NEVE
DI
LUGLIO
Vert
Classificatasi
prima
al Contest “We want... missing moments” di
TittiGranger
“Ho
anche modificato i
ricordi dei miei genitori in modo che siano convinti di essere Wendel e
Monica
Wilkins” (HP e i don della morte, pag 96)
I
can sit
wondering what in world you think about
I
don't
think I'm ever gonna figure it out
Era rimasta in silenzio a guardare il cielo plumbeo.
Un sottile strato di foschia all’orizzonte e un silenzio innaturale a batterle sui timpani.
Non aveva sentito freddo, mentre le piante nude dei piedi toccavano l’erba ghiacciata del giardino. Sentiva sotto i piedi i contorni frastagliati delle foglie cadute di recente.
Suo marito aveva aperto la veranda e l’aveva guarda per un momento.
Aveva guardato lei e aveva guardato il cielo.
Senza dire una parola.
"Wendell"
"Monica…"
Sotto il cielo plumbeo di luglio si era creata una sottile connessione tra loro, un filo invisibile, che li metteva in contatto.
Suo marito si schiarì la gola.
"Nevicherà, oggi"
"Probabile." si concesse una pausa aggrottando le sopracciglia "Neve a luglio, strano eh?"
Già. Strano. Era tutto molto strano recentemente.
Wendell stava ancora guardando il cielo (e cercava di dare un significato alle forme nuvolose), quando Monica aveva stiracchiato le gambe. Sembrava infinitamente sola, ultimamente. Si aggirava per l’appartamento –era casa loro, adesso, si costrinse a pensare- come un fantasma: spostava oggetti, spolverava cornici, sfogliava album fotografici. Sembrava cercare qualcosa di impronunciabile, incomprensibile, oltre ogni umana capacità. A volte –se lui la sorprendeva a guardare una pagina vuota alla fine del loro album di nozze- alzava gli occhi e senza pronunciare nemmeno una parola, gli chiedeva che cosa mancasse: nemmeno lui sapevo dirlo.
"Tu ricordi sempre perché… perché abbiamo deciso di venire qui?"
Wendell lasciò vagare lo sguardo sulle case circostanti. "Ci è sempre piaciuta l’idea di venire in Australia, Monica"
Parole vuote, che non gli appartenevano per niente. Le ripeté due volte, cercando di far suonare il tutto più credibile.
"Vieni dentro, comincia a fare freddo"
Monica aveva chiuso gli occhi, estendendo le sensazioni, cercando di congiungersi al legno della veranda, di diventare altrettanto dura e insensibile: poi aveva aperto gli occhi e si era accorta di essere esattamente la stessa.
"Vai pure. Arrivo subito"
Sì, c’erano decisamente buone probabilità che nevicasse. Si strinse nelle spalle e volse gli occhi, cogliendo un’ombra improvvisa. Una macchia rossa contro il brullo terreno australiano. Al cancello c’era qualcuno.
"Signora Monica Wilkins?"
Monica aveva guardato i propri piedi nudi e la sconosciuta. Aveva considerato la bizzarria della situazione e si era presa un cauto momento per annuire.
"Potrei parlarle un attimo? È una questione… importante"
Era tornata a guardarsi i piedi,
alzò lo sguardo. "Una questione…
famigliare" Monica aveva scrutato la donna
curiosamente. Era giovane,
molto giovane. Prima di realizzarlo pienamente, si era alzata e aveva
aperto il
cancello "Certo. Entri pure". Mentre seguiva la
sconosciuta dentro casa
–gli occhi le caddero sui capelli ricci e la linea del naso-,
un pensiero
stupido le attraversò la mente. Se lo scosse di dosso, lasciandolo
fuori, sotto i primi
fiocchi di neve di luglio. Monica aveva pensato che sua
figlia, se mai ne avesse avuta una, avrebbe avuto esattamente il suo
naso. I
can wait I
can wait °-° Riporto fedelmente il giudizio, che
mi ha resa molto
orgogliosa della mia creatura! (credits: strofe riprese da
“I don’t think I’m ever gonna
figure it out” canzone meravigliosa di Elliot Smith) PRIMA CLASSIFICATA
Vert
IC personaggi: 25\25 .
Grammatica- sintassi: 18.5\20 .
Stile: 15\15 punti.
Trattazione Missing Moment: 18.5\20 .
Originalità della trama: 20\20 .
Elementi bonus: 3\6.
Totale: 100\106
Meravigliosa, davvero.
In due avete scelto questo missing moment ed entrambe lo avete trattato
in modo
molto diverso da come lo avevo immaginato.
Passando alla tua storia… fantastica la decisione di
adottare il POV di Monica-
Jane; l’ho trovato originalissimo. Per un momento mi sono
chiesta che punteggio
dare ai tuoi personaggi riguardo l’IC; potevo dare il massimo
a due personaggi
di cui, bene o male, si sa ben poco? Sì, perché
secondo me, i pensieri e le
sensazioni della madre di Hermione, in quel momento, non potevano
essere
differenti da quelli che hai descritto tu.
Sei riuscita a rendere perfettamente quell’alone di
spaesamento che è
percepibile, ma non spiegabile; la sensazione di essere in un posto
senza
sapere il perché… la consapevolezza di avere un
legame con qualcosa che sfugge.
Mi è piaciuta tantissimo la scena di Monica - Jane che si
aggira per casa,
sfogliando album fotografici- senza rassegnarsi a smettere di cercare
quel
qualcosa di sconosciuto-, alla ricerca del pezzo mancante: è
un’immagine calda
e commovente che fa riflettere sul legame mamma-figlia; legame che
neanche la
magia può spezzare. Ecco, sei riuscita a rendere tutto
questo con uno stile
impeccabile.
Ho tolto qualche punto alla grammatica: ci sono delle imperfezioni di
poco conto
sulla punteggiatura (virgole mancanti o messe nel posto sbagliato);
nell’espressione Parole vuote, che non ti appartenevano per
niente forse volevi
scrivere che non “le” o “gli”
appartenevano, in riferimento al padre o alla
madre; luglio, in quanto mese dell’anno, va scritto con la
lettera minuscola.
Ho trovato la tua storia molto curata nei particolari: oltre ai
personaggi,
soprattutto Monica, che secondo me hai reso in maniera ottima, ho
adorato da
pazzi l’immagine della neve a luglio, estremamente poetica.
Confesso che in un primo momento (forse colpa dell’ora tarda,
aggiunta ad un
mix di sonno e stanchezza), credevo che la “neve a
luglio” fosse un’espressione
metaforica nel senso totale dell’espressione. A mia discolpa
però, posso dire
che questa confusione è durata ben poco: non ci ho messo
molto a ricollegarmi
al fatto che in Australia le stagioni sono invertite rispetto alle
nostre e
che, quindi, la neve a luglio è del tutto probabile. Inutile
dire che a quel
punto sono entrata in brodo di giuggiole letteralmente,
perché l’ho trovata
un’idea geniale e poetica allo stesso tempo.
Azzeccati anche i tempi… considerato che la Guerra Magica
è finita a giugno, è
probabile che Hermione abbia dovuto attendere un po’ prima di
potersi recare in
Australia.
Ho un unico interrogativo, per il quale ho tolto un punto al parametro
degli
elementi bonus: in riferimento al “rosso”, tu parli
di una “macchia rossa”… a
cosa ti riferisci?
Ma a parte questo, ho trovato la tua storia estremamente curata,
poetica e
commovente. I miei complimenti.