Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: Yumi_Slyfox483    02/10/2010    5 recensioni
Due gemelli separati in classi diverse, nuove amicizie, nuovi professori, ma sempre gli stessi identici problemi.
Ma Bill e Tom, di 14 anni, conosceranno due nuovi amici che li aiuteranno a superare i problemi con gli altri: Georg e Gustav. Ma anche loro, come i gemelli, nascondo segreti e storie mai raccontate.
Bill cercò di cacciare indietro le lacrime. Le parole appena pronunciate dal ragazzo lo avevano ferito. "Dovevi pensarci prima di inziare a importunarmi!" riuscì ad esclamare sotto voce con un coraggio e una forza che non sapeva neppure di avere.
Sperò che il ragazzo non lo avesse sentito, ma a giudicare dal suo sguardo, lo aveva capito fin troppo bene.
"Io non sapevo fossi suo fratello! E anche dopo che l'ho saputo non ti ho lasciato stare, perché sei uno sfigato e non meriti neppure di portare il suo stesso cognome!"
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La Nostra Band

'cause those lessons made us who we are today,
Now we're taking the next step. Without a regret.
No regret.



"THOMAS JAMES KAULITZ!"
Non appena Tom Kaulitz aveva varcato la soglia di casa si era ritrovata di fronte a una donna infuriata e incinta che sbraitava contro di lui, mentre, a giudicare dalla faccia, il gemello più anziano sembrava aver appena ricevuto una bella strigliata.
Probabilmente la donna, non appena aveva notato che l'altro suo figlio era finalmente tornato a casa, aveva cambiato l'oggetto del suo sfogo verso il figlio più piccolo.
Georg e Gustav stavano seduti su due sedie vicino alla cucina in perfetto silenzio e recavano entrambi un tenue sorriso sul volto.
"Mamma..." sbottò il rasta evitando di guardarla negli occhi "posso spiegarti."
"Certo che puoi! Torna a casa tuo fratello e di te nemmeno l'ombra e William mi dice che sei rimasto a scuola. A fare che cosa? Oh che scema me lo chiedo anche, come se non lo sapessi! Non approvo i tuoi modi maneschi di difendere tuo fratello!"
"Che cosa le hai detto?" sbottò il rasta infuriato spostando lo sguardo dalla madre al gemello.
"Non rivolgerti così a tuo fratello! Era preoccupatissimo quando è tornato a casa!"
Tom chinò il capo afflitto.
"La professoressa Johnson" continuò la donna "mi ha spiegato che è successo in questo mese e ovviamente io non sapevo nulla perché i miei figli con me non parlano! Volete sapere che cosa ho provato a farmi dire da una perfetta sconosciuta che mio figlio è vittima di bullismo? Ero imbarazzata e... preoccupata!" la donna si sedette respirando velocemente mentre i suoi figli correvano verso di lei preoccupati.
"Mamma, non agitarti!" sbottarono in coro i due bambini mentre massaggiavano insieme la schiena della madre. Si guardarono in volto e sorrisero un po' imbarazzati.
Gustav guardò più attentamente la madre dei due gemelli e notò solo in quel momento il rigonfiamento all'altezza del ventre, che Georg aveva già notato quella mattina a scuola.
Tom posò una mano sulla spalla del gemello, che aveva iniziato a singhiozzare, e una sulla pancia della madre, come per sentire il contatto con la sua sorellina.
"Scusate ragazzi..." mormorò la donna, mentre anche Bill poggiò una mano sul suo ventre e lei prendeva loro le mani baciandole.
"Chiedo scusa anche a voi!" sbottò rivolta a Georg e Gustav "siete venuti a casa nostra, è la prima volta che ci vediamo a parte te Georg, e noi litighiamo! Sono proprio una maleducata!" la donna si asciugò gli occhi lucidi e si alzò dalla sedia dirigendosi verso Gustav.
