Storie originali > Avventura
Segui la storia  |       
Autore: Dreaming_Archer    02/10/2010    1 recensioni
Un' orfana, decisa a trovare la sua famiglia.
Un' erede, in fuga dalla condanna.
Una ragazza, indecisa se seguire il destino o l'amicizia.
Una piratessa, meno dura di quanto non sembri.
E una grande amicizia vissuta tra battaglie e sconfitte, Luce e Buio...
I pirati del Deathbearer sono alla ricerca di un tesoro, e l'unica persona che può portarli ad esso, è un'orfana abbandonata a pochi anni.
Ma anche lei vuole qualcosa, la libertà. Forse lei e i pirati potrebbero fare un accordo...
Ma nulla resterà come sembra..
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Deathbearer - cap19 - nemici e alleati

Nemici e alleati.

“Capitano …” un urlo stridulo mozzò il silenzio che era caduto sulla ciurma.

Jack alzò gli occhi.

Un marinaio si era proteso dall’albero e indicava un punto dietro di loro.

Tutti si sporsero a guardare. La vista dell’orizzonte era limpida. Dietro di loro di stagliava l’ombra di una nave. Inglese, senza alcun dubbio.

Anne ebbe un brutto presentimento. “non possono essere soli …” mormorò tra sé e sé. Così corse a prua e si sporse il più possibile. “Capitano!” urlò indicando un'altra nave davanti a loro, anche quella inglese.

I pirati imprecarono mentre le ragazze gemettero.

Reckhernam sembrò fiutare l’aria, poi cominciò ad urlare alla ciurma: “virare di bordo!! Dritta a nord di tre punti, timoniere!! E voi stringete il vento! Muoversi!! Ottimo lavoro prima, signor Storm!”

La nave virò quasi immediatamente.

Stephanie tornò a pensare che era colpa sua. Si vergognava di ciò che aveva fatto. Lo disse a Amy e lei rispose che la perdonavano, ma per la ragazza era come se non l’avesse fatto.

Il vento li spingeva sempre più forte, ma sapevano che gli Inglesi li avrebbero seguiti.

Ed era così.

“dove siamo?!” urlò Amy sopra il fragore delle onde. La carta era stesa di fronte al timone e il nostromo si chinò a guardarla. “dobbiamo virare ad oriente, prima di incontrare l’isola di Cuba!” urlò con tutto il fiato che aveva in gola.

Amy rimase senza fiato. Tanti giorni di viaggio ed erano solo usciti dalla grande baia di Port-au-Prince? Stava per chiedere, ma erano tutti occupati e non voleva rendersi ridicola.

Sara, che stava cominciando ad asciugarsi, notò una scialuppa che nella virata si era ribaltata. In quel momento un’idea prese forma nella sua testa. Chiamò Anne, che era lì vicino a lei, e le disse di aiutarla a prendere tutto il rum e la polvere da sparo che potevano permettersi di sprecare.

Il capitano non fu molto generoso, ma riuscirono comunque nell’intento. Sara caricò sulla scialuppa il cadavere sfigurata che avevano scambiato per Lucas, mentre Anne vi aggiunse la palla di cannone con il simbolo della Compagnia delle Indie. Era l’unica rimasta ancora a bordo.

 “dobbiamo trovare un modo per fermarli giusto? Questo li svantaggerà non poco!” urlò Sara con un ghigno mentre calavano la scialuppa in mare.

Atterrò abbastanza violentemente, ma loro non si preoccuparono. La lasciarono indietro e presto questa fu raggiunta dalla prima nave Inglese.

Il ghigno che Sara aveva in volto si fece ancora più crudele. Quando raggiunse la murata nemica, Jack caricò la pistola e prese la mira. Sparò un solo colpo, che sibilò e tagliò il vento.

Qualche secondo dopo colpì in pieno la scialuppa. La barca esplose con grande fragore e fece crollare anche parte della nave nemica.

Le ragazze esultarono, ma la ciurma praticamente nemmeno se ne accorse. Il danno si poteva riparare, ma una nave, almeno per un po’, era fuori uso.

“è una corsa contro il tempo.” disse Jack a denti stretti al nostromo. “qui siamo circondati da porti inglesi, ci annienteranno!”

