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Autore: Kiiri    02/11/2005    1 recensioni
Vi aspettate la battaglia contro Naraku? vi sbagliate di grosso!!! e allora chi sarà mai l'ultimo avversario di Inuyasha per il possesso della sfera? Una lotta contro un destino inevitabile, un amore impossibile, una battaglia per salvare il mondo, ma, prima di tutto, l’anima di un uomo.
è la mia prima ff quindi siate buoni,vi prego! ^_^
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Parte Prima: Ciò che resta del passato
Capitolo 3: L’ammonimento della somma sacerdotessa

- Kagome..
Fu la vecchia miko a spezzare per prima il lungo silenzio.
- Ho ragione di credere che poco fa non hai detto tutto quello che in realtà hai visto durante la meditazione, o sbaglio?
La fanciulla, a capo chino, per tutta risposta scosse la testa.
- Non mi vuoi dire ciò che hai visto? Forse ti posso aiutare..
Kagome alzò il viso, e a quel movimento le lacrime che fin a quel momento aveva cercato di trattenere traboccarono dai suoi occhi e furono libere di scorrere sulle sue guance. Nel suo sguardo, disperato, si accese un barlume di speranza alle dolci parole della sacerdotessa, che subito però si spense.
- Non ho visto nulla con chiarezza.. - iniziò con voce sommessa e un po’ tremula.
- Solo una scena, si ripeteva spesso nelle mie meditazioni. Anche se molte cose variavano e rendevano lo sfondo sempre diverso, l’essenza non si è mai modificata. All’inizio sono sola, sto passeggiando. A volte succede in questo cortile, a volte in una foresta, a volte nella radura del.. - si fermò di scatto: anche se si fidava più di chiunque altro della vecchia, non voleva rivelargli quel segreto.
Si sforzò di ricordare, corrugando la fronte - Il luogo cambia spesso, tuttavia ciò che rimane invariato è il colore della mia veste, quello non si modifica mai, rimane sempre il nero. Avevo quasi pensato di non sceglierlo, con la speranza di modificare anche il resto della visione, poi ho pensato che sarebbe stato inutile.
I suoi occhi, che nel raccontare si erano girati ad osservare l’inizio del tramonto, ritornarono a quelli azzurri della sacerdotessa in cerca di una conferma che però non venne. La vecchia infatti si limitò ad annuire e ad invitarla con un piccolo gesto del mento a proseguire.
Kagome fece un sospiro, si rivolse di nuovo al tramonto, che ormai aveva colorato il cielo di un rosso acceso e continuò -Ad un certo punto viene verso di me una figura: non riesco mai a scorgerla bene, l’unica cosa che vedo chiaramente sono i suoi occhi, che mandano bagliori dorati. -S’interruppe nuovamente di colpo. Potrebbe non essere lui. Non è certo l’unico ad avere occhi di quel colore. Il pensiero attraversò come un lampo la sua mente. A questo, nei primi momenti di confusione, non aveva pensato.
Un poco rinfrancata - Si avvicina a me e mi chiede..
- Il frammento della Shikon no tama che porti al collo.
La ragazza si girò di scatto verso la somma sacerdotessa, sconcertata. La vecchia sorrise - Non penserai che non percepisca l’aura che proviene dal tuo ciondolo, vero figlia mia? I miei poteri, nonostante abbiano raggiunto la piena maturità non sono certo estesi come i tuoi adesso, tuttavia sono più che sufficienti per riconoscere ciò che porti. Erano secoli che non si avvertiva più in alcun angolo di questo paese l’aura di un frammento della sfera dei quattro spiriti, tanto che molti sacerdoti adesso la considerano una leggenda. E, ora che ne avevano un scheggia vicino, non ne hanno nemmeno percepito la presenza. Non lo trovi divertente? Forse se tu possedessi la sfera completa riuscirebbero a riconoscerne la presenza anche loro, ma vista la scarsità di poteri che posseggono, ne dubito. Sai, nessuno ora possiede poteri come i tuoi, visto che oramai i demoni sono scomparsi da talmente tanto tempo da non renderne necessario l’utilizzo. Nell’epoca Sengoku, quando i demoni attaccavano i villaggi, erano le sacerdotesse a difenderli, e quindi svilupparono i poteri necessari a proteggere, come creare barriere, e a ferire questi esseri.
- Il potere spirituale evolve, Kagome, a seconda dell’utilizzo che ne è necessario. Una volta scomparsi i demoni, questo venne ulteriormente purificato e dedicato come ringraziamento agli dei, dando origine alle famose sacerdotesse dalla veste bianca, ma ora, essendo diminuita la fede, sono ormai scomparse anch’esse.. - la voce le morì.
- E’ per questo che sono preoccupata, non solo per te, figlia mia, ma anche per il nostro mondo, perché i tuoi poteri sono quelli di una sacerdotessa dell’epoca Sengoku, e, se non sbaglio, anche a quell’epoca sarebbero stati considerati eccezionali. Non posso fare a meno di angosciarmi nel chiedermi a cosa sia necessario tale potere.. ma ora, ti prego, continua.
La fanciulla annuì. Forse dovrei dirgli come stanno veramente le cose, probabilmente sarebbe meno preoccupata, ma non me la sento, pensò.
Continuò a voce alta - Si, mi chiede il frammento, ma ovviamente io non ho assolutamente intenzione di darglielo. Prendo il mio arco e incocco una freccia, lancio più e più volte, ma senza mai riuscire a prenderlo. Allora estraggo la mia spada - inconsciamente si accarezza il fianco destro, all’altezza della cintura - E attendo che mi si avvicini.. e ancora qui la scena mi si presenta sempre diversa.
Ormai il tramonto si è concluso e solo una tenue luminosità rosata avvolge la sagoma di Kagome, rendendo più splendenti i suoi occhi.
La somma sacerdotessa trattenne inconsciamente il fiato, nell’attesa che la fanciulla proseguisse il suo racconto.
- A volte lui riesce ad avvicinarsi alle mie spalle e, nel prendere il frammento, mi squarcia la gola..
- Altre volte invece sono io che riesco a ferirlo mortalmente, lo sento morire pronunciando il mio nome e io provo un’indicibile tristezza e mi sento morire, nonostante non abbia alcuna ferita.
- L’ultima versione che ho visto, poco prima di uscire dalla sala di iniziazione, è stata ancora diversa: attaccandoci nel medesimo istante, ci uccidiamo entrambi.. come vedi l’esito non è precisato.
Ancora - Pensavo che fossero immagini accidentali dovute alla stanchezza per le prove, ma quando hai detto che ho il dono della preveggenza.. - guardò la sacerdotessa con aria interrogativa.
Questa la guardò dolcemente - Hai combattuto molte battaglie, Kagome - Sorrise - Non fare ancora quella faccia sorpresa, lo si capisce chiaramente. I tuoi poteri offensivi sono molto sviluppati, non sono solo un potenziale, e poi ti ho vista mentre ti allenavi. Scusa, non volevo spiarti. - Dopo una breve pausa continuò - In effetti è strano che tu non abbia sviluppato questo potere, ma non so darti alcuna spiegazione in merito. Ciò che voglio che tu abbia invece ben chiara è un’altra. Il potere della preveggenza non è una scienza esatta. E’ per questo motivo che ciò che vedi è sempre diverso. Non esiste il destino. Nulla è prestabilito. Ricordatelo sempre: tutto ciò che vedi, il futuro, è il frutto di una serie infinita di variabili che si modificano continuamente. Anche nei momenti più disperati ricordati sempre che ciò che vedi può essere cambiato.
Confortata da queste parole, Kagome sorrise.
  
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