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Autore: virgily    04/10/2010    2 recensioni
“Un nuovo Jack lo squartatore sta terrorizzando l’intera nazione. Nessuno sa’ chi sia ma ovunque vada lascia il segno di bellissime donne morte. Tuttavia sembra che lo psicopatico serial killer abbia una preda precisa da eliminare, lo testimonia il fatto della presenza di scritte insanguinate su muri o pavimenti ritrovate assieme ai cadaveri delle donne uccise. La prima risale a due mesi fa con su scritto “questo e’ per te Juliet”; la seconda invece e’ di qualche settimana piu’ tardi dicente “sarai soltanto mia Juliet” e l’ultima invece appartiene al cadavere della donna ritrovata questa mattina alle cinque: “sto venendo a prenderti Juliet”. Si presume quindi che questa Juliet sia colei che quest’uomo brama piu’ di ogni altra cosa al mondo. Per il momento la polizia sta indagando ma ne Jack e ne Juliet sono stati trovati.”
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ronnie Radke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza quasi si spavento’ quando udi’ la prota aprirsi cosi’ bruscamente, ma non appena vide il faccino teneramente imbambolato del moretto si senti’ subito sollevata e divertita allo stesso tempo

-mi hai messo paura lo sai?-domando’ la morettina continuando ad asciugarsi come nulla fosse, continuando a dargli le spalle lasciando che i capelli venissero asciugati da un secondo telo che la ragazza si era portata appresso

-s-scusa... volevo vedere se andava tutto bene- affermo’ impacciatamente sedendosi all’angolo del letto, dandogli a sua volta le spalle, cosi’ che non la mettesse a disagio mentre finiva di ricomporsi. Non si permise di sbircirare neanche una volta; sarebbe stato troppo facile e lui amava le sfide difficili, cosi’ che potesse confermare il fatto che la parola “impossibile” non facesse parte del suo vocabolario. No lui avrebbe aspettato il piu’ possibile, l’avrebbe vista nella totale perfezione del suo essere soltanto quando sarebbe stato lui l’unico mortaleche avrebbe ricevuto l’onorevole permesso di farla sua; di spgliarla lentamente cosi’ che il freddo non avrebbe turbato la sua pallida pelle, perche’ con i suoi baci e le sue carezze l’vrebbe riscaldata con tutto il tepore del suo amore. Un qualcosa di umido e scuro improvvisamente atterro’ bruscamente sulla sua testa impedendogli la visuale della porta marroncina della sua camera, la quale fino a quel momento era stata la principale fonte dei suoi sguardi. Si sfilo’ lo strano oggetto non ancora identificato dalla folta chioma, che successvamente si venne a scoprire che era proprio l’asciugameno con sui la sua amata si stava asciugando e quasi inconsciamente si diede uno sguardo all’indietro: era proprio dietro di lui e lo stava osservando con la schiena poggiata sulla sua scrivania; i capelli scompigliat e luccicanti le incorniciavano il visetto angelico, mentre un pantaloncino s’intravedeva appena dalla gigantesta maglia nera, la stessa che Lui stesso gli aveva regalato, la copriva quasi fosse un minidress alternativo

-lo sai che ti dona molto?- ridacchio’ Ron gettando a terra il telo facendole cenno di raggiungerlo, richiesta che la piccola Armony non si fece ripetere due volte

-speravo tanto di sentirtelo dire- ridacchio’,e si lancio’ appena tra le sue braccia. Rotolarono appena un paio di volte prima di ritrovarsi abbracciati nel centro del grande letto matrimoniale, baciandosi come mai forse avessero mai fatto. Infilando una mano nella chioma corvina della sua compagna Radke ne approfitto’ per scavalcarla e posizionarsi a cavaccioni su di lei, baciandola con foga mentre le coccolava lentamente la testa. Non riusvia a drescrivere la marea di sensazioni confuse con gli annebbiavano la mente, tutto quello a cui pensava per il momento era coccolare la sua donna, farla sentire speciale... la sua unica ragione di vita. Gli venne un brivido quando senti’ le sue piccole e docili labbra passare dalla sua bocca sul suo collo, non si aspettava una presa di posizione da parte della moretta, e questo contribui’ a farlo stimolare. Incastonata sotto quella massa di tatuaggi Armony stava lavorando per la prima volta sul collo del suo amante, e scopri’ che non era poi cosi’ male; sentire i respiri di Ron che gli accarezzavano le orecchie, assaporare il suo profumo che inebriava la sua fantasia, e gustare quella pelle cosi’ dolce e succosa la rendevano paralizzata in una sorta di trance ipnotico. Sebbene il povero Radke si sentisse ben cullato dalle premure con cui la sua donna lo stesse trattando ci fu qualcosa improvisamente che colse la sua attenzione; era piu’ che sicuro che in un’altro contesto non si sarebbe mai accorti di nulla, e forse proprio perche’ stava cercando di distrarsi dal fatto che si sentiva forse troppi euforico che si accorse del misfatto: una ciocca di capelli piu’ corta. No non si stava sparafleshando tutto, una piccola ciocca dei soffici capelli color pece della sua amina gemella era piu’ corta di almeno una decina di centimentri

