Eccomi pronta per un nuovo aggiornamento, ringrazio chi
continua a leggere! J
Per chi volesse nelle originali “Katherine
Houston” vi aspetta.. ma ora vediamo cosa succede per le vie di Parigi in un
giorno di Maggio.. buona lettura! Fatemi sapere…
Capitolo 18 – Alfa
e Follia
Sono
fuori! Dal bar s’intende!
Perché
la follia mi fa compagnia da ventidue anni. Sarebbe più corretto dire ventuno
anni e sette mesi; il senso comunque non cambierebbe!
La
follia è la mia compagna di viaggio da una vita!
In
questi ultimi mesi però, la parte folle di me ha preso il comando.
Perché,
da marzo, sono entrata nel tunnel Rob
Mazza King grazie
ad un commento sui vestiti nuovi dell’imperatore Raoul. Perché anche Bova ha
quel certo non so che Tassano!
Perché
da Marzo conosco persone come Caterina, Mia, Haley, Alice,
Julie. E compagnia bella…
Grazie
a loro ho scoperto una parte nuova di me. Nuova, perché si era magistralmente
nascosta per venti anni. Nascosta, perché la follia fa parte di noi in quanto
essere umani.
Il
teologo, umanista, filosofo Geert Geertsz
(è il Galileo Galilei olandese, quest’uomo) non ci avrebbe scritto un libro,
altrimenti!
Grazie
a Robert Pattinson, ho scoperto di non essere l’unica
ventenne nel mondo ad amare Pride
and Prejudice;
e quella mazza di gentiluomo che risponde al nome di Fitzwilliam
Darcy. Anzi, sarebbe più corretto ringraziare la saga
della Meyer; perché è grazie ai suoi libri che mi
sono ritrovata nel tunnel Rob
Mazza King. In un tunnel
che dovrei abbandonare.
In
questi ultimi mesi ho scoperto che il mondo virtuale può unire più di un bar.
Perché
se è vero che in un bar vedi le persone in faccia ( altrimenti detto parlare
a quattrocchi, che è meglio); è altrettanto vero che potresti viaggiare
lontano anni luce da loro, senza guardarle davvero.
Lo
stesso ( o il contrario) dicasi per quel mondo virtuale, che virtuale non è!
E’
una verità universalmente riconosciuta che le persone sono fisicamente lontane;
lontane, anche quando si ha l’impressione di essere ad un ricevimento! Okay, ricevimento
è un termine antico e preistorico.
Lontane,
anche quando si ha l’impressione di essere tutte intorno allo stesso tavolo. In
attesa delle coppe gelato che hai ordinato due ore prima!
Forse
sarò l’unica a pensarla in questo modo ( sicuramente, l’unica ad esprimersi in
un non-italiano)! Però è questo quello che credo!
In
questi mesi ho scoperto che le vere amiche ti vengono incontro anche quando non
lo richiedi esplicitamente.
Perché
l’amicizia è quel tacito accordo di stima, rispetto e fiducia; tra menti folli.
Perché
puoi parlare a ruota libera senza essere giudicato; perché seguiranno le tue
idee senza chiedere spiegazioni; perché la miglior specie d'amico è quel tipo
con cui puoi stare seduto in un portico e camminarci insieme, senza dire una parola,
e quando vai via senti come se fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
Perché il linguaggio non verbale dice molto più del verbo stesso.
Perché,
ci sono tanti perché!
Io,
Amy, ringrazio ciascuna di loro; perché tutte mi hanno aiutato e mi stanno
aiutando, anche inconsapevolmente! E l’aiuto inconsapevole è il migliore che si
possa ricevere ( o dare) ! Ma che sto pensando? Oh cielo…
Prima
o poi metterò tutto questo per iscritto! E allora, avrò la conferma di essere
completamente in fase Alfa.
E
tanti cari saluti ad Elinor Dashwood!
Con l’augurio che viva felice e contenta con il suo adorato Edward Ferrars!
Anche
se, devo ammetterlo, un’amica mi disse “Amy, finchè
parliamo con i poster è normale; quando i poster rispondono…
è in quel momento che bisogna iniziare a preoccuparsi!”
Il
poster di Robert Pattinson non mi ha ancora risposto:
non dovrei preoccuparmi!
