Iniziava così il mio viaggio disperato durato solo
qualche decina di ore, ritrovandomi senza quasi accorgermene all’ingresso di
Volterra.
Non credevo di riuscire ad arrivarci, pensavo che tu
mi fermassi prima grazie al dono di Alice, è vero avevo deciso improvvisamente di
partire, ma speravo almeno in una tua telefonata o in un tuo messaggio dove mi
avresti chiesto di non andare e a cui avrei risposto esponendo tutti i miei
turbamenti, ma niente. Non un sms, non uno squillo. Nemmeno da colei che
consideravo la mia migliore amica.
Ma dopotutto cos’ero io per loro se non una semplice
umana?
Questo paese mi piaceva, non solo Volterra, ma tutta
l’Italia in generale: mi ricordava la prima volta in cui ho cenato con te, a Port
Angeles, dopo che quei tizi avevano cercato di aggredirmi. Ravioli ai funghi, ricordi?
Il campanile della Chiesa scoccò le 20 e il vento freddo di dicembre mi fece tremare facendomi voltare la testa per non sentire quella sferzata di vento freddo in pieno viso. Fu allora che scorsi due luminose iridi rosse, appartenenti ad un individuo che stava nascosto in un vicolo cercando di non destare attenzione. Decisi di avvicinarmi raccogliendo il coraggio e cercando di ricordarmi perchè ero lì.
O la va o la spacca.
Mentre mi avvicinavo sentivo il suo sguardo su di me e quando mancavano solo pochi metri sussurrai, certa che mi avrebbe sentita, che volevo vedere i volturi.
"E tu chi sei per esigere ciò?" chiese la figura dopo un attimo.
"Sono Isabella Marie Swan e voglio diventare una vampira" risposi senza esitazione.
Gli occhi del vampiro si illuminarono e senza pensare, mi disse di seguirlo.
Non mi chiesi perchè avesse accettato subito la mia richiesta, nè il perchè di quello sguardo quando gli avevo detto il mio nome, era come se mi attendesse, ma mi importava solo una cosa in quel momento: il raggiungimento mio obiettivo. Il vampiro mi scortò per i vicoli della cittadella e passammo perfino attraverso un tombino, ma alla fine arrivammo nella sontuosa dimora dei signori dei vampiri.
Il portone era grande e sontuoso, pieno di intarsi nel legno pregiato che lo componeva, ma nulla era paragonato alla bellezza della sala circolare dove mi portò il mio accompagnatore.
"Aro, mio signore, lei è Isabella Swan" disse il vampiro rivolto all'uomo seduto sul trono centrale.
Non mi accorsi subito di sette figure che appena ero entrata si erano voltate a guardarmi.
Sette paia d'occhi che mi scrutavano,
sette paia d'occhi intrise di sorprese e odio,
sette paia d'occhi vermigli che, appena li guardai, mi lacerarono qualcosa nel profondo...il cuore.
Non pensai a nulla mentre correvo verso di te iniziando a piangere e abbracciandoti, supplicandoti di tornare, dicendoti di voler abbandonare la mia umanità per stare con te.
"Edward" continuavo a ripetere, ma tu non ricambiavi le mie carezze, i miei baci, il mio abbraccio. Restavi lì, fermo e immobile come una bellissima statua in marmo.
Il tuo braccio si tese in avanti, non cercando me, ma Aro.
"Sei sicuro mio caro? Sarebbe un vero peccato" disse il volturo.
Annuisti leggero scostandoti da me e mostrandomi i denti, non per sfoderare uno dei tuoi sorrisi che mi ammaliava sempre, ma in un feroce ringhio per poi azzannarmi con foga sul collo.
Solo allora capii che sarei morta, ma senza arrivare alla fase successiva, quella di vampira. E mi fu chiaro: non mi avresti amata nemmeno se fossi stata come te.
La luce si affievolì e mentre guardavo con sguardo oramai vacuo i membri della tua famiglia li notai tutti sorridere sadicamente del tuo operato. Tutti. Anche Alice.
Quando tutto stava diventando scuro capii lo sbaglio che avevo fatto e mi scocciò ammettere che avevi ragione: tu non eri il buono, ma il cattivo, ma nonostante tutto la mia ossessione per te non svaniva, nemmeno ora che stavi concludendo la mia esistenza. Non provavo odio.
E mentre i miei sensi si offuscavano per sempre non potei fare a meno di sorridere:
Ti aspetto all'inferno Edward.
-THE END-
Anche se con un ritardo mostruoso ecco
a voi il secondo ed ultimo capitolo di questa fanfiction. Sicuramente
avrà deluso la maggior parte di voi, e scommetto che un'altra
buona parte vorrà uccidermi, ma ho pensato di cambiare i soliti
schemi e di concluderla così, tragicamente. Non ci sarà
un lieto fine..Forse farò un seguito: la
stessa storia dal punto di vista di Edward per far capire il
perchè di questa sua decisione, ma si vedrà...