Libri > Twilight
Segui la storia  |       
Autore: Goten    30/09/2010    11 recensioni
Adesso cominciavo sinceramente a essere curioso, chissà che razza di uomo era Charlie Swan. Avvertii il rumore dell'acqua provenire dal piano di sopra, sicuramente era una doccia, sospirai, volevo tornare a casa alla svelta. Scesi dall'albero e attesi che finisse i suoi bisogni umani, avevo intenzione di incontrarlo subito e se fosse stato possibile, lo avrei portato via con me ancora quella stessa mattina. Certo che per essere un uomo ce ne metteva di tempo sotto la doccia, erano già ventisei minuti buoni che stava sotto quel getto. Magari si era sentito male... no, il suo cuore batteva forte e armonioso. Decisi di attendere ancora un po'. Finalmente sentii chiudere la manopola dell'acqua e il suo ciabattare al piano superiore. Aveva un passo leggero per essere un uomo, notai. Contai mentalmente fino a mille, prima di bussare gentilmente alla sua porta, quando questa si aprì, mi trovai di fronte lei, la donna delle pulizie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Bene bene bene, siamo giunti al capitolo 12 ^_^ vi ringrazio come sempre per i vostri commenti, anzi, ora forse riesco a rispondervi, purtroppo ho sempre poco tempo:

 marilenacappucci: grazie, sei molto gentile ^_^

kandy_angel: Edward è un imbecille XD

 serenacullen: Edward è molto sciocco, crede di fare il bene di Bella... non sò ancora quando finirà, anche perché quelli che stò postando erano i capitoli che avevo già pronti e betati e il prossimo capitolo era l'ultimo di quelli già finiti, quindi gli aggiornamenti diventeranno più lunghi, mi spiace, ma per adesso non ho intenzione di finirla subito ^^ perciò: tranquilla ^^.

 FunnyPink: potrebbe, ma conosciamo Edward, è un testone! ^^

 Nessie93: hahahhaha penso che tutte noi gli urleremmo volentieri di rimanere lì e di non muoversi! XD

RenEsmee_Carlie_Cullen: prepara i fazzolettini...

dindy80: eeeehhhh Eddy è un pò uno sciocco, e nella mia mente non mi dà molta retta, fa sempre quello che vuole -.- ma chissà, magari un giorno ci ascolterà ^_^

 

Vi lascio leggere ora: buona lettura!




