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Autore: Mia Swatt    01/10/2010    3 recensioni
2O/O2/2O13 INIZIO REVISIONE STORIA.
[ PRIMA STORIA della Trilogia: L'amore in bilico. ]
Bella vive a Forks con suo padre, Charlie. È figlia unica fino a quando suo zio, fratello di suo padre, non annuncia una partenza imminente per l’Italia insieme alla moglie e chiede a loro di tenere la loro figlia, Elisabeth. Inizia il nuovo anno scolastico, l’ultimo, e l’attenzione della nuova arrivata punta subito su uno dei ragazzi più ambiti della scuola, Jason Cullen. Ma i Cullen hanno un segreto che custodiscono gelosamente. Intanto alla Forks High School arrivano due nuovi ragazzi: Edward e Alice Masen. Bella rimane quasi da subito folgorata dal ragazzo dagli occhi verdi, ma quest’ultimo sembra non ricambiare. Ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui Edward guarda Bella. Odio o Amore? E cosa nascondono i nuovi arrivati?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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O1/O3/2O13 REVISIONE PRIMO CAPITOLO.
Come avevo annunciato nel gruppo, poco tempo fa, ho pensato di revisionare - nel mio periodo di pausa - la ff con cui sono "sbarcata" su Efp. Oggi avevo tempo, voglia e nostalgia di riprendere in mano, dopo molto tempo, In Bilico, perciò eccomi qui.
Un bacio a tutti (lettori vecchi e nuovi, magari) e buona lettura!


* * *
Data originaria di pubblicazione: O1/1O/2O1O
Rieccomi! Ho fatto presto dai, ma volevo darvi almeno il primo capitolo dato che la Prefazione ha poco per esprimere un giudizio...

RISPONDO ALLE RECENSIONI
jennyvava : sono contenta di averti incuriosita jenny! =) sarà Bella la ragazza che vede Edward? Mha, chi lo sa... Tu credi di si, bhè stiamo a vedere! Se vuoi saperne di più continua a seguirmi! E grazie per la recensione!! Kiss kiss.
lilyanne89masen :  ciao Lily! Piacere mio ^^ bhè la tua recensione è proprio ehm WOW! Grazie mille!! per quanto riguarda la data della carta igenica, no, non mi ero mai posta quell'interrogativo, ma grazie comunque per avermelo detto! Non si finisce mai di imparare è proprio vero :P Per quanto riguarda Edward lo hai inquadrato bene... In questa ff sarà molto misterioso e si ci vorrà la tessera della premium ahauhauahuahau no dai scherzo XD però ci saranno molti enigmi è l'unica cosa che ti posso dire. Comuuuunque non ha in testa la puzzola di Walt Disney! Poverinooooo!! E per quanta riguarda il come è nata la storia ehm si c'è chi mi ha appoggiata ed è una totale pazza!! Ahauhauahuahu ma le voglio molto bene! Mi ha proprio dato una mano huahauahuahahau! Ma non mi dilungo oltre... Adesso vi lascio al primo capitolo! Kiss kiss!!

Adesso vi lascio al capitolo! BUONA LETTURA! ^^


uno
~¤~

Un arrivo molto atteso.

Pov. Bella

Stava per cominciare un nuovo anno di scuola. L’ultimo per l’esattezza. Ma per mia fortuna avevo ancora un’intera settimana di relax! Molte cose stavano per cambiare nella mia vita.
Punto primo. Avevo scoperto quanto realmente stronzo e viscido fosse il mio ragazzo (pardon, ex ragazzo) Jacob Black.

