Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ArtemisiaDea87    06/10/2010    1 recensioni
Nella grande periferia di Napoli, precisamente Scampia, c'è una scuola. Se scuola essa possa esser chiamata. Un bell'istituto di ben quattro piani, dai professori efficienti e studenti deficienti. In ogni classe, ogni anno, vengono promosse quattro persone a caso, che hanno meno di 59 rapporti. Eleonora, non se n'era mai lamentata. Amava la sua scuola come amava gli studenti e i professori che invece la odiavano. Antonio Riccione era il ragazzo più bello che occhio umano avesse mai visto. Alto, riccioli neri come l'onice, occhi verdi e carnagione scura. Se ne fregava di tutto e di tutti ma tutto e tutti l'amavano. 234 rapporti, dieci sospensioni e due denunce, Antonio veniva considerato il figo della situazione. Il loro era un rapporto di odio e amore. Oppure un rapporto di schifo e sbavo. Quell'anno sarebbe iniziato un nuovo anno, precisamente il loro QUARTO anno. Un vero inferno.

E' la prima storia originale che scrivo, spero davvero di non aver fatto una gaffe. Spero che vi piaccia e che voi lasciate una traccia al vostro passaggio. Grazie in anticipo

Genere: Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Eleonora guardò la sabbia dell'acquario notevolmente spostata, l'acqua era sgocciolata all'infuori e accarezzava il ripiano dov'era appoggiato il grande contenitore di pesci.

Antonio aveva preso la pistola.

E voleva dire solamente una cosa...

Antonio in quel momento si trovava con quel ferro tra le mani tremanti, impegnato a derubare qualcun'altro.

E voleva dire solamente una cosa...

Antonio poteva esser in pericolo.

Eleonora si accasciò sul pavimento, sentendo il cuore sgretolarsi improvvisamente.

Le sue mani accarezzarono le piastrelle fredde, mentre alcune lacrime cominciarono a far capolinea nel suo sguardo distrutto.

Gliel'aveva promesso.

Due giorni prima, abbracciati sul suo letto, gliel'aveva promesso.

Non l'avrebbe lasciata per continuare quel lavoro che l'avrebbe portato a morte sicura.

Non lo faceva per lei, aveva detto.

Lo faceva per lui stesso, aveva sussurrato.

Ad Eleonora non importava per chi lo facesse.

Quello era l'ultimo dei suoi pensieri.

Ciò che voleva più di qualsiasi altra cosa, era che lui fosse al sicuro.

Voleva che lui fosse felice e al sicuro.

Era dolore quello che lui le procurava.

Ma non le importava.

Era distruzione quello che lui portava.

Ma non le importava.

Era l'inferno quello che lui insinuava nella sua vita.

Ma non le importava.

Era lui...

Era quello l'importante.

Voleva solamente che lui stesse bene.

Per la prima volta in vita sua, voleva che lui stesse bene.

Non lo amava.

Non avrebbe mai ammesso quel sentimento che non esisteva nella sua misera vita.

Non avrebbe mai ammesso che fosse proprio lui ad aver rubato il suo cuore.

Eleonora si alzò di scatto, prese la sua giacca e uscì di casa.

Sapeva dove fosse, sapeva che aveva oramai finito.

Sapeva che non avrebbe voluto vederla.

Sapeva che l'avrebbe odiata ancor di più.

Ma voleva aver la sicurezza che lui stesse bene.

Camminò, fino ad arrivare vicino ad un grande capannone.

Antonio se ne stava lì, tra le mani aveva ancora quella pistola incriminata.

Nel cuore aveva ancora l'angoscia di ciò che aveva fatto.

Nella mente aveva ancora l'immagine di Eleonora, e la promessa che aveva sancito con parole a lui sconosciute ma provate.

- Antonio... - Sussurrò Eleonora attirando l'attenzione dei quattro ragazzi, compreso quello dagli occhi verdi.

- Eleonora, cosa cazzo di fai qua? - Sibilò Antonio prendendola per il braccio e trascinandola in strada.

- Me l'avevi promesso... - Sussurrò Eleonora.

Antonio lasciò la presa sul suo braccio, ad occhi sgranati, con il cuore in tumulto.

Eleonora non gridava.

Eleonora non piangeva.

Eleonora non era più Eleonora.

- Mi dispiace... - Disse Antonio prendendole il mento tra le dita.

- Non dispiacerti. - Sussurrò Eleonora distogliendo lo sguardo da lui.

- Che ti succede? - Mormorò Antonio con angoscia.

- Succede che non ti riconosco più.. - Sussurrò Ele.

- Eleonora... - Disse Antonio cercando il suo sguardo.

Ma non lo trovò, non questa volta.

La ragazza si allontanò, con le mani lungo i fianchi e gli occhi persi nel vuoto.

La pioggia cominciò a cadere.

Cominciò ad accarezzare i loro corpi, cercando di lavare via le loro bugie.

I loro dolori.

Le loro cattiverie.

Il loro negarsi.

L'angoscia cominciò ad aleggiare sui loro capi.

Nei loro cuori.

- Mi dispiace. - Sussurrò nuovamente Antonio.

Eleonora lo guardò, mentre alcune lacrime invisibili, cominciarono a rigare il suo volto, bagnato oramai dalla pioggia.

Poi...

Poi accadde l'inevitabile.

Ciò che Eleonora temeva.

Ciò che Antonio ignorava.

Nello stesso momento in cui Antonio aprì la bocca, per dichiararsi finalmente, un rumore assordante graffiò il suo udito.

Un dolore lancinante lo colpì ad un fianco e poi ad una spalla.

Cadde a terra, Antonio, come una maledetta bambola senza vita.

Cadde a terra, Antonio, come un burattino senza fine.

Cadde a terra, Antonio, come un eroe caduto in battaglia.

Sentiva solamente il suo respiro appesantito.

Sentiva le urla di colei che l'aveva salvato dall'oblio.

L'odore del sangue era nauseante.

Quell'oblio che lo circondava era spaventoso.

Ti amo...

Prima di beccarsi quelle pallottole nella carne, avrebbe voluto dire quello.

Ti amo.

Ecco cosa aveva voluto dirle.

Ti amo.

Ecco la verità.

Ti amo.

Ecco la cruda realtà.

 

 

 

Angolo Autrice:

isabella_cullen: Beh, sono felice che la storia ti piaccia sempre di più :-) Beh, nessun guaio, solo una pallottola XD Si, i bambini sono teneri da coccolare, ma purtroppo se vuoi un pacco devi prenderlo intero XD Spero che il capitolo ti piaccia e che tu continua a seguirmi. Alla prossima, baci!!

clakki94: Come mai sei sull'orlo di una crisi di nervi??? Beh, io sto bene, triste ma bene XD sono felice che il capitolo ti sia piaciuto, davvero. Spero che questo non ti deluda. ( ps. La mia situazione non si è risolta nei migliori dei modi. Ma non potrei mai considerare Matteo un errore, perchè è l'unico che mi faccia sorridere in momenti come questi. E' difficile crescere un bambino senza un papà, anche perchè un giorno ti dirà : mamma, e il papà?. Queste situazioni sono frequenti ma un bambino non è mai un errore. Mai. ) Alla prossima, baci.





  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ArtemisiaDea87