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Autore: _Lollipop_    03/10/2010    4 recensioni
Sara vive a Milano con la famiglia. Il padre deve essere trasferito per lavoro e lei finirà con l'abitare vicino a strane persone. In questa storia i Tokio Hotel non centrano nella vita dei 4 ragazzi.
Genere: Romantico, Commedia, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 27: Amore?

 

Sara aprì gli occhi sentendo un piacevole calore avvolgerla ovunque. Alzò un poco il volto trovandosi quello di Tom, beatamente addormenato, a pochi centimentri di distanza. Sorrise automaticamente e allungò la mano ad accarezzargli una guancia. Si liberò dalla sua presa, stando attenta a non svegliarlo, e scese dal letto, afferrando i vestiti sparsi sul pavimento e rintanandosi nel bagno decisa a farsi una doccia.

Tom si svegliò sentendo dell'aria fredda colpirgli il busto. Aprì lentamente gli occhi notando il posto vuoto al suo fianco. Stancamente si alzò mettendosi a sedere e, stropicciandosi un occhio, si guardò intorno, in cerca della ragazza. Pochi secondi dopo, la porta di fronte si aprì mostrando la mora con indosso solo l'intimo.

-Ehi piccola- la salutò sorridendo.

-Buongiorno- gli rispose sorridendo sorniona.

-Non ti trovavo- le fece notare.

-Ero andata a farmi una doccia- Tom batté la mano vicino al suo fianco indicandole di sedersi. Lei obbedì senza esitazioni, sedendosi sul materasso di fianco a lui. Tom allungò un po' il braccio fino a circondarle le spalle e accompagnarla al suo petto dove lei si rintanò volentieri. La strinse regalandole un dolce bacio sulla testa.

-Buongiorno- ripeté lui sorridendo. Lei ricambiò allegra per poi dargli una pacca sulla spalla.

-Su, ora alza il tuo fondoschiena piatto e vai a farti una doccia che dobbiamo andare a scuola!- gli occhi di Tom lentamente si spalancarono fino a raggiungere la dimensione massima.

-Scusa?!?! Il mio fondoschiena non è piatto!- affermò, offeso, incrociando le braccia al petto.

-Perchè tu lo vedi da lassù! Se lo guardi dal mio punto di vista non diresti così!- continuò lei gesticolando per spiegare meglio il concetto.

-Ma non è vero!-

-Eccome!- ridacchiò. In pochi secondi si ritrovò il corpo del ragazzo addosso che, immobilizzandola sotto di lui, cominciò a farle il solletico.

-Allora? Sei sicura che il mio fondoschiena è piatto?- domandò il biondo continuando a solleticare la pelle della ragazza.

-Ok ok, hai ragione!- esclamò la ragazza continuando a ridere.

-E?-

-E il tuo fondoschiena non è piatto!-

-E?- chiese di nuovo.

-E cos'altro vuoi che ti dica?-

-Non so qualcosa come: Tom sei il migliore, il più bello, il più simpatico e...-

-Sì e sei il sostituto del sole anche! Puff! Ma per favore!- fece lei riuscendo a sciogliersi dalla sua presa e lasciando seduto un Tom piuttosto pensieroso.

-Sai che non è male come idea!- ridacchiò -Tom Kaulitz, il sostituto del sole. Sì mi piace!- confermò.

-Sì, forza sostituto del sole muoviti che dobbiamo andare a scuola!- gli disse mentre gironzolando per la stanza afferrava alcuni vestiti dall'armadio, lasciando che il ragazzo si incamminasse verso il bagno.

-Tom smettila di guardarmi il fondoschiena!- esclamò poi mantenendo la testa tra i suoi abiti.

-Ma io non stavo...- cercò di giustificarsi.

-Davanti a me c'è uno specchio, volpe!- lo informò nascondendo un sorriso. Tom si portò una mano dietro alla nuca, sorridendo nervosamente, mentre le gote gli si arrossavano.

-Emm... io vado...sè...- si chiuse la porta alle spalle e si infilò velocemente in doccia. La mora si lasciò scappare un sorrisino divertito. Trovati i vestiti che voleva indossare aprì la porta del bagno sistemandosi davanti allo specchio. Si infilò i jeans, la maglietta, la cintura e gli accessori.

