Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: ROY    02/10/2010    1 recensioni
Ultimo anno alla scuola di Hogwarts. Draco e il suo atteggiamento da mago purosangue, Draco e il suo carattere duro, Draco e le sue convinzioni che lo portano ad essere così selettivo con chi decide possa stargli accanto... ma se un giorno qualcuno di davvero speciale entrasse a far parte della sua vita cosa cambierebbe o meglio chiedersi, lui cambierebbe?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 2

Capitolo 2

 

 

 

La serata procedeva come aveva immaginato.

Suo padre lo trascinava per tutto il salone presentandogli miriadi di persone, le cosiddette “persone che contano”. Draco non faceva altro che stringere mani e sorridere. Si sentiva un po’ stupido in quella situazione e frastornato da tutto quel chiacchierio. Gli cominciava anche a girare la testa, colpa del troppo champagne stregato che aveva bevuto praticamente a stomaco vuoto. Non era riuscito neanche ad avvicinarsi al tavolo del buffet e cominciava veramente a sentire il bisogno di mettere qualcosa nello stomaco. Chiese, un po’ titubante, congedo al padre che continuava a chiacchierare con dei maghi che gli erano stati appena presentati, ma di cui già non si ricordava il nome e si diresse verso il tavolo delle cibarie.

Quella era sicuramente la parte migliore del ricevimento. Il tavolo era imbandito di una varietà e quantità di cibi esagerata, dall’aspetto e profumo delizioso. Draco si servì abbondantemente e con il piatto stracolmo si avviò in cerca di un angolino tranquillo, cosa non semplice da trovare in quella caoticità di gente. Erano già diversi minuti che girava per la sala, facendo l’equilibrista onde evitare che gli si rovesciasse tutto a terra, quando vide seminascosto dalla tenda di una delle grandi porte finestre presenti che davano sul giardino, un panchetto di pregiato legno miracolosamente libero. Con non poca fatica, facendosi largo tra la ressa riuscì a conquistare quel piccolo angolo di spazio, e finalmente si poté sedere ed apprestarsi ad assaggiare e gustare una delle delizie che si era portato fin lì con tanta fatica. Prese, quindi, una tartina cosparsa da una salsa multicolore e portandosela alla bocca si girò verso la vetrata, cercando di dare una sbirciatina all’esterno. Al principio non riuscì a vedere molto, i suoi occhi abituati alla forte illuminazione della sala non mettevano bene a fuoco il paesaggio immerso nel buio. Ma poi un poco per volta si abituarono e Draco cominciò ad intravedere delle sagome dai contorni poco delineati che con il passare del tempo, si facevano sempre più definiti e precisi. Distinse una grande terrazza che si estendeva subito fuori la porta finestra, il suo limitare era determinato da un basso muretto che in alcuni punti era costituito da delle colonnine e il loro alternarsi lasciava intravedere il vasto giardino nascosto dietro. Al centro, una larga scalinata portava nel parco.

Mentre continuava a far scorrere lo sguardo sul paesaggio notturno, soffermandosi di tanto in tanto su degli oggetti e aspettando pazientemente che i suoi occhi distinguessero meglio le forme, un’ombra in movimento catturò la sua attenzione. Si girò, istintivamente, verso il salone pensando fosse un effetto ottico dovuto alle forti luci della festa per riportare gli occhi, subito dopo, sul punto in cui aveva visto l’ombra ma questa era scomparsa. Dopo un’ulteriore veloce sbirciatina si convinse di essersi sbagliato riprendendo, poi a vagabondare con lo sguardo. Ma ancora una volta qualcosa che si muoveva al centro della terrazza attirò la sua attenzione. Draco fisso per un lungo istante quell’ombra mentre un turbinio di domande gli affiorò nella mente. No, non si era sbagliato quell’ombra era reale, non molto grande ma ben nitida, sembrava di una persona ma chi poteva andarsene in giro nel giardino a quell’ora di notte, solo e per giunta con quel freddo?

Quasi senza accorgersene si alzò e posata la mano sulla maniglia fece leva e l’aprì uscendo nell’aria gelida della notte. Il freddo pungente lo riportò in se. Si ritrovò all’inizio della scalinata senza riuscire a capire come ci fosse arrivato. Vide poi l’ombra scivolare sul prato imbiancato di neve e dirigersi verso l’orizzonte dove si stagliava un piccolo bosco di sempreverdi. Dopo un primo momento, in cui la tentazione di rientrare sembrò più forte, la curiosità di dare risposta a tutte le domande che lo avevano assalito poco prima, ebbe la meglio.

Stringendosi nelle spalle in modo d’accusare meno freddo, s’incamminò verso il raggruppamento d’alberi. Avanzava lentamente e con gran fatica nella neve alta e morbida, affondando ad ogni passo sino alle ginocchia e continuando a fissare il bosco che sembrava non s’avvicinasse mai. Si fermò per riprendere un attimo fiato e sfregandosi le mani nel tentativo di riscaldarle si girò indietro. Eppure di strada n’aveva fatta! Riprese a camminare non sentendo quasi più le gambe tanto si erano intorpidite. Cominciò a pensare di aver commesso un errore ad avventurarsi fuori con quel freddo, ma una delle caratteristiche principali di un Malfoy era la tenacia unita alla testardaggine, quindi con rinnovato spirito d’avventura si concentrò solo sulla meta da raggiungere e proseguì senza più esitazioni.