"Io mi chiamo Simone." pronunciò gentilmente "sono contenta che il mio William abbia trovato due amici come voi. E' stato sempre un bambino molto timido e riservato, non ha mai avuto amici, voi siete proprio un dono venuto dal cielo. Grazie a tutti e due!" li strinse in un abbraccio forte e affettuoso.
"Mamma!" sbottò Bill imbarazzato e nello stesso momento Tom imbronciato.
"E io chi sono?" continuò il rasta "il primo che passa per strada?"
Simone lo ignorò e si diresse ai fornelli controllando il pranzo per i quattro ragazzi.
Bill e Tom si diressero verso gli amici e si sedettero accanto a loro scambiandosi un'occhiata un po' colpevole. I gemelli non volevano che quella giornata già abbastanza orribile fosse peggiorata ulteriormente da altre urla o litigate.
Mangiarono in un'atmosfera abbastanza tranquilla in cui Simone aveva parlato dei suoi ragazzi e della sua adolescenza segnata dalla prematura nascita di quelle due pesti. Ma poi aveva aggiunto che non avrebbe vissuto una vita felice senza di loro, come era stato, ed aveva espresso il suo piacere nell'aspettare un altro figlio, stavolta femmina.
Dopo pranzo gli ospiti e i due gemelli ringraziarono la signora Trumper (che non approvava essere chiamata con il nome di suo marito) e si diressero nella cameretta di Bill e Tom ognuno per fare i compiti per il giorno dopo.
I due gemelli dormivano nella stessa stanza che era decorata secondo i gusti dei due ragazzi. Solo in quel momento Georg e Gustav notarono che, nonostante i gemelli fossero uguali nel fisico, in fatto di passioni erano l'uno l'opposto dell'altro esattamente come il loro look.
Vicino al letto di Bill, che sfoggiava una fantasiosa scritta arancione del suo nome abbreviato, erano appesi vari poster raffiguranti diversi artisti musicali tra cui Green Day, Areosmith e Nena (nota cantante tedesca Nda). Nella piccola scrivania accanto al letto, strapiena di libri di vario genere tra cui spiccava una collana di volumi trattanti di vampiri, erano presenti diverse fotografie che rappresentavano due bambini identici di qualche mese che giocavano, oppure di sei anni che si tenevano per mano con due enormi zaini sulle spalle.
Il lettino dalla parte opposta del primo sfoggiava una scritta azzurra del nome di Tom, non aveva lo stesso numero di poster del fratello, ma solamente uno che sovrastava sul letto e sulla stanza e raffigurava la cover del nuovo album di Samy Deluxe (noto rapper tedesco Nda). Vicino al letto del rasta una chitarra acustica era appoggiata al muro in una custodia semi-aperta, segno che Tom l'aveva suonata fino al giorno prima.
Appena Gustav entrò in stanza il suo stupore e la sua meraviglia furono comunicati da un acutissimo urlo che, tutti nella stanza, pensarono fosse degno di Bill.
"Sei un musicista?" esclamò il biondo entusiasta guardando la chitarra e sedendosi sul letto di Tom per osservarla con più attenzione.
"Ah ti riferisci a questa?" il rasta indicò la chitarra e la prese tra le mani liberandola dalla custodia "suono la chitarra da sei anni più o meno. " confermò con un pizzico di orgoglio nella voce "io e Bill ci esibiamo il sabato sera in un locale vicino a casa. La musica è la nostra vita!" guardò il fratello che sorrise chinando il capo imbarazzato.
"Davvero?" esclamò stavolta Georg entusiasta, rivolgendosi prima a un gemello e poi all'altro.
"Sì" continuò Bill rialzando il capo verso l'amico "Tomi alla chitarra e io alla voce. Ci guadagniamo qualcosa, non è molto, ma almeno aiutiamo mamma..."
"... che ora è a casa dal lavoro per maternità. Ma come mai siete così sorpresi?" continuò Tom che si sedette accanto a Gustav, con ancora la chitarra in mano, e prese a pizzicarne delicato le corde, per far sentire qualche pezzo ai due amici.