-Tom?- lo richiamò con un tono di voce abbastanza alto per superare il rumore dell'acqua.

-È?-

-Hai avvertito tua mamma?-

-No, ho chiamato Bill, l'avvertirà lui!- rispose.

-Ma se di prima mattina può svegliarsi anche dentro la tazza del water pensando che sia normale!- esclamò ironicamente.

-Beh se non se lo ricorda ce lo annego nella tazza del water!- la ragazza si abbandonò a una risata. E di certo quella non era la battuta più bella che lui avesse mai fatto, ma stargli vicino le faceva quell'effetto. Ed era parecchio tempo che non era così allegra.

-Piccola mi passi l'asciugamano?- chiese Tom aprendo leggermente l'antina della doccia.

-Kaulitz, non vedi che sono impegnata!- esclamò altezzosa.

-Sì ad impiastricciarti la faccia! Eddai passami l'asciugamano!- continuò alzando gli occhi al cielo.

-No! Ti arrangi!-

-Se non me lo passi tu esco nudo a prendermelo!- la minacciò. In un secondo la ragazza sia allungò dietro di lei e prese l'asciugamano porgendolo al ragazzo.

-Ecco brava!- Tom si avvolse l'asciugamano addosso e uscì dal box doccia infilandosi i boxer e i vestiti ripiegati a fianco della ragazza.

-Hai intenzione di prenderti tutto lo specchio o mi lasci un po' di spazio?-

-Casa mia, specchio mio!- affermò la ragazza dando un altra spazzolata alle ciglia.

-Oh cavolo se non c'è Bill ci sei tu!-

-Allora vai a letto con Bill la prossima volta, se lo preferisci!- esclamò facendo l'offesa. Lui sorrise e le strinse i fianchi da dietro lasciandole un tenero bacio sul collo.

-Non credo proprio-

-Ok, per sta volta sei perdonato- affermò la mora tornando davanti allo specchio.

-Mi spieghi perchè ti trucchi? Sei bellissima così al naturale...- chiese prendendo un pennellino di mascara e rigirandolo tra le mani come fosse un oggetto alieno.

-Va bene, Mister oggihoilcomplimentofacile, ora mi vuoi lasciare preparare in pace?- esclamò senza nascondere un sorriso divertito.

-Ehi! Ma è vero! Sei bellissima senza trucco!-

-Tom...-

-Ehi? Che c'è?- chiese vedendola incupirsi d'improvviso.

-Ecco... tu... mi vuoi bene?- domandò alzando il volto verso il ragazzo che, rimase spiazzato appena calcolato il senso di quella domanda.

-Certo che ti voglio bene piccola befana- rispose prendendole il viso tra le mani e appoggiando la fronte alla sua. La guardò negli occhi leggendoci sincera serenità, così, unirono le loro labbra in un bacio veloce seguito da un sorriso sincero.

 

-Tra cinque minuti suona al campanello ok?- il ragazzo le sollevò il pollice e uscì dalla finestra dirigendosi a casa sua. Sara prese lo zaino e scese velocemente le scale.

-Giorno- salutò gli altri, entrata in cucina.

-Giorno tesoro. Come mai così allegra oggi?- domandò Dana con uno sguardo indagatrice.

-Bah... mi sono svegliata allegra- rispose afferrando una merendina ed addentandola mentre si dirigeva alla porta.

-Sara?- la richiamò Dana seguendola nel salotto.

-Sì?- si girò ad osservare curiosa la donna.

-Sta notte, Tom è venuto a trovarti?- la ragazza rimase spiazzata da quella domanda.

-Emm... sì-

-E... voi... avete...?- domandò la donna un impacciatamente.

-Emm... veramente...sì-

-Oh... capisco...ed...era la prima volta?-

-No... veramente no...emm... ora devo andare a scuola...-

-Un ultima domanda... siete insieme?-

-Non lo so... penso di sì... ciao a tutti!- uscì di corsa senza nemmeno aspettare che Tom suonasse il campanello. Attraversò il vialetto trovando Bill, davanti al suo cancello, con Tom al suo fianco, pronto per suonare il campanello.

-Ciao Bill!- lo salutò la mora saltandogli al collo.

-Ciao mostriciattolo!- scherzò il ragazzo approfittando del buon umore dell'amica.

