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Autore: Bryluen    01/10/2010    4 recensioni
Piena estate, il sole brilla accarezzandovi la pelle, il mare vi invita a buttarvi tra le sue onde cristalline. Le sentite le risate di quella piccola comitiva? Due gemelli albini e due amiche del cuore stanno dando vita ad appassionate schermaglie d'amore. Provate a scorgere i fili invisibili che già si annodano e si sciolgono tra di loro.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Vergil
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano ormai le undici del mattino quando i gemelli e le due amiche poterono trovarsi tranquillamente tutti insieme. All'apparenza tutto procedeva normalmente: c'erano le solite battute ironiche, gli abituali scambi di galanterie e civetterie, i sempreverdi scherzi di atipico gusto, ma in realtà i malumori e le gelosie sotterranee continuavano a scorrere e i vecchi dubbi venivano sostituiti con nuovi interrogativi forse ancor più pressanti. Erano, ovviamente, ancora la piccola comitiva spensierata ma proprio quella spensieratezza tipica delle frequentazioni superficiali stava lasciando il posto ed emozioni più forti, segnali di una conoscenza più profonda.
Queste erano le sensazioni che ribollivano negli animi di ciascuno dei ragazzi ma che non si manifestavano mai apertamente, ognuno le teneva per sè, gli dedicava un cantuccio della propria mente, qualche battito veloce del cuore e cercava subito dopo di dimenticarle, lasciando che fosse il tempo a far emergere ogni segreto nel momento opportuno.

Federica iniziò ad agitare il piede sinistro, sbattendolo nervosamente per terra con piccoli scatti irritati.
-Che abbiamo intenzione di fare? Io qui mi sto cuocendo, arrostendo e dorando- Sentenziò bruscamente, interrompendo uno dei piccoli dibattiti futili che si stava svolgendo tra i due gemelli.
-Tesoro, che sei un bocconcino appetitoso l'abbiamo sempre saputo!- Rispose Dante sporgendosi dalla sedia come fingendo di darle un morso alla spalla, prima che la ragazza gli ponesse l'indice al centro della fronte per spingerlo indietro.
-Potrebbe essere un boccone più amaro del previsto- Aggiunse improvvisamente Vergil, mentre la bionda di fianco a lui lo guardava perplessa.
-E sarò molto, molto amara se mi farete stare qui tutto il tempo a non far niente!- Proseguì Federica con voce più acuta di prima e ancor più seccata. -Siete voi gli anormali a non voler andare in spiaggia con questo tempo ideale- Continuò con ben poca delicatezza, prima di essere interrotta da Vergil
-Vuoi andare in spiaggia?-
-Si- Rispose lei con uno sguardo di sfida
-Bene, quella è la strada. Ciao!- Concluse lui, alzando la mano a mimare un gesto di saluto, ma poi per il livore stava per calare l'arto pesantemente sul tavolo, fu in quel momento che Sveva si azzardò a posargli una mano sul braccio, quasi sul polso, con un tocco gentile ma fermo, che invitava alla calma. Vergil la guardò sorpreso ma incontrò un' ammonimento a mantenere il controllo, si stupì: credeva di essere l'unico a cercare di tenere a freno gli impulsi subitanei. Possibile che lei stesse capendo i suoi atteggiamenti? Proprio quella ragazzina che si era divertito a prendere in giro ed imbarazzare, proprio lei che aveva sempre avuto qualcosa di inafferrabile.
-Ci vuole un posto con l'aria condizionata, così non saremo sotto il sole, nè soffriremo il caldo.- Disse la ragazza, con voce quasi atona, tornando al discorso precedente e chiudendo l'alterco tra l'amica e Vergil.
-Possibilmente un luogo in cui non siamo ancora stati, magari evitiamo di annoiarci almeno un giorno.-La interruppe  l'albino vicino a lei.
-Le prime parole sensate che sento!-  Esclamò la bruna, prima di sotterrare di nuovo gli animi dicendo -peccato che non ci sia un posto così-
-Ricapitolando: fa troppo caldo per stare fuori, è troppo presto per cinema o ristoranti e rimanere qui sarebbe decisamente troppo noioso- aggiunse questa preziosa informazione l'albino
-Grazie per questo utilissimo contributo, Dante- sbottò Federica
-Mio fratello è sempre illuminante- affermò seccato Vergil
-Vi illumino di immenso miei cari!- esclamò il ragazzo, quasi non accortosi del sarcasmo altrui. Tre paia di occhi lo fissarono stupiti, mentre lui rispondeva con uno sguardo evidentemente soddisfatto di sè. -Tu conosci una poesia?- Chiese qualcuno di loro
-Si, anche se non ho mai capito come continua questa-
-Mi pareva strano- osservò Sveva sconsolata -Dante, questa poesia non ha seguito: è l'unico verso!-
-Davvero? Chiunque l'abbia scritta è stato intelligente! Lui l'ha capito che le poesie lunghe non le impara nessuno! -
stavolta tre paia di mani toccarono le rispettive fronti in un gesto di sconforto. -Secondo la tua logica ti chiami come il poeta più stupido della storia! Hai idea di quanto sia lunga la Divina Commedia?-
-Se lo meriterebbe di chiamarsi come un cretino. Altro che Dante, io lo vedrei bene come Asdrubale, Anacleto,Eleuterio...-
Federica non sapeva se ricordare il suo cattivo umore con un sonoro "uff" o scoppiare a ridere per quel fraterno "scambio di cortesie e sguardi affettuosi" ( e per l'immaginarsi Dante come il gufo di Merlino, Anacleto) alla fine decise per una comica via di mezzo, un verso anomalo e irriproducibile. Non poté fare a meno di guardare Dante con un moto di simpatia, i suoi occhi chiari e sinceri tradivano una certa ingenuità infantile, ma sapeva che era capace di grandi sentimenti. Vergil le faceva girare le scatole: saccente, uomo vissuto, affascinante quanto un dio greco, ma difficilmente digeribile.
-Per il malumore femminile niente è meglio di un po' di shopping!- Assicurò l' altra ragazza.