“sì, capitano.” Annuì il nostromo.

“hai capito quello che dobbiamo fare.” Sibilò Reckhernam e al nostromo tanto bastò.

La nave traballava e la prua si alzava e abbassava con le onde potentissime che li spingevano sempre più veloci. Il vento li faceva scappare lontano.

I ragazzi corsero al timone appena il movimento del ponte si fece meno imponente.

“perché  vogliono il tesoro?” chiese subito Anne, senza nemmeno essere arrivata.

“per motivi di prestigio e per mettere in buona luce l’Inghilterra.” spiegò Storm senza prendere fiato.

“e perché seguono noi?”

“siamo pirati!” disse frettoloso il capitano.

Ad Amy quella risposta non bastava. “perché?” chiese a bassa voce.

Jack lasciò andare un lungo sospiro, poi spiegò: “perché vogliono la tua amica.” E indicò Stephanie “e lei li può portare al tesoro.”

“ma io non so niente!” sbottò Stephanie. “e poi non credo che un forziere pieno di monete possa mettere in buona luce l’intera Inghilterra.” 

“primo.” cominciò Jack puntandole un dito in faccia. “il tesoro di Morgan è più, molto più di un forziere colmo di monete, e per secondo” alzò un altro dito. “con il tesoro loro potrebbero dire di aver veramente sconfitto la minaccia dei pirati. Questo sì che metterebbe in buona luce l’Inghilterra.”

“ma non è vero!” sbottò Sara.

“lo so, ma se non c’è nessuno contro di loro, possono dire e fare quello che gli pare. Non è una questione di battaglie, cannoni eccetera. Qui è in ballo anche quello che si dice, e se loro dicono che i pirati sono finiti, i pirati sono finiti. Noi non possiamo andare per i porti a urlare: ci siamo! Siamo qua! Per i terragnoli noi siamo Ombre, quasi fantasmi. Pensate a loro” puntò un dito verso Anne e le altre. “non credevano assolutamente della nostra esistenza finché Sara e Mary non sono andate da loro, o sbaglio?”

Anne fece una smorfia e chinò la testa, così fecero Amy e Stephanie. Era proprio vero.

“e quindi cosa dobbiamo fare?” chiese Anne dopo un lungo silenzio, guardandosi alle spalle.

La nave Inglese si stagliava dietro di loro, poco lontano da poppa. La bandiera blu veleggiava in alto sul pennone di maestra, con il suo simbolo cucito con l’oro.

Sara alzò gli occhi sul loro pennone, soffiando via una ciocca ancora bagnata di capelli. La bandiera era stata calata e giaceva sul ponte confondendosi con il legno nero della nave. Fece qualche passo indietro e si avvicinò a Jack: “alziamo i colori!” gli disse, piena di odio per quelle persone. “combattiamoli! Prendiamoci questo maledetto tesoro, che è quello che ci spetta e tronchiamogli la possibilità di sconfiggerci proprio ora che la sfiorano!”

Amy annuì a quelle parole, nessuno avrebbe saputo dirlo meglio. E lei ci credeva, per una volta credeva che la battaglia avrebbe portato qualcosa di buono. Non avrebbero fatto del male a lei e alle persone a cui voleva bene, le aveva appena trovate, e non voleva perderle.

Non glielo avrebbero permesso.

E per di più non l’avrebbero privata della sua libertà.

Non di nuovo. Sorrise, e si disse che stava pensando come un pirata. Ne era orgogliosa.

“su i colori!!” urlò il nostromo. “facciamo vedere chi siamo!” urlò Sara sfoderando la spada.

Anne sentì un brivido lungo la schiena, osservando la bandiera nera, che cominciava la sua alzata fino alla punta dell’albero.

La ciurma esultò. Per l’ennesima volta, i pirati erano in guerra.

 *

“Capitano!” urlò il sergente, impettito a prua della nave inglese Diamond, mentre il Capitano, Somers, si accingeva a raggiungerlo.

Il Capitano si sistemò i polsini della camicia inamidata e chiese, quasi annoiato: “allora Sergente, i nostri avversari si sono fatti avanti?”

Il Sergente era turbato e impaurito, aveva paura dei pirati.

