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Autore: MartinsB    03/10/2010    3 recensioni
“Cara Bunny,
Ti scrivo in questo preciso istante,perchè oggi comincerò una nuova vita lontana da Roma,
Ho preso posto nell'Aereo,accanto alla mia amica Amélie,
Era da ben nove anni che non scrivevo su di te, e mi è dispiaciuto lasciarti sola per un così lungo periodo. Ma ora sono qui,e annoterò ogni singolo movimento che il mio corpo compirà.
(...)
La Germania sarà un bel posto in cui abitare,diversamente da dove abitavo fino a poche ora fa. Il clima sarà completamente diverso,ma a questo non bado molto. Amo il freddo,mi fa sentire a mio agio,in fondo penso che Amburgo sia davvero il posto più adatto per me,ma con il tempo si vedrà,se mi sentirò bene rimarrò lì.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PRIMO CAPITOLO – CAMBIO DI VITA

 

Cara Bunny,

Ti scrivo in questo preciso istante,perchè oggi comincerò una nuova vita lontana da Roma,

Ho preso posto nell'Aereo,accanto alla mia amica Amélie,

Era da ben nove anni che non scrivevo su di te, e mi è dispiaciuto lasciarti sola per un così lungo periodo. Ma ora sono qui,e annoterò ogni singolo movimento che il mio corpo compirà.

Ma ritornando al discorso precedente,sono sicura di questa mia scelta,che presi intorno ai quattordici anni. La Germania sarà un bel posto in cui abitare,diversamente da dove abitavo fino a poche ora fa. Il clima sarà completamente diverso,ma a questo non bado molto. Amo il freddo,mi fa sentire a mio agio,in fondo penso che Amburgo sia davvero il posto più adatto per me,ma con il tempo si vedrà,se mi sentirò bene rimarrò lì.Abbiamo già trovato una graziosa casa in un piccolo quartiere della città,non ricordo esattamente come si chiami,ma non credo che questo sia importante.La casa fuori è fatta di mattoncini rossicci,simili alla mia casa precedente,ha un piccolo giardino che la contorna,ad un lato è riposta una piccola altalena in legno,con una panchina accanto. Il prato è un po' trascurato,credo che sia da molto tempo che qualcuno non venga ad abitarci. Ma poco importa, io e Amélie ce ne occuperemo accuratamente.  All'interno ho visto solo la cucina,ed è proprio come l'immaginavo qualche anno fa,forse anche più bella. E' in una tonalità di giallo molto chiaro,affacciato alla finestra c'è un tavolino rotondo con quattro sedie dello stesso colore che orna l'intera cucina,le testate sono la parte che preferisco,sono a forma di cuore!I cuscini sono altrettanto graziosi,anche essi a forma di cuore,decorati con delle strisce orizzontali verdi,bianche e gialle,sempre dalle tonalità molto chiare. Il frigorifero,sempre dello stesso colore della cucina,è ornato da uno stencil di girasoli. Ed infine il lampadario è molto raffinato,di un color bianco,rende l'idea della forma di un carciofo,e possiede dei vetri tecnici speciali,tutto in stile “Poul Henningsen”.Non so se ho reso davvero l'idea della bellezza di quella cucina tanto desiderata,ma in fondo ciò non conta.

Stiamo per partire,ed Amélie sembra già addormentata,forse per via delle ore piccole. La lascerò dormire tranquilla,se lo merita,mi ha aiutato così tanto durante gli ultimi anni,sopratutto a realizzare ciò che desideravo. Quattro anni fa i miei desideri erano ben distanti da tutto ciò,non sognavo una vita come questa,ma una vita accanto a qualcuno di totalmente irreale per i miei standard,e sono felice che le cose siano cambiate,è giusto,ed ora è tutto ciò che voglio dalla mia vita.Un'amica fedele,una casa bellissima,una lingua totalmente diversa,e magari tra qualche anno frequenterò anche una buona università,chi lo sa,per ora mi concentro su queste nuove cose,devo ancora realizzare che stò per cambiare vita,radicalmente.

Forse mi sono allargata con le parole,perciò è meglio chiudere,e star pronta a guardare le nuvole,osservando Amélie dormire.

