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Autore: ROY    30/09/2010    1 recensioni
Ultimo anno alla scuola di Hogwarts. Draco e il suo atteggiamento da mago purosangue, Draco e il suo carattere duro, Draco e le sue convinzioni che lo portano ad essere così selettivo con chi decide possa stargli accanto... ma se un giorno qualcuno di davvero speciale entrasse a far parte della sua vita cosa cambierebbe o meglio chiedersi, lui cambierebbe?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Draco Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Capitolo 1

Disclaimer: Tutto il riconoscibile (personaggi, ambientazioni, ecc....) sono proprietà dei rispettivi proprietari. Personaggi originali e trame sono di proprietà dell'autrice, che non è in alcun modo associata con i proprietari o i produttori o creatori. Non si intende infrangere il copyright, niente di tutto questo viene fatto a scopo di lucro.

 

Capitolo 1

 

 

 

La mano passò tra i biondi capelli tirandoli indietro e fermandoli nel modo voluto con un velo di gel. Draco si guardava allo specchio compiaciuto e soddisfatto dell’immagine riflessa. Scrutava i suoi occhi grigio/argento dall’espressione fredda ed i lineamenti eleganti e decisi del suo volto severo, espressione dovuta all’atteggiamento rigido e al portamento altezzoso che aveva adottato sin da bambino, divenendo via via con il passar del tempo abituale.

Fece un passo indietro non distogliendo lo sguardo dalla sua immagine e allargando la visuale alla figura intera. In quest’ultimo anno il suo aspetto era molto cambiato, trasformandolo da ragazzo in giovane uomo. Le ampie spalle facevano trasparire da sotto l’elegante tunica da mago, la possente muscolatura. L’addome piatto, i fianchi stretti e le gambe anch’esse muscolose e ben tornite erano in perfetta armonia con il resto del corpo. Tutto in lui mostrava le nobili origini della sua famiglia di maghi purosangue, i Malfoy.

Una voce sommessa, proveniente dal piano inferiore, lo fece trasalire e distogliere da quel rimirarsi.

“Sì mamma, dimmi” disse affacciandosi dalla porta della sua camera ma senza smettere di guardarsi.

“Sei pronto? Dobbiamo andare” chiese sua madre in tono urgente.

“Ancora un minuto e scendo!” le rispose infilandosi l’anello con lo stemma di famiglia e finendo di sistemarsi la tunica.

“Va bene, ma sbrigati o faremo tardi” continuò con preoccupazione sua madre.

Draco si diede un’ultima occhiata allo specchio, poi prese il pesante mantello invernale e si diresse al piano di sotto.

Era il 24 dicembre e si trovava a casa, al Malfoy Manor, per le vacanze e quella sera avrebbe dovuto accompagnare i suoi genitori al ricevimento di Natale organizzato da vecchi amici di famiglia. La cosa non l’entusiasmava molto, già s’immaginava quanto sarebbe stata noiosa la serata, con tutti quegli adulti tirati a lucido intenti a ciarlare dei soliti e monotoni argomenti, le frasi e domande di rito che gli avrebbero rivolto: “Ohoohh come sei cresciuto!”, “Sei diventato proprio un uomo”, “E la scuola? Come va?”.

Poi magari strizzandogli un occhio avrebbero aggiunto a bassa voce ma sempre con tono udibilissimo: “Ma la fidanzata?”. Avrebbe dovuto sorridere e rispondere gentilmente ad ognuna di loro sperando che qualcosa o qualcuno distogliesse l’attenzione a lui prestata.

Arrivato davanti al portone semiaperto nell’ingresso, si gettò il mantello sulle spalle e uscì nell’aria gelida della sera. Rimase incantato nel vedere il parco, che girava attorno al castello, ricoperto di una coltre bianca. L’immenso prato, gli alberi e le colline all’orizzonte erano incappucciati di neve. Bianco, tutto completamente tinto di bianco a perdita d’occhio. Il rifrangersi dei raggi emanati dalla luna piena di quella sera rendeva il paesaggio surreale. Al contrario della maggior parte dei suoi coetanei, adorava l’inverno. “Su Draco, andiamo!” ancora una volta la  voce di sua madre lo riportò alla realtà e con una piccola corsa raggiunse la carrozza dove già si erano accomodati i suoi genitori.

Il tragitto durò una mezz’ora buona, e durante questo si perse ancora a mirare il paesaggio che gli sfilava davanti, non mancando però di lanciare qualche sguardo fugace in direzione del padre che lo fissava con fare autoritario senza proferir parola. Quest’atteggiamento non gli suggeriva niente di buono. Sapeva che gli sarebbe toccata una paternale, ma non riusciva a capire per cosa, non gli sembrava d’aver fatto niente di sbagliato in quegli ultimi giorni.

