La mattina successiva, Jenny e Cooter
si misero al lavoro di buon’ora, cercando di sbrigare tutti i lavoretti che
erano stati commissionati al meccanico in vista della corsa della domenica. Mancavano
appena ventiquattro ore al rally di Hazzard, e la città sembrava essersi
improvvisamente svegliata da un lungo letargo: fiori, bandierine colorate,
sorrisi allegri… tutti erano convinti che Bo avrebbe conquistato la corsa a
bordo del Generale Lee, e invece… purtroppo Cooter e Jenny non potevano
rivelare loro il malvagio piano di Boss.
Giusto per rovinare ancora di più la
giornata, Rosco P. Coltrane si trovò a passare di lì, e non resistette alla
tentazione di burlarsi del meccanico. “Allora, Davenport, che si dice da queste
parti?”
“Rosco” lo apostrofò Cooter, portandosi
due dita alla fronte parafrasando un saluto militare, “tutto bene, qui. Non
dovresti andare in giro a scovare criminali?”
“Molto divertente, Davenport. Ma sai,
ad Hazzard i criminali sono pochi, e tra l’altro due sono tuoi amici.”
“Se ti riferisci a Bo e Luke, non sono
criminali.”
“Lo dici tu, Davenport. Ma giuro che se
ti troverò coinvolto in qualcuna delle loro malefatte, non esiterò a sbattervi
in cella tutti e tre. E stavolta il giudice non ci andrà leggero.”
“Sceriffo Coltrane, lei sta esagerando”
lo interruppe Jenny, che aveva ascoltato la conversazione senza essere notata. “Non
so che cosa abbiano combinato Bo e Luke, ma di certo in giro esistono criminali
peggiori. E non conosco nessuno più corretto di Cooter.”
Rosco si voltò. “Oh, Davenport, vedo
che ti sei fatto la ragazza…” lo canzonò.
“Complimenti per lo spirito di
osservazione, sceriffo. Ed è anche la mia assistente, se è per questo.”
Lo sceriffo sogghignò. “Mi hai appena
dato un ottimo motivo per farti una multa con i controfiocchi. Sfruttamento del
lavoro nero e delle donne… forse ci scappa anche il processo. Cosa dicevi,
bellezza, Cooter è corretto e leale?”
“Ho un regolare contratto, sceriffo” lo
informò Jenny. “Cooter sarà lieto di mostrarglielo. E tanto per la cronaca, ho
un diploma. So rimettere a posto un motore.”
Rosco cercò di mascherare la delusione.
“Beh, cocca, saprai anche rimettere a posto un motore, ma di certo non puoi far
correre una macchina senza pilota” ribatté, prima di andarsene, senza salutare.
Cooter sbuffò, rimettendosi a posto il
cappello. “Odioso cane da guardia…”
“E ci ha appena confermato quello che
ha detto Enos ieri. Si riferiva al Generale Lee, e al fatto che Bo e Luke non
potranno correre.”
“Già. Ehi, grazie per prima. Anche se
dovrei essere io a proteggerti. Sono o non sono il tuo cavaliere?”
Jenny sorrise. “Ehi, guarda che siamo
nel 1980. Noi donne siamo libere.”
Cooter la abbracciò all’improvviso. “Ora
non più” sussurrò, avvicinando il viso a quello di lei.
Parecchi passanti si voltarono stupiti:
nessuno di loro avrebbe mai immaginato di vedere Cooter Davenport baciare una
ragazza tanto carina.