======================================================


Capitolo 12

Ho finito il mio lavoro... ho finito il mio lavoro... ho finito il mio lavoro...
Questa frase mi continuava a rimbombare nella mente. Finito... finito... finito...
Dovetti sbattere più volte le palpebre, per cercare di capire che significato avessero le sue parole, perché ero certo che avessero un significato, no? Finito... lavoro... casa... Italia... niente Bella... addio Bella...
Dolore! Fuoco, caldo, freddo, gelo. Che cosa mi stava succedendo?! Perché questo dolore nelle mie membra morte? Perché gli occhi di Bella mi sembrano così preoccupati e tristi?! Perché la mia anima si è legata a lei?! Perché la amo?!
<< Finito... >> Riuscii a mormorare.
<< Sì. >> Deglutì Bella, Rosalie continuava a fissarmi seria. << Ho finito tutto. Non c'è più niente in sospeso. >> Si avvicinò a me di un passo, si stava tormentando le mani. Era agitata, il suo cuore pulsava veloce.
<< Capisco. >> Sussurrai piano. No che non capisco! Avrei voluto urlare. Non poteva aver finito tutto! Non poteva essere già arrivato il giorno del nostro addio! Non ero pronto! Non volevo essere pronto! Non volevo lasciarla!
La vidi prendere un respiro profondo. << Edward, la mia proposta.. >> si umettò le labbra << quella di rimanere con me e la bambina, è ancora valida. Vuoi rimanere con noi? >> Cosa era quella voce speranzosa? Voleva davvero che rimanessi? Voleva davvero avermi al suo fianco?
Stavo per risponderle che sarei rimasto con lei per sempre, ma un pensiero orribile si affacciò nella mia mente. E se per sbaglio un giorno, io l'avessi morsa, se la mia natura vampiresca avesse un giorno preso il sopravvento? Non me lo sarei mai perdonato.
No, non potevo farle rischiare la sua vita e quella della piccola, per il mio amore. Amore oltretutto che lei non sembrava ricambiare. Provava affetto per me, come per Rose ed Emmett, ma io non provavo solo quello, io ne ero innamorato.
<< No, io ho deciso che tornerò in Italia. >> Risposi, forzando la mia voce ad avere un tono neutro.
Aprì e richiuse le labbra, un paio di volte, sembrava sorpresa della mia risposta. << Io.. io credevo che tu.. >> L'aria uscì dalle sue labbra lasciando in sospeso la frase. I suoi occhi si abbassarono feriti. << Capisco. >> Mormorò piano.
Edward, che diavolo stai combinando?! Mi dispiace Rose, ma è giusto così.
<< Comunque, se vorrai venire a trovarci, noi saremo qui. >> Sorrise, ma i suoi occhi non rispecchiavano quel sorriso tirato, finto. Erano tristi ed ero io la causa, facevo schifo.
<< Quando avrò tempo, magari verrò a trovarvi, fra qualche anno. >> Il suo cuore rallentò il ritmo, la stavo ferendo, mi spiaceva, ma non potevo fare altro.
Edward! Idiota, che stai facendo pezzo di cretino! La voce di Rose ruggì nella mia mente. Con un moto di stizza la esclusi.
Fratello mio, sei uno stronzo. La voce di Emmett era calma e delusa.
<< Bella, chiamo un corriere. >> La voce di Rose non era mai stata tanto fredda.
La testa di Bella annuì, non aveva più alzato lo sguardo, le sue mani si erano appoggiate sul ventre gonfio. << Scusate, io andrei a dormire. >>
<< Certo, ti accompagno. >> Si offrì mio fratello, lanciandomi uno sguardo disgustato.
Me lo meritavo, ma sapevo che Bella era al sicuro così. Avrei fatto in modo di non aver più bisogno di lei, nessuno della nostra specie avrebbe più dovuto cercarla. L'avremmo protetta anche in questo modo.
Bastarono poche ore per impacchettare le nostre cose, poche ore per svanire dalla sua vita.
<< Io davvero non ti capisco. >> Esclamò Emmett, mantenendo un tono di voce relativamente basso, entrando in quella che doveva essere la sala, ma che in realtà era piena di scatole ovunque. << Perché le hai detto quelle cose? >>
Avrei voluto voltarmi dall'altra parte e non rispondergli, ma era un comportamento vigliacco. << Non voglio metterla in pericolo. >> Ammisi sincero. << Ogni momento che passa in nostra compagnia, può essere pericolo per lei. >>
<< Questa è una stronzata! Edward, ma ti senti quando parli? >> Era arrabbiato.
<< Come sta? >> Non m’interessava la filippica di Emmett, volevo solo sapere come stava.
Mi guardò dall'alto in basso. << Da schifo. Per merito tuo. >>
Mi sentii ancora più verme di Mike Newton.
<< Davvero Edward, tu non capisci quanto la stai facendo soffrire quella ragazza? >> Si passò una mano sui capelli corti, neri. << Lei prova qualcosa per te, qualcosa di molto profondo. Il suo sentimento per te, va oltre il semplice affetto che può avere verso me e Rose. >>
Non aveva senso, tutto quello che stava dicendo, non aveva senso. << Emmett, penso che tu stia facendo confusione. Sono io che la amo, lei mi vuole bene, ma non prova amore per me. >> Finii amaro.
<< Non glielo hai chiesto, provaci Edward. Lei è perfetta per te. L'ho capito perfino io! >>
Possibile che fosse vero? E se... la speranza stava trovando nuovamente terreno fertile dentro di me. No, non potevo permetterlo. Anche se lei avesse provato un briciolo di amore per me, non potevo permetterle di starmi accanto. Non era giusto.
<< Emmett. Basta. Fra poco sarà qui il corriere, caricheremo tutto e c'è ne andremo. Fine. >> Avevo trovato la forza di dirlo. Adesso dovevo solo trovare la forza di andarmene.
Ero rimasto per tutta la notte immobile davanti alla porta d'ingresso, non avevo avuto nemmeno il coraggio di andare a vederla dormire, sapevo che quell'immagine, se solo l'avessi vista, non mi avrebbe più abbandonato, nemmeno dopo cento anni.
E il sole cominciò a rischiarare il cielo, per quel breve lasso di tempo che le nuvole gli avevano concesso, prima di venire ricoperto nuovamente.