Non avevo mai prestato molta attenzione alle voci che giravano sul suo conto. Insomma, erano voci… Anche su di me ne giravano parecchie, ed erano tutte totalmente false. Perché avrei dovuto darci peso, quindi? Eppure tutto ciò che Jessica mi disse si rivelò essere vero. Jacob era il classico dongiovanni che si credeva così bello da sentirsi sprecato nel restare legato solo ad una ragazza, quindi ne aveva cinque! L’unica cosa che mi consolava era quella di non esserci andata a letto. 
Stavamo insieme da tre anni, eppure l’esigenza di legarmi a lui in quel modo non l’avevo mai sentita. Jacob era molto bello, questo era un dato oggettivo: capelli neri, corti; occhi profondi, castani; muscoli al punto giusto… Insomma, proprio un bel ragazzo! Eppure qualcosa mi aveva sempre bloccata. Non ero mai riuscita a spingermi oltre i baci, e quando lui lo faceva io mi tiravo indietro, inventando ogni tipo di scusa, una più assurda dell'altra, per tornare a casa mia. L’attrazione c’era, era l’amore che mancava. Ebbene sì: io non ero mai stata innamorata di Jacob Black.
Punto secondo. Stava per trasferirsi da me la mia pazza cugina da Phoenix! I suoi genitori, cioè i miei zii, dovevano partire per un anno. Direzione: Italia. Zio Sam era un importante medico, e una famosa clinica italiana richiedeva la sua presenza per alcuni consulti. Affiancato dalla sua assistente Emily, nonché sua moglie, Sam era il neurologo più famoso di tutta l’Arizona.
Punto terzo. Avevo rinunciato a cercare l’amore. Evidentemente, era solo un mito menzionato da pazzi poeti nelle loro poesie; un miraggio che scrittori e cantanti inserivano nei loro romanzi e canzoni, tanto per ricevere un po' di acclamazione in più. 
Non sapevo perché, ma l'avevo sempre pensata in quel modo. Facevo parte di quella corrente di pensieri che sosteneva quanto l’amore fosse una cosa bellissima, unica, un sentimento impareggiabile, impagabile. Qualcosa di talmente puro e fragile che se fosse stato visibile, avrebbe fatto male agli occhi. Forse, era proprio questo il problema: era troppo perfetto perché potesse esistere.
Punto quarto. Avevo una sensazione stranissima addosso, e non riuscivo proprio a definirla. Era come se sentissi che da lì a poco sarebbe successo qualcosa. Risi di me stessa: evidentemente, era solo l’ansia per il diploma.
<< Bells?! >> una voce mi riscosse dai miei pensieri. Mio padre.
<< Sì? >> risposi senza troppo entusiasmo.
<< Sei pronta? Lo sai che sta per arrivare Elisabeth, dobbiamo andare in aeroporto! >> urlava papà, dal piano di sotto.
<< Sono pronta, papà! Prendo la borsa e scendo! >>.
Adoravo mio padre, Charlie. 
Era il capo della Polizia di Forks, rispettato e al tempo stesso temuto da tutti, ma era anche un padre eccezionale. Tra di noi non c’erano molti gesti d’affetto, ma io sapevo che lui mi voleva bene, e questo valeva anche per lui. Amavo moltissimo anche mia madre, ma lei non era qui con noi.
Quando avevo tredici anni, lei conobbe Phill e se ne innamorò. Nel giro di un anno, si trasferirono a Jacksonville con l’idea di portarmi con sé, ma decisi di non andare. Non odiavo mia madre per aver lasciato me e mio padre, avevo, anzi, un ottimo rapporto con lei: ci sentivamo spesso per e-mail o telefono. Dopotutto, era come se fosse sempre accanto a me.
Finalmente arrivai di sotto.
<< Allora, guidi tu o guido io? >> chiesi sorridendo a mio padre.
<< Oh, Bells, sei così cresciuta! >> disse, facendomi roteare gli occhi.
