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Autore: Himeno    06/10/2010    7 recensioni
Due ragazzi che non conoscono ancora l'amore e che sono uno il contrario dell'altro, possono innamorarsi? Angelo e Diavolo. Il loro amore potrebbe nascere a causa di un gioco? la mia prima ff su questo cartone favoloso! Leggete e ditemi che ne pensate^^ kiss
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Raf/Sulfus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Game'
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Capitolo 10

 

Mi preparai per andare a scuola. Almeno questo mi era concesso dal signor “Devil”. Grazie al cielo non frequenterò la sua stessa scuola e rimango nella mia con le mie amiche. Non ho potuto nemmeno chiamarle per fargli sapere che fine avevo fatto visto che praticamente gli ho dato buca per l’uscita al centro commerciale che doveva esserci il giorno che Sulfus mi “sequestrò”. Sono rinchiusa in una gabbia d’oro. Non posso fare un passo che subito sono sorvegliata dagli scagnozzi del signorino.  Sono e non sono libera. Dopo la conversazione di ieri sera a cena, me ne ritornai furiosa nella mia stanza a dormire. Ero talmente piena d’ira per quel cretino che ebbi difficoltà ad addormentarmi. Sempre lui! in pochissimo tempo è diventato il mio incubo peggiore. In seguito, a riportarmi alla realtà fu il bussare della porta.

-Sei pronta o stai aspettando l’invito ufficiale per uscire?- mi chiese con la sua “grazia” il padrone di casa.

-Sempre gentile eh. Ora esco- dissi sbuffando. Aprii la porta trovandomelo davanti. Però. Non era affatto male con la sua divisa scolastica. Camicia nera con giacca e pantaloni grigio scuro. Anche lui mi fissava ma il sorriso malizioso che mi rivolse non mi piacque per niente. Solito maniaco. Si sarà fatto un'altra volta le sue fantasie erotiche. La mia divisa non era niente di che. Un semplice vestito alla marinara con un fiocco rosso sul petto.

-Per tutti i diavoli! Non pensavo fossi carina anche con quella stupida divisa della tua scuola-

-Sarebbe un complimento?- chiesi chiudendo la porta della stanza. Ora eravamo solo io e lui in corridoio.

-Pensala come vuoi. Comunque andiamo che dobbiamo fare colazione- disse facendomi strada verso la sala da pranzo.

L’enorme tavolo stavolta è pieno di leccornie e bevande. Sembra più un buffet che una colazione. Certo che la famiglia Zolfanelli non bada a spese per quanto riguarda il cibo. C’è n’è da sfamare un esercito. Io ovviamente mi presi un bicchiere di latte con biscotti al cioccolato. Ne vado matta fin da piccola. Mentre lui si servi una tazza di caffè con una ciambella. Chissà se variava ogni mattina visto che sul tavolo c’è da scegliere tra tutte le bevande esistenti al mondo. C’è perfino il thè verde.

-Ehy angioletto! Che taglia porta?- mi chiese all’improvviso. Che? Ma che domande mi fa di punto e in bianco?

-C’è la droga dentro al caffè?- domandai ironica.

-Non essere idiota! Ti ho solo fatto una domanda-

-Solo una domanda? Maniaco! A cosa ti serve sapere la mia taglia?-

-Bada a come parli, stupida. Lo so già di essere un maniaco ma tu sei l’ultima persona che può dirmelo visto che nemmeno ti ho sfiorata. Mi servono le tue misure per farti preparare un vestito da sera. Di certo non ti faccio partecipare al ballo del ministro vestita come una stracciona-

-Stupida a chi, cretino! E poi chi ti ha detto che parteciperò a questo ballo?-

-Uno: non insultarmi se non vuoi che la mia pazienza trabocchi. Due: ti ricordo che stai in casa mia. E tre: tu parteciperai al ballo perché lo dico io. Non hai scelta-

-Ed io ti ricordo che non sono un oggetto!-

-Non io sono stato il primo a trattarti da oggetto ma tuo padre. Dovresti ringraziarmi piuttosto che sputarmi veleno ogni volta che mi parli. Io avrei tutti i diritti di fare di te quel che voglio ma non mi sembra che ti sto trattando male. Hai una stanza che è tra le più belle della residenza, mangi e vieni trattata da regina. E tu che fai? Non fai che insultarmi ed essere fredda. Bella ricompensa davvero- disse innervosendosi.

