PRIMO
CAPITOLO – CAMBIO DI VITA
“Cara Bunny,
Ti scrivo in questo preciso istante,perchè oggi comincerò una nuova vita lontana da Roma,
Ho preso posto
nell'Aereo,accanto alla mia amica Amélie,
Era da ben nove anni che non scrivevo su di te, e mi è
dispiaciuto lasciarti sola per un così lungo periodo. Ma ora sono qui,e annoterò ogni singolo movimento che il mio corpo compirà.
Ma ritornando al discorso precedente,sono
sicura di questa mia scelta,che presi intorno ai quattordici anni. La Germania
sarà un bel posto in cui abitare,diversamente da dove
abitavo fino a poche ora fa. Il clima sarà completamente diverso,ma a questo non bado molto. Amo il freddo,mi
fa sentire a mio agio,in fondo penso che Amburgo sia davvero il posto più
adatto per me,ma con il tempo si vedrà,se mi sentirò bene rimarrò lì.Abbiamo già trovato una graziosa casa in un piccolo
quartiere della città,non ricordo esattamente come si
chiami,ma non credo che questo sia importante.La casa
fuori è fatta di mattoncini rossicci,simili alla mia
casa precedente,ha un piccolo giardino che la contorna,ad un lato è riposta una
piccola altalena in legno,con una panchina accanto. Il prato è un po'
trascurato,credo che sia da molto tempo che qualcuno non
venga ad abitarci. Ma poco importa, io e Amélie ce ne occuperemo accuratamente. All'interno ho visto solo la cucina,ed è proprio come l'immaginavo qualche anno fa,forse anche
più bella. E' in una tonalità di giallo molto chiaro,affacciato
alla finestra c'è un tavolino rotondo con quattro sedie dello stesso colore che
orna l'intera cucina,le testate sono la parte che preferisco,sono a forma di
cuore!I cuscini sono altrettanto graziosi,anche essi a forma di cuore,decorati
con delle strisce orizzontali verdi,bianche e gialle,sempre dalle tonalità
molto chiare. Il frigorifero,sempre dello stesso
colore della cucina,è ornato da uno stencil di girasoli. Ed
infine il lampadario è molto raffinato,di un color bianco,rende l'idea della
forma di un carciofo,e possiede dei vetri tecnici speciali,tutto in stile “Poul Henningsen”.Non so
se ho reso davvero l'idea della bellezza di quella cucina tanto desiderata,ma
in fondo ciò non conta.
Stiamo per partire,ed Amélie sembra già addormentata,forse per via delle ore
piccole. La lascerò dormire tranquilla,se lo merita,mi
ha aiutato così tanto durante gli ultimi anni,sopratutto a realizzare ciò che
desideravo. Quattro anni fa i miei desideri erano ben distanti da tutto ciò,non sognavo una vita come questa,ma una vita accanto a
qualcuno di totalmente irreale per i miei standard,e sono felice che le cose
siano cambiate,è giusto,ed ora è tutto ciò che voglio dalla mia vita.Un'amica fedele,una casa
bellissima,una lingua totalmente diversa,e magari tra qualche anno frequenterò
anche una buona università,chi lo sa,per ora mi concentro su queste nuove
cose,devo ancora realizzare che stò per cambiare
vita,radicalmente.
Forse mi sono allargata con le parole,perciò
è meglio chiudere,e star pronta a guardare le nuvole,osservando Amélie dormire.