Prima
o poi metterò tutto questo per iscritto! E tanti carissimi saluti ad Elinor!
“Amy,
fermati!” oh caspio! Dimenticavo la cosa peggiore.
“Miss Florent!”
“Buon
compleanno, Rob!” battito cardiaco, non voglio
sorprese. Sessantacinque al minuto. Non te ne concedo uno di più.
Perfetto,
Amy! Adesso parli con il cuore. Cuore inteso come il muscolo grande come il
proprio pugno situato nella parte sinistra della cassa toracica. Il muscolo
costituito da atri e ventricoli. Perfetto, Amy! Davvero!
“Solo
buon compleanno, Amy?” domanda fissandomi con il suo solito sguardo, uno
sguardo che non ha nulla a che vedere con lo sguardo branzino.
Guzzano
e le sue critiche sono sempre comiche. Ciò che non piace a Guzzano
piace a me. Se critica pesantemente un film, è sempre il primo che voglio
vedere. Alessio Guzzano, è il critico cinematografico
che recensisce i film in uscita su City.
City è
il quotidiano gratuito distribuito in quel di Bari, Bologna, Firenze, Genova,
Milano, Napoli, Roma, Torino e Verona. E’ il mio quotidiano gratuito preferito!
Io
vado a Milano per due soli motivi: primo, università Statale in Duomo; secondo,
lettura del City in
metropolitana. Peccato che il pomeriggio non riesca mai a recuperarne una
copia. Se ho lezione dopo le tre, l’unico quotidiano che posso prendere è 24Minuti.
E io non sopporto 24Minuti.
“Solo
buon compleanno, Amy?” ripete.
“Non
mi metto certo a ballare hic et
nunc, Robert!” hic e nunc sono i miei migliori amici; dopo Alfa e Beta, che
continuano a ballare la cucaracha. ComeChip
‘n Dale, che prendono amichevolmente in giro
Donald. Quando ancora infanzia risplendea nei miei
occhi ero abbonata al giornalino di Cip e Ciop, e
adoravo le noci. Come erano rappresentate le noci! Incredibilmente grandi!
Amavo Cip
n Dale!
“
Solo buon compleanno, Amy?” continua. E dicendolo, mi prende la testa tra le
mani e posa le su labbra sulle mie. E’ un bacio veloce, leggero, dolce,
Perugina!
Un
apostrophe rose dans la phrase je t'aime!
“Sì, solo buon compleanno, Robert!”
rispondo. Voltandomi verso la Tour Eiffel!
Quando rientro in hotel
( ancora non comprendo il motivo per cui, Jean Florent,
abbia acquistato tranquillamente una tomba di famiglia; piuttosto che una casa
nella città della Senna); Mathieu mi consegna la
tessera della mia camera.
E’ tutto come avevo lasciato: Matt ha mantenuto la
promessa.
Il frigo bar è pieno. E pieno resterà, a meno che
ad entrare in possesso della tessera magnetica non sia Rob.
Non che Robert possa avere anche solo la ben che minima possibilità di entrare
nella mia camera, sia chiaro! Lo stesso può dirsi per Luca: Mr
Florent è quello che mi preoccupa di più! Le scorte
di cibo, con lui, si volatilizzano…
Dopo aver contato scrupolosamente quante bibite e
vivande contiene il frigo bar ( sembra una domanda di un problema a tappe
dell’esame di quinta) ripeto il sopralluogo che feci quando arrivai. Una decina
di giorni fa.
Dieci giorni. Esattamente dieci giorni: sono scesa
dal TGV la mattina del 3 Maggio. Dieci giorni fa!
In questi giorni ho conosciuto l’uomo che Robert
T. Pattinson è!
Dimenticavo la cosa peggiore!
In questi ultimi giorni mi sono innamorata di Rob; perdutamente innamorata di Rob!
Io, una studentessa di Filosofia. Una studentessa
italiana. Una semplice studentessa non retribuita.
Cosa può trovarci il sex symbol
mondiale in una studentessa?
Perché dovevo innamorarmi?
I’m in love with Robert Pattinson.
Oh Mon Dieu!
“Amy! Marta è arrivata stamattina!” Luca mi ha
raggiunta. “ E ha prenotato qui!” mi informa.
Cosa? Marta? Come mai ha lasciato il paesino
sperduto tanto amato? Forse, ama una persona più del paesino sperduto! Elinor, sei
fantastica! Come farei senza di te?
