Camminammo in una strada buia, che dal portone conduceva a un'altro arco in pietra da cui si vedeva un giardino e la porzione di un palazzo.
<< E' quella la nostra destinazione? >> chiesi e Gandalf mi rispose nell'oscurità con un si deciso.
Non si udivano altri rumori se non i nostri passi e il ticchettio del bastone di Gandalf. Le zampe di Jadis non facevano rumore, ma si sentiva il suo respiro e sapevo che era accanto a me.
<< Colgo questo attimo di pace per parlarti francamente, Anna. >> esordì Gandalf , e si fermò quando ormai eravamo prossimi all'arco in pietra << Non sarai ben accetta qui. Crederanno che sei una spia, soprattutto il Sovrintendente: è molto sospettoso, e penserà che ti lascio qui per tenerlo d'occhio o per fare qualche incantesimo sulla sua volontà. E' terrorizzato all'idea di perdere il trono >>
<< Be, puoi dire a sua signoria che sono una frana negli incantesimi, magari lo farà stare meglio... >> Dissi ridendo : meglio lanciarle sul ridere certe cose.
<< Non sto scherzando, ragazza! Cercherà in tutti i modi di farti cadere in fallo, di dimostrare che sei un'incapace anche se riesci a sventare un attacco di Mordor! Matilde ti aiuterà, ma devi dimostrarle di che pasta sei fatta: sii coraggiosa, non avere paura di niente e mantieni il sangue freddo!sono sicuro che saprai cavartela benissimo. >> Guardò in direzione del palazzo << La conosci la storia di questo paese, vero? >>
Annuii e fece diligentemente u riassunto della situazione politica e storica della nazione di Gondor << Finchè non si troverà un erede, il trono di Gondor resterà nelle mani del Sovrintendente e della sua stirpe. >> conclusi e Gandalf annuì. << Gli anni passati sui libri di Isengard non sono stati invani. Bene: è il momento. >> e si avviò oltre l'arco.
Non mi aspettavo un simile splendore: davanti a un prato d'erba pallido, su di un promontorio di pietra che si lanciava sulla città, ecco un palazzo dall'aria algida che ci guardava con innumerevoli bifore e trifore cieche,mentre nelle infinite logge- disposte armoniosamente su tutta la facciata a capanna- statue di marmo nero fissavano e forse commentavano fra loro il nostro passaggio veloce sull'erba bagnata di rugiada. Al centro del prato, un'aiuola , con un albero dal tronco contorto e bianco dall'aria spettrale. Jadis si fermò a annusarlo, e prontamente la richiamai imbarazzata << Ci mancherebbe altro che tu segnassi il territorio proprio li, Jad!! >>
<< Non sull'albero del Re! Credo che Denethor non lo sopporterebbe >>
<< Ma farebbe ridere- scherzo, scherzo... >> L'occhiata tagliente di Gandalf mi fece passare il buon umore.
C i trovammo così sul lastricato davanti al palazzo. Un grande portone ci attendeva dopo pochi scalini in marmo candido. Guardai meglio, e vidi che era socchiuso.
<< Ci siamo. >> dissi << Che devo fare adesso ? Entriamo anche io e Jad? >>
Gandalf riflettè << Avevo pensato di lasciarvi fuori a godervi il panorama, ma non credo sia una buona idea: vi presenterò entrambe al Sovrintendente, ma prima libera Jadis dal tuo bagaglio. Non sarà pesante, ma anche lei ha viaggiato a lungo, se lo merita. >>
Annuendo, liberai Jadis dal peso e lo infilai dentro una loggia adombrata mentre Jadis si stiracchiava finalmente libera.
Quando Jadis fu pronta, salimmo gli scalini e ci infilammo nel palazzo.
Entrammo nella sala del trono, appena rischiarata dalla luce lunare che entrava dalle bifore nella parte alta delle pareti. Era grande e spaziosa, formata da tre navate: ogni campata era occupata da una statua in marmo nero- materiale di cui erano fatte anche le colonne- mentre la centrale era libera, e portava a un alto trono su cui con mio stupore era seduto qualcuno. Giunti davanti a esso, vidi che il trono era in marmo bianco e era occupato da un uomo vestito in nero, colore che faceva risaltare i lunghi capelli grigi e la faccia pallida dall'aria altezzosa. Dietro di lui, scorsi due figure nell'ombra, figure che si avvicinarono quando ci inchinammo.
<< Salute a te, Denethor figlio di Echtelion, e salute a voi, principi Boromir e Faramir. Giungo a voi a tarda ora, e vi ringrazio dell'accoglienza. >> Salutò Gandalf, e le sue parole furono accolte da un silenzio pesante.