-In questo caso ci vorrebbe un intero centro commerciale!- Commentò Vergil vedendo la faccia scocciata della bruna
-Come ho fatto a non pensarci!- Sveva fece saltare tutti per quell'esclamazione a voce troppo alta - Ne hanno appena aperto uno, veramente pacchianissimo a vederlo da fuori,  se i gemelli prendono la macchina potremmo andarci!-
-Pacchia...che?- Chiesero i gemelli in coro.
Sveva guardò prima Dante sorridendo, poi però osservo Vergil e scosse la testa ridacchiando -Meglio che non lo sappiate!- Peccato che quell'espressione felice si gelò nell'imbarazzo che incendiò le guance. Il ragazzo aveva mosso le dita e solo allora Sveva si era accorta con orrore di aver sempre tenuta la propria mano su quella di Vergil, un gesto del quale non si era accorta, che lui non aveva respinto, ed ora le dita di lui serravano quelle di lei, come una carezza statica ma invitante. Evitò di ritrarsi bruscamente da quel contatto per non attirare l'attenzione, ma vedeva le labbra dell'amico piegarsi pericolosamente verso l'alto, avrebbe sorriso. "Quel" sorriso indecifrabile, che solo lui era capace di assumere. Per un lunghissimo istante i due si isolarono in un  microscopico mondo, che comprendeva solamente le loro due sedie, i loro sguardi rimasero incollati ma non facevano trapelare le reali sensazioni che nascondevano.
Federica fu compiaciuta dalla situazione, ma non si accorse che Dante fissava il fratello e l'amica con mal celata preoccupazione.

I gemelli dovevano pensare che il noleggio dell'automobile fosse stato l'investimento migliore fatto in vacanza: il veicolo sfrecciava veloce tra le strade costiere, sospese tra rocce e panorami mozza fiato. Con i capelli al vento, la radio al massimo, i visi accesi dall'allegria e aspettativa la piccola comitiva si allontanava velocemente dal loro paesino piacevole quanto stagnante, per loro i chilometri  mangiati dalle ruote avevano il sapore della libertà, potevano andare dove volevano, padroni di una giornata di sole.
-Che canzone mettiamo?-
-Mettiamone una per il mio serissimo fratello!-
-Giusto, il nostro pilota merita una canzone...ah no, non te la puoi scegliere da solo, non vale! Sveva che canzone dedicheresti a Vergil?- Sentendo quella frase Dante sudò freddo, l'intesa che aveva visto tra il gemello e l'amica lo rendeva inquieto. Un morso di gelosia gli pungeva lo stomaco, aveva sempre coperto di coccole la biondina, ma doveva ammettere che il feeling tra loro due era scemato, o meglio c'era semplicemente qualcosa che non scattava. Non voleva credere che invece con lui... Era il senso di protezione a metterlo all'erta, sapeva che il fratello poteva essere insensibile con chi gli dimostrava un certo interesse e non avrebbe voluto vedere l'amica ferita da quella copia mal fatta di se stesso. Corrucciato aspettò il titolo della canzone che sperava non fosse d'amore o vagamente romantica.
-Per Vergil? Niente di meglio di Womanizer della Spears- Rispose allegramente Sveva, togliendosi una ciocca di capelli che le sferzava il viso, Dante guardandola tirò un sospiro di sollievo. Il pilota, l'unico di loro a tenere un certo autocontrollo, forse proprio in virtù del compito che svolgeva piegò le labbra in un sorriso seducente ma non disse niente. -Fede sentiamo Alighieri cosa ti dedicherebbe...-
L'albino sfoggiando un'espressione da tipica canaglia: -Hot, di Avril Lavigne. -   Le ragazze lo guardarono stupite, ma si vedeva che lui non aveva ancora finito -Eh si, perché a qualcuno piace caldo!- concluse facendo l'occhiolino.
-Ricordamelo la prossima volta che ho a portata di mano un po' d'acqua bollente, mio caro "American IDIOT!"- Scoppiarono tutti a ridere, tranne l' "idiot" evidentemente scontento.
L'ultima curva li portò in vista di una costruzione piuttosto bizzarra, una forma di  alta onda fabbricata con materiale indefinibile e attorniata da decide di macchine.
-Che cavolo?- Si lasciò sfuggire Vergil, perdendo la solita compostezza.
-Io l'avevo detto che era pacchiano-
-Mi augurerei uno tsunami giusto per vendicare il buon gusto-
-Non fino a che c'è la nostra macchina sotto! Chissà come Dante non l'ha già distrutta.- Sentenziò l'albino parcheggiando con una sola precisissima manovra e chiudendo l'auto dopo che gli altri tre furono scesi.
C'era qualcosa di elettrizzante in quelle porte scorrevoli che si aprivano davanti a loro: la promessa di divertimento, di corse lungo i corridoi, di foto rubate in negozi che vendono articoli improbabili, di scoprire gusti discutibili e mai confessati degli amici. Un lungo corridoio di piastrelle bianche li invitava ad entrare come un tappeto rosso ad un galà, tutt'intorno era pieno di vetrine scintillanti, manichini dal fisico perfetto, abiti mal abbinati, e insegne pubblicitarie grandi e illuminate.
"I love shopping" sussurrò Sveva all'amica, che ricambiò con un "Wonderland!"
I ragazzi, abituati ai negozi americani furono poco impressionati, ma Vergil non avrebbe confessato nemmeno sotto tortura che un brivido di piacere gli percorse la schiena all'idea di trovare qualche articolo interessante di moda "made in Italy", a Dante sarebbe bastata qualche vaga minaccia di frustate per fargli sputare un elenco infinito di negozi dove voleva assolutamente andare.
Due vetrine di abbigliamento maschile occhieggiava al lato destro. "Quello non sembra male!" indicò Dante.
Il fratello non riusciva a credere che avesse trovato un negozio di abiti di classe, e cogliendo al balzo un' occasione non sperata lo precedette. "Ma dove vai?" chiese, vedendolo svoltare improvvisamente.
"Che domanda? Al negozio!"
Vergil si accorse troppo tardi, e con sommo orrore, del negozio pseudo street-style, proprio di fianco a quello elegante che aveva visto lui, e che offriva un' incredibile gamma di pantaloni stracciati, magliette bucate, larghe e coloratissime. La mano in fronte fu d'obbligo. "E ci ero pure cascato..." si limitò a sussurrare vedendo il gemello infilarsi in quello che a lui pareva un ricettacolo di roba immettibile. "E tu dove vai?" con sua sorpresa anche Federica stava seguendo il fratello.