-Andiamo?- domandò Tom retoricamente cominciando ad avviarsi.

-Mi prendi in spalla?- fece la ragazza camminando qualche passo dietro di lui.

-Sì, per farmi spezzare la schiena dal tuo dolce peso? Non ci pensare nemmeno!- ridacchiò senza voltarsi.

-Ma non fare lo stronzo! Una ragazza devi sempre accontentarla!- intervenì Bill in sua difesa.

-Accontentarla? Mica è incinta!- affermò.

-Allora io vado in braccio a Bill- esclamò la ragazza facendo voltare entrambi i ragazzi verso di lei.

-Non ci pensare nemmeno! È Tom che deve accontentarti mica io!- rispose il moro incrociando le braccia.

-Che palle!- sbuffò lei continuando a camminare. Tom si fermò, aspettando che la ragazza lo raggiungesse, e le mise un braccio intorno alle spalle.

-Forza mia piccola befana, non ci vuole tanto ad arrivare alla fermata- lei incrociò le braccia al petto fingendosi offesa e facendo scappare una risatina al biondo. Il pullman arrivò cinque minuti dopo e i tre ragazzi salirono andando incontro ai loro due amici.

-Georg! Gustav!- esclamò la mora saltellando fino ai due ragazzi per poi buttarglisi addosso, facendo votare tutti i presenti sul pullman verso di lei. I due amici si guardarono sorpresi.

-Ehi bellissima! Come mai tutta questa allegria?- domandò il bassista incuriosito dal comportamento dell'amica.

-Oh, Tom dovreste andare a letto più spesso se poi è così allegra!- sussurrò Bill al gemello dandogli una pacca affettuosa sulla spalla.

-È bello vederla felice- rispose fissandola amorevolmente. Bill e Tom presero posto accanto ai due amici e subito la mora si accomodò sulle gambe del chitarrista.

-Allora? Ci spiegate perchè siete così allegri?- domandò Gustav visibilmente curioso.

-Beh...- cominciò Tom -Io e Sara stiamo insieme- rispose di getto mentre le sue gote si coloravano di un sospettoso rossiccio e lo sguardo sorpreso della mora si posava su di lui.

-Oh caspita! Ma è fantastico!- esclamò Gustav seguito da Georg.

-E ora abbiamo noi una notizia! Ieri è venuto a cena da noi un amico di mamma. Ha un locale qui in centro. Beh in poche parole ci ha offerto di suonare lì alcune sere- spiegò il bassista decisamente eccitato all'idea. Le mascelle dei due gemelli si spalancarono in contemporanea.

-Fantastico!- esplose la ragazza abbracciando Tom quasi fino a farlo soffocare.

-Meraviglioso!- continuarono i due ragazzi. Il resto del viaggio continuò tra organizzazioni per la serata, battute, risate e dispetti tra Sara e Tom che poi si concludevano con le coccole. Per quei attimi tutti si dimenticarono dei rispettivi problemi. Scesero arrivati alla fermata e i tre ragazzi si incamminarono tra i corridoi della scuola. Accompagnarono prima Sara davanti alla sua classe. Fuori, appoggiato allo stipite, Lukas aspettava il suo arrivo.

-Ehi, ciao Sara-

-Oh, ciao Lukas-

-Senti, volevo sapere se ti andava di fare un giro oggi pomeriggio- domandò un po' impacciato.

-Non credo proprio- si affrettò a rispondere Tom per lei, sorpassandola e sovrastando minacciosamente il corpo del ragazzo con il suo metro e settanta.

-Scusa Tom ma non ho chiesto a te di uscire-

-Come puoi vedere me ne frega poco e niente-

-E perchè mai non dovrebbe uscire con me?- domandò leggermente scocciato.

-Perchè lei è la mia ragazza ora! E se prima non volevo che la toccavi, ora non devi nemmeno pensare di provarci ok?- fece minacciosamente. Sara notò il suo nervosismo e si affrettò a dividere i due ragazzi.

-Va tutto bene Tom. Lukas, Tom ha ragione. Mi dispiace- si girò verso il suo ragazzo e gli sorrise dolcemente. Tom sembrò calmarsi e rispose al sorriso della ragazza abbracciandola.