Marta cognata di Amy: potrebbe andare! Luca
sarebbe perfetto! E’ un gentiluomo di altri tempi, questo ragazzo! A perfect gentleman! E non lo dico perché sono sua sorella.
Molte ragazze sarebbero d’accordo con me.
Basterebbe chiedere ad Haley o Mia...
“Perfetto!”
“Già, davvero!” risponde con aria quasi sognante.
Luca e Marta, perfetto! “ Chissà perché poi, proprio Parigi!”
“Cosa?” ci sono due possibilità, o finge, o finge!
“Cosa vuoi dire, Luca?”
“Perché tra tutte le capitali ha scelto Parigi?”
“Se fossi stato a Praga, sarebbe a Praga… Luca!” ribatto direttamente, con nonchalance!
“Grazie, Amy!” dice, leggermente in imbarazzo.
“Prego, Luca!” ribadisco, offrendogli una bibita!
Questo frigo bar avrà vita breve, me lo sento!
Speravo lo svuotasse Robert, uff!
Dovrei tacere, lo so, scusa! Elinor?
Elinor non è intervenuta?
Okay, taccio!
MARTA POV
Amy non poteva non prenotare una camera in questo
hotel! Sarebbe simpatico, se fosse davvero una coincidenza!
Mathieu Cordier mi porge la tessera
numero 220, augurandomi un buon soggiorno!
Io, Marta, a Parigi!
Da Luca Florent!
Luca!
Marta, d’accordo non essere più Elinor Dashwood! Ma non puoi
essere così sfacciatamente diretta! Calma, respira, resetta! Porta le valigie
in camera! E doccia fredda!
Dopo essermi ripresa dal lungo viaggio, deciso per
un giro di ricognizione dell’hotel! Quando passo davanti alla camera 222 sento
delle voci.
“Se fossi stato a Praga, sarebbe a Praga… Luca!” colpita e affondata.
“Grazie, Amy!” sembra imbarazzato. Forse ho
sbagliato tutto. Stupida! Sono stata solo una stupida!
Che razza di idea: prendere il primo volo per un
ragazzo!
Un volo internazionale, per un ragazzo!
Bella Swan non avrebbe
reagito così. Sono più stupida di un agnello stupido!
“Prego, Luca!” Amy è diretta quando si parla delle
altre.
Quando si parla delle altre è la migliore cupido
che conosca. Le sue teorie sono sempre valide. Se mettesse in pratica per se
stessa anche solo una teoria, sarebbe perfetto!
Anch’io purtroppo non posso scappare da questo
ragionamento! Che frase è?
Sono fusa! Cosa sto dicendo? Che caspio pensa la mia mente?
Sarà meglio sparire prima che Luca mi veda! Passo
oltre!
Nella hall incontro due persone: una bambina e un
signore. La bambina dovrebbe avere massimo cinque anni; il signore potrebbe
essere suo nonno.
“Nonno, dove andiamo oggi?” magnifico, Miss Marple
è ancora in azione. La matematica non è un’opinione, lo so.
“Ovunque tu voglia, Ale!”
risponde sorridendo, e fissandomi.
Mi avvicino al bancone porgo la tessera al concierge. Accenno un saluto al signore e alla bambina, il
signore ricambia, seguendomi con lo sguardo.
Ho una strana sensazione.
Quello sguardo, non mi è nuovo!
LUCA POV
Marta sta scappando. Come se avesse paura di
essere vista da qualcuno.
Quando scendo nella hall incontro un anziano
signore con una bambina. Stanno leggendo alcune riviste. La bambina è
incuriosita dalle foto; l’anziano signore ( suo nonno) si è immerso
nell’articolo di sport ( credo che il calcio sia la sua vita).
Saluto Mathieu ed esco.
Esco, e qualcuno mi segue.
Uno sguardo!
Sono le quattro e mezza!
Sono davanti al miglior malato immaginario di
tutti i tempi. Non so chi me lo ha fatto fare: fa caldo! Non so chi me lo ha
fatto fare: qui non ho nessuno. Nessuno a cui far visita.
Moliere, lo ammetto, mi è sempre piaciuto! Moliere
e Il Convitato di pietra, Moliere
e il Misantropo, Moliere
e le favole di La Fontaine! Perché anche La Fontaine è sepolto qui.