Bill si avvicinò al fratello e con uno sguardo avevano già concordato il pezzo migliore da suonare per fare buona impressione sui loro due ospiti.
Dopo la piccola litigata che li aveva visti protagonisti all'uscita da scuola, i due gemelli sembravano essersi chiariti senza aver avuto bisogno di parole, ma erano bastati solo uno sguardo e una chitarra per riappacificarli. Tom aveva deciso di tenere nascosto agli amici, ma soprattutto al gemello, del suo colloquio con Rubens. Non voleva litigare di nuovo con Bill ed era sicuro che suo fratello avesse scambiato Rubens per un altro studente che magari parlava spagnolo con un amico.
"Anche noi suoniamo!" sbottò Gustav eccitato "io suono la batteria e Georg il basso. Stiamo cercando un cantante e un chitarrista..." Gustav alzò il capo e posò gli occhi su Georg in piedi vicino a lui.
Sembrava incerto su quello che voleva dire e sperò che il suo migliore amico lo aiutasse.
"Wow!" sbottò Bill interrompendolo il biondo che aveva aperto la bocca per continuare a parlare.
"Tomi, è perfetto!"
"Bill!" il rasta alzò il capo dalla chitarra e il suono melodioso che aveva riempito la stanza fino a quel momento cessò.
"Lo sai, ne abbiamo già parlato. Abbiamo troppi problemi per pensare di creare..." si voltò verso Georg e Gustav e li vide concentrati e pendenti dalle sue labbra "una band. Con Rachel in arrivo, i tuoi problemi a scuola..."
"Io non ho problemi a scuola!" sbottò il moro e i due amici guardarono gli amici con un pizzico di timore in volto. Si erano appena riappacificati e non volevano che litigassero di nuovo.
"Ok, ragazzi" esclamò Georg guardando i gemelli "non sappiamo neanche a che livello siete voi e voi non sapete a che livello siamo noi. Non volevamo proporvi di formare una band."
"Ma io sì!" gridò Bill.
"Ti ho detto di no!" rispose Tom arrogante.
"Perché?"
"Ragazzi, basta, non litigate!" li interruppe Gustav esausto. Non ne poteva più di quella situazione. Da quando si erano rifugiati in infermiera l'atmosfera tra di loro era stata tesa per tutta la giornata. Tra Bill, Tom e Gustav si era creata una sorta di ostilità.
Il racconto di Georg aveva dapprima separato Gustav e Tom e ciò che era successo a Bill quella mattina stava separando quest'ultimo dal suo gemello.
Bill e Tom lo guardarono chinando il capo e Georg gli sorrise.
Tom spostò le dita sul manico della chitarra e riprese a pizzicarne le corde.
Bill lo guardò, muovendo la mano a ritmo di musica, e dopo qualche secondo aprì la bocca e chiuse gli occhi.
Gli accordi di Tom e la voce di Bill cominciarono a formare le strofe di una canzone e i due amici stettero ad ascoltare come rapiti da quelle parole e dal dolce suono della chitarra di Tom.
Gli accordi semplici e banali formavano una melodia tranquilla e armoniosa che attirò l'attenzione dei due amici concentrati a seguire le dita del chitarrista che si muovevano delicate da un capotasto all'altro. La voce di Bill, invece, era qualcosa di assolutamente mai ascoltato prima. Il suo timbro era delicato e quasi femminile, ma aveva un tono candido e dolce che compensava le minime imprecisioni tecniche.
Non appena i due gemelli terminarono la canzone si guardarono negli occhi e sorrisero orgogliosi.
Quando Bill smise di cantare, Georg fu come risvegliato da un bel sogno e si voltò verso l'amico sapendo benissimo che stava pensando esattamente la stessa cosa che stava pensando lui.
Quando incrociò lo sguardo dell'amico vide i suoi occhi lucidi e tacque.
"Non è ancora finita..." cominciò Bill dopo una breve pausa di silenzio.
"... e non abbiamo ancora trovato un titolo calzante..." continuò Tom.