Xoxo
Alice”
Scritto ciò,chiusi
il diario con davvero poche pagine scritte e mi preparai per il volo, Amélie aveva appena socchiuso gli occhi,credo che non
stesse davvero dormendo,ci provava solamente. Stavamo decollando,ed io non riuscivo a calmarmi,non avevo mai avuto paura di
volare,ma la situazione mi metteva a disagio. Durate
il viaggio mi misi a pensare alle persone a me più care. Pensai a mia madre,che era in ansia già il giorno precedente alla
partenza,anche se la tranquillizzai in ogni modo,a mio padre che tratteneva le
lacrime,pensando alla sua bambina ormai cresciuta. A mia nonna che con gli
occhi lucidi,si raccomandò in continuazione di fare
attenzione. Poi in seguito pensai a mia cugina Federica,che
anche se un po' dispiaciuta della mia partenza,era entusiasta per me. Mi venne
a salutare tre giorni prima,per passare un po' del suo
prezioso tempo con me,era stata molto dolce. Ricordo che nel momento in cui ci salutammo le uscirono quattro lacrime,ma poi si
auto-convinse che ci saremo riviste molto presto. Infine non poteva mancare la
mia piccola Erika,che venne a casa mia per salutarmi
proprio nel momento in cui stavo per partire,ed ha iniziato a
piangere,scatenando una violenta tempesta sul suo bellissimo
volto,abbracciandola penso di aver fatto peggio, poichè
la macchia di mascara sulla mia camicetta azzurra era ancora viva,anche se
molto piccola. Ripensandoci bene non potevo credere di averla lasciata lì,in quel buco di città,non potevo credere di non poterla più
vedere come una volta. Ma mi ero decisa,ogni volta che
avrebbe voluto venirmi a trovare le avrei pagato il biglietto,in fondo non
costava così tanto come immaginavo. Tra tutti quei pensieri appoggiai
lentamente la testa sul sedile,per rilassarmi
guardando le nuvole che camminavano lentamente sul quel cielo ancora
sorridente. Amélie questa volta stava dormendo
davvero,scansai i suoi capelli biondi dal volto,e capì
che stava sognando,il suo sorriso era accennato,ma dormiva in pace,senza
muoversi di un centimetro.
Improvvisamente pensai al messaggio
che mi mandò Erika prima di salire sull'Aereo.
“Tesoro mio,non
immagini quanto mi manchi,oggi dopo che te ne sei andata ho chiesto a tua madre
di poter entrare in camera tua,ho visto che avevi staccato molti
poster,probabilmente te li sei portati via con te,per ricordo,proprio come hai
fatto con il mio cuore. Entrando sono riuscita a sentire il tuo odore che mi ha
fatto piangere nuovamente. Mi sento vuota all'interno,non
so davvero cosa fare senza di te,mi manca tutto,le risate,i piccoli e
insignificanti litigi. So che questa decisione è stata dura da prendere,e so che ti sei fatta coraggio ad azzerare la tua vita. Ma
una cosa non può essere cancellata,cioè quello che
provo per te.
Ti voglio bene,Erika.”
Mi ricordo che in quel singolo istante
una lenta lacrima disegnò una riga verticale sulla mia guancia destra. Poi
anche dall'occhio sinistro riuscirono a piovere delle goccioline. Erika era una
delle poche persone che mi faceva questo effetto,e lo
ritengo un bene. Non riuscì a risponderle,avrebbe
fatto ancora più male del dovuto. Quindi finita la mia lunga riflessione,continuai ad osservare la mia amica dormire
beatamente,avrei voluto sapere quale fosse il sogno che le donava il
sorriso,avrei voluto sapere se quel sogno racchiudeva anche me,ma una risposta
l'avrei ottenuta solo dopo il suo risveglio,perciò continuai a scrutare le
nuvole bianche sotto di noi.
Improvvisamente sentì che l'hostess ci
stava informando dell'atterraggio. Amélie ancora
dormiva,non riusciva a sentire il minimo rumore,quindi
picchiettai con le dita sul suo braccio per cercare di ottenere un segnale. Lei
improvvisamente si sveglio non capendo dove ci trovassimo « Tranquilla,stiamo
per atterrare » ricordò tutto quando pronunciai quelle parole.
« Ho fatto un sogno straordinario » dichiarò entusiasta battendo le mani
come una bambina di dieci anni.« Mi racconterai tutto quando saremo atterrate »
annuì entusiasta. In quell'istante sembrava più euforica per il sogno che per
l'atterraggio,devo dire che io lo ero per entrambi,ma
non volevo mostrare il mio entusiasmo. Lo avrei manifestato sicuramente fuori
dall'Aereo.