-Passo all'intervallo ok? Tu non ti muovere di qui! È tutto finito ok? Non succederà più nulla!- la rassicurò il ragazzo accarezzandole teneramente la guancia. Lukas, inviperito entrò in classe, ma la mora non lo degnò di uno sguardo persa com'era nella voce del chitarrista. Annuì convinta per poi schioccare un bacio sulle labbra del ragazzo ed entrare in classe prima della prof. Tom accompagnò il fratello alla sua classe e, nel tragitto, gli raccontò tutto. Visibilmente sconvolto e dispiaciuto, Bill entrò in classe con gli occhi lucidi e senza riuscire a seguire nemmeno un nanosecondo della lezione.

 

La campanella dell'intervallo suonò destando la mora dai suoi pensieri. Per la prima volta in quei mesi si ritrovò a sorridere al suono di quell'aggeggio. Si alzò, sistemandosi la t-shirt, e si diresse alla porta dove aspettava l'arrivo di Tom. Due minuti dopo non era ancora arrivato e Sara rimase delusa. Alle sue spalle, Lukas era rimasto ad osservarla.

-Perchè stai con quello?- sbottò infine, facendo spaventare la ragazza, che si girò a fissarlo con aria interrogativa.

-Cosa vorresti dire?- chiese spazientita.

-Andiamo, non ti merita! Tu meriti molto di più-

-Non sta a te decidere con chi devo stare o chi devo...- la ragazza si fermò appena in tempo per riflettere sulle sue parole. Amare? Stava per dire amare? Non ebbe il tempo di ragionare su quella situazione poiché si ritrovò le braccia di Bill a scuoterla violentemente.

-Sà! Muoviti! Devi venire subito!- urlò il ragazzo riportandola alla realtà.

-Che? Cosa succede?- domandò lei confusa.

-Tom! Ben! Devi venire!- Sara sbiancò al suono di quel nome. Non poteva avergli fatto del male. Non se lo sarebbe mai perdonato. Si ritrovò a correre insieme al ragazzo verso il cortile cercando di trattenere le lacrime. Un gruppo di ragazzi in cerchio oscuravano la visuale. Sara si fece spazio tra la folla spingendo e fregandosene di quelli che la guardavano male, già si immaginava il peggio. Ma quello che trovò fu diverso da ciò che si aspettava. Ben era steso a terra, il sangue che scendeva copioso dal suo naso e dalla bocca. Di fronte a lui Tom sferrava calci di una potenza allucinante riempendolo di insulti.

-Ti sei divertito vero lurido bastardo? Beh che dici ora, ti stai divertendo?- e ogni volta arrivava un calcio. Uno nello stomaco, uno sul petto, uno in faccia. Ben tossì sputando sangue. Fu a quel punto che Sara si avvicinò velocemente al ragazzo, trascinandolo indietro per le braccia con l'aiuto del fratello. Una professoressa arrivò in quell'istante rimanendo inorridita nel vedere quella scena dove Tom non sembrava volesse fermarsi.

-Kaulitz basta! Smettila!- urlò la donna nel panico.

-Questo bastardo figlio di puttana ha picchiato e stuprato la mia ragazza per un mese! Cazzo!- sbottò fuori di sé.

-Basta Tom! Non è così che l'aiuterai!- cercò di farlo ragionare il fratello.

-Tom! Guardami! Basta! Non ti abbassare al suo livello! So che non sei come lui!- continuò Sara con tono calmo. Anche Tom, sentendo la calma della sua voce, si fermò rilassandosi per un istante.

-È vero quello che ha detto?- chiese la prof rivolta alla ragazza. Lei guardò Tom che le annuì e lo imitò.

-Benissimo. Tu vieni con me dal preside. Signorina, le consiglio di sporgere denuncia. Lo trascineremo in tribunale. Non si preoccupi. Noi siamo dalla sua parte e l'aiuteremo- fece la donna sorridendo cordialmente. Sara sorrise. Era libera finalmente. E, cosa più importante, Tom era fuori pericolo.

 

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Scusatemi ragazze ma non ho veramente il tempo di ringraziarvi una per una. Il capitolo è anche scritto mega velocemente e quindi non è un gran che. Spero comunque che vi piaccia. Grazie infinite a tutte quante! Un bacione!

  
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