"... però è già un inizio, non trovate? Parla del nostro rapporto ed è quella che abbiamo scelto di far sentire a qualcuno d'importante, però..."
"Bill!" lo interruppe il gemello.
"... Tom non vuole." il moretto si sedette sul letto afflitto.
Il fratello sospirò e gli mise una mano sulla spalla a modo di conforto.
Era già abbastanza difficile dirgli di no e di certo con il suo comportamento, Bill non migliorava la situazione.
"I miei genitori sono morti in un incidente stradale l'anno scorso."
Le teste dei tre amici si alzarono nello stesso momento verso la voce che aveva appena parlato.
Gustav aveva gli occhi lucidi e teneva il capo chino con le mani strette l'una all'altra.
"Gustav..." pronunciò Georg un po' confuso.
"Dato che oggi è il giorno di rivelazioni! Complimenti, ragazzi, la vostra canzone è davvero emozionante e descrive benissimo quello che provate. La tua voce, Bill, è bellissima e la tua tecnica, Tom, è impeccabile. Sai, però..." alzò il capo e si rivolse a Tom vicino a lui. Georg poté minimamente immaginare il coraggio che aveva dimostrato per pronunciare quelle parole.
"Quando i miei sono morti ho passato un periodo davvero orrendo. Georg mi è stato molto vicino e l'unica cosa che mi ha tenuto in vita è stata la musica. La mia batteria mi aiutava a sfogare la rabbia e la tristezza. Mi faceva stare bene. Mi faceva dimenticare per un momento il mio dolore e anche se tutto ritornava, in quel breve istante ero felice. Quello che sto cercando di dirti è che sarei stato davvero contento se qualcuno mi avesse proposto di formare una band in quel momento."
Guardò Bill e lo vide sorridere, segno che condivideva a pieno le sue parole.
Tom chinò il capo sulla chitarra e respirò profondamente. Quel giorno aveva cambiato completamente le sue convinzioni grazie a Georg e Gustav.
Georg gli aveva fatto capire quanto il gemello soffrisse e Gustav quanto avesse bisogno di sfogare questa sua sofferenza attraverso la musica.
Aveva sempre pensato che la musica fosse solo un suo stupido vizio e non voleva essere egoista nei confronti del gemello formando una band e attribuendo al suo cuore, già preoccupato, altrettante preoccupazioni inutili. Ma in quel momento si accorse che, con quell'atteggiamento, lo era stato sin dall'inizio.
Non rispose e tra i quattro calò il silenzio.
"Bè..." riprese Gustav un po' in imbarazzo "non volevo rattristarvi con la mia..." non fece in tempo a terminare la frase che sentì d'improvviso due esili braccia stringerlo in un tenue abbraccio e un singhiozzo vicino al suo orecchio destro.
"Bill..." pronunciò posandogli una mano sulla schiena mentre Tom poggiava la chitarra sul letto per raggiungere il gemello.
"Gustav, mi dispiace. Dopo questa giornata... voi... ne avete passate così tante... io... io sono solo capace di lamentarmi con i miei stupidi problemi."
Gustav lo accarezzò dolcemente e guardò Tom con un sorriso cercando di consolarlo e fargli svanire dal viso quell'espressione preoccupata.
"Va tutto bene, Bill!" il biondo lo prese per le braccia e lo obbligò a fissarlo negli occhi "i tuoi non sono problemi inutili. Oggi hai scoperto i nostri scheletri nell'armadio non perché ti sentissi inutile, affinché, invece, ti sentissi più forte. Siamo amici, no? Anche se da poco tempo." il biondino sorrise e il moro lo imitò mentre un'ultima lacrima, rimasta in precario equilibrio tra ciglia, si faceva strada lungo la guancia.
Annuì e Tom lo prese tra le braccia improvvisamente, superando l'imbarazzo, per stringerlo forte felice, finalmente, di poterlo fare.
"Bill, dai se mamma ti sente si preoccuperà."
Il moro si calmò asciugandosi le lacrime per guardare chiaramente il gemello negli occhi uguali ai suoi.