Xoxo Alice”

 

Scritto ciò,chiusi il diario con davvero poche pagine scritte e mi preparai per il volo, Amélie aveva appena socchiuso gli occhi,credo che non stesse davvero dormendo,ci provava solamente. Stavamo decollando,ed io non riuscivo a calmarmi,non avevo mai avuto paura di volare,ma la situazione mi metteva a disagio. Durate il viaggio mi misi a pensare alle persone a me più care. Pensai a mia madre,che era in ansia già il giorno precedente alla partenza,anche se la tranquillizzai in ogni modo,a mio padre che tratteneva le lacrime,pensando alla sua bambina ormai cresciuta. A mia nonna che con gli occhi lucidi,si raccomandò in continuazione di fare attenzione. Poi in seguito pensai a mia cugina Federica,che anche se un po' dispiaciuta della mia partenza,era entusiasta per me. Mi venne a salutare tre giorni prima,per passare un po' del suo prezioso tempo con me,era stata molto dolce. Ricordo che nel momento in cui ci salutammo le uscirono quattro lacrime,ma poi si auto-convinse che ci saremo riviste molto presto. Infine non poteva mancare la mia piccola Erika,che venne a casa mia per salutarmi proprio nel momento in cui stavo per partire,ed ha iniziato a piangere,scatenando una violenta tempesta sul suo bellissimo volto,abbracciandola penso di aver fatto peggio, poichè la macchia di mascara sulla mia camicetta azzurra era ancora viva,anche se molto piccola. Ripensandoci bene non potevo credere di averla lasciata lì,in quel buco di città,non potevo credere di non poterla più vedere come una volta. Ma mi ero decisa,ogni volta che avrebbe voluto venirmi a trovare le avrei pagato il biglietto,in fondo non costava così tanto come immaginavo. Tra tutti quei pensieri appoggiai lentamente la testa sul sedile,per rilassarmi guardando le nuvole che camminavano lentamente sul quel cielo ancora sorridente. Amélie questa volta stava dormendo davvero,scansai i suoi capelli biondi dal volto,e capì che stava sognando,il suo sorriso era accennato,ma dormiva in pace,senza muoversi di un centimetro.

Improvvisamente pensai al messaggio che mi mandò Erika prima di salire sull'Aereo.

“Tesoro mio,non immagini quanto mi manchi,oggi dopo che te ne sei andata ho chiesto a tua madre di poter entrare in camera tua,ho visto che avevi staccato molti poster,probabilmente te li sei portati via con te,per ricordo,proprio come hai fatto con il mio cuore. Entrando sono riuscita a sentire il tuo odore che mi ha fatto piangere nuovamente. Mi sento vuota all'interno,non so davvero cosa fare senza di te,mi manca tutto,le risate,i piccoli e insignificanti litigi. So che questa decisione è stata dura da prendere,e so che ti sei fatta coraggio ad azzerare la tua vita. Ma una cosa non può essere cancellata,cioè quello che provo per te.

Ti voglio bene,Erika.”

Mi ricordo che in quel singolo istante una lenta lacrima disegnò una riga verticale sulla mia guancia destra. Poi anche dall'occhio sinistro riuscirono a piovere delle goccioline. Erika era una delle poche persone che mi faceva questo effetto,e lo ritengo un bene. Non riuscì a risponderle,avrebbe fatto ancora più male del dovuto. Quindi finita la mia lunga riflessione,continuai ad osservare la mia amica dormire beatamente,avrei voluto sapere quale fosse il sogno che le donava il sorriso,avrei voluto sapere se quel sogno racchiudeva anche me,ma una risposta l'avrei ottenuta solo dopo il suo risveglio,perciò continuai a scrutare le nuvole bianche sotto di noi.

Improvvisamente sentì che l'hostess ci stava informando dell'atterraggio. Amélie ancora dormiva,non riusciva a sentire il minimo rumore,quindi picchiettai con le dita sul suo braccio per cercare di ottenere un segnale. Lei improvvisamente si sveglio non capendo dove ci trovassimo « Tranquilla,stiamo per atterrare » ricordò tutto quando pronunciai quelle parole.

« Ho fatto un sogno straordinario » dichiarò entusiasta battendo le mani come una bambina di dieci anni.« Mi racconterai tutto quando saremo atterrate » annuì entusiasta. In quell'istante sembrava più euforica per il sogno che per l'atterraggio,devo dire che io lo ero per entrambi,ma non volevo mostrare il mio entusiasmo. Lo avrei manifestato sicuramente fuori dall'Aereo.

 

  
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