"Certo che oggi ti sei bevuto proprio il cervello, non vedi che vado al negozio?"
"Ma...." non riuscì a finire la frase, guardò la vetrina e si accorse che non vendevano articoli femminili, ma ormai la ragazza era già entrata per farglielo notare.
"Le sono sempre piaciute le maglie da uomo!" Si limitò ad osservare Sveva, che era rimasta dietro di lui. Vergil si riscosse, riprendendo la solita aria stolida, almeno cercava di salvare le apparenze con  lei. "Quella polo ti starebbe molto bene". Si limitò a dire l'amica, osservando una maglietta bianca con delle cuciture blu elettrico nella vetrina che aveva attirato lui prima.
"Mi sta bene qualunque cosa!" Rispose lui, quasi prima di accorgersene. Il sorriso esitante della ragazza fu sostituito da uno sguardo duro e indecifrabile, mentre anche le labbra di lui prendevano una piega amara.
Cinque minuti dopo quasi tutti loro avevano una busta con i primi acquisti. Federica, incoraggiata dall'albino, sventolava una maglietta da uomo con il logo di batman e Dante un paio di pantaloni che sembravano usciti da un incidente stradale. "Che hai preso tu fratellino?"
"Non vedo nessun fratellino, qui."
"E dai non fare l'antipatico."
"E tu non essere insopportabile! Ah già...è impossibile!"
"Ha preso la polo bianca della vetrina. Gliel'ho consigliata io..." aggiunse la bionda, prima che i due sembrassero appena usciti dall'asilo.
"Ahh quella da principino elegantone" criticò ridendo l'amica
"Semplicemente di buon gusto" si difese Sveva.
"Proprio come piace a te!" aggiunse l'altra facendole l'occhiolino.
"Andiamo al negozio di accessori!" Propose, cambiando istantaneamente discorso, prima di finire sul terreno minato.
"Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii!"
"Non ne usciremo  vivi" Si dissero i gemelli, ritrovando improvvisamente l'alleanza maschile di fronte alla sfida titanica di una bottega di bracciali, collane e qualunque altra cosa sbrilluccicasse.
Infatti, i successivi dieci minuti le due amiche non fecero altro che girare estasiate tra gli scaffali ed indicare più o meno tutto quello che c'era, per un apprezzamento o commenti negativi. Il termometro della noia per gli Sparda schizzava in sù, anche se seguivano stoicamente le due ragazze. Sveva decise per un ferma capelli a forma di fiore, sebbene non staccasse gli occhi e ogni tanto accarezzasse da un più imponente baciamano orientale, mentre Federica agguantò un paio di orecchini e li sventolò davanti alla faccia di Dante, che fu graziosamente costretto a regalarglieli. Alla fine uscirono tutti e quattro dal negozio: due pacchetti erano tenuti orgogliosamente in mano dalle ragazze, mentre un terzo venne nascosto in un' altra busta da uno dei due gemelli.
"Andiamo a vedere gli articoli sportivi!"
"No, vediamo il make-up"
"Ma sei matta, andiamo da alcott!"
"No, io voglio andare al Disney Store!" (L'elenco di negozi citati fu troppo lungo per essere riportato per intero)
"Federica, testa o croce?" Propose Vergil, apparendo tra lei e il gemello con una scintillante monetina, che alla fine decise per una istruttiva visita nell'unico negozio del centro dove l'orologio biologico torna indietro: Disney!
La biondina non riuscì a non fare gli occhi dolci davanti ad un enorme peluche della Bestia, esemplare mancante alla sua collezione.
"Uh guarda Dante, l'unico principe che ti somiglia!" Scherzò Vergil indicando il peluche.
"Meglio è il mio preferito!" Sveva intendeva difendere più il pupazzo che l'amico, ma i gemelli fraintesero, così mentre uno gongolava, l'altro dissimulava una fitta di gelosia.
"Grazie tesoro, ma io sono...Hercules! Il più bello e il più forte!" Spiegò l'albino mettendo in mostra i bicipiti.
"Nooooooooooo voglio la penna di Jack!" La voce di Federica interruppe il dibattito, uscendo da non si sa quale anfratto della sezione dedicata a Tim Burton, e ovviamente la penna andò a far compagnia agli orecchini nella sua borsa.

Dante si avvicinò al fratello con aria da gran cospiratore, i due si allontanarono da qualche passo, per non farsi sentire dalle ragazze, e per la prima volta sembrarono i gemelli che realmente erano: uguali, illuminati dallo stesso diabolico sorriso, che non faceva presagire nulla di buono.
"Che avete da sghignazzare voi due?" chiese ingenuamente Sveva.
"Oh niente, pensavamo che avendo Federica scelto l'ultimo negozio adesso....toccasse a Dante"
"E....io ho già deciso!" L'espressione più angelica che gli riuscì mise comunque i brividi alle ragazze, che si voltarono verso la vetrina indicata dai maschietti: Intimo femminile.

"Chissà perché non me lo aspettavo..."
"Era prevedibile, però non avrei creduto che anche Vergil sarebbe stato d'accordo"
"Svè, pure lui ha gli ormoni, magari meno shackerati ma ci sono."
Con due volti da prigioniere le ragazze entrarono nel negozio di intimo, seguite da un ridacchiante Dante e il suo, come al solito, impassibile ma sorridente gemello, e sarebbe difficile dire chi dei quattro facesse più attenzione alla merce in vendita.
"Stiamo facendo venire pensieri poco casti alla nostra suorina?" Chiese Federica all'amica, sventolandole davanti un bustier rosso come la sua faccia.
"Non sono poi così suorina" rispose l'altra sibilando e guardando distrattamente  un completo
"Buono a sapersi" Aggiunse Vergil dietro di loro,
"Adesso sì che ti sei fatta rosso peperone!"
"Ma la vuoi smettere!"
Dante si avvicinò alla mora con aria sorniona "Questo ti starebbe divinamente, tesoro!" mostrandole una stampella con qualche pezzo di stoffa difficilmente riconducibile ad un tanga con reggiseno.
