai così un assassino psicopatico,

con tanto di sguardo assassino e scatti di follia indemoniata.

Poi però,grazie a un meraviglioso rompiscatole biondo,

e un anno in terapia intensiva,guarii.

Ero diventato una persona onesta e rispettabile,

amata dai suoi concittadini,a tal punto

che mi concessero la massima carica: essere Kazekage.

Ero finalmente felice,e tutto sembrava andare per il meglio.

Tutto finché non andai al mare con i miei fratelli.

Lì costruii un bellissimo castello di sabbia:

altro quattro piani,con maxi-cucina,piscina ,tre camere da letto

due bagni,soggiorno,ufficio,sala da pranzo,campo da calcio

campo da golf e un corridoio con stemmi araldici della mia famiglia.

Era il mio capolavoro,una delizia per gli occhi.

Tutti i bambini della spiaggia giocavano nelle sale,

i vecchi riposavano all'ombra del palazzo,

e affittai una stanza persino al gestore del bar vicino.

Ero veramente al settimo cielo.

Poi però il mio fratello Kankuro,e non so ancora il motivo,

evocò delle marionette per far scappare tutti,

quindi vennero a lamentarsi da me i gestori della spiaggia

dicendo che gli rubavo i clienti,

e giunse anche un membro del Comune

che mi ordinò di smantellare il maniero

dato che non era in regola con le normative.

Ho cercato di spiegare la mia situazione,

ma tutti urlavano e c'era una confusione pazzesca.

Mia sorella Temari allora,per allontanare la folla,

evocò Kamatari e le disse di sgombrare il campo.

Sgomberò il campo dal mio castello.

Allora non ci vidi più.

Come dissi al mio psichiatra nell'Ospedale Psichiatrico Giudiziario:

"E poi dicono che uno s' incazza

e usa il Funerale del deserto a sproposito!"