Arrivato ai margini del bosco, senza fermarsi nemmeno un istante a pensare, vi s’inoltrò con grande determinazione e solo quando fu nel folto si rese conto di quello che stava facendo! All’interno il buio era quasi assoluto, filtrava solo qualche sporadico e sbiadito raggio lunare. La fitta vegetazione gli rallentava ulteriormente il passo facendolo avanzare molto cautamente e con le mani protese in avanti pronto a parare qualsiasi possibile ostacolo si fosse trovato sul suo cammino. Si stava seriamente cacciando in un bel guaio. Pensò al padre e a quello che avrebbe detto se fosse venuto a sapere cosa stava facendo invece di stare con le “persone che contano”. In un primo momento rabbrividì solo al pensiero ma poi un lieve sorriso si disegnò sulle sue labbra che però sparì subito lasciando spazio ad un’espressione incredula quando si accorse di essere arrivato nel cuore del bosco. Non c’era più la fitta vegetazione a rallentarlo, cespugli e rovi si erano diradati fino a diventare quasi inesistenti e gli alberi… già gli alberi dove erano finiti? Draco si guardò intorno e si rese conto di trovarsi in una radura, il cui perimetro era delimitato da enormi tronchi messi ordinatamente in circolo. Doveva trovarsi perfettamente al centro del bosco. Alzò lo sguardo verso la circonferenza di cielo racchiusa dalle verdi fronde e notò che aveva ripreso a nevicare. Notò anche qualcos’altro, ma questa volta di molto insolito, non sentiva più freddo! Abbassò lo sguardo sul manto erboso che aveva davanti e….. non c’era neve?!?!?! Guardò in tutte le direzioni e quello che vide lo lasciò senza parole. Il prato era ricoperto da un morbido tappeto d’erba, alcuni fiorellini di vari colori davano un tocco di vivacità. Non tirava il vento gelido che fino a poco prima gli aveva tagliato il viso, ma una leggera brezza che gli accarezzava lievemente la pelle. La neve che cadeva dal cielo svaniva nell’aria tiepida non arrivando nemmeno a metà strada tra le cime degli alberi e la terra! Quel posto era come se fosse rinchiuso sotto una campana di vetro, in un’eterna primavera.

Unica nota dolente di quell’angolo di paradiso, era un pozzo, piuttosto malridotto, posto al centro della radura. Era ricoperto da un aggrovigliato intreccio di rovi pieni di spine e completamente secchi. Certo che era strano da vedere in un così rigoglioso giardino! Draco si avvicinò curioso di guardarci dentro. Chissà perché è la prima cosa che viene da fare quando ti trovi un pozzo davanti? E con questo pensiero che gli occupava la mente prestando molta attenzione a non graffiarsi, appoggiò le mani sul bordo e si sporse sperando di acquietare la sua curiosità. Ma per quanto si sforzasse di mettere a fuoco non riusciva a vedere niente, era tutto nero, un lungo e buio tunnel che sembrava non avesse fine. Si chinò e raccolse un sasso che lasciò cadere nelle sue profondità. Si sporse ancora e tese l’orecchio cercando di sentire l’impatto del sasso con il fondo….

E’ molto profondo sai?”

Quell’improvvisa voce lo fece sussultare e sbattere la testa sul secchio che era sospeso sopra di lui e dopo un attimo di panico massaggiandosi la parte dolorante si girò su se stesso e la vide. La figura che si trovava davanti era quella di una ragazza più o meno della sua età, molto carina anzi a guardarla bene proprio bella. Aveva i capelli nero corvino e gli occhi scuri e profondi come l’oscuro tunnel del pozzo ma con una strana luce che gli brillava dentro, indossava un semplice abito bianco che gli ricadeva addosso mettendo in evidenza le sue morbide curve. Dopo un primo attimo di smarrimento Draco si ricompose e gli chiese a brutto muso “Chi sei?”

Lei lo guardò inclinando leggermente la testa di lato e gli disse come se non avesse sentito la domanda “Era tanto che t’aspettavo….. Draco!”

 

 

 

 

 

Nota dell’Autrice: x terryborry – ti ringrazio tantissimo per avermi lasciato un commento e sono felicissima di sapere che ti piace il primo capitolo. Per quanto riguarda le domande alla prima, si non è una Draco/Astoria… a dire il vero me ignorante e non conosce questa Astoria, è tanto che non scrivo e che non frequento EFP. Scrivere non è il mio forte ed è per questo che non so dirti quanto durerà… sto improvvisando e non so ancora se riuscirò a portarla alla fine. L’ho pubblicata proprio per avere uno sprono in più!

Un abbracciotto e fammi sapere che ne pensi di questo capitolo!

 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: ROY