Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi
Segui la storia  |       
Autore: Aki_Wanijima    05/10/2010    4 recensioni
Ogni tanto qualcuno la intravedeva, quella figura bianca su quella vecchia altalena che non veniva più usata da anni.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

nh, buonsalve a tutti. Questa è la seconda storia che pubblico e sarà una raccolta di storie brevi, storie che mi sono venute in mente in vari momenti e in luoghi diversi, ispirate, come questa, dalle cose più banali. [Come questa ad esempio, che mi venne in mente una sera, guardando il vento che scuoteva un ombrellone..]

So di non essere una brava scrittrice ma migliorerò, perciò, sopportate, per favore...^^

 

 

 

 

Ogni tanto qualcuno la intravedeva, quella figura bianca su quella vecchia altalena che non veniva più usata da anni.

La vecchia altalena era ormai arrugginita e cigolante, sospinta lentamente dal vento (o da quelle gambe pallide, vestite di calze piene di lacci e fiocchetti).

Un tempo doveva essere nuova anche quella e chissà che aspetto aveva quando ancora veniva utilizzata da chissà chi.

I bambini che passavano di lì, davanti a quella villa in mezzo a un boschetto, se lo chiedevano sempre, finendo per inventare mille e più storie su quella altalena e sulla villa o il giardino, il viso premuto contro la ringhiera che la circondava. Per loro aveva quasi un fascino magico quel luogo, li attirava.

E puntualmente i genitori li trascinavano via, prima che molti di loro, piccoli umani, si accorgessero di quella figurina, dimenticandosi qualunque storia avessero in testa su quel posto fino a quel momento, perchè venivano portati nel parco costruito recentemente lì vicino.

Però, delle volte, capitava che la intravedessero. Capitava che i genitori li lasciassero premuti lì contro quella ringhiera o contro il cancello per qualche secondo in più, e allora la intravedevano.

Che fosse solo una ciocca di capelli, mossa dal vento, o uno scorcio di quel viso triste e pallido, o che fosse il sentire il fruscio della gonna piena di merletti e fiocchi, o le scarpette lucide, la vedevano.

E ogni volta, puntualmente, il loro viso si riempiva di stupore, e la mente volava su quel mare chiamato fantasia, neanche per un attimo il terrore passava per il loro viso. (Troppo celestiale era la visione, per rimanerne terrorizzati, spesso..)

Finchè, non ci fu un certo bimbo, il cui nome ci è sconosciuto che la vide completamente.

Era una giornata d'inverno nella quale aveva da poco smesso di nevicare.

Madri, padri e fratelli maggiori portavano i rispettivi figli e fratellini al parchetto lì nelle vicinanze.

La villa era stata ricoperta dalla neve, che metteva in risalto il nero lasciato dalla fiamme che avevano lambito quel posto ormai un secolo fa.

Quel giorno, quel bambino di circa 9 anni nominato prima, accompagnato dal fratello, venne ipnotizzato come tanti dalla costruzione ormai quasi completamente distrutta.

Si fermò esattamente davanti al cancello, arrugginito anch'esso da anni di pioggie e di noncuranza.

Poi, il mondo che vedeva fino a poco fa, sparì.

Nei suoi occhi c'era l'immagine della villa nel suo antico splendore, e quella vecchia altalena arrugginita si muoveva (forse spinta dal vento, forse da quelle gambe sottili) e aveva ripreso la sua vecchia forma.

Fu così che finalmente la vide.

I tratti morbidi del volto, le labbra carnose e socchiuse, il naso piccolo, da bambina, e quegli occhi, unica macchia di colore, di un verde penetrante.

Il viso dai lineamenti morbidi e fanciulleschi era circondato da ciocche di capelli (sbiancate dal tempo, ma era sicuro che un tempo fossero neri come l'ebano), tenuti fermi sopra la frangia ordinata, da un nastro, ora bianco, un tempo rosso. Il collo sottile era circondato da un fiocco, che teneva chiuso il vestito che ricopriva morbidamente quel corpo non ancora maturo. Chissà di che colore era.

Intorno alla vita, vi era una fascia, dalla quale partiva la gonna ampia, piena di fiocchi, merletti e lunga fino a qualche centimetro sotto il ginocchio. Ed ecco quelle gambe, pallide e sottili, fasciate dalle calze piene di nastri e le scarpette lucide.

Le mani piccole erano strette intorno alla catena dell'altalena, tornata bianca e notava che era stata finemente lavorata.

Vide la ragazza cominciare a muoversi, dondolando dolcemente al ritmo di una lontana melodia.

La stessa ragazzina si mise a cantarla e mentre lo faceva, una lacrima percorse quelle guancie così pallide.

Dopo, tutto ciò che vide furono le fiamme cominciare a lambire la villa, il giardino, l'altalena e le gambe della figurina bianca. La melodia si fermò (era stata suonata al pianoforte, constatò il piccolo osservatore) e venne sostituita dagli urli di una donna ( forse una sorella maggiore, la madre o la serva, chi lo sa) la lei, la fanciulla sull'altalena, non smise di cantare. Si girò verso di lui sorridendo triste, mentre altre lacrime scorrevano dai suoi splendidi occhi sul suo volto. Senza che la canzone, triste, cupa e leggermente inquietante si fermasse, la sentì scusarsi "Perdonami..Perdonami piccolo...Ma..mi sentivo sola..Resta qui a giocare con me...per favore...Perdonami...". Lui, piccolo bimbo di circa nove anni le sorrise, mentre quella voce delicata e dolce continuava a ripertergli quell'unica parola..Perdonami.

L'ultima cosa che udì prima che le fiamme prendessero la sua vita, di piccolo umano, prima di scomparire in quell'inferno caldo, furono le urla di suo fratello maggiore che gli urlavano di tornare indietro e di non entrare in quel cancello, mentre tutto bruciava.

Era lo stesso giorno di un secolo fa, che quella villa prese fuoco...

 

 

                                                                                                                                                                               

                                                                                                                                                                                                                                           Next Story: Firenze, mia amata città...

                                                                                                                                                                

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Fantasmi / Vai alla pagina dell'autore: Aki_Wanijima