A parlare per primo fu uno dei due principi << Il piacere è nostro, Mithrandir. Immagino sarai stanco: ti procuro una sedia. >> e scivolò nell'ombra dietro al trono prima che Gandalf potesse dir parola. Osservai la scena e mi sembrò di vedere un'ombra scontenta sul viso di Denethor, un'aria contrariata per l' iniziativa del figlio, mentre io vedevo solo un gesto di estrema cortesia- cortesia che avrei apprezzato io stessa perchè mi dolevano le reni a stare in piedi.
Il principe tornò con una seggiola dall'alto schienale intagliato e la posò davanti al trono. Prima di sedersi Gandalf guardò il Sovrintendente. Quando questi annuì, lui mi passò il cappello e il bastone, e io li presi. Jadis si era seduta, io ero in piedi e sembrava che Denethor non apprezzasse l'ansare di Jadis.
<< Cos'è quell'orrida bestia? >>
<< E' una lupa, si chiama Jadis. >> non seppi trattenermi << E non è orrida. >>
Lui mi squadrò da capo a piedi << Tu devi essere l'aiuto tanto promesso da Mithrandir nella sua ultima visita, suppongo. Non è così? >>
Gandalf annuì << E' così per metà: diciamo che rappresenta metà del mio aiuto. Ma Anna non è ne un soldato, ne una maga: ha bisogno di fare esperienza, tutto qua. >>
L'altro principe, quello che era rimasto nell'ombra fino ad allora, si fece avanti nella luce lunare << E per fare esperienza lo mandi qui? Risparmia i tuoi giochetti, Mithrandir, non voglio avere altre vite sulla coscienza >> mi fissò dritto negli occhi << E tu, ragazzo, faresti meglio a valutare meglio le tue scelte. >>
Lo trovai dannatamente irritante << Non vedo cosa abbiano a che fare le mie scelte con voi, signore. >> risposi , calma, nonostante fossi irritata da quelle parole << Io non sono ai vostri ordini, ne tanto meno metterò la mia vita nelle vostre mani- e SOPRATTUTTO non sono un ragazzo, chiaro? >>
Intervenne Gandalf << Anna, un principe non è abituato a sentirsi rispondere in questi modi. Sii più garbata, e mostra a tutti il tuo volto, in modo che non ti scambino per un ragazzo. >>
Mi sfilai il cappuccio continuando a fissare Boromir negli occhi : la lunga treccia di capelli scuri scivolava dentro il mantello, ma si vedevano bene i tratti femminili- il collo lungo, il viso dalla forma ovale, il naso dritto, le labbra sottili e gli occhi piccoli ma luminosi. Certo, non ero una bellezza, ma non ero nemmeno così brutta da essere paragonata a un ragazzo!
Restammo tutti a guardarci, mentre Jadis dormiva tranquilla ai miei piedi.
Fissai il principe, mi impressi bene i suoi tratti alla luce della luna : la mascella squadrata coperta di barba, i capelli lisci che arrivavano alle spalle, la bocca sottile, il naso dritto, gli occhi.
Quello fu il nostro primo incontro.
ANGOLO DELL'AUTRICE!! wow quante recensioni!!!rigrazio tutti vivamente e rispondo prontamente:
Eowyn1 : alllllloooorraaaa....si Anna è del nostro mondo, ma è entrata nella Terra di Mezzo da bambina- tipo5-6 anni- per un motivo che avrà una parte rilevante nella storia. Comunque è cresciuta a Isengard, quindi puo considerarsi parte della Terra di Mezzo!!! grazie mille per i complimenti, aggiorno immediatamente!!!ps- grazie per avermi segnalato l'errore sulle mura di Minas Thirit: avrai gridato allo scandalo!!!bacissimi!!!
ragazzapsicolabile91 : grazie mille per i complimenti!! è un'onore riceverli da te. Sto seguendo la tua storia “ Stella cieca “ e ne approfitto per farti i complimenti!!!strastrabrava!!!
Arwins : cara, non devi assolutamente preoccuparti di fare critiche, perchè dette come le dici tu sono ipercostruttive!!! non sei la prima a dire che Anna è una Mary Sue- vedi la primissima recensione del capitolo1- ma aspetta di vedere cosa le capiterà nel corso della storia: alla fine, se lo meriterà di sposarsi Boromir e di avere Angelica!!!
Comunque avevo pensato anch'io di togliere almeno una prate dell'intro, per dare più suspense...
GRAZIE FEX A TUTTI I LETTORI!!! GRAZIE DAVVERO, E NON DIMENTICATE DI RECENSIRE!!!! pace e ammore, Aidos :)