Neji

(Avviso:ci saranno delle piccole volgarità)

Un tempo credevo nel Fato,nel destino ineluttabile.

Che ognuno fosse intrappolato in qualche disegno superiore.

Ma quella testa quadra di Naruto,con la sua battaglio-terapia

mi fece cambiare idea e iniziare a credere nelle mie possibilità.

Divenni più gentile con i miei compagni,ed iniziarono persino

ad essermi vagamente sopportabili,forse persino simpatiche,

le posa fanatiche da rincoglioniti e i discorsi sulla giovinezza

del mio compagno Rock Lee e del mio sensei.

Poi i dottori mi diagnosticarono un cancro al fegato,

mi caddero tre vasi in testa solo in una via,

e una muta di cani mi scambiò per un idrante.

Ma la beffa suprema avvenne quando scoprii

che proprio Naruto,il quale mi aveva insegnato che

gli uomini non sono meri burattini della Necessità,

era in realtà l'erede di Rikudou Sennin,

il figlio dello Yondaime,

nonché la forza portante del Juubi.

Era scritto nelle stelle insomma,

che lo sfigato sarebbe diventato un eroe,ed io un fallimento.

Libero arbitrio un par di palle!

Poi però mi dissero che la diagnosi al fegato era sbagliata

e c'era stato uno scambio di cartelle cliniche.

Infine,l'unica cosa che ho capito di questa pazza vita

è che non ho capito un emerita minchia.

Angolo dell'autore:una fiction leggermente filosofica su Neji e sul destino. Tutte le recensioni sono ovviamente accettate,anzi più ne mandate meglio è. Ringrazio come sempre i miei recensori.