Non so che dire. Purtroppo ha ragione. Sto sbagliando a comportarmi così con lui ma non riesco ad essere gentile con colui che ha mandato in rovina mio padre.

Restammo zitti per il resto della colazione finché non ci dissero che era pronta l’auto fuori.

Uscimmo di casa dove ci aspettava la limousine per andare a scuola e come al solito, Gas era al volante.

-Porto prima milady o te, Sulfus?- disse Gas.

-Prima lei, Gas-

-Ma no. Puoi benissimo andare prima tu- dissi. Non volevo che a scuola mi vedessero sull’auto della famiglia Zolfanelli.

-Insisto. La tua scuola è la più vicina e poi la tua campanella suona prima rispetto alla mia. Andando prima da me, arriveresti in ritardo- Cavolo! Si è informato pure sulla mia scuola.

-Ok- Non mi resta che cedere. Tanto prima o poi si verrà a sapere che vivo con questo scemo.

-Comunque non mi hai ancora detto la tua taglia- insistette.

-Porto la S. Soddisfatto?-

-E di piede?- mi chiese ancora.

-38-

-Bene. Domani arriverà tutto il necessario per prepararti al ballo. Il ministro compie 70 anni e perciò la festa dovrà essere impeccabile-

Annuì e per il resto del tragitto, restammo in silenzio.

 

***********************************

 

La lasciamo davanti al cancello della scuola e ce ne andammo in direzione del mio istituto del cavolo. Piena di figli di papà che non possono nemmeno considerarsi uomini. Adesso che ci penso, credo proprio che oggi a ricreazione farò una bella chiacchierata con Gabi il pappamolle.

-Ed io che pensavo che le divise scolastiche rovinassero l’aspetto femminile- disse Gas continuando a guidare.

-Che stai blaterando?- dissi accendendomi una sigaretta. Ci vuole proprio un po’ di nicotina la mattina.

-Intendo Raf. A lei perfino uno straccio starebbe bene. Ha un fisico che può star bene con tutto. Non ce la vedo male come modella-

-Hai ragione ma cosa ti ho detto? Non guardare troppo ciò che è mio ormai-

-Tranquillo, capo. I miei sono solo giudizi e non la consumerò mica guardandola-

-Lo spero per te- dissi spegnendo la cicca. Ormai siamo arrivati all’istituto. Scesi dalla macchina e andai nella mia aula salutando tutti soprattutto le pollastrelle. Sono sempre contente di vedermi a differenza dei ragazzi. Tutta invidia ovviamente.

Passarono le ore di lezione e arrivò il momento dell’intervallo. A noi due, Gabi. Non vedo l’ora di vedere che faccia farai durante la nostra conversazione.

Andai nella sua classe e lo trovai appollaiato sul davanzale della finestra.

-Ehy idiota di una femminuccia. Come stai?- lo salutai con un sorriso straffottente. Lui si girò già sudando freddo. Ancora mi fa una certa impressione, o meglio dire disgusto, a ricordare che questo stronzo davanti a me è il fidanzato dell’angioletto.

-B-bene, Zolfanelli-

-Su via! Chiamami Sulfus. Per tua disgrazia, abbiamo la stessa età-

-Ok-

-Vieni un attimo con me che ti voglio parlare di una cosa che di sicuro ti interesserà parecchio-

-D’accordo-

Sempre loquace eh. Tra poco resterà davvero senza parole.

