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Autore: Fe85    01/10/2010    5 recensioni
Tutto questo era molto strano, ma Yuriy era sicuro che prima o poi avrebbe chiarito questa faccenda, dopotutto uno dei suoi migliori pregi (o difetti, dipendeva dalle situazioni) era proprio la testardaggine.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Nessun piacere è un male in assoluto,

ma alcune fonti del piacere procurano spesso più male che bene.

(Epicuro)

 

Nello stesso momento in cui Boris e Alfred si stavano recando al lavoro, Rei stava preparando il pranzo per il giorno successivo a casa del suo presunto fidanzato. Cucinare, oltre all'arte, era un'altra delle sue passioni, e si divertiva a personalizzare ricette già note con qualche nuovo ingrediente: era stata sua madre, rinomata pasticcera, ad insegnargli i primi passi nell'ambito culinario. Inizialmente, i risultati erano stati piuttosto deludenti (torte bruciate, riso scotto o carne talmente piccante da non risultare commestibile erano solo alcuni degli insuccessi conseguiti dal Drigerblader), ma in seguito ad anni di pratica, conditi da una buona dose di pazienza, il ragazzo era migliorato tantissimo, diventando un discreto cuoco. La perseveranza era sempre stata una dote innata della famiglia Kon che gli aveva permesso di superare qualsiasi difficoltà gli si presentasse dinnanzi; chissà se anche con Boris avrebbe rappresentato una carta vincente.

Dopo aver controllato la cottura del pesce e assaggiato il sughetto che bolliva nella pentola accanto, Rei si concesse qualche attimo di riposo in sala, dove la sua attenzione venne catturata da una fotografia sistemata su un tavolino di mogano. Essa ritraeva la squadra dei Neoborg al completo durante le selezioni dell'ultimo campionato mondiale, e si stupì di come vedere Kei non producesse in lui più alcun effetto: qualche mese prima, il solo sentir parlare del possessore di Dranzer gli avrebbe provocato un dolore immenso, ora invece il ricordo di quell'amore mai sbocciato lo faceva sorridere. Tutto sommato, era stato grazie a quel sentimento non corrisposto che aveva potuto approfondire la conoscenza di Boris, ed era fermamente convinto che con il nipponico non sarebbe mai stato così felice. Kei, ormai, gli appariva in bianco e nero, come se appartenesse ad un passato lontano, un passato da custodire nella «soffitta» della sua mente.

Il suo sguardo si spostò poi su Yuriy, serio e composto come una delle guardie che sorvegliano l'entrata di Buckingham Palace. Dal modo in cui si comportava, sembrava quasi che provasse una sorta di antipatia nei suoi confronti, probabilmente alimentata dal fatto che si fosse avvicinato improvvisamente al suo migliore amico. Non se la sentiva di condannarlo completamente, probabilmente avrebbe reagito anche lui in quel modo nel caso in cui un estraneo avesse cercato di portargli via una persona a lui cara. La sua indole razionale, mescolata ad un encomiabile senso del dovere, gli suggeriva di instaurare un dialogo con Yuriy non appena fosse tornato dalla sua breve trasferta ad Okinawa. Doveva ammettere a se stesso che la rigidità del capitano dei Neoborg, lo metteva a disagio, e non lo aiutava certamente nel perseguimento dei suoi buoni propositi. Tuttavia, al cinese piacevano le sfide, specialmente quelle impossibili lo stuzzicavano parecchio.

Mi chiedo come reagirei nel caso in cui mi confidasse di essere innamorato di Boris a sua volta. Forse mi sentirei come uno dei personaggi delle soap opera che trasmettono in televisione pensò Rei, provando una certa amarezza. Successivamente, scosse la testa con vigore, decidendo di accantonare momentaneamente la questione; si alzò e accese lo stereo, lasciandosi cullare dalle note malinconiche della sempreverde Yesterday.

                                                                                     ***

Era domenica pomeriggio ad Okinawa, e, se da una parte Yuriy e Kei avevano deciso di trascorrere il tempo residuo in spiaggia, dall'altra Sachiko e Tetsu avevano optato per una rapida visita al Tsuboya Pottery Museum, un celebre museo della ceramica, meta di orde di turisti.

« Sachiko, vorrei portarti in un altro posto prima di tornare in albergo» esordì lui distaccato, dopo che si furono congedati dalla guida che li aveva accompagnati nel tour del museo.