"...Io non credo"
"Potresti provarlo!" Continuò lui, come colpito da un' idea eccellente
"E magari fartelo vedere"
"Ovviamente!"
"Mmmhh" la ragazza prese il completo, come esaminandolo attentamente, con interesse..."NO!" lo rimise davanti al naso di Dante, prendendo invece un push-up poco distante. "Svèè guarda che carino questo!"
"Il colore non mi piace"
"Ma è troppo imbottito!" Protestò l'amico guardando l'articolo
"Dante, mi spiace darti quella che sarà la notizia più tragica per te, dopo l'inesistenza di babbo natale, ovviamente. La maggioranza delle ragazze a cui fai la radiografia ha questa imbottitura sotto la camicia" Rispose la bionda senza scomporsi
"Ti assicuro che non è così...Esperienza ...diretta!" aggiunse lui con aria di gran casanova
"Allora sei stato con tutte rifatte!"
Il sorriso di Dante si congelò all'istante, mentre insospettabilmente Vergil rise vivacemente, attirando l'attenzione di tutte le commesse.
"Noooo, c'è anche il reparto maschile! Questi, sono perfetti per voi!" Federica agitò due paia di boxer, uno aveva un sushi e l'altro un cannolo siciliano ( in zona strategica). Fu la bionda a non trattenersi dalle risate. "Sempre che non siete tipi da slip.....spero di no!" Disse Federica abbassando evidentemente lo sguardo "Tsè, prima fate i cascamorti poi sembrate due educandi!"
"Questi sono da Vergil.." Insospettabilmente, anche la suorina iniziò a fare congetture sull' intimo dei ragazzi. "Non mi guardate così! Che ho detto di male?" Effettivamente nessuno si aspettava quell'intervento disinvolto, men che meno l'albino a cui effettivamente i boxer neri scelti piacevano non poco."E' un segno del destino, hanno messo anche Womanizer alla radio. Che ne dici Ver?"
L'albino non rispose ma piegò le labbra in un sorriso seducente.
"Io direi di tornare al reparto femminile!" Ne approfittò il fratello
"Ok, Tanto a quel che pare voi due non siete divertenti nemmeno sotto i vestiti." Dante strabuzzò gli occhi, ma non gli riuscì di dire niente, gli sembrò l'insulto peggiore che avesse mai ricevuto in vita sua. "Non fare quella faccia! Dai ti regalo questi!" Guardando la scena che si svolgeva alle loro spalle prima di tirare fuori da dietro la schiena un paio di boxer rossi con il logo della coca cola.
"Federica ma che.....?" Dante si sentiva sempre più preso in giro.
"Mhhh se mi conoscessi meglio dovresti esserne felice" Rispose lei ridacchiando.
Sveva era rimasta un po' indietro, guardando uno stand alla sua sinistra "Questo è carino.." commentò sottovoce guardando un completo nero con frangette rosa che scendevano.
"Ti donerebbe molto" Sibilò Vergil alle sue spalle, tanto vicino che la ragazza poteva sentirne il fiato accarezzarle la nuca.
"Te ne intendi di biancheria femminile, womanizer?" riuscì ad articolare piuttosto maldestramente la ragazza. Anche se era di spalle, riusciva a capire che quel mezzo sorriso non aveva abbandonato le labbra dell'albino.
"Mi piacevano i boxer che avevi indicato per me..." alla ragazza sfuggì una risata di imbarazzo, mentre tentava di girarsi per andarsene. La canzone di Britney Spears proseguiva ( I know just what you are...But no way I’m ever gonna fall for you) "Sei sicura che non sarai un' altra vittima di un seduttore?" sussurrò infine lui.
"Andiamo piccioncini!...Uh Sve, bello quello prendilo!"
La bionda che fissava gli addominali di Vergil dai 10 secondi più lunghi di tutta la vita, non se lo fece ripetere due volte e prese al balzo la prima scusa che la disincastrasse dall'albino e lo scaffale: senza sapere come si trovò fuori dal negozio con la busta di un negozio in cui non aveva nemmeno pensato di andare, ma il cui contenuto non le dispiaceva.
Un' ora di negozi dopo la piccola comitiva decise di fare una pausa terapeutica per mangiare. Da perfetti salutisti quali erano tutti e quattro optarono per il locale in cui gli hamburgher sembravano più grandi, pieni di salse dalla composizione indecifrabile, e accompagnati da patatine giganti e tanto dorate da sembrare più adatte nella vetrina di una gioielleria.
Prima di prendere posto andarono a lavarsi le mani, ed entrambi i gruppi poterono approfittare della momentanea separazione per scambiarsi qualche commento.
"Ti sei accorta che nel negozio di intimo Vergil ti ha mangiata con gli occhi?"
"Ehm, si, credo. Ma mi sono sentita più uno snack arrostito che una femme fatale."
"Se ti guarda ti sciogli, non si fa così, Sve!"
"Già, dovrei prendere esempio da te eh? Ho visto che gli hai comprato qualcosa a Dante"
"Ah, ehm, te ne sei accorta...." Federica sembrava improvvisamente reticente. "Ti ha dato fastidio?"
Sveva sospirò in un modo che fece venire un nodo allo stomaco all'amica "No. E' solo che mi sembra tutto talmente confuso. Alla fine abbiamo stretto i rapporti tutti con tutti, a Dante sono molto affezionata, è simpatico, è dolce anche se fa lo scemo" disse sorridendo intenerita. "Però a volte non so come comportarmi con lui, voi due mi sembrate molto più in sintonia, più rilassati, state bene insieme."
"Anche a me sembra che tu e Vergil potreste andare molto più d'accordo di quanto mostrate"
"Non lo so. Anche se mi chiedo se anche loro facciano questi discorsi." Si chiese pensosa, rivivendo certe scene dalle quali era innegabile che negli ultimi giorni anche gli Sparda avevano cambiato alcuni atteggiamenti verso di loro, a volte impercettibilmente, altre molto manifestamente. "E comunque, non mi sfuggi, che gli hai preso?" Riuscì a beccare l'amica proprio prima che svanisse oltre la porta del bagno.
"Un boxer della coca-cola"
"Questo si che è apprezzamento per una coca-cola dipendente come te!"
Le ragazze uscirono ridendo dalla toilette.
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"Devo fare le cascate del Niagara"
"Dante, fai schifo!"