Eccoci nuovamente a tirare fuori quella storia. Ogni volta che mi vedeva prendere la macchina, o quando ancora uscivo con Jacob e mettevo qualche vestito non tanto da bambina, Charlie si lasciava trasportare dai ricordi, uscendosene con frasi del tipo “sei così cresciuta” oppure “mi ricordo ancora quando all’età di cinque anni…” e via dicendo.
<< Ma papà! Ormai è da più di un anno che ho la patente, fatti coraggio! >> prese le chiavi dell’auto della Polizia e parlò.
<< Certo, ma per me resterai sempre la mia dolce piccolina! Comunque, guido io >>. Sbuffai, odiavo salire su quella macchina, ecco perché per il mio diciottesimo compleanno lo avevo pregato di regalarmi un’automobile tutta mia. Niente di troppo sfarzoso o grande. Qualcosa di piccolo e accogliente. E mio padre mi accontentò regalandomi una graziosa Nissan Micra. L’ideale per me! 
Ero così contenta che per tutta l’estate mi ero offerta di andare a fare la spesa solo per avere un’ottima scusa per guidarla. Avevo detto a Charlie di non fare nessuna festa, a causa dei soldi spesi per quel regalo, ma lui fece di testa sua e organizzò, con l’aiuto di Jacob, una grande festa di compleanno.
Persa nei miei pensieri, non mi resi conto di aver già raggiunto l'aeroporto.
Charlie parcheggiò non molto distante dall’entrata. Ci recammo, così, verso il Gate 2, dove di lì a poco sarebbe atterrata Elisabeth, o come si faceva chiamare lei, Lis.
Mia cugina aveva la mia età, diciotto anni. Nate lo stesso giorno dello stesso mese, il 26 Maggio, dello stesso anno. Già, era al quanto bizzarro, eppure…
Una voce annunciò che il volo proveniente da Phoenix stava atterrando, ed il mio cuore prese a battere più forte. Ero davvero emozionata! Adoravo mia cugina e non vedevo l’ora di riabbracciarla.
Quando le persone iniziarono ad uscire, dopo aver recuperato le loro valigie, quasi non stavo più nella pelle.
<< Eccola, Bells. >> disse mio padre, non appena una ragazza con dei pantaloncini beige e stivaletti marroni, trascinando un’enorme valigia blu elettrico, si precipitò verso di noi. Sbracciandosi e urlando.
<< ISABELLA! >> sapeva benissimo che odiavo il mio nome per intero e come ogni volta lo faceva apposta. << CHARLIE! DA QUANTO TEMPO! >> mi coprii il volto. L’intero aeroporto si era voltato verso di lei.
<< Ciao, Elisabeth. >> disse mio padre, abbracciandola << Allora, com’è andato il viaggio? >>.
<< Molto bene, Charlie, grazie! >> rispose staccandosi da lui, per poi guardare verso di me << Allora, cugina, non mi saluti? >>
<< Certo che ti saluto, Elisabeth! >> dissi, sottolineando il suo nome.
<< Ehi! Io sono Lis! >> disse con aria risoluta.
<< Se è per questo, io sono Bella! >>
<< Oh, d’accordo, Bella! Dai, vieni qui! >> mi tirò verso di lei e ci abbracciammo << Mi sei mancata tantissimo! >>
<< Anche tu mi sei mancata! >> risposi, con quasi le lacrime agli occhi.
Dopo qualche minuto ci staccammo.
<< Oh, dai, Bella. Non dirmi che cominci già a piangere. >> disse Lis, prendendo la sua borsa. 
Le sua mega valigia la stava portando mio padre.
<< Non piango, però sono contenta! >>
<< Non lo sarai per molto, tesoro! >> annunciò, per poi scoppiare a ridere.
<< Che vorresti dire? >> chiesi spaventata.
<< Dovremmo vivere insieme, per un anno. Ventiquattro ore su ventiquattro, Bellina! >>
<< Oh, mio Dio! >> non avevo ancora riflettuto abbastanza su alcuni dettagli. 
Mia cugina era una pazza, davvero fuori di testa. Non stava ferma un minuto. Questo sarebbe stato un lunghissimo anno per me.
<< Oh, dai, non fare quella faccia! >> disse, cingendomi le spalle con un braccio << Ci divertiremo! >> affermò seria, facendomi un vistoso occhiolino.
Aveva ragione: con lei mi sarei divertita moltissimo.

  
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