"Scusa, Bill. Oggi sono stato davvero odioso, sia con te che con voi due, ragazzi, vi chiedo scusa."
"Lascia stare, Tom." intervenne Georg e si avvicinò a Gustav per posargli con affetto una mano sulla spalla.
"Ci dispiace, davvero Gus, per la tua perdita." sussurrò il rasta timidamente e il biondo rispose con un sorriso per poi chinare il capo e poggiare una mano su quella di Georg che gli stringeva la spalla.
"Allora?" continuò poi Tom rivolto agli amici, per rompere quell'atmosfera triste che la rivelazione di Gustav aveva portato "la facciamo o no questa band?"
Un largo sorriso si disegnò velocemente sulle labbra di Bill. "Sì!" sbottò urlando e Georg e Gustav con Tom al seguito, scoppiarono a ridere.

"Nein, Tomi, ti dico che non è così!"
"Bill, non mi contraddire!"
"Ma ti sbagli!"
"Io non sbaglio mai!"
"Ragazzi..."
"Tom, ti dico di no! si dice das non dos!"
"Ragazzi..."
"Sei di coccio, William, ti dico che si dice dos!"
"Ragazzi, BASTA!" Georg e Gustav si alzarono all'unisono urlando le stesse parole entrambi ormai esausti. Era da più di mezz'ora che i gemelli avevano iniziato a litigare su come doveva essere pronunciata correttamente la parola inglese does e ormai arrivati al limite della sopportazione i due amici si assegnarono un gemello ciascuno e ripresero a fare i compiti senza interruzioni o urla.
La signora Trumper era salita verso le tre e mezza per portare la merenda ai ragazzi e verso le quattro, dopo aver finito la merenda e i cinque minuti di pausa (che si era tramutati in mezz'ora buona) avevano ripreso a fare i compiti e proprio in quel momento i due gemelli avevano iniziato a litigare dopo aver incontrato la parola does in entrambi i loro esercizi.
La tensione di quel giorno era andata scemando con le risa e le stupide litigate di quelle poche ore e sembrava che i gemelli non avessero neppure litigato poco prima all'uscita da scuola.
Nessuno aveva avuto il coraggio di chiedere a Tom che cosa avesse fatto quando era sparito nel tragitto verso casa, ma tutti, soprattutto il suo gemello, sapevano che era andato da Rubens. Quello che si erano detti, però, era per loro un mistero.
Una volta terminato lo studio i quattro amici si accomodarono sul letto di Tom e Georg e Gustav chiesero a Bill e Tom di far sentire loro un altro pezzo. I due gemelli suonarono per qualche minuto e poi presero a parlare con i due amici della passione che, con grande gioia di tutti, li accomunava.
"Insomma si sono spente le luci proprio nel momento in cui Tom era arrivato all'assolo finale..."
"... e vi assicuro che era meraviglioso. Avevo impiegato settimane per comporlo..."
"... e io per trovare il testo adatto per tutta la canzone..."
"... appena le luci si sono spente Bill è andato in escandescenza!"
"Non è vero!" ribatté il moro dopo un'interminabile discorso in cui i gemelli si erano scambiati la parola almeno una decina di volte, tanto che Georg e Gustav dopo un po' avevano rinunciato a capire chi avesse incominciato e chi avesse finito.
"Eri spaventato a morte!" riprese Tom.
"Mai quanto te!"
"Ma io ero preoccupato per la mia chitarra."
"Certo, non per me, vero?"
"Ragazzi!" sbottarono Georg e Gustav scocciati per la centesima volta quella giornata (avevano rinunciato anche a tenere il conto di quante volte li avessero ripresi) e i gemelli ricominciarono a raccontare come se niente fosse.
"Insomma..." riprese Bill.
"... vanno via le luci e Bill impazzisce..." continuò Tom. Il gemello gli scoccò un'occhiataccia e il rasta gli fece l'occhiolino.
"In effetti mi sono precipitato da Tom!" constatò il moro portandosi una mano al mento.