-c-che hai fatto?- domando’ con voce affannata, afferrandogliela dolcemente, cogliendola di sopresa mentre scendeva lentamente sulla clavicola

-c-cosa?- chiese a sua volta mascherando la voce, cercando di renderla il piu’ clama possibile, anche se dentro si sentiva morire; cosa gli avrebbe detto? Doveva inventarsi una scusa e alla svelta

-i tuoi capelli... te li hanno tagliati...- affermo’ con un pelino di rabbia nel suo tono, aveva paura di perderla, che sarebbe successo qualcos e sarebbe sparita dalla sua vita

-no! No ma che dici?... stamattina in macchina stavo mangiando una gomma da masticare ma come una deficente mi si e’ attaccata ai capelli. Ho dovuto perforza tagliarli- rispose sfiorandogli il viso una una docile carezza, le tremavano perfino le dita per l’adrenalina che le scorreva nelle vene; non era la prima volta che gli mentiva ma quella volta quasi le veniva la nausea al solo pensiero che gli aveva detto una menzogna cosi’ grossa proprio a lui, l’uomo che finalmente aveva rapito il suo cuore e la sua anima.

-oh... Che stupido! Scusami sono paranoico vero?- sospiro’ abbassando appena lo sguardo “Ronald sei un idiota!” si disse prima di sentire due piccole dita affusolata afferrarlo per il mento, portandolo ad una vicinanza spaventosa con la sua Armony

-e’ anche per questo che mi piaci tanto- rispose la moretta prima di lasciargli un casto bacio impresso sulle sue rosee labbra.

 

Erano passate circa tre ore; Mr. Radke era uscito e il piu’ piccolo aspettava che la sua bella scendesse le scale, proprio come nei film... magari senza il vestito del ballo della scuola, ma per lui sarebbe stata lo stesso bellissima; perche’ attorno a lei c’era la luce, un bagliore di cui non poteva piu’ farne a meno, poiche’ era proprio quella luce ad aver aperto una breccia profoda nel suo cuore e nella sua anima. Poi improvvisamente eccola: altissima sebben indossasse delle converse nere borchiate; un paio di leggins in pelle che le delinavano la sinuosa linea delle gambe; una maglietta candida con qualche teschietto che le calava da una spalla, il capelli legati in una selvaggia coda di cavallo e un trucco be studiato sugli occhi. Infine bradiva una sigaretta con una mano e una bottiglia ancora piena di Gin sotto braccio quasi fosse una pochette. Era la perfetta “ragazza ribelle” che soltanto nei suoi piu’ intimi sogni perversi osava sognare; e vederla a pochi passi da lui stava cotribuendo al collasso cerebrale che era in corso

-come mai questa faccia?- ridacchio’ la moretta scendendo a passo suadente e ammiccante la scalinata di casa, giungendo dinnanzi a lui con fare beffardo e tentatore

-niente... sei una splendida cattiva ragazza- affermo’ soffiandole appena sulle labbra tinte di rosso, poggiando le mani avide sui suoi fianchi per sfrattonarla passionale e dolce allo stesso tempo al suo corpo, lasciando che la ragazza giocasse sensualmente con la sua sciarpa grigia,

-e tu sei molto sexy con la sciarpa-

-davvero?- domando’ divertito alzando un sopracciglio

-si, cosi’ tanto che mi viene voglia di mangiarti di baci!-  ridacchio’ afferando con la mano libera la bottoglia di alcool, cosi’ che potesse legare le braccia attorno al suo amante, scambandocisi un ultimo bacio prima dell’inizio delle “danze” alla Green’s House.

 

*Angolino di Virgy*

Ebbene ecco svelato il mistero del titolo cosi' bizzarro!

Mi e' venuto in mente in uno dei miei sogni durante questa breve estate che gia' e' scappata via: una tenebrosa ma allo stesso tempo affascinante fanciulla che scende una scalinata brandendo dell'alcool e una sigaretta, e ai piedi le converse che la rendono ancora piu' bella e Urban. Forse una cenerentola alternativa non so! Detto questo buona lettura e un bacino a tutti!

-V-

 

 

  
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