Finalmente imboccarono il viale alberato della residenza dei Khoocs, che portava diretta davanti all’entrata principale. Una lunga fila di carrozze si approssimava verso l’imponente portone in ferro battuto che era completamente spalancato, lasciando intravedere un lungo corridoio illuminato da innumerevoli fiaccole. Dopo una breve attesa venne il loro turno di scendere e Draco si ritrovò ai piedi di un’ampia scalinata di marmo rosa e granito, in cima ad essa il padrone di casa riceveva gli ospiti, dandogli il benvenuto e indirizzandoli nella giusta direzione verso il salone delle feste.

Mentre si stava per incamminare, sentì la mano di suo padre poggiarsi sulla spalla e trattenerlo. Si girò piano e incrociò gli occhi dell’uomo che aveva davanti, di cui era la copia in giovane.

“Draco so che questo non è il genere di feste che prediligi ma ormai sei grande, un uomo e devi cominciare a frequentare un certo tipo di persone, persone che contano!”

Suo padre aveva parlato in modo pacato, lineare, quasi piatto accentuando il tono di voce solo sulle ultime parole.

“Quindi comportati come si conviene ad un Malfoy” fece una pausa e poi concluse “Ora andiamo figlio mio!”

Quelle tre parole continuarono a girargli in testa.

“Persone che contano, persone che contano, persone che contano

Come se nella sua vita avesse mai potuto avere la possibilità di scegliere chi frequentare o come comportarsi. Gli venne in mente Harry e la sua combriccola, l’aria spensierata e l’allegria che aleggiava sempre intorno a loro.

Loro che erano liberi, liberi di fare, di comportarsi, di agire come volevano senza restrizioni o regole rigide da seguire. In quel momento si ritrovò quasi ad invidiarli, ma cacciò via subito quel sentimento con una scrollata di capo lasciando spazio ad un odio ancora maggiore.

“Draco, allora che fai lì, vuoi rimanere tutta la sera fuori?”

La dolce voce di sua madre s’insinuò tra i suoi pensieri esortandolo ad entrare. Percorse il lungo corridoio seguendo l’aggraziata figura che lo precedeva fino a fermarsi sulla soglia di un immenso salone. Davanti ai suoi occhi si apriva una sala interamente addobbata con nastri, candele e fiori tutti rigorosamente in rosso intervallati di rado da qualche tono di verde. Addirittura sul tavolo del buffet, i cibi e le bevande, avevano una prevalenza di rosso. In un angolo si ergeva imponente un maestoso abete, anch’esso decorato con il medesimo colore. Draco si chiedeva il perché della presenza di quell’albero di Natale, visto che era un tipico oggetto babbano e com’era noto a tutti, i maghi purosangue aborrivano tutto ciò che proveniva da quegli esseri considerati da loro inferiori. Abbassò poi lo sguardo sulla vociante massa di gente già presente nella sala. Si soffermò su un gruppetto di streghe dai vestiti colorati e sgargianti. Una donna dai lunghi capelli neri raccolti in una complicata acconciatura si voltò posando gli occhi prima su di lui e poi su sua madre. Sfoderò poi un largo sorriso e staccandosi dal gruppo variopinto si diresse verso di loro.

Narcissa, tesoro sei arrivata finalmente!”

Velvet che piacere rivederti, ma fatti guardare, sei in perfetta forma!!

La padrona di casa a quel complimento allargò ancora di più il sorriso e posando lo sguardo su Draco disse

“Ma non mi dire, non mi dire che lui…..

“Sì Velvet, lui è Draco, mio figlio!” rispose Narcissa gonfiandosi d’orgoglio.

La donna continuava a fissarlo come se fosse un animale raro. Draco fece un lieve sorriso, con sguardo malizioso prese la mano della donna e con un leggero inchino gliela sfiorò con le labbra.

Questa si portò l’altra sulla bocca e con una risatina stridula farfugliò

“OHOH, ma che ometto, un vero gentleman!”

Draco riuscì a trattenere a stento una risatina nel sentire quell’affermazione,  immaginandosi già quali altre frasi sarebbero seguite ma l’arrivo di suo padre catturò l’attenzione della padrona di casa.

Lucius…… che immenso piacere!” civettò Velvet sotto lo sguardo divertito di Draco e sua madre. “Stavo appunto per chiedere dove fossi finito.”

Lucius sorrise e con la sua solita calma rispose

“Ero con il tuo consorte, si parlava di cose da uomini!”

Si voltò poi verso suo figlio sorridendo severamente.

Vieni Draco, ti voglio far conoscere delle persone!” e mettendogli un braccio attorno le spalle lo sospinse nel bel mezzo della sala, tra la massa di gente ciarlante.

 

  
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