Quello è il tipico tono di voce che gli uomini usano quando vogliono mollarti  

La quarantenne si limitò ad annuire con il capo, non lasciando sfuggire nemmeno un sospiro dalle sottili labbra velate di rossetto. Orgogliosa com'era faticava ad accettarlo, ma l'indifferenza del suo amante l'aveva ferita parecchio: davanti a tutti si mostrava sempre inattaccabile e sicura di sé, nascondendo abilmente la fragilità tipica di ogni donna. Odiava Tetsu e la sua imprevedibilità, perché con lui risultavano inutili «armi» come la maturità o l'esperienza.

Una volta saliti in macchina, recuperò la borsetta di Gucci dalla quale estrasse uno specchietto che le mostrò la sua immagine riflessa: alcune rughe cominciavano a insinuarsi sul suo viso, sapientemente truccato per mascherarle.

Si morse un'unghia ricoperta di smalto celeste, innervosita. Da quando in qua l'integerrima Sachiko si preoccupava del parere di un rappresentante del mondo maschile?

Semplice, da quando mi sono innamorata dell'idiota che siede al mio fianco

Solitamente, erano i suoi numerosi pretendenti a ricevere il due di picche da lei, non appena si stancava di loro (forse perché prima di aver incontrato Hiroyama, non aveva mai provato qualcosa che andasse al di là della mera attrazione sessuale); invece stavolta era lei a trovarsi nella situazione opposta secondo le sue elucubrazioni mentali. Possibile che Tetsu fosse riuscito a coinvolgerla a tal punto?

Un quarto d'ora dopo, l'autista di Hiwatari parcheggiò la limousine nei pressi del Kukushu-en, uno dei più bei parchi di Naha, la capitale della prefettura di Okinawa. Davanti a loro si apriva un lungo viale ghiaioso che conduceva nei pressi di una scalinata, e salendola si poteva giungere fino ad una pagoda, posizionata in cima ad una cascata di medie dimensioni. Ciliegi, rododendri, aceri palmati e larici circondavano e coloravano l'ambiente circostante con il loro splendido fogliame, conferendogli un aspetto tipicamente estivo.

Percorsero l'uno accanto all'altra un ponticello di legno, sotto il quale scorreva un ruscello pieno di carpe che nuotavano tranquillamente, disturbati soltanto dal rumore provocato dai tacchi delle scarpe di Sachiko.

«Adesso basta, Tetsu» la donna si fermò a metà strada, esasperata «se devi lasciarmi, fallo ora»

L'interpellato si guardò rapidamente intorno, grattandosi poi la testa, nervoso.

«D'accordo, volevo arrivare fino alla pagoda, però se insisti…» temporeggiò qualche istante, tornando a parlare solo dopo essersi schiarito la gola «mi vuoi sposare, Sachiko Takayama?»

Sachiko spalancò la bocca, sorpresa, temendo di aver frainteso la richiesta avanzata dal suo quasi marito. Marito, come suonava bene quel vocabolo di sei lettere; dunque la complicità che li legava non si era affatto dissolta, anzi.

«Non ci siamo, Tetsu Hiroyama» controbatté lei, fingendosi arrabbiata «ti dichiari senza nemmeno un anello? Aaaah, quanta pazienza ci vuole con te, comunque la mia risposta è sì!»

L'uomo la abbracciò di slancio, sollevandola da terra qualche centimetro.

«Ritenevo di non essere la persona adatta a te, per questo ho tergiversato, e non nego che la tua intraprendenza mi ha stupito ancora una volta. Volevo essere io a farti la fatidica proposta, e per questo ti ho «invitata» qui, dato che, megalomane come sei, so che ti piacciono le cose fatte in grande» specificò lui raggiante.

«Impertinente» lo sgridò lei, ridacchiando e lasciando che il suo futuro sposo la baciasse con trasporto.

                                                                                        ***

Yuriy stava fissando con sguardo critico lo yukata color antracite steso ordinatamente sul letto.

Perché Sachiko vuole farmi sentire ridicolo a tutti i costi?

La sua datrice di lavoro aveva annunciato a lui e a Kei le sue imminenti nozze con Tetsu, lasciando entrambi basiti, seppur non lo avessero dato apertamente a vedere. Per celebrare la bella notizia, i due avevano pensato di posticipare il rientro a Tokyo al giorno seguente, permettendo così a tutti di partecipare alla festicciola che si sarebbe tenuta quella sera tra le arterie principali di Naha. La donna desiderava (o meglio, si era fortemente raccomandata) che sia lui che il Dranzerblader indossassero degli indumenti tipicamente giapponesi, per cui se li era fatti procurare direttamente dal gestore dell'albergo, un fautore delle antiche tradizioni, sfortunatamente per il russo.