"Precipitato in senso letterale! Me lo sono quasi trovato in braccio!" Georg e Gustav scoppiarono a ridere.
"Alcune persone dicevano che il matrimonio era maledetto e che era un segno che i due fidanzati non avrebbero dovuto sposarsi..."
"... sicuramente qualche ex fidanzato di lei!" rise Tom e gli altri lo seguirono all'istante.
"Quando la luce è tornata..." riprese Bill.
"... e tutti hanno visto Bill Kaulitz avvinghiato al gemello." aveva esclamato Georg intromettendosi tra i due con un sorriso.
"Dettagli!" sbottarono insieme Bill e Tom, facendo un vago gesto con la mano.
"La sposa stava pomiciando..." riprese Bill.
"... proprio con il tizio che aveva maledetto il matrimonio!" concluse Tom e tutti nella stanza scoppiarono a ridere.
"E voi che cosa avete fatto?" pronunciò Gustav esterrefatto.
"Abbiamo continuato a suonare logico!" risposero i gemelli all'unisono.
"Anche quando lo sposo ha fatto a botte con il molestatore."
"Bè, però è stato divertente, o no, Bill? La nostra musica ci stava benissimo."
"Vero!" confermò Bill "era un'amica di mamma che si sposava e credo che non si sia pentita di aver chiesto a lei di far suonare i suoi figli al suo matrimonio!" i gemelli si guardarono e scoppiarono a ridere dandosi il cinque.
"Deve essere stato divertente!" sbottò Gustav chinando il capo, dopo una breve risata che aveva coinvolto i quattro ragazzi.
"Già. Voi non avete suonato da nessuna parte?" domandò Bill serio, avendo notato nel tono di voce di Gustav un pizzico di tristezza.
"Non siamo abbastanza bravi da suonare da soli. In più io suono il basso e Gus la batteria." rispose Georg "ci mancava proprio la voce e la chitarra."
"Potremmo provare a sentirvi uno di questi giorni e a fare delle prove insieme..." ipotizzò Tom pensieroso, cercando di valutare l'idea di formare davvero una band con i due amici.
"... e ci esibiremmo in qualche pub. Sarebbe fantastico!" sbottò Bill eccitato.
"Frena con i viaggi mentali, Bill!" lo ammonì Tom. Non voleva che il gemello si mettesse in testa false speranze. Aveva già avuto abbastanza delusioni e non voleva che la sua vita si facesse più complicata di quanto era destinata ad essere.
"Stavo solo ipotizzando." sorrise il moro e tra i quattro calò il silenzio.
Avevano tutti e quattro passato una giornata davvero intensa: Georg aveva rievocato il momento della morte di Alex a due anni dal suo assassinio, che gli aveva provocato un po' di angoscia; Bill aveva avuto quel breve incontro faccia a faccia con Rubens e la paura che i suoi tormenti tornassero e i suoi giorni tranquilli finissero lo aveva accompagnato per tutta la giornata; Tom aveva finalmente capito quanto era stato stupido fino a quel momento e voleva realmente cambiare il modo con il quale proteggere Bill, evitando di fare scenate infantili e di arrabbiarsi se il gemello non gli confidava tutto. Voleva davvero che il futuro che aveva in mente per lui si realizzasse; e Gustav aveva rivelato a Bill e Tom il suo piccolo segreto, facendo in modo così di instaurare un vero e proprio rapporto di fiducia con i gemelli.
Non c'erano più segreto tra di loro, ognuno conosceva il passato di ognuno e la loro amicizia, in poco più di una settimana, si era saldata in un forte legame, basato sulla fiducia e l'affetto reciproco.
Era l'inizio di una lunga e soddisfacente amicizia.