=&=

Non avevo visto Bella, e adesso che mi trovavo sulla via del ritorno verso l'aeroporto mi sentivo sempre più male. Lei era rimasta rinchiusa nella sua stanza per tutto il tempo che era servito al corriere per caricare tutti i pacchi. Non aveva salutato nessuno, si era barricata dietro ad un muro di silenzio.
Mi passai stancamente una mano sul volto. Dio mio, ma perché stavo soffrendo così tanto?! Perché?!
Mi rifiutavo di ascoltare i pensieri dei miei fratelli, sapevo che erano arrabbiati verso di me, e avevano ragione.
Giungemmo all'aeroporto in perfetto orario, il nostro volo sarebbe partito fra un paio d'ore. Dovevamo solo attendere e poi avrei lasciato qui il mio cuore e la mia anima.
La mano di Emmett si posò pesante sulla mia spalla, attirando la mia attenzione, sollevai lo sguardo verso di lui, ma mi accorsi che il suo invece era stato catturato dalla televisione appesa nella sala d'attesa.
“Una tremenda esplosione, seguita da un boato ha distrutto questa casa ai margini della cittadina di Forks, la proprietaria della casa, Isabella Swan, non è ancora stata ritrovata, i soccorritori sospettando che al momento dell'esplosione si trovasse all'interno dell'abitazione...”
Il mio respiro si era fermato, così come il mondo intorno a me... le immagini ritraevano senza alcun’ombra di dubbio la casa di Bella, in fiamme, completamente distrutta. Macerie su macerie di quella casa che conteneva l'unica persona che possedeva il mio cuore e che avrei dovuto proteggere.
<< No... >> Sussurrai piano. << Non è vero >> Avvertii solo distrattamente la presa di Emmett farsi più forte e le mani di Rose che mi spingevano via da quel posto. << Non è vero >> continuavo a ripetere. Ed era l'unica cosa che la mia mente riusciva a fare in quel momento.
<< Edward! >> Sentii qualcosa di duro colpirmi forte il viso. << Edward! >> Di nuovo quella sensazione. Cosa stava succedendo?
Cercai di mettere a fuoco quello che avevo attorno, da quando tutto era così sfuocato?
<< Basta Rose, si sta riprendendo. >> Questa era la voce di Emmett. << Edward, mi senti? >>
<< Emm.. >> Sentivo la gola in fiamme e il veleno invaderla.
<< Mi ha riconosciuto Rose. >> Sospirò con un tono di voce più tranquillo.
<< Finalmente! Stavo andando in panico anch’io. >> La voce di Rose era triste, aveva una nota di amarezza e tristezza che era impossibile non notare.
Solo in quel momento realizzai di non essere più all'aeroporto, ma in mezzo al bosco. << Bella >> Mormorai straziato. << Dobbiamo andare da lei... >> Sollevai lo sguardo verso i miei fratelli, i loro volti erano tristi, spenti, addolorati.
<< Edward, non possiamo fare più niente per lei. >> La voce di Emmett non mi era mai sembrata così vuota.
<< No, non è vero. Noi possiamo fare qualcosa. Qualunque cosa. >> Era la mia voce quella che sentivano le mie orecchie? Era ansiosa, così come lo era la mia mente. Era impossibile che Bella fosse... non poteva essere...
Volsi lo sguardo verso Rosalie, lei sicuramente mi avrebbe compreso, ma quando la guardai, rimasi immobile. I suoi occhi erano tristi, le sue spalle ricurve, ero quasi certo di poter vedere delle lacrime invisibili solcarle il viso perfetto.
E solo allora realizzai che quelle lacrime invisibili erano anche sul mio viso.
<< Io devo andare da lei. >> Sussurrai con un filo di voce, poco prima che le mie gambe cominciassero a muoversi pesanti verso quella che era la casa del mio amore.
… Il nulla era davanti a me.
I soccorritori erano ormai tornati a casa. Non c'era più nessuno lì.
Solo macerie e pezzi di legno. Tutto era distrutto, tutto era perso.
Le gambe mi cedettero e mi ritrovai inginocchiato per terra. Non era possibile... << No... no... >> Continuavo a negare, anche con la testa, ma la cruda verità era davanti a me. << Nooo! >> Urlai, facendo scappare perfino uno stormo di uccelli distante da noi.
I singhiozzi uscirono potenti dal mio corpo, lei non c'era più. Lei era svanita. L'avevo abbandonata.
Mi rifiutavo di credere al semplice fatto di non poter più vedere il suo viso di non sentire più la sua voce. Non avrei mai visto la piccola che cresceva dentro di lei.
<< Bella. Bella. Bella. >> Continuavo a cantilenare, mentre con forza disumana spostavo le assi di legno di quella casa che ci aveva accolto e fatto passare momenti meravigliosi. << Aiutatemi! >> Strillai verso i miei fratelli che mi guardavano, ma tutto ciò che ottenni furono dei singhiozzi da parte di Rose e le braccia di Emmett che la avvolgevano cercando di calmarla.
<< Basta Edward. Non possiamo fare più niente. Lei non c'è più. >> E poi, l'ultima parola al mondo che avrei mai voluto sentire. << Lei è morta. >>
Morta... morta... no... no... non poteva essere morta, perché io non ero pronto a saperla morta, non lo sarei mai stato. Lei era la mia anima, il mio cuore. Lei.. lei era..

Mi fermai in mezzo a quello scempio. La mia mente era in crisi, non sapeva più cosa fare. L'unica cosa che sentivo con intensità distruttiva era il dolore e basta.

   
 
Leggi le 11 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Twilight / Vai alla pagina dell'autore: Goten