Se avessi l’Ordinateur
sarebbe più veloce.
Infiniti artisti,
infiniti artisti; sono qui nel cimitero degli artisti, e io…
“Luca!” mia sorella. Chissà da quanto tempo è
dietro di me. Chissà da quanto tempo sta ascoltando quello che non sto dicendo.
Chissà se sta pensando quello che penso io.
Siamo gemelli, e il fatto mi preoccupa.
Lei mi conosce. Più di quanto io non conosca me
stesso. “Sapevo che ti avrei trovato qui, Luca!” continua, stringendomi la
spalla sinistra.
“Mi conosci, sorellina!” rispondo, appoggiando la
mia mano sulla sua.
Amy sorride, utilizzando il terzo sorriso ( tacita
comprensione) e mi bacia sulla guancia.
E’ il suo primo bacio. Il suo primo vero bacio!
Sorride, secondo sorriso: ci sono io, con te!
Senza aggiungere altro mi lascia solo.
Ora, dietro di me c’è il convitato di pietra.
“Nonno, tuo nipote non seguirà il tuo esempio! Io,
Luca, non sono mio padre!”
All’uscita del cimitero mi accorgo che Amy non era
da sola.
Mi sorride, porgendomi la mano.
AMY POV
Sapevo che Luca sarebbe andato al cimitero. Non
poteva evitarlo.
Luca, è il lui della famiglia. E’ l’unico uomo
rimasto della famiglia. L’ometto di casa. Il perfetto gentiluomo. Il vero uomo.
Ciò che un uomo deve essere. Luca è il mio fratellone.
Luca avrebbe dovuto chiamarsi Giovanni. Giovanni,
perché sarebbe stata la traduzione di Jean. Giovanni, perché è il figlio di
Claudio Baglioni. Giovanni, perché Jean era nostro nonno.
E’ stato scelto Luca perché Giovanni sarebbe stato
troppo simile ad un altro nome. Luca, perché Amy è Luca suona meglio di Amy e
Giovanni. Forse se mi avessero chiamato Alexandra ( con la x per Jean Florent); Giovanni sarebbe andato bene.
Ora come ora, siamo Amy e Luca!
Ed Amy e Luca, resteremo!
Mentre la mia mente delira palesemente, mi preparo
per la doccia fredda di cui tanto ho bisogno.
Ricordo di aver passato l’estate 2006 difendendo a
spada tratta l’uomo che io dovrei chiamare nonno. Ho difeso Jean Florent, sempre e comunque.
Ho difeso una persona che non ho mai conosciuto.
Non riesco a perdonare mio padre. E non posso
garantire di riuscirci, un giorno.
Sento l’acqua sui capelli, il getto d’acqua spazza
via ogni pensiero.
Come il vento. Da Ovest.
Quando esco dal bagno, con asciugamano e turbante,
è passata solo un’ora. Traduzione: dieci minuti prima che Marta passi a
chiamarmi. E sono ancora in asciugamano e turbante.
Il mio armadio è disordinato in modo ordinato.
Traduzione: disordine ordinato. E io non so ovviamente da che parte iniziare. Forse
aprire le ante, Amy! E i cassetti! Sì, perfetto!
Naturalmente, quando sono immersa nella massa di
indumenti, bussano alla porta. Marta. Mi precipito ad aprire, senza curarmi del
mio aspetto.
“Non ce l’ho fatta! Sono nella hall da
quarantacinque minuti! Perdonami!” dice, mettendo il piede destro tra lo
stipite e la porta; impedendone così la chiusura.
Mi allontano cercando di sistemarmi, ottenendo
l’effetto opposto! Apre la porta, ed entra.
“Perdonami!”
Sono impietrita, con i capelli bagnati che
ricadono sulle spalle, e un asciugamano che a malapena nasconde quello che
dovrebbe coprire.
Oh cazzo!
Non dire cose che non pensi, Amy!
E tu che ne sai di quello che posso pensare io, in
questo momento?
“Mi dispiace, perdonami!” continua a ripetere,
come un registratore rotto. Avvicinandosi lentamente, deciso e titubante.
“Di avermi fatto aspettare tanto?” rispondo,
prendendolo dalla cravatta, e trascinandolo verso il letto.