"Guarda che è una cosa fisiologica!"
"Falla, senza dare anteprime. Grazie!" Vergil scosse la testa, disgustato dall'idiota che si ritrovava come fratello.
"Reggi queste che mi lavo le mani"
Vergil notò la busta del negozio di intimo. "Non pensavo ti fossi comprato qualcosa lì"
"Non l'ho fatto. E' un regalo di Federica" fece lui schioccando la lingua, molto compiaciuto.
Senza chiedere permesso il gemello aprì la busta per vedere che cosa c'era dentro "Sei sicuro di riempirli?"
"Vuoi scherzare, al massimo potrebbero essere stretti!" Il sorriso spaccone di Dante scivolò in un' espressione confusa mentre aspettava che anche il fratello si lavasse le mani. "Ti ricordi il discorso dell'altra volta?"
"Sei sicuro che fosse un discorso degno di essere ricordato?" Chiese l'altro ridendo
"Mentre eravamo bloccati in macchina...." Vergil annuì, non aveva dimenticato di quando si erano reciprocamente rimproverati di prestare attenzione ANCHE alla ragazza che  non avevano scelto inizialmente.
"Mi sa che abbiamo  continuato su quella strada"
"O forse abbiamo proprio cambiato direzione" Rispose l'altro enigmaticamente.

Due panini a testa,una bibita, un numero incalcolabile di patatine e un imprecisato valore calorico di dolci dopo, la piccola comitiva uscì dal ristorante pseudo-western che avevano scelto. Gli occhi strabuzzati suggerivano che nemmeno loro riuscivano a credere a quanto avessero mangiato, solo Dante sembrava fiero soddisfatto sotto il suo nuovo cappello da Cow-Boy, omaggio della casa per il giovane che si era tanto evidentemente distinto nel campo dell' appetito.
"Tre porzioni di patatine, come diamine hai fatto?"
"Nel selvaggio west servono energie per combattere i pelle rossa, ya-ohh"
Sveva si limitò ad alzare il sopracciglio, dire che si era bevuto il cervello insieme alla birra sarebbe stato superfluo "Meno male che i panini erano piccoli!"
"Non se, come ho fatto io, ci aggiungevi peperoni, melanzane, formaggio, pancetta, uova, mostarda e..."
"Ti supplico basta!"
Vergil passò all'azione rubando il trofeo del fratello
"Ridammelo immediatamente"
"Altrimenti che fai? Chiami lo sceriffo? Consideralo in ostaggio per la prossima ora, tu non nomini nulla di vagamente commestibile e io ti ridò il pargolo"
Il gemello si limitò a guardare il suo povero cappello con aria timorosa e sconsolata, se avesse tentato di riprenderlo con la forza l'avrebbe rovinato, e non voleva esporlo a quell'inutile rischio. Ci si era affezionato tanto che si era persino rifiutato di regalarlo a Federica, resistendo per la prima volta ai suoi occhi dolci, adducendo la scusa che il west non era roba da donne...a meno che non fossero mezze nude in un saloon.
"Svevy"
"Che c'è Fede?"
"Come inizia quel libro...quello del pianista"
"Novecento di Baricco? -Succedeva sempre che ad un certo punto uno alzava la testa e la vedeva...-"
"La vedo!"
"L'America?"
"Meglio!"
"L' Inghilterra!"
"No...l'area DIVANI!"
I due mal capitati vicino a Federica furono istantaneamente catapultati verso dei comodissimi quanto logori divani in pelle nera. L'America era, ovviamente, un divano libero al centro della saletta predisposta. Degli sguardi pieni di orrore accompagnarono la comitiva: quattro ragazzi, anche se in due coppie, facevano presagire sempre disastri e fine del riposino per gli anziani e le altre coppiette che interpretavano quel piccolo spazio come un' anticipazione all'ospizio o ad un motel. I divanetti dei luoghi pubblici sono spesso uno scenario peggio del telefilm LOST, chi è riuscito a sedersi è tra i pochi eletti e fortunatissimi, ma è decisamente poco contento di condividere il privilegio con altri occupanti, a meno che non dimostrino la loquacità di mummie egizie senza maledizione annessa.
"Federica ci siamo appena alzati dal tavolo del ristorante! Continuiamo il giro..." La esortò Vergil che si meritò uno sguardo di ammirazione da parte di una vecchietta.
"Appunto, dopo pranzo ci vuole un po' di riposo!"
"Ma io non ne ho bisogno!" Aggiunse Dante, rimanendo in piedi. (La vecchietta fu sempre più contenta!)
La bruna però si era già accampata su un divano e accanto a lei c'era ancora un posto libero. " Lo convinco a sedersi in mezzo minuto" Sussurrò all'amica che le stava di fianco. "Ma Dante, preferisci peregrinare per tutto il centro commerciale con tuo fratello, piuttosto che riposarti un po' vicino a me?" Una blanda indicazione del cuscino e le classiche gambe accavallate fecero il resto.
"Che splendida idea sedersi un po!" Rispose l'albino, che ormai aveva dimenticato perfino il cappello da cow- boy.
Sveva guardava sorridendo la scenetta, ma iniziava a sentirsi di troppo. Malgrado i suoi sentimenti fossero ancora terribilmente confusi, sentiva che qualcuno avrebbe dovuto fare qualche passo in avanti per chiarire la situazione e le preferenze di ognuno. Ma non riusciva ad essere lei, mentre Federica non aveva quasi mai paura di buttarsi, se le andava di fare una cosa erano poche le volte in cui si faceva problemi, così  decise di lasciarla da sola con Dante, sicuramente Vergil non sarebbe rimasto lì a fare da reggi moccolo.
"Faccio un giro alla libreria di fronte!" Non ottenne risposta i due erano già assorti l'uno nell'altra e l'altro gemello dava l'impressione di non interessarsi a cosa facessero gli altri.
"Uh, ma Sveva se ne è andata!" Notò Dante più di cinque minuti dopo.
"Sarà qui intorno, non si perde non ti preoccupare. E poi così stiamo più larghi! " Commentò la ragazza sedendosi più comodamente.
 "Io preferisco quando stiamo stretti..." rispose l'amico abbracciandola e riattirandola a sè.