La mente del capitano dei Neoborg vagò a quel pomeriggio speso in compagnia di Hiwatari: era la prima volta da quando si conoscevano che avevano trascorso del tempo insieme senza fare sesso e senza beyblade. Effettivamente, in passato i loro incontri si riducevano a quello: competizioni internazionali, allenamenti e rapporti occasionali, questi ultimi vissuti più che altro seguendo l'istinto del momento. Invece prima era stato diverso: avevano goduto in silenzio della reciproca presenza, avevano camminato sul bagnasciuga (dove Kei non aveva mancato di lanciare occhiatine di approvazione al costume del suo compagno), e infine avevano assistito al tramonto.

D'altro canto, Yuriy non aveva affatto rimosso il tradimento del nipponico con l'insopportabile Andrew: apprendere della loro scappatella direttamente dall'inglese l'aveva deluso profondamente, e la fiducia nei confronti del suo ex amante era drasticamente precipitata. Tuttavia, Kei non aveva cercato scusanti; si era semplicemente rifiutato di concedergli spiegazioni, proprio come aveva predetto lui. Lo conosceva troppo bene per potersi sbagliare.

Rispolverando le lezioni di filosofia affrontate a scuola tre anni prima, gli sovvennero alla mente le parole di un noto filosofo greco.

Che strana cosa sono il piacere e il dolore; sembra che ognuno di loro segua sempre il suo contrario e che tutti e due non vogliano mai trovarsi nella stessa persona

Non concordava pienamente, perché nel suo caso, Kei racchiudeva in sé sia il piacere che il dolore, le due facce della stessa medaglia.

Kei gli aveva fatto provare delle sensazioni indescrivibili e l'aveva fatto sentire l'unico.

Kei se l'era portato a letto, e poi si era fatto beffe di lui.

E adesso stava tentando in tutti i modi di riavvicinarsi a lui. Che strana persona era Kei.

Improvvisamente, l'oggetto dei suoi pensieri si materializzò nella sua stanza (usufruendo ancora una volta della copia del pass) avvolto in uno yukata color grigio fumo. Ai piedi portava i classici geta, che a Yuriy parevano terribilmente scomodi.

«Muoviti, gli altri ci stanno già aspettando nella hall» sentenziò il presidente della Hōno con indifferenza.

Il blader russo recuperò l'indumento e andò in bagno a cambiarsi, tornando dopo una manciata di minuti. Kei lo squadrò dall'alto al basso, sbuffando.

«Voltati, hai dimenticato l'obi» il campione giapponese recuperò la cintura abbandonata sul trespolo, legandola poi attorno alla vita di Yuriy che cercò di concentrarsi sull'odore di dentifricio proveniente dalla bocca di Kei per evitare di guardarlo in faccia.

«Ahi!»

                                                                                              ***

«Mi arrendo, Boris» capitolò Alfred, alzando al cielo le mani in segno di resa. Era da circa un paio d'ore che il Phalborgblader lo stava assillando con i suoi problemi sentimentali, facendogli sbagliare diversi conteggi alla cassa.

«Cerca di capire, Al tu sei l'unico con cui posso sfogarmi, poiché sei esterno alla situazione. Dai, sforna uno dei tuoi saggi consigli» cercò di invogliarlo Boris, intento a preparare un cuba libre ad una ragazza bionda che stava inutilmente tentando di conversare con lui.

«Bacialo» fu la risposta lapidaria del teenager «bacia questo Yuriy, e paragona le sensazioni che hai provato con quelle che ti trasmette Rei. Un confronto è sicuramente la via più breve per mettere chiarezza nella tua testa bacata»

Boris lasciò cadere a terra il bicchiere che andò in frantumi, osservando sbigottito l'anglosassone.

                                                                                              ***

«Spiegami perché l'hai fatto» sussurrò Yuriy stizzito in direzione di Kei, mentre si erano tuffati nelle vie di Naha insieme a Tetsu e Sachiko. Numerose bancarelle di vario genere erano state allestite ai lati della strada che, per l'occasione, era stata chiusa al traffico per consentire ai pedoni di muoversi con maggiorelibertà: c'era chi vendeva dolciumi o prodotti tipici di Okinawa, chi si dilettava con la cattura dei pesciolini tramite degli appositi retini, o ancora chi distribuiva volantini pubblicitari che promuovevano gli eventi della serata. In una piazzetta non molto distante da loro, era radunata una piccola folla che stava assistendo con interesse all'esibizione dal vivo di un gruppo musicale della zona.