Andammo in cortile e così cominciai con la mia tortura.

-Senti un po’, tu sei fidanzato, giusto?-

-Sì-

-Non pensare male. Te l’ho chiesto solo per curiosità. Non sono gay-

-E’ impossibile pensarlo visto che sei stato con tutte le ragazze della scuola- Però! Non è poi così stupido.

-Lei si chiama Raf Serafini, vero?- dissi con non curanza sotto lo sguardo sorpreso di lui.

-Come fai a saperlo? Nessuno lo sa a parte le nostre due famiglie-

-Diciamo che ho i miei informatori. Peccato che non ce l’abbia pure tu. L’hai vista o sentita ieri?- dissi accendendomi una sigaretta.

-Dove vuoi arrivare, Sulfus?- disse facendosi cupo.

-Da nessuna parte, mio caro. Ti voglio semplicemente fare i complimenti per il tuo buon gusto in fatto di donne. Bionda, occhi azzurri… un vero angelo. Sei stato fortunato ad esserti fidanzato con lei-

Lui non disse niente continuando a fissarmi con i pugni stretti.

-Peccato che lei non sia altrettanto fortunata. Tu non puoi assolutamente definirti un uomo. Ma presto tutto cambierà. Ti do una notizia flash. Io e lei abitiamo insieme- continuai.

-Cosa?- chiese sconvolto e offeso per quell’insulto.

-Hai sentito bene. Conviviamo sotto lo stesso tetto- dissi sorridendo maligno.

-Che significa tutto ciò? Il signor Serafini non mi ha detto niente- disse furioso.

-Capita di dimenticarsi certe cose. Ti do un consiglio. Cercati un'altra poveretta da sposare. A lei, tu non piaci. Non riusciresti nemmeno a soddisfarla quando arriverà il momento di fare sesso. Come avete passato il tempo tra voi finora? Giocando a monopoli o a scacchi?-    

-Non sono affari tuoi, Zolfanelli. Lei rimane la mia fidanzata dovunque essa sia. Un accordo è un accordo-

-Ne sei proprio innamorato a quanto vedo. Non posso darti torto. E’ una ragazza incantevole e mi stupisce che tu abbia resistito nel saltarle addosso-

-Differentemente da te, Sulfus, io sono un vero gentiluomo e non un animale selvaggio-

-Che belle parole ma stai tranquillo che io non farò il tuo stesso errore-

-Che vorresti dire?- disse rosso di rabbia.

-Che forse uno di questi giorni, il nostro caro angioletto non sarà più vergine-

-Bastardo!- disse facendo per colpirmi in volto ma io lo fermai prontamente.

-Coraggioso da parte tua fare questa mossa azzardata tuttavia non puoi niente contro di me, Gabi. Ricordati che io ti sto sopra in tutto-

-La pagherai molto cara un giorno, Sulfus-

-Non è la prima volta che me lo dici e ancora non mi è successo niente. Anzi. Ancora vivo e regno-

-Per ora. E’ vero che io sono debole rispetto a te ma arriverà un giorno una persona che ti saprà dare il ben servito-

-Ehy sfigato, mi stai forse lanciando una maledizione?-

-No. E’ semplicemente quello che succederà prima o poi-

-Vedremo, Gabi. Vedremo- dissi trattenendo ancora il suo pugno. Mi aggrappai al suo braccio e lo sbattei a terra.

-A presto, pappamolle- lo salutai con un cenno della mano per poi ritornarmene in aula.

Avrà ragione? Succederà che qualcuno mi fermerà? Io, l’inarrestabile Sulfus Zolfanelli.

 

Continua…

 

Scusate l'enorme attesa ma nn ci sn stata x un pò di tempo a casa e l'ispirazione mi era volata via >.< ringrazio yany@15 x avermi dato le ideuzze per continuare^^ grz mille! ti dedico questo capitolo.

   
 
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