"E va bene, ma non iniziare a fare l'appiccicoso!"
"Con te è difficile trattenersi" La ragazza rise e smise di discutere, dopo tutto Dante le piaceva ed era meglio farglielo capire piuttosto che allontanarlo in malo modo.
La loro percezione della realtà tornò a comprendere anche il luogo in cui si trovavano e gli amici solo mezz'ora dopo, quando il fratello riapparve da non si sa dove e Sveva stringeva ancora uno scontrino per la consumazione di un caffè.
"Sono le cinque"
"Di già?" Guardarono tutti meravigliati Vergil e il suo orologio.
"Se volete cambiamo fuso orario..." rispose sprezzante
"Con te non si può mai parlare!" Esclamò la biondina prima di incamminarsi per un lato del centro che non avevano ancora visto e costringendo gli altri a seguirla.
Nemmeno un minuto dopo si erano già fermati di nuovo, i due maschi osservavano una vetrina che prometteva  " le migliori cravatte del momento"
"Io detesto le cravatte" informò Dante, "Sono dei moderni arnesi di tortura, nessuno sano di mente si farebbe un nodo al collo!"
"In realtà non sono proprio moderne.... e poi già nel '700 la moda maschile prescriveva degli specifici nodi alle cravatte per essere davvero eleganti. Una piega sbagliata o un nodo mal fatto avrebbero procurato al messere di turno il biasimo di gran parte della società."
"Sveva, ti bastava dire che sono troppo raffinate per lui." Vegil entrò nel negozio, ma non si aspettava che la ragazza lo seguisse. "Qui vendono solo cravatte."
"Oh, davvero? Questa l'avevo scambiata per un tosta pane!" Rimbeccò lei, ma non ottenne risposta alla provocazione. "....Mi sono sempre piaciute le cravatte"
"Ma sono da maschi!"
"Vuoi davvero sentirmi dire che somigli a tuo fratello quando parli così?" In risposta ebbe solo un battito nervoso di ciglio, e la bocca piegata in giù in un' espressione decisamente contrariata. "Appunto.  Cerchi qualcosa in particolare?"
"Non esattamente, volevo solo controllare cosa va qui in Italia"
"Stai vedendo le stoffe più eleganti. Le azzurre, anche celesti ti dovrebbero stare molto bene, fanno risaltare gli occhi. Probabilmente,però, ne hai già parecchi così"
"Si, infatti."
"Bordoux? Tonalità calda, tendente al rosso che è il colore passionale per eccellenza, ma in una sfumatura tanto scura da potersi dire seria, in una parola: fascino"
"Se continua così la prendo a lavorare con me, signorina!" Il negoziante fino ad allora non si era intromesso, avendo visto la coppia già assorta in discorsi propri, ma stavolta aveva voluto dire la sua. "La sua fidanzata è convincente!"
"Convincente si" disse Vergil, osservando meglio la cravatta, "Fidanzata no!"
"Ehm, no assolutamente no!...Comunque grazie, cioè per il convincente, non per..." La voce dell'unica donna presente nel negozio si spense in un mormorio indistinto, mentre lei si girava verso un altro stand.
"Finalmente siete usciti da lì!"
"Che avete comprato?"
"Guarda che carina!" Sveva alzò con orgoglio una cravatta con piccoli stemmi antichi riprodotti su uno sfondo grigio rosa.
"E' rosa" confermò Vergil con orrore.
"Tranquillo, la metto io mica tu. In effetti gli uomini vestiti di rosa non mi piacciono. Li trovo poco virili." 
"Non è detto, però come colore devono saperlo portare." smentì in parte Federica.
L'albino vide per caso un pullover maschile rosa confetto in una vetrina poco lontana, guardò suo fratello e sorrise "Dante, perché non entriamo in quel negozio? Mi è quasi venuta voglia di farti un regalo!"
 Così con un po' di timore i quattro ragazzi si accostarono ad un gigantesco magazzino di abbigliamento sia maschile che femminile. Il brio della mattina stava gradualmente lasciando posto ad una stanchezza totale, e  l'entusiasmo era sfiorito man mano che passavano le ore tra le vetrine piene di lustrini e tentazioni.
"Secondo te scherza?" Dante si era avvicinato a Sveva, facendosi piccolo piccolo e sussurrandole all'orecchio. "Penso che abbia smesso di farmi regali da quando avevamo 3 anni!"
"Ha detto di avere -Quasi- voglia di farti un regalo, no?"
"Si ma....sembrava serio.Insomma sono almeno 15 anni che non mi da manco un morso della sua pizza!"
"E' solo un regalo! Di che hai paura?"
"P....paura? Ehi, con chi credi di avere a che fare io non ho paura di niente!"
La ragazza alzò le spalle sorridendo, il solito Dante, dolce e arrogante un po' come la cioccolata al peperoncino.
"Ti ho sentito!"
"Che cazzo, hai i timpani ad ultrasuoni Ver?"
"No, sono semplicemente vicino a te"
"Ah...."
"Non posso voler fare un regalo al mio fratellino?"
"Non abbiamo fratelli minori!"
Dopo un sonoro grugnito Vergil entrò nel negozio, facendosi seguire dagli altri "ovviamente dopo che te l'ho regalato lo dovrai anche indossare...." peccato che nessun riuscì a notare il sorriso diabolico che gli brillò per qualche istante sulle labbra.
"Ho un' idea!"
"Fede, questo si che è un evento memorabile..."
"Stai zitta donna! Facciamo un gioco: voi" indicando gli albini "Vi scambiate di posto, Vergil fa lo sportivaccio e tu l'elegantone"
"Bella idea!" commentò l'altra
"Lui lo sportivo? E se gli si spettinano i capelli chi gli asciuga le lacrime"
"E tu non hai la minima idea di come scegliere un abbigliamento elegante!"
"Per questo ci saremo noi, li sceglieremo noi i vestiti e poi voi li provate! Viceversa voi sceglierete qualcosa da provare per noi!"
"Pessima Idea!" sentenziò l'altra, già sospettosa, ma ormai gli altri tre erano già alla ricerca degli abiti.