“allora, Sergente?” ripeté annoiato il capitano.

Il sottoposto non riusciva ad aprire bocca. La vista del Jolly Roger gli aveva ghiacciato il sangue e lo aveva bloccato. Riuscì ad alzare un braccio e indicò con l’indice la bandiera nera che torreggiava sul Deathbearer.

Il Capitano seguì con lo sguardo stanco l’indice tremante del Sergente e posò gli occhi sulla bandiera svolazzante, che creava tanto terrore nel suo sottoposto.

“bene.” commentò poi sarcastico. “almeno quell’avanzo di galera di Crowley ci è stato utile per quel poco che è bastato …”

Il Sergente spostò gli occhi sbarrati su di lui: “Capitano?” Sembrava che sapesse dire solo quelle  parole.

“le Ombre di Reckhernam si sono fermate, e noi siamo arrivati, non ci vuole molto per capirlo, Sergente.” Rispose l’altro con voce leggera.

“quindi Crowley e la Gibraltar sono morti?” chiese l’uomo, impaurito.

“penso proprio che la scialuppa che ha baciato la nave dei nostri alleati sia quello che ne è rimasto.” Rispose Somers alzando le spalle.

“quindi non abbiamo altri alleati, signore?”

“oh, no …” disse l’altro, con un sorriso maligno che si allargava sul volto. “ne abbiamo molti altri, e molti non lo sanno nemmeno. Sarà l’elemento sorpresa … serve sempre un elemento sorpresa in una buona strategia.”

“posso chiedervi di illuminarmi, signore?” chiese l’altro, che ormai si era perso.

“non abbiamo più Crowley come alleato, tanto meglio. Non potevo proprio sopportarlo. Abbiamo tutta la Marina a disposizione, volendo. Ora che sono Capitano e non solo Tenente, e ho trovato le famose Ombre di Reckhernam posso chiedere tutto quello che mi pare, e state certo che lo avrò.”

Il tenente sembrò soddisfatto. “e la sorpresa?” chiese dopo un po’.

“Turks Islands non è lontana, giusto?” chiese l’altro, con un sorriso colmo di sottintesi.

“abbiamo altri alleati alle prigioni governative, signore?”

“io non li chiamerei alleati veri e propri. Se dobbiamo essere sinceri sono una vera e propria esca, ma a nostro favore.” Sorrise di nuovo, un sorriso che faceva ghiacciare il sangue nelle vene. “siamo in guerra, e in guerra e in amore tutto è lecito.” concluse. “sistemate la rotta, signore, e mandate un messaggero in ogni porto qui vicino, subito.”

Il tenente alzò il mento e fece il saluto militare: “comandi, Capitano!” e si dileguò.

Somers rimase ancora a osservare il Deathbearer. Era soddisfatto. Si voltò e si avviò a passi lenti sul ponte della sua nave. Aveva fatto carriera, il Tenente Somers. Era diventato Capitano di una flotta intera, e andava per mare da quasi due settimane per trovare i pirati di Reckhernam. Ormai rimanevano solo loro a contrastare il dominio Inglese sui mari. Gli altri erano tutti morti, all’appello mancavano Jack Reckhernam e la sua ciurma di Ombre. Solo all’idea un brivido gli scendeva lungo la schiena. Quelli avevano dalla loro una strana sorta di Magia, che ancora non aveva capito, ma non bastava quello a fermarlo, di certo. Sarebbe stato lui a concludere tutto, sarebbe entrato nella storia come l’uomo che aveva chiuso per sempre la pirateria, colui che aveva ucciso Jack Reckhernam, la sua ciurma di Ombre, quella maledetta donna pirata e quella stramaledetta banda di ragazzini che erano scappati da Port-au-Prince. Sì, ci sarebbe riuscito, se lo sentiva, e il suo intuito non sbagliava mai.









Ciaoo!!

da quanto tempo rispetto al vecchio capitolo! bhè, ci siamo quasi, ci stiamo avvicinando al finale! il prossimo capitolo sarà l'ultimo!

bhè, grazie come sempre a Shenim che è troppo gentile con me, spero che il capitolo ti sia piaciuto!

ciaooo

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Avventura / Vai alla pagina dell'autore: Dreaming_Archer