Say The Same - Hoobastank



***

ok, rileggendo questo capitolo l'ho trovato davvero orribile. Non so perché ma non mi convince e non so davvero come migliorarlo. Spero che vi sia piaciuto lo stesso e aspettatevi che sarà probabilmente revisionato ^^ Grazie a chi ha commentato il capitolo precedente, chi ha solo letto e messo la storia tra i preferiti e ringrazio sin da ora chi recensirà ^^ a presto con il prossimo capitolo, dove scopriremo la storia di Gustav :)

**MaryTK483**= Tesoro, che dire che commento lungo! xD Grazie mille, ormai tu e Will siete diventati un tuttuno eh? xD ti aspetta su FB per parlare un po' xD sono contenta che i pezzi che hai citato ti siano piaciuti, diciamo che sono proprio i più dolci della storia xD anche a me piace molto descrivere Tom dolce, infatti, come avrai notato, in questo capitolo è molto protettivo e più avanti lo sarà ancora di più xD L'idea di una sorellina Kaulitz mi ha troppo presa e così ho deciso di metterla. Aspiro a chiamarla Rachel. Rachel Kaulitz! Non ci sta benissimo? xD la canzone era anche un po' per te dato che so che la adori ^^ per la storia di Gustav dovrai aspettare il prossimo capitolo ^^ spero che questo capitolo ti sia piaciuto e non vedo l'ora di leggere un tuo commento **

**BloodyRose93**= Grazie davvero sono molto felice che tu la pensi così. Per questo spero di realizzare il mio sogno ^^ ahahah Tom che si è dato allo studio è fantastico, alla fine come hai notato hanno fatto i compiti veramente xD in questa storia mi sono immaginata Tom secchione :) xD mi hai letto nel pensiero dato che la reazione di Mamma Kaulitz è stata praticamente la scena iniziale del capitolo xD non potevo non metterla, quella donna è il pilastro dei gemelli U_U xD non preoccuparti per i deliri mi capitano anche a me mentre scrivo quindi è normalissimo xD il pezzo in cui chiama Georg era previsto che suscitasse confusione, d’altronde chi poteva chiamare che lo capisse a pieno? Bill si aspetta con ansia che corri a salvarlo mi raccomando xDxD sono contenta che anche l'idea della sorellina Kaulitz ti sia piaciuta ^^ povera Simone sarà disperata xD spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e aspetto con ansia un tuo commento ^^ ah volevo chiederti da dove arriva il tuo nickname? ^^ un bacio grande ^^

**Arancina22**= Sono contenta che ti sia piaciuto il finale, Sore, era esattamente l'effetto che volevo. Il fatto che ti sia rovinata il finale (per colpa mia si intende ^^) non è poi così importante come hai detto tu. Hai solamente già capito perché Rubens fa quello che fa xD spero che anche questo capitolo vada bene. Perdona i miei errori più rileggo la storia e più errori trovo -.- xD un bacio e aspetto un tuo commento ^^

**Shari_Music**= E Gemy si è applicata xD (mi ricorda tanto il "Gemy mi porta in giro!" xDxD) grazie sono contenta che tu abbia notato questo contrasto di dolcezza e tensione devo dire che fanno un bell'effetto ^^ Tom che fa il duro! ti ricorda qualcosa? tipo ieri?? xDxDxDxD Ma dai Gemy povero Bill U_U xD sono contenta che ti sia piaciuta la similitudine, no ma va non si vede che amo Georg U_U dopo il 12 aprile come facevo a non cogliere i messaggi che mi mandava xDxDxDxDxD xDxD Gemy questo Tom Kaulitz è ancora piccolo non pensa a quelle cose xD il piccolo Tom non si tocca U_U xD grazie era lo scopo del finale ^^ mi ci è voluto poco per scrivere il titolo XP anche perché avevo davanti songbird xD non convince te, ma convince pienamente me questo è l'importante U_U xD Grazie Gemy davvero, aspetto il tuo commento e non ci mettere 30 anni come l'altra volta >.< xD ILD

**SuperStar_483**= Grazie mille per i complimenti sono davvero contenta che ti piaccia e che la trovi descritta bene. Posso chiederti che cambiamenti hai notato dai primi capitoli? ^^ un bacio e spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto ^^

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Yumi_Slyfox483