Un numero incalcolabile di grucce sorreggevano altrettanti capi, di ogni colore, taglio e per tutti i gusti, due piani di negozio offrivano ampie possibilità di scelta ai quattro amici, che cercavano di indovinare i gusti degli altri solo per stravolgerli e creare un abbinamento divertente più che azzeccato. I gemelli iniziarono insieme il loro giro di perlustrazione, andando a zonzo tra camice, gonne, e toppini coi push-up, non furono poche le persone che li guardarono straniti dalla somiglianza, dall'albinismo e non ultimo dalla loro presenza in un reparto inadatto, ma i due fratelli non ci fecero caso.
"Hai qualche idea?"
"Ho l'idea suprema Ver...Negli abiti per ragazze, meno stoffa c'è, meglio è!"
"Avrei dovuto indovinarlo" Disse amaramente l'altro, con un' espressione sempre più seria "E per quanto mi spiaccia dirlo, per una volta concordo con te! Ti ricordi di come era vestita Federica la prima volta che l'abbiamo vista..."
"Dal sorrisino che ti è sfuggito direi che me lo ricordo bene quanto te" Ed ecco che nelle mani dei due gemelli si materializzò un'aderente tutina di jeans, che finiva a pantaloncino, ovviamente la vista panoramica sulle gambe era assicurata.

"Non poteva venirti un' idea peggiore!" Sveva per la prima volta varcava la soglia del reparto maschile, lo scarso interesse per gli abiti larghi unito alla preferenza cromatica di tutte le scale di rosa avevano sempre fatto sì che gli stand per signori non figurassero mai nei suoi itinerari di shopping. "Non oso pensare a cosa ci faranno provare..."
"Pensa al lato positivo quel che gli faremo provare noi! Su, che scegliamo per Dante? Ti piace questo completo qui?" Disse pragmatica Federica
"Molo eleganza british,  molto da Vergil...ma non è abbastanza per lui. "
"Che vuoi dire?"
"Che se dobbiamo divertirci anche noi alle loro spalle, tanto vale esagerare"
"E come?"
"Hai mai visto come si veste Morgan?...." Indicando un reparto di abiti maschili che sembravano riesumati da un museo vittoriano, pieno di camicie dalle cravatte delicate e maniche con pizzi bianchi.
 
"Una è a posto, pensiamo all'altra " propose Vergil, senza troppo riguardo per le amiche che erano precipitate momentaneamente al rango di manichini viventi.
"Se esageriamo nella scelta morirà dall'imbarazzo"
"Questo è sicuro, eppure secondo me può essere provocante se vuole"
"Ma è una bambolina, è adorabile quando arrossisce. Non ce la vedo aggressiva provocatrice"
Vergil aveva imparato ad aspettarsi qualche sorpresa da quella bionda enigmatica così iniziò ad osservare una serie di aderenti abiti dal vedo non vedo. "Scommettiamo 10 euro?"
"Ci sto, " rispose Dante, allontanandosi fino a gli stand che confinavano vicino al reparto da uomini, su un ripiano erano appesi una serie di capi in ecopelle, da caste scamiciate a sbarazzine gonne ampie, passando per giubbotti grintosi. "Hey Sve!"
"Dante che fai? Ci starai mica spiando!" Rispose l'amica, nascondendo una giacca da uomo bordoux con le spalline e piene di decori militari molto retrò.
"Naaa, che ne dici di sta roba?" Alzando un vestito di eco pelle marrone con le mezze maniche e un' ampia scollatura
"Non mi piace per nulla" Rispose la ragazza arricciando il naso, "però quello lì è carino" Detto ciò scomparve per tornare agli ordini della capA che si stava già dando da fare per trovare un paio di jeans per Vergil
Dante pensò di aver avuto le allucinazioni, oppure aveva solo sbagliato a vedere cosa lei stesse indicando. Sicuramente gli stava facendo notare la camicia di fianco, Sveva non avrebbe mai indicato -quello-. Coincidenza o meno l'albino lo propose come alternativa al fratello
"E meno male che volevi andarci piano con la tua adorabile timida!Però la scelta mi piace parecchio" Rispose il gemello adocchiando un tubino di eco pelle nera, aderente, con minigonna e senza spalline.

"Io ho scelto la maglia!" Esultò Federica abbracciando una strettissima t-shirt bianca e corredata da buchi circolari che lasciavano vedere il petto vicino la spalla destra
"Vergil non se la metterà mai!" Rise Sveva soltanto a guardare la stoffa che sembrava aver resistito ad una rissa. "Io ho scelto i jeans!"
"Quelli non ti piacciono?" Indicando un paio grigio e sfumato alla loro sinistra
"....Non è abbastanza rotto!" Confidò l'altra con un' aria da cospiratrice. "Ma questo invece si!" Alzando un paio di pantaloni larghi, in azzurro, tutti sfilacciati sulle cosce e il ginocchio, i fili che pendevano da i punti scuciti erano di un perfetto rosa confetto.
"Perfetto! Si vergogneranno a morte!"

L'ora X era scaduta quando le due coppie si fronteggiarono davanti ai salottini prova, fortunatamente c'era uno spazio inutilizzato dove la comitiva poté istallarsi senza essere disturbata. I quattro marciarono silenziosamente in quella direzione, ma ognuno aveva un mezzo sorriso soddisfatto nel pensare al bello scherzo che aveva combinato agli altri, ogni tanto anche la curiosità di sapere cosa era stato scelto per loro si faceva sentire.
"Ce li proviamo uno alla volta, nessun commento fino a che il capo non viene indossato!Ci state?" Propose Vergil agli altri
"Si, ma inizi tu!"
Federica consegnò la maglietta e i jeans a Vergil, all'inizio l'albino sembrò piuttosto soddisfatto: ovviamente il grande rispetto che le ragazze nutrivano per lui le aveva portate a scegliere una semplice t-shirt bianca con classici pantaloni azzurri! La soddisfazione svanì immediatamente nel camerino. I buchi della maglietta, stesi sul suo torace possente, lasciavano intravedere molta più pelle di quanto Federica aveva supposto, anche i jeans sdruciti davano un' aria vintage e sbarazzina che apparteneva molto più a Dante che a Vergil....non fosse stato poi  per gli inserti rosa.
L'albino uscì dal camerino con un viso adirato "Cosa dovrei essere il giardiniere di barbie?" Il suo umore non migliorò quando un flash gli esplose in faccia "Non starai facendo quello che penso, spero.."