«Perché mi andava» replicò laconicamente il Dranzerblader, alzando le spalle «e per marcare il territorio con Boris» aggiunse con un sorrisetto strafottente.

Il russo bofonchiò qualcosa, sfregandosi nuovamente il succhiotto che gli aveva fatto il nipponico quando gli aveva sistemato l'obi. Aveva abbassato la guardia, e Kei, da bravo opportunista qual'era, ne aveva approfittato.

«Non capisco cosa c'entri Boris, ma potresti almeno prestarmi la tua dannata sciarpa in modo da coprirlo. Non voglio che Sachiko se ne accorga» proclamò a denti stretti Yuriy, intimandosi di restare calmo.

«Scorda…» Kei non fece in tempo a terminare la frase che franò rovinosamente a terra, a causa di uno dei sandali che si era rotto.

«Hiwatari-sama, stai bene?» gli domandò Tetsu, accorrendo subito al suo fianco e aiutandolo a rialzarsi.

Il nipponico si limitò ad annuire, strofinando leggermente lo yukata per togliere della polvere che si era insediata su un lembo.

«Quando si rompe un hinao, è presagio di cattivo auspicio» riferì Sachiko, prima di andare a comprare un nuovo paio di geta per Kei.

Da lontano, Andrew aveva presenziato alla scena, sorridendo compiaciuto.

 

 

 

Mini Glossario:

Yukata: indumento estivo tradizionale giapponese, indossato indistintamente da uomini e donne. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Yukata

Geta: sandali tradizionali giapponesi, simili agli zoccoli. Secondo la superstizione giapponese, rompere la stringa (l'hanao) di un geta porta sfortuna. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Geta_(scarpa)

Obi: cintura con sui si lega lo yukata. Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Obi_(cintura)

Naha: capitale della prefettura di Okinawa

Il museo di ceramiche e il parco cinese di Kukushu-en esistono realmente.

La frase che Yuriy pensa in corsivo è stata attribuita a Socrate da Platone. Fonte: http://it.wikiquote.org/wiki/Socrate

 

FE SCRIVE…

Ciao a tutti,

come ve la passate? Eccomi qui con un nuovo aggiornamento che spero possa piacervi, mi sono divertita molto a scrivere questo capitolo^^ sono contenta che la caratterizzazione di Alfred vi sia piaciuta, è un personaggio a cui tengo molto. La citazione che ho inserito all'inizio di questo capitolo vuole farvi ragionare su questo (e ovviamente vi voglio confondere le idee, dato che io sono perfida…in senso buono, ehXD): Rei e Yuri stanno facendo la scelta giusta?

Bene, dopo questo momento «marzulliano» passo subito a ringraziare le cinque persone che hanno recensito il capitolo precedente:

lexy90:  posso anticiparti che nel prossimo capitolo ci sarà la festa di compleanno di Rei, chissà cosa bolle in pentola XD grazie, e un bacio!

Padme86:  eh sì, il mistero si infittisce… effettivamente Boris e Alfred sono un po' come cane e gatto XD grazie, e un bacio!

Iria: mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto nonostante sia di transizione^^  credo che verrò fustigata per la presenza di Andrew ^^''  un bacio, e grazie!

Aphrodite: ti dirò, l'introspezione è sempre una sfida per me (citando in parte Rei XD), e sono contenta di averla «vinta» nel capitolo precedente^^ grazie, e un bacio!

Saruwatari_Asuka:  posso spoilerarti che sicuramente non sarà una festa tranquilla, ma credo che questo si possa già presagire XD ci sono ancora tanti misteri da svelare: il significato del titolo, il passato di Al, i bit power umani… grazie, e un bacio!^^

Un grazie grande, grande a chi ha commentato e a chi ha letto soltanto, spero che la mia storia continui ad appassionarvi. Sono sempre ben accette critiche costruttive, eventuali segnalazioni di errori e consigli^^

Alla prossima!

P.S.  prossimamente (ispirazione e tempo permettendo), vorrei creare una raccolta di flashfic basate sui segni zodiacali. L'idea è ancora molto vaga e potrebbe subire dei mutamenti (o, nella peggiore delle ipotesi, non vedere affatto la luce): si tratterebbe di associare ad ogni blader un segno zodiacale, e di creare una flashfic  partendo dalle caratteristiche tipiche di ogni segno zodiacale (so che, ovviamente, variano da individuo a individuo). Voi cosa ne pensate? La trovate stuzzicante come idea, oppure è pessima? Aspetto una vostra opinione in merito^^

   
 
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