"Oh, si! Ver, qui ci vuole la prova fotografica! Sve, guarda come gli stanno bene i jeans," Disse Federica, mentre invece zoomava sulla maglia bianca tirata sull'addome
"Dirò sempre che avete fotografato Dante!E' lui quello che si veste da...da...da pieno di buchi!"
"Oh no fratello, io non sono mai pettinato in quel modo!" Indicando i capelli gellati e portati all'indietro.
"E va bene, ora la nostra fotografa potrà prendere il mio posto in camerino." Disse Vergil, con un sorriso maligno.
Fu la volta di Federica di entrare nel angolo di prova, ma subito infranse il patto, commentando la mise prima di essere vista dagli altri. "Scusate ma dove sarebbe il vestito? Qua ci manca un pezzo: sembra un top con delle mutande sotto!"
"Tu esci e non ti preoccupare!" Risposero i ragazzi con voce famelica. E lei uscì.Fu come un' apparizione mistica, per uno strano sortilegio ormonale tutti e due gli Sparda avevano perso la lingua e riuscivano solo a sporgere gli occhi verso la loro amica bruna col fisico da top e una tutina da pin-up.
"Anche meglio di come ce la ricordavamo"
"Sta zitto e fotografa" Commentarono i due fratelli in inglese prima che Sveva si insinuasse tra loro mettendo ad entrambi le mani sotto il mento e spingendoglielo verso l'alto
"State sbavando!"
"Biondina non fare la dura che ne abbiamo anche per te!" Rispose Dante ridacchiando. Vergil non commentò ma sembrò che un luccichio gli balenasse negli occhi.Istintivamente la ragazza fece un passo indietro, verso il camerino.  "Ecco brava, la direzione è quella giusta!" Un pezzo di stoffa nera volò in aria.
Dopo aver preso al volo il vestito che Vergil le aveva lanciato, la ragazza notò che la stoffa era morbida, riconobbe l'eco pelle e si ricordò dello stand in cui aveva visto Dante.Per il resto perse la parola ed il sorriso fino a che si vide nello specchio: tentò di abbassare la gonna, ma lo stesso effetto si aveva anche sulla scollatura, poco consigliabile, alzava il vestito lì allora, ma anche la gonna saliva sulle gambe ad imitare il mini short di Federica, e poi con un sospiro dovette uscire dal camerino con un quel rettangolo di stoffa nera strizzata addosso. "Allora?"
"Ti hanno vestita quasi meno di me Sve!"
"Eh grazie di avermelo fatto notare" rispose all'amica con aria sconsolata. "Dante, la prossima volta che indico qualcosa non vuol dire che me lo immagino addosso e men che meno di una taglia minore della mia! " Protestò la ragazza, cercando di sminuire la scollatura mettendo i capelli lunghi davanti. "Che avete da sorridere in quel modo?"
"Dante?" Chiamò il fratello
"Si, l'ho fatta la foto!"
"Mi devi 10 euro."
"Indubbiamente si." rispose l'altro, staccando gli occhi dal punto in cui stava prima la ragazza solo quando gli lanciarono addosso la roba che doveva provarsi. "Son rimasto solo io." Mentre gli altri sembravano essersi cambiati in fretta ed ordinatamente l'ultimo albino ci mise un' infinità di tempo ed ogni tanto uno dei suoi vestiti sbucava da sopra le tendine, come se lanciasse in aria quello che si stava togliendo invece di riporlo sulla sedia.
"La smetti con lo spogliarello? Esci di lì"
"Mi mancano ancora i pantaloni!"
"Esci subito di lì! " Tentò di dire Federica, ancora vestita da pin-up, mentre Sveva cercava di spegnere le risate contro la sua spalla, con sorpresa delle ragazze Dante sembrò quasi uscire dal camerino, almeno una gamba nuda emerse dalle tende, prima che Vergil spingesse dentro il fratello
"Stavano scherzando!"
Dopo un minuto, con una vistosa faccia da funerale Dante uscì da camerino, evidentemente non riusciva a muoversi bene strizzato nella giacca troppo piccola, che però metteva bene in evidenza i muscoli delle braccia e l'ampiezza delle spalle. I pantaloni erano adattati al vintage, elastici e aderenti come una calzamaglia doppia. Federica si dedicò al servizio fotografico
"Ho i pantaloni da gay, la camicia da nonnetta e la giacca che blocca peggio di un gesso! Voi due siete crudeli!"
"Aspetta!" Sveva si arrampicò fino alla fronte dell'albino per scompigliargli i capelli e formargli un ciuffo che ricadesse sugli occhi. "Sembri Mr Rochester!"
"Spiacente conosco solo i Ferrero Rocher!"
Non riuscirono a frenare le risate davanti a quel ragazzone affascinante dall'aria tanto tetra. Qualche commessa iniziò a farsi strada verso l'ala più distante dei camerini, ma prima della discesa delle valchirie la comitiva riuscì a fare un ultimo scatto
"Dite Formaggio!"
La pin-up, il bucato, la trasgressiva in eco pelle e l'uomo venuto da passato intonarono insieme un "Cheeeeeeeeeeeeeeeeeese" che fece da colonna sonora all' ultima  foto di gruppo di quella giornata memorabile. Che ormai volgeva al termine.

Ciao a chiunque sia giunto fino a qui,
questo capitolo è stato un' odissea, l'ho iniziato mesi fa, tra scene riscritte, battute che non venivano a dovere, ispirazione ballerina e voglia di aggiornare. Alla fine di tutto questo non so come sia venuto questo tredicesimo episodio, perciò sarò grata a chi vorrà fornirmi la propria opinione.
Come al solito desidero ringraziare chi ha deciso di seguirmi prima fra tutti Beautiful  Lie,
mia unica recensitrice per gli ultimi capitoli, non faccio fatica ad ammettere che le tue recensioni sono non solo un grande piacere, ma una vera spinta per aggiornare, grazie per l'entusiasmo che mi trasmetti!
Grazie anche a Ishimaru, Crystal Breeze, Namhirya per aver inserito Doppia Coppia tra i preferiti, e Cry Benihime per aver deciso di seguirla, spero di aver confermato la vostra voglia di continuare a leggerla!



  
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